mercoledì 18 settembre 2024

VIAGGIO NELLE TERRE DEL SOLE E DELLA LUNA. Alla Galleria Triphè di Roma la mostra personale di Sabrina Aureli, a cura di Federica Fabrizi.

 


VIAGGIO NELLE TERRE DEL SOLE E DELLA LUNA


Mostra personale

di 

SABRINA AURELI


A cura di Federica Fabrizi


28 settembre- 5 ottobre 2024

Opening: Sabato 28 settembre dalle ore 17:00 alle 21:00


Galleria Triphè - Roma




La galleria Triphè, sabato 28 settembre 2024, inaugura “Viaggio nelle terre del sole e della luna”, la mostra personale di Sabrina Aureli a cura di Federica Fabrizi.

Sabrina Aureli, artista poliedrica e visionaria, ha saputo creare un linguaggio unico all’interno del panorama artistico contemporaneo, caratterizzato da una combinazione di realismo soggettivo e metafisica visiva. Le sue opere sono intrise di un’atmosfera sospesa e trascendentale, dove il confine tra la realtà e l’immaginazione si dissolve, aprendo lo spettatore a nuovi livelli di percezione.



La sua pratica artistica è lontana dai canoni tradizionali, Aureli ha sviluppato una metodologia che parte dall’elaborazione grafica e fotografica, riuscendo a trasformare immagini di partenza in mondi di risonanza interiore. Nel suo processo creativo l’artista utilizza il mezzo digitale non come semplice strumento di manipolazione, ma come linguaggio espressivo autonomo, cancellando dettagli, ridipingendoli e ridefinendo i confini della percezione visiva. Non si tratta mai di una mera riproduzione del visibile, ma di un vero e proprio viaggio nell’inconscio, dove l’artista esplora il potenziale simbolico di elementi come il cielo, l’acqua, le nuvole e gli uccelli. Questi ultimi, in particolare, rappresentano il legame tra il mondo terreno e quello celeste, richiamando una continua tensione verso l’infinito e la libertà, temi ricorrenti nel lavoro di Aureli. Il processo di cancellazione e ricreazione digitale, dunque, non è solo un’operazione estetica, ma un atto di rivelazione: attraverso la sottrazione e l’aggiunta, l’artista introduce lo spettatore a interrogarsi su ciò che resta nascosto sotto la superficie visibile.


Le composizioni di Aureli si distinguono per un equilibrio sottile tra forma e sostanza. Le figure umane, spesso immerse in paesaggi architettonici sospesi tra irreale e il surreale, appaiono come frammenti di un tempo sospeso, dove il confine tra passato, presente e futuro sembra di dissolversi. La nudità delle figure, lungi dall’essere provocatoria, richiama una purezza primordiale, un ritorno all’essenza dell’essere, in armonia con il cosmo circostante. È evidente come il lavoro sia influenzato dai grandi maestri del passato: il raffinato uso dello spazio e della luce richiama la maestosità di Giovanni Bellini, mentre l’isolamento sospeso delle sue figure sembra un tributo all’universo enigmatico di Edward Hopper. Ma se questi riferimenti sono ben presenti, Aureli li rielabora in una chiave personale, creando una poetica del tutto originale. 



La poetica di Sabrina Aureli è intrinsecamente legata all’idea di sogno e di volo, come lei stessa sottolinea. Le sue creazioni si muovono tra il reale e l’onirico, invitando lo spettatore a compiere un viaggio interiore attraverso il quale riconnettersi con le proprie emozioni più profonde. Non sorprende che il concetto di amore sia centrale nel suo lavoro, definito come una “porta aperta sulla poesia e il fantastico”. Le sue opere non raccontano solo la realtà visibile, ma evocano stati d’animo, ricordi e sogni che risuonano nell’inconscio collettivo.

In definitiva, Sabrina Aureli si impone come un’importante narratrice del mondo interiore, capace di rappresentare le infinite sfumature dell’animo umano con una delicatezza e una forza simbolica uniche. Le sue opere sono finestre aperte su un universo fatto di silenzi contemplativi, spazi infiniti e profondi stati emotivi che invitano lo spettatore a esplorare il proprio senso di appartenenza al mondo e al cosmo.


www.sabrinaaureli.net



INFO E CONTATTI

Galleria Triphè

Via delle Fosse di Castello n. 2 - Roma

www.triphe.it


ORARI

Mar. / Ven. 10:00 – 13 :00 e 16:00 – 19:00; sab. 10:00 – 13:00

Ingresso Libero


Maria Laura Perilli

Mob. +39 366 1128107 - Email:  info@triphe.it


martedì 17 settembre 2024

MERIDIANO. Alla KROMYA Art Gallery di Lugano e Verona, la mostra personale dell'artista Sergio Fermariello, a cura di Demetrio Paparoni.

 


MERIDIANO

Mostra personale
di
Sergio Fermariello

A cura di Demetrio Paparoni

KROMYA Art Gallery

In mostra fino al 16 novembre 2024
Opening
Sede di Lugano: Martedì 17 settembre 2024 ore 18
Sede di Verona: Venerdì 20 settembre 2024 ore 18



Per la prima volta KROMYA Art Gallery presenta una mostra personale distribuita nelle due sedi di Lugano Verona. Protagonista è l'artista Sergio Fermariello (Napoli, 1961), noto per aver fatto del guerriero armato di lancia il proprio segno di riconoscimento.

Curata da Demetrio Paparoni, l'esposizione sarà inaugurata martedì 17 settembre 2024 nella sede di Lugano venerdì 20 settembre 2024 nella sede di Verona. L'artista e il curatore saranno presenti ad entrambi gli opening, in programma alle ore 18.00.

Sergio Fermariello

Il titolo della mostra - Meridiano - fa riferimento ad un luogo mentale, ad un orizzonte di intenti, all'attitudine di un emisfero che detta tempi lenti. Attraverso la reiterazione del segno, l'artista infatti scolpisce il tempo, una delle più grandi ricchezze del presente.

«Sin dai suoi esordi, il lavoro di Sergio Fermariello è caratterizzato da una malinconia che fa da propellente alla ricerca di una memoria perduta, necessaria alla ridefinizione dell'identità personale e collettiva», ha scritto di lui Demetrio Paparoni. «A partire da questa condizione d'animo, Fermariello ha avviato, ancora studente, un processo di sintesi della figura umana che lo ha portato a stilizzarla in pochi tratti essenziali e a trovare nell'immagine del guerriero l'espressione dell'essenza dell'uomo. Il guerriero è l'espressione di un segno controllato, ossessivo, ripetuto come un mantra all'infinito nella speranza che alla fine accada qualcosa di talmente estremo da rappresentare un punto di morte necessario perché ci sia una rinascita. L'omino stilizzato è l'artista con il pennello in mano che, diventato guerriero, ripete ossessivamente il proprio consenso a quello che sta facendo. È lì a difendere l'idea che l'artista è sempre impegnato a combattere la propria battaglia. In quest'ottica il suo significato sta nel segno stesso che lo compone».





«Nella mia pratica - dichiara Sergio Fermariello - coltivo il segno sino al parossismo, secondo una coazione a ripetere che va oltre il principio del piacere. Non mi interessa il significato, anche se nella figura del guerriero sono presenti numerose simbologie. Il mio intento è recuperare questo archetipo, che in passato si sarebbe trasformato in una divinità, per restituire il senso di appartenenza ad un destino maggiore, che non ci tradisce e che ci sintonizza con il sé di gruppo in un unico atto creativo».

Il percorso espositivo, articolato nelle due sedi di Lugano e Verona, comprende una trentina di opere di recente produzione, molte delle quali inedite. Oltre alle tele su acciaio, che a volte si presentano come bassorilievi, e agli acrilici su carta, la mostra comprende anche una Tela scrittura, ovvero un'opera disegnata nel tempo in cui il segno visto a distanza diviene astrazione, e una scultura totemica virata nell'arancio. A tracciare un'ideale ponte tra le due sedi è la scultura denominata Knot, composta da due tubi di ferro zincato che presentano al centro una strozzatura, un nodo che rallenta la discesa dell'acqua, alludendo ad altre possibili strade e vie d'uscita.


Nel corso della mostra sarà pubblicato un catalogo disponibile in Galleria con un testo critico inedito di Demetrio Paparoni e la documentazione delle opere esposte.




INFO E CONTATTI


ORARI

Sede di Lugano
Da martedì a venerdì 13:00-18:00, sabato su appuntamento, chiuso dal 9 al 12 ottobre 2024
T. +41 919 227000 - Email: tecla@kromyartgallery.com

Sede di Verona
Da martedì a sabato 10:00-12.30 e 16:00-19:30, in occasione di Art Verona aperto solo su appuntamento
T. +39 045 9788842, elisabetta@kromyartgallery.com




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CSArt – Comunicazione per l’Arte

www.csart.it


Ufficio Stampa: Chiara Serri 

T. +39 0522 1715142 - M. +39 348 7025100 - Email: chiara.serri@csart.it

10 anni di East Market, la stagione del vintage riparte con tante novità domenica 22 settembre 2024.

 


Domenica 22 settembre 2024
dalle 10 alle 21

Via Mecenate, 88/A – Milano

Ingresso Euro 5
Infoline +393516559781



East Market, l’evento del vintage milanese che quest’anno festeggia i 10 anni di attività, riparte domenica 22 settembre con la sua formula consolidata, ma anche tante novità. Dal 2014 l’appuntamento dedicato a privati e professionisti, dove tutti possono comprarevendere e scambiare, torna con suoi i 300 selezionati espositori da tutta Italia.
Se quest’ultimi hanno fatto la storia del market con migliaia di oggetti insoliti e stravaganti, da questa stagione la famiglia di East Market amplia ulteriormente la sua proposta con le postazioni smart e East Market Lab. Parallelamente ai veterani che ogni mese propongono i più ricercati capi d'abbigliamento vintage, come gli articoli di artigianato più raffinato, la fiera si apre ulteriormente alle idee dei nuovi venditori che vogliono presentare nuovi progetti innovativi.


Le postazioni smart sono quindi dedicate a tutti i nuovi espositori che si affacciano per la prima volta al market, anche occasionalmente e senza la continuità che contraddistingue i colleghi più navigati. Gli spazi sono più piccoli e i contenuti rientrano sempre nelle tipologie di East Market. Per il mese di settembre saranno presenti -ad esempio- le tazze in ceramica fatte a mano di Jiggly Mug e le decorazioni digitali di D'Tales che si possono applicare a svariati gadget tra shopper, magliette e molto altro.


East Market Lab, invece, sarà uno spazio tematico è dedicato a tutti coloro che vogliono sviluppare all’interno dell’area attività di workshop e/o laboratori creativi. Mostrando, pubblicizzando e vendendo le loro attività e prodotti artigianali, di upcycle o DIY, sempre in linea con l’estetica ed i contenuti del market. Questo mese il workshop "Crea il tuo Fedora” con Cristina di Cris Hat Studio. Un appuntamento per creare cappelli artigianali con solo mani e vapore, utilizzando materiali naturali e tessuti vintage. Presente anche Re-fè, un progetto in cui si realizzano utensili domestici partendo dal riciclo delle capsule di caffè usate.
Non mancheranno poi gli habitué come Antonella Torriglia con la sua collezione di celebri giochi da tavola originali Subbuteo, oppure Vintageafropicks con una vasta selezione di vestiario tra gli '80 e i '90.  Negli oltre 6000 MQ dell’ex fabbrica aeronautica in zona Mecenate, si possono trovare anche articoli di collezionismo, accessori, mobili, modernariato, usato, pulci, design, scarpe e borse, libri, fumetti, poster, riviste e stampe, elettronica, militaria, giochi e videogiochi, riciclo e riuso, stranezze varie, piatti, porcellane, utensili e molto altro ancora.



Shopping con un occhio all’ambiente. East Market da sempre valorizza la cultura e la consapevolezza del riciclo, coniugando la bellezza estetica dei prodotti e la loro duratura funzionalità, senza quindi contribuire alla sovrapproduzione industriale di massa che inevitabilmente genera spreco e inquinamento. Moda, fai da te, mercato del riciclo che strizzano l'occhio alle nuove tendenze del fashion e della musica, informando e sensibilizzando il pubblico sugli aspetti ecologici del mondo vintage.

Terza novità della stagione sarà la presenza fissa del corner di East Market Shop, il negozio di East Market presente in Porta Venezia dal 2018. In questo spazio sarà presente ogni mese un prodotto in edizione limitata, in collaborazione esclusiva con un brand. Questo mese un cappellino in tre diverse varianti realizzato con il contributo di Linea Daria. Sempre disponibile poi tutto il merch ufficiale di East Market con t-shirt, tazze e molto altro ancora.


Accompagnano il market le aree food & beverage. East Market Diner, dove si trova la caffetteria e la bakery con prodotti da forno dolci e salati, due bar sempre aperti per tutta la durata della manifestazione e la food area. In quest'ultima sono a disposizione del pubblico numerosi truck con un'offerta sempre diversa di cucina internazionale e street food, senza dimenticare la tradizione italiana e anche molte proposte per vegani, celiaci e kids. Completano la manifestazione i DJ set con il meglio delle selezioni musicali del momento e del passato.





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Ufficio Stampa - Luca Bramanti 
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DOMENICA REGAZZONI . La Paula Seegy Gallery di Milano inaugura la stagione espositiva con un doppio appuntamento: La presentazione della monografia di Domenica Regazzoni a cura di Luca Beatrice edita da Allemandi e l’inaugurazione della mostra dedicata all’artista.

 


DOMENICA REGAZZONI 
PRESENTAZIONE MONOGRAFIA 
ALLEMANDI

A cura di Luca Beatrice 

24 settembre – 15 ottobre 2024

Inaugurazione: Martedì 24 settembre ore 18
Presenti il curatore e l’artista

 Paula Seegy Gallery - Milano



La Paula Seegy Gallery riapre la stagione delle mostre martedì 24 settembre alle ore 18 con un doppio appuntamento: la presentazione della monografia di Domenica Regazzoni a cura di Luca Beatrice edita da Allemandi e l’inaugurazione della mostra dedicata all’artista, visitabile fino al 15 ottobre.
All’interno del volume monografico il testo critico di Luca Beatrice illustra approfonditamente le tappe della carriera artistica di Domenica Regazzoni, dagli anni ‘70, periodo in cui frequenta l’Accademia di Brera, fino ad oggi. Un percorso, ricco di evoluzioni, trasformazioni e sperimentazioni che mostra quanto l’arte sia parte integrante della sua vita. Dalla pittura figurativa e di paesaggio, la ricerca si muove, negli anni ’90, verso una visione più astratta; anche l’uso delle tecniche muta e, temporaneamente lasciati pastelli e acquerelli, assumono maggiore interesse collage, assemblage e tecniche miste.




Scrive il curatore: “L'essenzialità e il minimalismo espressivo sono la nuova cifra distintiva di Domenica, un minimalismo non di materiali ma che realmente riporta all'essenzialità e alla purezza dell'opera ove è possibile immergersi. Andare oltre la percezione della figura, la polimatericità del contenuto del quadro aumenta le possibilità della mente di spaziare verso gli universi onirici del subconscio”.


Grande attenzione è rivolta a un’importante componente che ha caratterizzato l’arte di Domenica Regazzoni: la musica, che l’ha spinta ad esprimersi con la scultura e la creazione di opere a tecnica mista, caratterizzate da una forte matericità. Essa costantemente l’accompagna sin dall'infanzia in ambiente familiare con il padre liutaio, il fratello compositore e oggi con il figlio violinista, accanto a stretti contatti con personaggi di spicco del panorama musicale fra cui Lucio Dalla e Mogol.
La ricca sezione di immagini delle opere presenti in monografia è affiancata dall’intervista di Luca Beatrice all’artista che offre in maniera più intima e dettagliata l’analisi di alcuni temi quali: l’autoritratto, la ricerca figurativa, la musica, la scultura e le serie dal titolo I colori del buio e Haiku.




Il percorso espositivo della Paula Seegy Gallery grazie alla selezione di 25 opere fra cui disegni, pastelli, acquerelli, tecniche miste, incisioni e sculture pone in risalto la poliedricità di Domenica Regazzoni e la sua predilezione nell’esprimersi con media e tecniche molto differenti fra loro.
Di particolare risalto è la serie Haiku, opere su carta realizzate a tecnica mista, a partire dagli anni Novanta ad oggi, che dedicate agli omonimi componimenti giapponesi, raccontano di universi naturali e meditazioni introspettive scaturite da essi. I colori spesso sfumati si alternano a toni decisi e accesi che lambiscono tutto lo spettro, dalle cromie fredde a quelle molto calde. Queste composizioni, dall’aspetto essenziale e minimalista, accompagnano a riflessioni intimiste legate sia al vissuto sia al quotidiano.
Ampio spazio è inoltre rivolto alle tempere su tela e agli acquerelli dedicati ai “paesaggi liguri della marina di Sestri Levante”, dove la narrazione è un’istantanea che riprende la bellezza dei luoghi, la semplicità delle vite dei pescatori e dei gesti comuni. Sono opere dal forte valore evocativo i cui tratti, i disegni e le macchie di colore richiamano sensazioni e percezioni che coinvolgono tutti i sensi. Lo si osserva in Tornando dal porto (1988), Ultime luci (1992) e Pescatore alla rete Sestri (1990).




Nel corpus delle opere esposte sono presenti sculture in legno e in alluminio, i cui soggetti sono legati al mondo della musica. Fra queste Fiore di violino (2019), realizzata in alluminio, è il bozzetto dell’installazione in permanenza a Barzio (Lecco), estremamente rappresentativa del tratto distintivo delle opere scultoree di Domenica Regazzoni, dove strumenti come viole, violini, contrabbassi vengono smembrati e riassemblati. La sperimentazione conduce l’artista a soluzioni originali sia per quanto concerne la forma sia nell’utilizzo dei materiali, come in quest’opera in cui la superficie molto riflettente genera un forte impatto visivo; aspetto ulteriormente amplificato nelle opere di dimensioni monumentali collocate in permanenza in spazi aperti e in aree urbane.





INFO E CONTATTI



Paula Seegy Gallery
Via San Maurilio 14 - Milano
Mob. + 39 340 4215312 - Email: paula@paulaseegygallery.com 

ORARI
Da martedì a sabato, ore 12 - 19
INGRESSO LIBERO

INFO MONOGRAFIA

Domenica Regazzoni, Editore Allemandi
A cura di Luca Beatrice

Dimensioni cm 30 x 30
Rilegatura Brossura
Pagine 136
Illustrazioni 95
Lingua Italiano
Anno 2024
ISBN 9788842226215
Prezzo € 50,00  


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Ufficio stampa

IBC Irma Bianchi Communication

Via Arena 16/1 – Milano

tel. +39 02 8940 4694 - Email: info@irmabianchi.it  

Lucia Steffenini mob. + 39 334 3015713

Isabella Dovera mob. + 39 328 591085 

 www.irmabianchi.it



giovedì 12 settembre 2024

DUE ID_ENTITA'. A Noto la doppia personale di pittura degli artisti Elio Comisso ed Elena Lucca a cura di Vincenzo Medica, con il contributo critico di Raimondo Raimondi.


DUE ID_ENTITA'

Doppia personale 
di 
Elio Comisso - Elena Lucca

A cura di Vincenzo Medica
Con il contributo critico di Raimondo Raimondi

Dal 14 settembre al 13 ottobre 2024
Vernissage: Sabato 14 settembre ore 18:30

Bassi del Palazzo Nicolaci di Villadorata - Noto


Noto, sabato 14 settembre 2024, i prestigiosi Bassi del Palazzo Nicolaci di Villadorata ospiteranno le opere pittoriche di due valenti artisti, ELENA LUCCA ed ELIO COMISSO, in una doppia personale curata dall'architetto Vincenzo Medica, presidente di NotArte Artisti associati, nonché consulente artistico di Studio Barnum contemporary. L'evento si avvale del contributo critico di Raimondo Raimondi, giornalista e critico d'arte siracusano, già direttore della Mediterranea Art Gallery di Ortigia.



La mostra DUE ID_ENTITA’ è inserita nell’ambito della Rassegna “Percorsi di NOTOrietà 2024”, curata per la sedicesima edizione da Studio Barnum contemporary, sotto il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Noto.


 “Occuparsi della più recente produzione pittorica di Elena Lucca - scrive Raimondi - significa immergersi in una formula narrativa fantastica, a volte umoristica, in un mondo favoloso che va ben oltre la pur evidente matrice pop. Una donna, una pittrice, protagonista di storie narrate con eleganza asciutta e certosina, fattore questo che rende le sue opere appetibili a un pubblico quanto mai vario... Artista che continua ad esprimersi con i campi uniformi dell'acrilico che conferiscono alle opere una elegante levità di linguaggio. E questo, unitamente a una grande fantasia compositiva, rende le sue opere, tutte di ragguardevole misura, così gradevoli e facilmente collocabili in qualsivoglia arredamento contemporaneo. Un'artista a tutto tondo che ha molto da dire e che si esprime magnificamente "in punta di pennello".


 “Riguardo l’opera pittorica di Elio Comisso, singolare pittore originario di Noto, - continua il critico - essa è basata preva­lentemente su un espressionismo che va alla ricerca dell’anima dei soggetti ritratti sulla tela e su una scarna cromia che richiama Lucian Freud, ambedue elementi unificati dal collante delle sue personali e originali sensazioni. La sua rappresentazione proviene dalle profondità dell'inconscio, la sua radice non è, come può sembrare al primo impatto, l’espressionismo tedesco, ma è una ricerca assai più sapiente ed elaborata nel campo della sintesi, occhieggiando perfino al fumetto d'antan e ai più recenti manga.  Ne risulta una pittura praticata per determinare uno stimolo ottico di ordine psicologico, un’espressione artistica quanto mai contemporanea e per niente superata dalle ultime esperien­ze nel campo delle arti visive".



INFO E CONTATTI

Vincenzo Medica
M. 347 6390763 – Email: vimedica@studiobarnum.it

ORARI

Tutti i giorni dalle ore 11/14 e dalle ore 16/20

INGRESSO GRATUITO

 

mercoledì 11 settembre 2024

#TOUCH. A Milano la presentazione della collezione Primavera/Estate 2025 di Maria Calderara in dialogo con le opere di Piero Manzoni.

 


#TOUCH

Presentazione della collezione Primavera/Estate 2025 di Maria Calderara
in dialogo con le opere di Piero Manzoni

Dal 17 settembre al 1 ottobre 2024
Opening: 17 settembre 2024, ore 18:30

SPAZIO MARIA CALDERARA, Milano




#TOUCH è esplorare con sensibilità ed eleganza il quotidiano. Una ricerca di motivi e texture che pone la tattilità al pari della visione, una ricerca in cui il corpo è posto su un piedistallo per divenire infine opera d'arte. La nuova collezione primavera/estate di Maria Calderara nasce in un sottile confronto con le opere di Piero Manzoni. Un lavoro di cura e comprensione di quelle sensazioni che le opere del grande artista italiano non smettono di evocare.


 
Si consolida il legame di Maria Calderara con le arti visive, che ha già visto le collezioni ispirate da Gianni Pettena, Luca Maria Patella, Antonio Scaccabarozzi ed Eugenio Tibaldi. Vengono alla luce nuovi capi, risultati di una concezione di arte viva e oggettuale come quella di Manzoni, in cui l'aspetto delle cose del quotidiano è neutralizzato, reso muto, eppure, proprio per questo, esse assumono un senso in più rispetto a loro stesse. Un'essenzialità che si traduce in eleganza e richiami alle forme iconiche dei capi di Maria Calderara, in cui la caratteristica opposizione tra morbidezza e struttura si sviluppa tra originali tessuti e preziosi dettagli dove i motivi estetici di Piero Manzoni si ritrovano interpretati e tradotti.


Si aprono allora le porte dello SPAZIO maria calderara di Milano in via Lazzaretto 15, il 17 settembre 2024 dalle ore 18.30, per una presentazione di alcuni capi e gioielli della nuova collezione SS25 dove moda e arte si guardano a vicenda, senza lasciare che l'una sovrasti l'altra, ma anzi facendo sì che il capo e l'opera si aprano a nuove letture e nuovi stimoli. A fianco alla nuova collezione sarà in mostra, fino al 1 ottobre 2024, un nucleo di quadri di Piero Manzoni, per un progetto curatoriale in stretta collaborazione con Rosalia Pasqualino di Marineo, direttrice della Fondazione Piero Manzoni.

«Adoro lavorare con gli artisti - racconta Maria Calderara - mi diverte avere sempre qualcosa di nuovo da indagare, comprendere la diversità e la complessità delle persone con cui mi confronto, i loro modi di pensare. Desidero che i miei capi riflettano questa apertura... si possono indossare in molti modi diversi per dare la possibilità a chi li indossa di creare altre forme».




Caratterizzati dell'attenzione all'oggetto, alle sue forme, e in primis al legame con la vita e il quotidiano che contraddistingue la produzione dell'artista milanese, i capi della collezione #TOUCH evocano senza imitare, sono creati a partire da intuizione e interpretazione per rivendicare a loro volta il proprio status di opera d'arte in movimento. È proprio l'intuizione che contraddistingue il fare di Maria Calderara, un sentire che si avvicina a quello di Manzoni. Così le grinze degli Achromes, creati sul finire degli anni Cinquanta, diventano un abito in tela paracadute dalla mano croccante e le forme espanse, in cui l'increspatura sul profilo delinea una silhouette inattesa. La lana di vetro utilizzata dall'artista per evocare una morbidezza tattile è sintetizzata dalla stilista in un'applicazione in pelliccia sintetica con bottoni a clip che isolata su camicie e gonne attiva una similare esperienza estetica. Allo stesso modo la delicata materialità degli Achromes in polistirolo è evocata nei dettagli applicati alle camicie in cui il bianco su bianco lascia che tutto il senso si definisca nell'opposizione di texture tra il tessuto morbido del capo e la leggerezza delle sfere di polistirolo cucite liberamente con un invisibile filo in nylon. Non possono mancare della serie di Achromes le celebri michette ricoperte in caolino, che appaiono stampate e applicate come motivo su un abito lungo in tela paracadute anch'esso, contraddistinte da una leggerezza compositiva che lascia che volino col movimento.




Più espliciti sono i riferimenti alla concezione di arte e identità artistica di Piero Manzoni. Nell'impronta e nella sua firma Manzoni riflette non solo su se stesso nel mondo, ma anche sul potere dell'atto artistico. L'impronta ripresa da Maria Calderara come stampa su gonne, camicie, canotte riporta alla luce quella traccia che l'artista ha lasciato nell'arte, ed è tradotta nei gioielli in una somiglianza formale con le celebri uova con l'impronta digitale presentate dall'artista nel 1960 nella mostra Consumazione dell'arte Dinamica del pubblico Divorare l'arte presso la galleria Azimut. Similmente la firma stampata ad hoc su ogni pantalone è un richiamo al gesto stesso del firmare, un gesto che Manzoni compie nell'azione del 1961 intitolata Sculture viventi in cui apponeva la propria firma sul corpo di modelle in carne ed ossa per farne un'opera d'arte viva, in movimento. Caratteristica della stampa sul capo di Maria Calderara è l'aver incluso la mano dell'artista, a indicare una lettura concettuale del lavoro di Manzoni in cui la firma è tanto importante quanto il gesto del firmare.


La linea bijoux è caratterizzata dalla medesima attenzione ai materiali e alle texture. Gioielli che creano spazialità amorfe e leggere, assortiti in composizioni delicate di sassi, polistirolo, stampe e fini dettagli in argento.

La collezione primavera/estate 2025 di Maria Calderara è allora un invito a salire sulla base magica e farsi arte, a condividere il proprio quotidiano e la propria esperienza all'interno del fluire stesso della vita. Una linea che collega nel tempo Piero Manzoni a Maria Calderara, nel cercare nei materiali e nella tattilità della visione una chiave attraverso la quale rendere arte ogni capo, ogni cosa.


Maria Calderara Showroom

Via Lazzaretto 15, Milano

ORARI
Da martedì a sabato ore 16:00-19:30
Ingresso libero



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CSArt – Comunicazione per l’Arte

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Ufficio Stampa: Chiara Serri 

T. +39 0522 1715142 - M. +39 348 7025100 - Email: chiara.serri@csart.it