Nelle splendide sale di Palazzo Palazzo Rau della Ferla, Via
Silvio Spaventa, Noto, si inaugura il 4
luglio 2015 alle 19.30 la mostra
fotografica “Barbieri di Sicilia”, 40 scatti di Armando Rotoletti sul mondo affascinante e ormai
scomparso delle antiche barberie siciliane. L’Autore sarà presente con il
pubblico insieme a Maria Virginia Di Martino che farà una presentazione critica della mostra e Cettina Raudino,
Assessore alla Cultura e Vice- Sindaco del Comune di Noto.
Le immagini presentate fanno parte di una ricerca compiuta dal fotografo Armando Rotoletti vent’anni fa, scovando le ultime barberie non ancora travolte dalla modernizzazione, nella profonda provincia dell’isola. Il risultato è un reportage unico, che mescola con eleganza fotogiornalismo, e ricerca antropologica.
Le immagini presentate fanno parte di una ricerca compiuta dal fotografo Armando Rotoletti vent’anni fa, scovando le ultime barberie non ancora travolte dalla modernizzazione, nella profonda provincia dell’isola. Il risultato è un reportage unico, che mescola con eleganza fotogiornalismo, e ricerca antropologica.
Come nasce il progetto de “I Barbieri di Sicilia”?
“Nella primavera del 1991”, racconta Rotoletti, “mi trovavo in Sicilia per una
storia di copertina da me proposta. Nella piazza di Corleone entrai in una
barberia per chiedere un’informazione. Non ricordo se ebbi soddisfazione in ciò
che volevo sapere, ma ricordo che ebbi come una rivelazione. Avevo davanti il
luogo più autentico della socialità siciliana, dove ogni sussulto della vita
del paese veniva passato al pettine fine, con sorniona noncuranza, vedendo
senza vedere, dicendo senza dire.” Da questa esperienza inattesa “nasce
l’idea”, continua Rotoletti, di “fermare il tempo con la pellicola, cogliendo,
prima che fosse troppo tardi, quell’impalpabile impronta culturale, quel
distillato di ‘sicilianità’ che io stesso, da siciliano, ben conoscevo e tenevo
a documentare.”
Gli scatti fotografici, realizzati tra il 1992 e il 1993, hanno seguito un itinerario dettato dall’istinto, fra barberie di città e di piccoli paesi, procedendo dall’entroterra alla costa per tutta la Sicilia. Un detournemént che ha fatto emergere dei tratti comuni tra queste barberie, creando una narrazione di un mondo popolare e interclassista, che rappresentava il fulcro della comunità di ogni paese, più ancora della chiesa, del corso o del circolo.
Gli scatti fotografici, realizzati tra il 1992 e il 1993, hanno seguito un itinerario dettato dall’istinto, fra barberie di città e di piccoli paesi, procedendo dall’entroterra alla costa per tutta la Sicilia. Un detournemént che ha fatto emergere dei tratti comuni tra queste barberie, creando una narrazione di un mondo popolare e interclassista, che rappresentava il fulcro della comunità di ogni paese, più ancora della chiesa, del corso o del circolo.
Impiegando metodi prossimi a quelli dell’antropologia culturale, integrando gli
scatti con conversazioni per comprendere più a fondo caratteri, storie e abitudini, il reportage di Rotoletti va oltre
la banalità del pittoresco per cogliere le singole personalità dei barbieri e
dei loro avventori, le atmosfere gravide di umanità dei saloni da barba ma
anche il pathos e la fatica del lavoro quotidiano. Sono scatti pieni di
curiosità ed empatia che ritraggono persone autentiche, sorprese nei momenti
più impegnativi e anche più divertenti della loro giornata, in un flusso
ininterrotto di voci e silenzi carichi di significati, profumi, musiche e suoni
della strada.
Una collezione di foto che ha saputo affascinare anche, Igor Man, al secolo Igor Manlio Manzella grande decano del giornalismo italiano. «Si può commentare una fotografia?», scrive Man. «No, se la fotografia è bella: perché parla da sola. Prendiamo queste che compongono una sorta di “Reportage nella Barberia”, scattate da Armando Rotoletti nella Sicilia che ancora resiste alla volgarità della plastica in saffico connubio con la formica: sono bellissime, veri “pezzi d’arte”. Impossibile commentarle, dunque, ma sollecitano il vecchio cronista a tentare una sorta di fragile amarcord che il rasoio del tempo presente porterà via, proprio come schiuma di sapone sapientemente montata da un effimero barbiere».
Una collezione di foto che ha saputo affascinare anche, Igor Man, al secolo Igor Manlio Manzella grande decano del giornalismo italiano. «Si può commentare una fotografia?», scrive Man. «No, se la fotografia è bella: perché parla da sola. Prendiamo queste che compongono una sorta di “Reportage nella Barberia”, scattate da Armando Rotoletti nella Sicilia che ancora resiste alla volgarità della plastica in saffico connubio con la formica: sono bellissime, veri “pezzi d’arte”. Impossibile commentarle, dunque, ma sollecitano il vecchio cronista a tentare una sorta di fragile amarcord che il rasoio del tempo presente porterà via, proprio come schiuma di sapone sapientemente montata da un effimero barbiere».
Ed è sempre Man,
i cui scritti corredano anche il catalogo della mostra, con una serie di
rievocazioni, a descrivere una di queste foto, con una memoria di lui 13enne,
di una domenica del febbraio ’ 39 nel quartiere Cibali di Catania dove
abitava. Il barbiere Don Puddu stava per chiudere per sempre il suo
"Salone Venus” ma ci teneva a fare lui la prima rasatura
al giovane Igor. «Il Salone Venus odorava di sapone, di
borotalco, di lozione dopobarba contenuta in uno spruzzatore di latta
nichelata, con la pompetta avvolta in una sottile reticella di seta. Tutti gli
strumenti di Don Puddu erano allineati accanto al lavandino, su di un
tavolinetto: come li vedo nelle fotografie di Rotoletti. Prima di attaccare i
capelli, Don Puddu sillabò “senta, non le pare sia giunto il momento di farsi
la barba? […] Confuso avrei voluto dirgli che la mia barba era poco più di una
peluria ma lui, deciso, aveva cominciato a insaponarmi come soltanto i barbieri
del Sud sanno fare. Infine estrasse dal taschino della giacca il rasoio, prese
ad arrotarlo sul palmo della mano. “Il mio rasoio marca Puma”, sorrise fiero».
Altre storie e suggestioni sono
contenute nel catalogo a stampa, con testi di Igor Man e Vincenzo Consolo. Il catalogo è in vendita su iTunes in versione ebook,
arricchita da filmati, brani musicali e testi di approfondimento a corredo
delle foto. https://itunes.apple.com/it/book/barbieri-di-sicilia/id689667129?mt=11&ign-mpt=uo%3D4
Armando Rotoletti Armando Rotoletti (Messina, 1958) ha studiato
fotografia presso il St. Mary College e il London Polytechnic (ora University
of Westimnster) a Londra, città dove ha iniziato la sua attività professionale.
Trasferitosi a Milano negli anni ’80 si è quindi dedicato al fotogiornalismo.
Tra il 1985 e il 1995 ha prodotto diversi reportage presentati in mostre
personali e collettive. Nel 1990, su invito di Grazia Neri, è entrato a far parte della sua storica agenzia, dando
avvio all’attività di fotografo-ritrattista di personaggi della cultura, dello
spettacolo e dell’economia.
I suoi reportage sono stati
pubblicati da molte importanti riviste tra cui i settimanali “Sette” e “Io
donna” del Corriere della Sera, Vanity Fair, The
Sunday Times, etc.
Contestualmente ai suoi
impegni editoriali da una decina d’anni si dedica anche a lavori di ampio
respiro e di approfondimento sociale; tra questi Le facce della saggezza (ritratti
di filosofi italiani); Casa della
Carità. I volti le storie, dedicato agli ospiti della Casa della Carità di
Don Colmegna; Barbieri di Sicilia, un
reportage sulle ultime botteghe di barbiere nell’isola. Attualmente, in
parallelo alla ritrattistica,
documenta paesaggi e volti dei
distretti agroalimentari (Langhe, Food Valley, ecc.) pubblicando i relativi
volumi: Gente di Barbaresco è il primo risultato di questo nuovo impegno.
Con Circoli di conversazione a
Biancavilla, Rotoletti esplora la realtà antropologica di un paese
siciliano alle pendici dell’Etna, dal destino incerto e in lotta perenne con la
modernità. Un altro suo recente volume, Valelapena, racconta
storie di riscatto dal carcere di Alba, dove ai detenuti è consentito il lavoro
nel vigneto dello stesso carcere.
Scicli, città felice, è il racconto
fotografico di una delle più affascinanti città barocche del Sud Est della
Sicilia, il suo ultimo libro, Vino e
gente dell’Etna documenta lo straordinario territorio dell’Etna e il suo
rinascimento enoico.
BARBIERI DI SICILIA Fotografie di
Armando Rotoletti
Palazzo Rau della Ferla,
Via Silvio Spaventa, Noto (SR)
Dal 4 luglio al 30 settembre 2015
Inaugurazione sabato
4 luglio ore 19.30
La serata
sarà allietata dal Duo acustico ARS NOVA, il Maestro Torquato Tricomi alla chitarra e Giuseppe Garozzo
al mandolino, suoneranno le antiche musiche dei Saloni da Barba.
Orari d’apertura: 17-23, chiuso il lunedì
La Mostra è organizzata in collaborazione con lo
studio Barnum di Noto
Per informazioni: Armando
Rotoletti cell. 335 6643389 http://www.armandorotoletti.com