“Matrem”
“L’ombra d’un fiore è la beltà“
- Giosuè Carducci -
La mostra permette di ammirare 45 splendide opere dedicate alla natura, la madre di tutte le cose.
I monocromi di Andrea Chisesi sono realizzati con il Matrem Tanacetum parthenium,( particolare tipo di fiore)
Simboli per eccellenza di quanto vi sia di più effimero sul nostro pianeta, i fiori hanno esercitato un fascino permanente sull'occhio degli artisti.
"I fiori esprimono la naturalezza, il farsi e il disfarsi della natura. Con il loro effimero splendore rappresentano, meglio di ogni altro soggetto, la vita e la morte",
Studiando il linguaggio dei fiori, l'artista cerca di penetrare nei segreti della natura, di risalire all'essenza della vita, della creazione.
Ogni opera nasce da un esigenza, il dialogo tra la natura delle cose e la societa’ che cambia nel corso del tempo, spesso fa capolino lo sgretolamento, l’erosione inesorabile del tempo, ci mette davanti alla fine delle cose, ma non per questo alla efferata morte.
La scelta del fiore, è dettata dalla delicatezza dei petali, anche se mancanti o spezzati dal vento non perdono la loro eleganza e leggerezza i fiori simboleggiano la vita, quel viaggio che ognuno di noi affronta da solo. “Nasciamo e moriamo soli”, dice l’artista, “colei che più ci ha amato ci ha donato la vita e con essa la morte”, inesorabile arriva quando il destino chiama.
Ogni simbolo ogni tratto ha un significato, nella pittura di Andrea, il cerchio ad esempio rappresenta la coppia, la croce il sacrificio, tutto ha un codice ben preciso.
Quando la preparazione ha raggiunto un suo equilibrio è pronta ad accoglie l’immagine, il rapporto che si crea tra la sua pittura e la fotografia diventa inscindibile, coesistono in un equilibrio di donazioni, la pittura si rivela al corpo, esso ne paventa il volume ed a sua volta lascia spazio alla pittura che diventa la corazza la pelle del corpo stesso.
Non a caso Andrea Chisesi sceglie le immagini dei grandi ed eterni eroi, sopravvissuti ai secoli come miti e leggende, rappresentanti dell’ego di ogni uno di noi, prendono luce e vita dalla gioia dei matrem, dai fiori che l’uno sull’altro nella tela ci rivelano l’uomo, l’eroe, il mito.
Una spasmodica ritmica pennellata guida il fruitore alla ricerca della corazza, nella superficie liscia e levigata del marmo, essa
prende vita dalla gioia dei fiori che donano all’opera la tenerezza e la fragilità, il cuore di un eroe è puro, si lascia cogliere dalla
tenerezza e dalla bellezza delle cose semplici.
Chisesi muove dal fondo della tela le trasmutazione delle immagini, senza ossessioni progettuali ma con sapiente capacità di trarre forza da esse, attraverso le fusioni il soggetto ha una nuova vita, l’arte è l’ esercizio provvisorio di una conoscenza poetica destinata a durare attraverso la reinterpretazione acquisisce una nuova vita, una nuova dimensione.
I monocromi di Andrea Chisesi sono realizzati con il Matrem Tanacetum parthenium,( particolare tipo di fiore)
Simboli per eccellenza di quanto vi sia di più effimero sul nostro pianeta, i fiori hanno esercitato un fascino permanente sull'occhio degli artisti.
"I fiori esprimono la naturalezza, il farsi e il disfarsi della natura. Con il loro effimero splendore rappresentano, meglio di ogni altro soggetto, la vita e la morte",
Studiando il linguaggio dei fiori, l'artista cerca di penetrare nei segreti della natura, di risalire all'essenza della vita, della creazione.
Ogni opera nasce da un esigenza, il dialogo tra la natura delle cose e la societa’ che cambia nel corso del tempo, spesso fa capolino lo sgretolamento, l’erosione inesorabile del tempo, ci mette davanti alla fine delle cose, ma non per questo alla efferata morte.
La scelta del fiore, è dettata dalla delicatezza dei petali, anche se mancanti o spezzati dal vento non perdono la loro eleganza e leggerezza i fiori simboleggiano la vita, quel viaggio che ognuno di noi affronta da solo. “Nasciamo e moriamo soli”, dice l’artista, “colei che più ci ha amato ci ha donato la vita e con essa la morte”, inesorabile arriva quando il destino chiama.
"TRE GRAZIE" |
Ogni simbolo ogni tratto ha un significato, nella pittura di Andrea, il cerchio ad esempio rappresenta la coppia, la croce il sacrificio, tutto ha un codice ben preciso.
Quando la preparazione ha raggiunto un suo equilibrio è pronta ad accoglie l’immagine, il rapporto che si crea tra la sua pittura e la fotografia diventa inscindibile, coesistono in un equilibrio di donazioni, la pittura si rivela al corpo, esso ne paventa il volume ed a sua volta lascia spazio alla pittura che diventa la corazza la pelle del corpo stesso.
Non a caso Andrea Chisesi sceglie le immagini dei grandi ed eterni eroi, sopravvissuti ai secoli come miti e leggende, rappresentanti dell’ego di ogni uno di noi, prendono luce e vita dalla gioia dei matrem, dai fiori che l’uno sull’altro nella tela ci rivelano l’uomo, l’eroe, il mito.
"ACHILLE" |
Chisesi muove dal fondo della tela le trasmutazione delle immagini, senza ossessioni progettuali ma con sapiente capacità di trarre forza da esse, attraverso le fusioni il soggetto ha una nuova vita, l’arte è l’ esercizio provvisorio di una conoscenza poetica destinata a durare attraverso la reinterpretazione acquisisce una nuova vita, una nuova dimensione.