STAY COOL. BE SOCIAL.

lunedì 30 maggio 2022

Giocare con i colori della tua anima. Alla MA-EC Gallery di Milano, la mostra personale di Iliana Dokova, a cura di Artwizard.

 


Giocare con i colori della tua anima            

Mostra personale di 

Iliana Dokova

Progetto a  cura di Artwizard


8-23 giugno 2022
Inaugarazione: Mercoledì 8 giugno ore 18:00/21:00

MA-EC Gallery, Milano



Il prossimo 8 giugno 2022 Artwizard presenta nella MA-EC Gallery di Milano le nuove opere di Iliana Dokova, raffiguranti corpi femminili nello stile del realismo classico contemporaneo. 

Il progetto a cura di Artwizard prevede l’esposizione di oltre venti dipinti su tela di Iliana Dokova, artista nata in Bulgaria che ha al suo attivo numerose partecipazioni a mostre in gallerie e centri culturali.

A Iliana piace dipingere eleganti figure e volti femminili ispirati alla sua anima, ricordando la contemplazione, l'amore, le lacrime, la separazione, la tristezza, la solitudine, ma anche i desideri nascosti e la gioia della vita. Iliana è un'artista che abbraccia l'arte come un modo per sfuggire alla vita di tutti i giorni e rivelare la sua anima. In tutti i suoi dipinti la vediamo nei suoi molti stati d'animo. Tutti i dipinti di Iliana evocano un forte impatto emotivo e spirituale sull'inconscio. La sua arte esprime tutte le variazioni delle emozioni umane - amore, tristezza, rabbia, eccitazione, sofferenza, desiderio di vita, lussuria, sessualità, gioia, paura. Le tele di Iliana Dokova, che Artwizard propone per questa mostra, riflettono lo sviluppo della ricerca artistica di Iliana, nata dalla sua immersione nelle emozioni durante la pandemia. Anche se le circostanze particolari che circondano la creazione di queste opere erano piuttosto cupe, i colori vivaci in alcune delle tele indicano la luce contro le tenebre e la vita contro la morte. Iliana ha amato dipingere silhouette femminili nude fin dall'inizio della sua carriera artistica. Nei suoi lavori più recenti sviluppa ulteriormente il tema del corpo con colori vivaci e linee più audaci. Tuttavia, la nudità può mostrare vulnerabilità e paura, alcune delle emozioni più profonde e più oscure dell'anima femminile.




MA-EC Gallery

Palazzo Durini, Via Santa Maria Valle, 2 Milano

Orari: martedì-venerdì ore 10-13 e 15-19; sabato ore 15-19

Info: 02 39831335; info.milanart@gmail.com

Per Parole e per Immagini... Allo spazio maria calderara di Milano, la mostra personale di Gianni Pettena, in collaborazione con la Galleria Giovanni Bonelli.


GIANNI PETTENA… Per Parole e per Immagini... 

31 maggio - 30 giugno 2022 
Inaugurazione: martedì 31 maggio, ore 19:00

spazio maria calderara, Milano 


Lo spazio maria calderara di Milano (Via Lazzeretto, 15) presenta, dal 31 maggio al 30 giugno 2022, la mostra personale "…Per Immagini e per Parole…" di Gianni Pettena, artista, architetto e teorico del movimento architettura radicale. L’esposizione, realizzata in collaborazione con la Galleria Giovanni Bonelli, sarà inaugurata martedì 31 maggio alle ore 19.00.

Fin dai primi anni ’70 la produzione di Gianni Pettena si è distinta per il ricorso alle parole come oggetti reificati e per un atteggiamento performativo e più incline alla documentazione fotografica di avvenimenti, performance e veri e propri happening, a discapito della realizzazione di opere canonicamente intese. Così le parole, nel linguaggio visivo di Pettena, si traducono in grandi, enormi lettere di cartone (leggero perché originariamente ogni lettera doveva essere trasportata a spalla) che campeggiano nello spazio e ne modificano, con la loro presenza muta eppure densa di significati, la percezione e la fruizione.



"Carabinieri", "Grazia&Giustizia" e "Milite Ignoto" sono le tre scritte ideate per altrettante performance che Pettena ha realizzato nel 1968 a formare una ideale trilogia di interventi spaziali semiotici. Le parole, scelte in quanto espressioni ideologiche della retorica del potere, assumono in questo modo una valenza antiautoritaria - sono letteralmente trasportate dai partecipanti all’azione - e vengono fisicamente cancellate alla fine di ogni performance (gettate a mare, bruciate o lasciate alle intemperie).






Accolgono i visitatori della mostra allo spazio maria calderara anche una serie di modellini in scala di alcuni tra i più iconici lavori di Gianni Pettena, realizzati dagli anni ’70 in avanti. In questo caso Pettena ha voluto radunarli quasi a formare una foresta di basi al centro dello spazio per omaggiarne non soltanto la storia illustre - dal 1985 al 2000 era infatti occupato dalla storica Galleria d’arte Christian Stein - ma anche la sorprendente bellezza della luce che dimora in questo luogo e che ne contraddistingue l’ambiente. Come in una foresta, dove differenti piante si sviluppano tendendo i propri rami alla luce del sole, così i modellini di Pettena, appoggiati su basi anche molto alte e quindi non facilmente fruibili, diventano metafora di un coacervo di idee che tendono alla luce e che, in vario modo e con differenti modalità, hanno costituito il personale contributo dell’artista alla rivisitazione del linguaggio dell’architettura inteso sia in senso stretto, come "progetto", sia in senso più ampio, come "opera che modifica lo spazio dell’abitare umano".






Lo spazio maria calderara è aperto al pubblico da lunedì a venerdì con orario 9.00-13.00 e 14.00-16.00, sabato su appuntamento. Per informazioni: info@mariacalderara.itwww.mariacalderara.it
Gianni Pettena (Bolzano, 1940. Vive e lavora a Firenze) è tra i fondatori, alla fine degli anni '60 a Firenze, del movimento "architettura radicale" insieme a Superstudio, Archizoom, UFO. Nel 1972 realizza la sua prima mostra personale alla John Weber Gallery a New York. Negli anni successivi si dedica sia all'attività di artista che a quella accademica, spesso indagando le connessioni tra le proposte delle generazioni più giovani e il retaggio della sperimentazione iniziata negli anni ‘60. Le opere di Gianni Pettena, in particolare i lavori del cosiddetto periodo ‘americano’ (1972) e i molti disegni la cui visionarietà si è poi spesso tradotta in profetica realtà, assumono un valore tanto per la loro specificità e unicità all’interno della sperimentazione radicale degli anni Sessanta e Settanta quanto per i loro influssi sul mondo dell’architettura, del design e dell’arte contemporanea successivi. Il suo lavoro è stato presentato in musei e istituzioni come: il Centre Pompidou di Parigi (1978), la Biennale di Venezia (1996), il Mori Museum di Tokyo (2004), il Barbican Center di Londra (2006), il PAC di Milano (2010), e il Museion di Bolzano (2008 e 2014); la Fondation Hermès di Bruxelles (2021). 

venerdì 20 maggio 2022

MEDITAZIONE E PITTURA. Alla Galleria Cabaret Voltaire di Roma, il workshop di arte terapia a cura della psicoterapeuta dott.ssa Marta Di Grado.

 


MEDITAZIONE E PITTURA

Workshop a cura della
dott.ssa Marta Di Grado

Sabato 21 maggio 2022
Dalle ore 16:00 alle oe 17:30
Quota di partecipazione €36

Galleria Cabaret Voltaire, Roma


Sabato 21 maggio 2022 dalle ore 16 alle ore 17:30, presso gli spazi della Galleria Cabaret Voltaire di Roma, via Panisperna n. 87, si terrà il Workshop "MEDITAZIONE E PITTURA" a cura della dott.ssa Marta Di Grado, Psicologa e Psicoterapeuta, che ci guiderà attraverso la meditazione verso il nostro Io profondo.

Dopo la meditazione, ogni partecipante avrà la possibilità di realizzare un dipinto attraverso cui esprimere i vissuti e le sensazioni che ha sperimentato.


L'atto artistico (di cui Jung in primis ci ricorda il valore) ci consente di entrare in contatto con la nostra parte spontanea, libera, creativa (che in analisi transazionale viene chiamata Io Bambino).

Infine seguirà un momento di condivisione di gruppo in cui i partecipanti, con l'aiuto della psicoterapeuta, daranno voce e parole al proprio sentire e metteranno in circolo emozioni e riflessioni.




INFO E PRENOTAZIONI
Tel. +39 392 484 8772 - Email: galleriacabaretvoltaire@gmail.com

ATTRAVERSO L'ARTE. La galleria IL GABBIANO 1968-2018 Cinquant'anni di ricerca artistica, a cura di Mario Commone.

 


CAMeC La Spezia

27 maggio – 25 settembre 2022

 

ATTRAVERSO L’ARTE

La galleria IL GABBIANO 1968-2018

Cinquant’anni di ricerca artistica

 

a cura di Mario Commone

in collaborazione con

Mara Borzone, Francesca Cattoi, Cosimo Cimino, Lara Conte e Marta Manini

direzione del progetto: Eleonora Acerbi e Cinzia Compalati

 

conferenza stampa: giovedì 26 maggio ore 11.30

opening: venerdì 27 maggio, ore 18.00

 

 

Il CAMeC Centro Arte Moderna e Contemporanea della Spezia rende omaggio alla storica galleria Il Gabbiano che, in cinquant’anni di ricerca artisticae con oltre 500 mostre, ha portato in città le eccellenze dell’arte contemporanea italiana e internazionale, con approfondimenti dedicati alla Poesia visiva, a Fluxus, all’Arte concettuale, alla Body Arte alle esperienze legate alla musica e al suono.

L’esposizione “Attraverso l’arte. La galleria Il Gabbiano 1968-2018”, in programma dal 27 maggio al 25 settembre 2022al secondo piano del Museo e nella project room, è curata da Mario Commone in dialogo con Mara Borzone, Francesca Cattoi, Cosimo Cimino, Lara Conte e Marta Manini, ideatrice del progetto grafico e di allestimento; la direzione del progetto è affidata ad Eleonora Acerbi e Cinzia Compalati, conservatrici del Centro.



Il Gabbiano ha avuto il merito di porre al centro del suo percorso la figura dell’artista, attenzione posta fin dagli esordi probabilmente perché la galleria, attiva dal 1968 al 2018, è stata sempre condotta da soli artisti, spinti dalla necessità di avere tra di loro e con il pubblico uno spazio di dialogo e di confronto. Ci sono comunque state nel corso degli anni fruttuose collaborazioni con critici e storici dell’arte, nonché galleristi, che hanno contribuito a ramificare sempre più la rete di contatti e conoscenze che ha reso la galleria nota a livello nazionale e con numerosi contatti anche all’estero.





La galleria Il Gabbiano nasce alla Spezia nel 1968 per volontà di una dozzina di artisti. Un’esigenza probabilmente scaturita dalla mancanza in città di situazioni analoghe ed essendo venuto meno da pochi anni anche il Premio del Golfo, rassegna periodica di pittura di rilevanza nazionale.

Gli interessi del Gabbiano – nel frattempo gli artisti che compongono il circolo si riducono a quattro (Fernando Andolcetti, Cosimo Cimino, Mauro Manfredi e Clara Milani) – si orientano poi verso le ricerche d’avanguardia che si affiancano al concettuale, quali la Poesia visiva e Fluxus, in particolare grazie ai rapporti con artisti importanti come, ad esempio, Mirella Bentivoglio, che ha contribuito a mettere in relazione tutta una serie di altri artisti che lavoravano secondo un linguaggio legato sia alla parola che all’immagine fotografica, quindi alla loro connessione. Altro artista e teorico importante che ha stretto una ininterrotta collaborazione fino agli ultimi anni è Lamberto Pignotti, tra i padri della Poesia visiva, con lui Lucia Marcucci, Eugenio Miccini e Giuseppe Chiari, tutti protagonisti di collaborazioni e mostre personali alla galleria Il Gabbiano.

Negli anni quindi Il Gabbiano ha visto passare opere di numerosissimi artisti, oltre a quelli già citati, ad esempio, la spezzina Ketty La Rocca– contribuendo a far conoscere il suo importante lavoro –, Mimmo Rotella, Ugo Nespolo, Richard Smith, Ben Vautier, Philip Corner, Takako Saito, Jiri Kolář, Emilio Isgrò, Ben Patterson, Sarenco, Rodolfo Vitone, Maria Lai, Gillo Dorfles, Nanni Balestrini, Pietro Grossi.






Un capitolo a parte merita il sodalizio con il pittore Edo Murtić, che a partire dal 1970 ha realizzato numerose mostre personali, lavorando praticamente in esclusiva e producendo litografie inedite per Il Gabbiano.

Il progetto espositivo ripercorre la cinquantennale vicenda della galleria attraverso una silloge di oltre centocinquanta opere. Nella project roomè inoltre proposta un’installazione corale, che riprende le dinamiche espositive della galleria, caratterizzate sovente da mostre collettive e tematiche, per le quali i partecipanti, in formazione variabile, erano chiamati a inviare un’opera secondo le indicazioni richieste, creando delle vere e proprie collane che avevano anche uno sviluppo editoriale. Per l’occasione, cinquanta artiste e artisti,che nel corso degli anni hanno esposto al Gabbiano, sono stati invitati a dare un contributo-omaggio alla mostra sotto forma di bandiera. La bandiera diventa così simbolo di libertà e leggerezza, elementi che hanno sempre contraddistinto l’identità del Gabbiano.

La mostra al CAMeC è parte del percorso di ricerca condotto sugli Archivi della Galleriache confluirà nella pubblicazione di un volume a cura del Circolo Culturale, nel quale sarà documentata la storia della galleria attraverso le mostre, le performance, i concerti e le conferenze realizzate durante gli anni di apertura nelle sedi di via Don Minzoni 63, poi 53 e infine via Ricciardi 15 e in diversi luoghi della città.




L’esposizione sarà visitabile fino al 25 settembre 2022, da martedì a domenica dalle 11.00 alle 18.00 (chiuso il lunedì), aperto 2 giugno. Ingresso intero euro 5, ridotto euro 4, ridotto speciale euro 3,50. Per informazioni: tel. +39 0187 727530, camec@comune.sp.it.

Nel corso della mostra saranno proposti incontri di approfondimento, attività performative e percorsi didattici e laboratoriali per i bambini e le famiglie.

giovedì 19 maggio 2022

ART SOCIAL NIGHT. Sabato 28 maggio 2022 al via la II edizione con un ricco palinsesto di appuntamenti e contenuti online.

 


ART SOCIAL NIGHT

 II edizione

L’arte unisce le persone


Sabato 28 maggio 2022 dalle ore 18 alle ore 24 su Instagram @artsocialnight

Ore 21:30 diretta live con Afran


Art Social Night è giunta alla sua seconda edizione, con un ricco palinsesto di appuntamenti e contenuti online che si svilupperà per tutta la serata di sabato 28 maggio 2022, dalle ore 18 alle ore 24 su Instagram @artsocialnight


In questi anni la crescente rilevanza dei social networks – non solo a livello delle interazioni sociali, ma anche per quanto riguarda i processi di informazione e condivisione – ha reso evidente la necessità di un rinnovamento della comunicazione dell’arte e del nostro patrimonio. Nascono così le pagine di giovani creators che, tramite gli strumenti forniti dai social media (in particolare Instagram e, più recentemente, TikTok), portano al loro pubblico contenuti che raccontano la cultura senza pretese e, soprattutto, senza prospettive privilegiate.



Il format Art Social Night nasce nel 2021 grazie a un’idea di Francesco Chinelli, artista e divulgatore d’arte su Instagram e TikTok. Questa seconda edizione si arricchisce di tante novità, a partire dai suoi componenti, che aumentano in numero e varietà: l’intento di Art Social Night è quello di diffondere la cultura in modo fresco e non paternalistico, creando un proficuo dialogo fra differenti discipline, punti di vista ed esperienze. Il social network d’elezione per raggiungere questo obiettivo è Instagram: giovanile, dinamica e versatile, questa piattaforma si presta particolarmente al racconto dell’arte, grazie al suo approccio focalizzato sull’esperienza visiva. Durante tutta la serata si alterneranno dirette, storie, post e reel per creare una rete di oltre trenta fra artisti, creators, divulgatori e aziende accomunati dall’esigenza di trasformare i social in un luogo di scambio culturale non superficiale.


Qualità e coinvolgimento del pubblico sono le parole chiave di Art Social Night, progetto nato durante il contesto pandemico e oggi sempre più solido, con lo sguardo rivolto a future nuove edizioni, possibilmente anche dal vivo. 



INFO
Tel. 0239831335 - info.milanart@gmail.com

Canali ufficiali (Instagram) di ASN: 

      @artsocialnight


East Market, l’evento vintage milanese torna domenica 22 maggio 2022.

Nuovo appuntamento con East Market, l’evento del vintage milanese dedicato a privati e professionisti, dove tutti possono comprare, vendere e scambiare. 300 selezionati espositori da tutta Italia tornano con migliaia di oggetti insoliti e stravaganti. Dai più ricercati capi d'abbigliamento vintage come nel caso di A Family Aaffair, il brand di Wanda Corvi, che propone una selezione di capi come una camicia Gucci Tom Ford del 1996, una gonna Plisse Romeo Gigli sfilata 1990 oppure un abito Gianni Versace sfilata 1995. Fino alle raffinate opere d’arte come quelle proposte da Bit Gallery di Annarita Luongo, che valorizza nuovi talenti con un occhio alle ultime tendenze dell'arte contemporanea internazionale. Tra i lavori che propone pitture, disegni, stampe, serigrafie e sculture. Nella venue ci sarà poi anche Max il Calzolaio, un artigiano specializzato nelle lavorazioni in pelle di scarpe e borse. Nel suo stand sarà possibile riparare e restaurare dal vivo capi in pelle, ma anche customizzare concordando sul momento gli interventi da realizzare su calzature e accessori. 


Negli oltre 6000 MQ dell’ex fabbrica aeronautica in zona Mecenate, si possono trovare anche articoli nuovi e usati di collezionismoaccessori,mobilimodernariatopulcidesignscarpe borselibrifumettiposterriviste stampeelettronicamilitariagiochi videogiochiriciclo riusostranezze variepiattiporcellaneutensiliartigianatodischi CDcomplementi d’arredo e molto altro ancora. L’esperienza di East Market è shopping, ma con un occhio all’ambiente. Da sempre in prima linea per valorizzare la cultura e la consapevolezza del riciclo, coniugando la bellezza estetica dei prodotti e la loro duratura funzionalità, senza quindi contribuire alla sovrapproduzione industriale di massa che inevitabilmente genera spreco e inquinamento. Moda, fai da te, mercato del riciclo che strizzano l'occhio alle nuove tendenze del fashion e della musica, informando e sensibilizzando il pubblico sugli aspetti ecologici del mondo vintage.






Accompagnano il market le aree food & beverage. East Market Diner, dove si trova la caffetteria e la bakery con prodotti da forno dolci e salati, due bar sempre aperti per tutta la durata della manifestazione e la food area. In quest'ultima sono a disposizione del pubblico numerosi truck con un'offerta sempre diversa di cucina internazionale e street food, senza dimenticare la tradizione italiana e anche molte proposte per veganiceliaci e kids
East Market adotta la politica #plasicfree ovvero una policy ecologista che bandisce completamente tutta la plastica nel food e beverage. Per cibi e bevande, infatti, sono disponibili solo materiali eco friendly e riciclabili. Completano la manifestazione i DJ set con il meglio delle selezioni musicali del momento e del passato.



Domenica 22 maggio 2022  
dalle ore 10 alle ore 21
Via Mecenate, 88/A – Milano 
Ingresso Euro 5
Infoline +393516559781


PROMO VIDEO


Per assicurarsi l'ingresso a East Market è necessario acquistare il biglietto online all’indirizzo https://link.dice.fm/
I bambini entrano gratis fino ai 12 anni (con documento identità), 
libero accesso ai cani, accesso agevolato per i disabili.

In guerra qualcuno raccoglie fiori. Interventi site specific di Alessia Lastella, cura di Alexander Larrarte, con la collaborazione di Carmelo Cipriani.


In guerra qualcuno raccoglie fiori


Interventi site specific di:

Alessia Lastella

 

A cura di

Alexander Larrarte

con la collaborazione di Carmelo Cipriani

 

Domenica 22.05.2022

 

Ex base militare “Jupiter”,

Alta Murgia (località Ceraso) – Bitonto 

 

ph: Girolamo Aliberti

videomaker: Stefano Lotito

 

promosso da: 

CoArt Gallery, con la cordiale concessione della famiglia Delle Foglie



INFO

Tel. 349.6141159 - Email: mail alexander.merisi@gmail.com


 

Si terrà domenica 22 maggio2022, nell’ex base militare Jupiter (sulla murgia in località Ceraso, agro di Bitonto), il primo atto del progetto sperimentale e in progress "In guerra qualcuno raccoglie fiori", che invita a riflettere sull’attuale periodo storico di guerra e di crisi internazionale, lanciando un messaggio di speranza e pace partendo dalla conoscenza e il rispetto per le forme, strutture e materie della natura di cui tutti facciamo parte.

Era la fine degli anni '50, in piena guerra fredda tra gli Stati Uniti e l'allora Unione Sovietica, e gli americani, in accordo con il governo italiano in quel periodo guidato da Amintore Fanfani prima e Antonio Segni poi, costruirono sulla Murgia - unico sito di tutta l'Europa occidentale - dieci basi missilistiche "Jupiter" per rispondere alla superiorità strategica che l’Unione Sovietica aveva acquisito in quel periodo. Le strutture ospitavano, in totale, 30 missili nucleari (tre per ciascuna base) ready to fire, ovvero pronti a partire in direzione Mosca. Ogni missile era alto circa 30 metri e aveva una testata nucleare di 1.45 megatoni, ovvero una potenza distruttiva cento volte superiore a quella delle bombe atomiche lanciate nel 1945 su Hiroshima e Nagasaki. Le basi vennero costruite a partire dal 1959 (e poi smantellate nel 1963, in seguito alla famosa crisi di Cuba, grazie all’accordo tra il presidente americano John Kennedy e quello russo Nikita Krusciov) a Spinazzola, Gravina, Altamura, Bitonto, Matera, Irsina (Mt), Acquaviva, Gioa del Colle, Laterza e Mottola.

In quel che resta della base missilistica in agro di Bitonto, in uno scenario di abbandono e di archeologia bellica, l’artista Alessia Lastella avvia un dialogo con la fredda architettura e gli elementi della natura e del paesaggio, attraverso quattro installazioni site specific. 


Alessia Lastella, ha studiato scultura nell’Accademia di Bari, nel 2018 ha partecipato alla residenza di Grosseto per il progetto “Dune” e nel luglio 2019 alla “Schola dei Pugliesi”; progetto con 7 performances ideato e curato da Nico Angiuli in Palazzo Cavanis, sede di “Casa Puglia”, evento collaterale alla Biennale di Venezia. Nel 2021 è stata tra i dieci studenti protagonisti della mostra “Domani Qui Oggi” nel Palazzo delle Esposizioni a Roma, vincitrice del concorso AccadeMibact - 2019, indetto dalla Direzione del Ministero che promuove l’arte contemporanea.

«Con una ricerca in continuo divenire, sensibile, ispirata sin da bambina dalle campagne coratine, vissute con i valori tramandati dalla propria famiglia e con significative esperienze formative, l’artista entra in contatto con il vissuto del sito: “Camminando in una delle 10 basi missilistiche costruite per volontà degli americani sul territorio murgiano, si può sentire come questi luoghi siano intrisi di storia e, provando ad immaginare di ritornare a ritroso nel tempo, mi sembra quasi di poter sentire i passi dei soldati che gestivano il funzionamento dei missili nell’attesa di direttive da parte di coloro che dall’alto tirano le redini delle vite altrui. Con questa consapevolezza ho osservato gli spazi ormai distrutti dal tempo e la natura che pian piano si sta riappropriando del proprio territorio violentato attraverso queste strutture senz’anima» spiegano gli organizzatori.


«Un’operazione articolata e complessa dove la natura si sta pian piano riappropriando di questo luogo e non solo attraverso le piante che la popolano, ma anche grazie alla forza dei venti e delle piogge che col tempo corrodono e consumano i mattoni che ne compongono le strutture artificiali presenti, rendendole fragili come dei crackers. Un gesto poetico per velocizzare l’azione della natura, aiutandola ad inghiottire i mostri architettonici artificiali. Un percorso che indaga il naturale istinto di sopravvivenza e di autoconservazione: in guerra il primo pensiero che ci assale è quello di resistere a tutto e per poter far sì che questo sia possibile, è necessario trovare un luogo sicuro. Ed è qui che entrano in gioco le torri di guardia che si trasformano in un rifugio naturale, per l’uomo, ma anche per gli animali. Queste torri divengono così il luogo di riferimento per potersi rifugiare da quelle che sono le lotte quotidiane e frenetiche per la sopravvivenza degli animali che, da sempre, si vedono portar via il loro territorio dall’essere umano, ma divengono anche simbolo di rifugio per l’uomo stesso che, entrandovi e chiudendo gli occhi, potrebbe ritrovare un contatto con la natura, lasciando al suo esterno l’odio e la guerra che appartiene alla vita reale. E’ un rifugio per il corpo e per l’anima, pur trovandoci in un luogo pesantemente ferito dalla storia, questo, con il tempo e con occhi diversi, può assumere nuovi punti di vista, senza dimenticare quelli già esistenti, facendo sì che l’odio possa trasformarsi in amore verso sé stessi ed il territorio».


In guerra qualcuno raccoglie fiori è un progetto promosso dalla CoArt Gallery, a cura di Alexander Larrarte, con la collaborazione di Carmelo Cipriani e con la cordiale concessione della famiglia Delle Foglie. 

L’intero progetto sarà documentato dal fotografo Girolamo Aliberti e dal videomaker Stefano Lotito e sarà fruibile in futuro, presso uno dei musei in Puglia.

giovedì 12 maggio 2022

ID IDENTITÀ DIGITALI. Nell’ambito dell’Infiorata 2022, la prima collettiva d'Arte nel METAVERSO in Sicilia, a cura di The House of Sangu e Studio Barnum contemporary.

 



ID
IDENTITÀ DIGITALI

a cura di The House of Sangu e Studio Barnum contemporary

Dal 13 al 29 maggio 2022 
Bassi Palazzo Nicolaci, Noto

INGRESSO LIBERO


Nell’ambito dell’Infiorata 2022
In via Nicolaci
Con il patrocinio dell’Ass.to alla Cultura del Comune di Noto


ID IDENTITÀ DIGITALI sarà un’esperienza multisensoriale, con le venti opere di artisti emergenti italiani ed internazionali all’insegna della tecnologia NFTs: un tipo di contratto digitale basato sulle criptovalute, che da la possibilità ai creativi di gestire, tracciare e monitorare le vendite delle versioni digitali ed originali delle loro opere.
Per gli artisti, questa, diventa un’occasione per rimettere in discussione il ruolo dell’arte nell’era contemporanea e il suo futuro, utilizzando la tecnologia come monito per un messaggio che possa arrivare a chiunque abbia, per esempio, uno smartphone o un computer. 
L’NFT vede l’arte come forma di interconnessione digitale attraverso uno schermo che, come una finestra per visualizzare, accorcia le distanze con la società e con le persone. 


La dicotomia tra il vecchio e il nuovo è inevitabile, ed è da tenere in considerazione per non ripetere gli sbagli del passato e valorizzare tecnologia e arte del presente, come se fosse l’archeologia del futuro. 
The House of Sangu promuove e sostiene una rete internazionale di artisti pronti ad aiutarsi a vicenda, che si affidano non più alle tradizionali logiche del mercato dell’arte ma ad uno dei mercati in crescita più gettonato e di successo che continua a diffondersi tra diverse industrie e tra numerosi brands mondiali.
The House of Sangu, abbracciando il senso di comunità tipico degli spazi NFTs vuole, non solo fare da ponte per le nuove generazioni di giovani, spronando l’uso della la tecnologia come uno dei media espressivi; ma anche costruire un’ecosistema di creativi connessi l’un l’altro, una community autogestita che crea spazi digitali e fisici in cui donne, membri della LGBTQ+, giovani con vite problematiche e creativi in generale possano crescere, imparare e sbocciare nell’ambito che li stimola di più.



La conoscenza e la diffusione d’informazione sono alla base di ogni progetto che porterà avanti il collettivo, per avvicinare anche chi è estraneo al Web 3.0, motivo per cui offriamo corsi e lezioni online gratuite e non, attraverso i nostri canali.
 
La mostra ID  IDENTITA’ DIGITALI è un’occasione per noi di presentarvi gli artisti che prenderanno parte alla prima edizione di “Sangu Zine” il primo magazine d'arte NFT in Italia, il cui minting (pubblicazione e distribuzione) avverrà il 29 Maggio 2022 a conclusione della mostra. Il magazine tratterà vari soggetti nell’arte e nell’NFT e sarà composto da opere inedite dei venti artisti, con contenuti esclusivi e tante sorprese per i nostri acquirenti e membri della comunity.


 
The House of Sangu si descrive come una blockchain ma in forma umana, un ecosistema di artisti uniti da un obiettivo comune e in questo caso formata da Renica Fade, Celina Zen, Mirella, K.o Zen, Marvyn, Jack Vice, Wasylla, Succo, Clara V. Vegal Grady, Hybridcode, DDO_, Neraria, Ishilla, Low Budget Group, Queen of Roses, Stef, Dom Vision, Wordstofbeapoetry, God From Another Machine, Andrea Mangione, Alice Rondinella, Vincenzo Medica, i programmatori di Yomi e Casto Sistemi (www.castosistemi.it)