giovedì 28 giugno 2012

Hans Richter. Dada fino all’ultimo respiro | Al MACA un'importante retrospettiva dedicata all'artista che fu uno dei padri fondatori del Dadaismo.


A partire da sabato 30 giugno 2012, il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) ospita un’importante mostra retrospettiva – la prima su territorio nazionale – dedicata ad Hans Richter (Berlino, 1888 – Locarno, 1976). Artista poliedrico enormemente affascinato dalle infinite possibilità espressive fornite dal mezzo cinematografico, di cui fu uno dei massimi sperimentatori, Richter fu tra i padri fondatori del Dadaismo, nonché uno dei suoi maggiori esponenti.
Dopo un primo periodo espressionista, in cui dipinti e disegni risentono della forte influenza del movimento Der Blaue Reiter, Richter si trasferisce a Zurigo, dove, nel 1917, dà vita, con Tristan Tzara e Hugo Ball, al movimento Dada e, due anni più tardi, fonda, assieme ad Hans Arp e Marcel Janco, il Group des Artistes Radicaux. Contemporaneamente, comincia a sperimentare con i Rotoli dipinti, di derivazione cinese, nel tentativo di rendere al meglio l’idea di movimento, trasportando la figura oltre i limiti del quadro tradizionale. Il passaggio dietro la macchina da presa, avvenuto a partire dal 1917, è per lui una scelta obbligata. Nascono così i primi cortometraggi, tra cui, fondamentali sono quelli della serie astratta Rhythmus (1921 – 1925). Nel 1940, Richter si trasferisce a New York, dove realizza due lungometraggi, entrambi presenti in mostra: Dreams That Money Can Buy (1947) e 8 x 8: A Chess Sonata in Eight Movements (1957), nati dalla collaborazione con Max Ernst, Jean Cocteau, Fernand Léger, Alexander Calder e Marcel Duchamp.
La mostra, realizzata in collaborazione con l’associazione culturale De Arte e promossa dall’associazione Oesum Led Icima, raccoglie una settantina di opere di Richter, tra oli, collage, carboncini, disegni, serigrafie, acqueforti, lettere e cartoline Dada, a testimonianza dell’estro e della poliedricità dell’artista, oltre a ventotto importanti sperimentazioni cinematografiche dadaiste (tra cui alcuni cortometraggi di Marcel Duchamp, Fernand Léger e Man Ray), coprendone così l’intera carriera artistica e mettendo in risalto la continuità tra pittura e cinema, anch’esso inteso da Richter alla stregua di una vera e propria arte visiva. «Considero il cinema come una parte dell’arte moderna, soprattutto come un’arte visibile – scriveva il grande artista –. Ho sperimentato, per così dire a mie spese, che certi impegni della pittura possono essere realizzati solamente nei film. Il film è lo sblocco di alcune delle strade indicate dalla pittura che non hanno trovato un completamento nelle arti figurative. Qui si presentano i grandi compiti per il futuro. Arte moderna e film moderno si completano».

Hans Richter - Dreams that money can buy (still), 1947
Hans Richter - Dream, 1940, olio su cartone telato, cm 51x40,5
Hans Richter - Variation sur le theme Gestes Simples, 1960, olio su tela, cm 85x31,7
A partire dal 15 settembre 2012, alla mostra verrà affiancata un’esposizione di lavori dei sette giovani artisti vincitori del concorso Young at Art (Walter Carnì, Giuseppe Lo Schiavo, Armando Sdao, Valentina Trifoglio, Giuseppe Vecchio Barbieri e il duo MILC, formato da Michele Tarzia e Vincenzo Vecchio), che reinterpreteranno, ognuno attraverso il proprio peculiare stile, le suggestioni provate confrontandosi con l’opera di Hans Richter, dando vita a un’interessante riflessione sull’eredità del Dadaismo nell’arte contemporanea, declinata attraverso l’intero spettro delle sue modalità espressive: pittura, scultura, body art, grafica vettoriale, fotografia e video-arte.

Hans Richter
Dada fino all’ultimo respiro
Luogo:                                               MACA (Museo Arte Contemporanea Acri)
                                               Piazza Falcone, 1  – 87041, Acri (Cs)                      
Curatore della mostra:             Marisa Vescovo
Curatore esterno del MACA:   Boris Brollo
Vernissage:                             30 giugno 2012, ore 18:00
Periodo:                                  dal 30 giugno al 7 ottobre 2012
Orario:                                    dal martedì alla domenica, 9-13 e 16-20; lunedì chiuso
Info:                                       Ufficio stampa tel. 0119422568
                                               maca@museovigliaturo.it; www.museovigliaturo.it
                                               www.facebook.com/MACA.Silvio.Vigliaturo
                                               Twitter: @macaacri


lunedì 25 giugno 2012

Acrofobia dissacranti vertigini | Mostra collettiva di arte contemporanea a cura di Alexander Larrarte e Giuliana Schiavone.


Venerdì 29 giugno 2012, alle ore 20,30,  si inaugura "Acrofobia_dissacranti vertigini", mostra collettiva di arte contemporanea a cura di Alexander Larrarte e Giuliana Schiavone, allestita all'interno dell'ex Chiesa di San Francesco a Corato. L'evento è promosso dalla CoArt gallery di Corato, con il patrocinio del Comune di Corato e con la partnership de "La Gazzetta del Mezzogiorno". Il vernissage prevede un intervento musicale a cura di Luca Vincenzo Lorusso.
Ad arricchire il programma dell'iniziativa contribuisce l'evento collaterale "Sin-estesia di un breve incontro", personale di Antonio Losito, a cura di Lara Carbonara e Lucrezia Naglieri, la cui inaugurazione è prevista nello stesso giorno ma alle ore 18.30 presso la sede della CoArt gallery.
L'obiettivo dell'iniziativa è promuovere giovani artisti, creando un momento di confronto e aggregazione attraverso l'esposizione di opere opere edite o inedite, ispirate alla tematica del sacro, alla sua attuale valenza o ribaltamento semantico, al suo ruolo nell'ambito del momento storico e culturale attuale. Da qui il sottotitolo dissacranti vertigini, riferito all'effetto di straniamento che la dimensione iconografica e concettuale del sacro può ricreare all'interno di una società in continua trasformazione.
La giuria, composta dai due curatori della mostra e da Ruggero Maggi, artista e direttore del Milan Art Center e Gianpaolo Balsamo, giornalista de "La Gazzetta del Mezzogiorno" ha esaminato il materiale pervenuto, individuando, tra gli oltre sessanta iscritti alla selezione nell'arco di un mese, i seguenti finalisti: 
Giuseppe Abate, Rosalba Ambrico, Stefania Carrieri, Lorenza Casamassima, Crisa, Angela D'Elia, Alessandro Di Gregorio, Roberto Ficarella, Roberto Eduardo Maria Mazzarago, Miriam Maggi, Francesca Ramello, Fabrizio Riccardi, Delia Sforza, Fabrizio Strippoli.

ROSALBA AMBRICO – MANSUR E LA LEGGENDA DEL SANTO DISERTORE tav. 4
Alessandro Di Gregorio, La Nuova Carne II - olio su tela, 100x70 cm, 2009
Il progetto si configura come una riflessione attorno al "quid" che spiritualizza l'oggetto elevandolo al rango di parola visiva della trascendenza.
Quella del sacro è infatti una dimensione costante, che accompagna l'esistenza umana in ogni epoca e luogo, una componente che affida all'arte la sua espressione più autentica sin dall'età primitiva e che nella società occidentale ha coinciso per secoli con l'espressione di una fede esclusiva (legata al cosiddetto homo religiosus, a cui fa riferimento Cicerone nel suo "De natura deorum").
Ma cosa accade quando in seguito all'allentamento di questa secolare fusione legato alle trasformazioni del contesto culturale, è proprio quest'ultimo a orientare tutte le operazioni di assegnazione semantica alle immagini e ai simboli della trascendenza, ai loro ruoli e alla loro interpretazione?
Nel percorso di ritracciamento dei campi concettuali del sacro, di quali valori aggiuntivi si carica l'originario Qadosh della tradizione ebraica, in cui la sacralità di qualcosa o qualcuno coincide con la sua funzione, quali ne perde? Cosa è sacro e cosa non lo è? Dov'è il crinale labile e mutevole tra sacro e dissacrante? Appunto, una risposta potrebbe celarsi nella funzione e nella reazione emotiva che il sacro ancora suscita.
Dal senso di sacro tradizionale, monito visivo di insegnamenti scritti, cristallizzato negli anfratti dei dogmi, degli scrigni architettonici della santità e delle interpretazioni dominanti, l’uomo contemporaneo prende le distanze attraverso il ripensamento della sua relazione primigenia, soggettiva con la divinità.
Nella poliforme e caleidoscopica liturgia del postmoderno la sacralità assomiglia dunque a un concetto tangibile e trasgredibile, e per nulla statico o assoluto, non più espressione di un'ideologia monolitica ma che incrocia, accoglie il disorientamento dell'uomo moderno, guarda alle culture passate, al mondo orientale e irrompe nel campo della quotidianità, dialogando con i suoi oggetti e paradigmi concettuali.
Svincolata strictu sensi dall'espressione di una religione dominante, la sacralità si riappropria della sua componente umana, e nella sua traduzione artistica diviene suscettibile ad essere percepita come "dissacrante vertigine", in una dimensione più raccolta e psichica.


Programma in dettaglio

Acrofobia_dissacranti vertigini
mostra collettiva d'arte contemporanea
a cura di: Alexander Larrarte e Giuliana Schiavone
location: ex chiesa di San Francesco, via Carmine, Corato (Ba)
date: 29 giugno - 8 luglio 2012
vernissage: 29 giugno ore 20,30
con performance musicale di Luca Vincenzo Lorusso
apertura buffet: ore 22,00
orari: tutti i pomeriggi dalle 18,00 alle 21,00 (si consiglia conferma telefonica)
evento collaterale della mostra: "Sin-estesia di un breve incontro", personale di Antonio Losito, a cura di Lara Carbonara e Lucrezia Naglieri. Vernissage 29 giugno, ore 18.30, CoArt gallery, vico San Francesco 4/6 - Corato (Ba). La mostra sarà visitabile sino al 20 luglio, tutti i giorni, dalle ore 10,00 alle 12,00 e dalle 18,00 alle 21,00.

iniziativa promossa dalla CoArt gallery di Corato, col patrocinio del Comune di Corato e partnership de "La Gazzetta del Mezzogiorno"
info: coartgallery@hotmail.it  +39 349.6141159


EVENTO COLLATERALE

CoArt gallery di Corato
presenta
"Sin-estesia di un breve incontro"- Antonio Losito
A cura di Lara Carbonara e Lucrezia Naglieri

Venerdì 29 Giugno s’inaugura alle ore 18,30, come evento collaterale della collettiva "Acrofobia_dissacranti vertigini", la mostra personale di Antonio Losito "Sin-estesia di un breve incontro", a cura di Lara Carbonara e Lucrezia Naglieri, allestita all'interno della CoArt gallery di Corato, in vico San Francesco 4/6. 
La rappresentazione umana attraverso il ritratto presume tradizionalmente una rassomiglianza con il modello, una veridicità dei tratti, riconoscibili e puntuali, e la possibilità che l’effigie, durando per sempre, garantisca l’eternità iconica al soggetto. Ma se la pittura, diversamente sconsacrata dalle sue funzioni rappresentative improntate al naturalismo, diviene libera di trasformare il ritratto in altro, nell’impressione di un momento fugace in cui lo sguardo dell’artista cade su un volto estraneo, allora il ritratto si chiama ricordo.
I volti di Antonio Losito sono istantanee contaminate dalla memoria, dalla ricerca sintetica di restituire attraverso la materia i caratteri idealizzati di un’individualità che, difatti, ha perso la sua specificità. 
Il coinvolgimento multisensoriale altera le fisionomie, la sintassi visiva si lascia confondere dai modi del corpo di manifestarsi. Il colore si coagula tra le venature di una memoria distratta, tra i solchi di un’epidermide stratificata.
Primi piani sensuali nella loro ostinazione, sfuggenti nel loro silenzio inconsolabile, emergono da un fermo immagine trasfigurato ed eterno. Inadeguati e muti, i personaggi senza nome annodano sulla pelle la fierezza dell’invocazione, la trasparenza della preghiera, la sfrontatezza del conforto e si affacciano malinconici da finestre soffocanti.
Antonio Losito ripercorre sin-esteticamente i suoi incontri con la certezza di essere spiato. Carne e olio si sciolgono in espressioni contaminate e dis-fatte da un’inquieta evocazione di occasioni perdute. I contorni rapidi e spezzati, schiacciati con forza, costruiscono i volumi senza drammatizzarli, piuttosto inserendoli in una riflessione acuta ed universale.
Intrecci sfuggenti che generano distacco, relazioni violate, contatti spezzati da solitudini che non possono essere cullate,  scambi interrotti da incertezze che non possono essere ricucite, di cui resta una traccia liquida nella nevrotica leggerezza di una grafia disomogenea ed espressionista, il cui equilibrio consiste nel mettere insieme dei frammenti in atto di rompersi.

"Sin-estesia di un breve incontro", personale di Antonio Losito, a cura di Lara Carbonara e Lucrezia Naglieri. Vernissage 29 giugno, ore 18.30, CoArt gallery, vico San Francesco 4/6 - Corato (Ba).
La mostra sarà visitabile sino al 20 luglio, tutti i giorni, dalle ore 10,00 alle 12,00 e dalle 18,00 alle 21,00.
Iniziativa promossa dalla CoArt gallery di Corato, col patrocinio del Comune di Corato e partnership de "La Gazzetta del Mezzogiorno"
Info: coartgallery@hotmail.it  +39 349.6141159

Secondo girone o l'inferno della sessualità senza amore | A Ferrara lo spettacolo teatrale sul mito di Don Giovanni diretto dal regista argentino Carlos Branca.


Martedì 26 giugno 2012 alle ore 21, nella corte interna della Terry May Home Gallery di via Porta San Pietro 56 Ferrara,  va in scena lo spettacolo teatrale “Secondo Girone o l’inferno della sessualità senza amore” diretto dal regista argentino Carlos Branca.
Il mito di Don Giovanni, è uno dei più trattati nella storia, nella letteratura, e nel teatro di tutti i tempi : da Moliere a Freud passando per la genialita’ di Mozart. Questa opera argentina prende il mito di Don Giovanni nel suo momento di decadenza, quando, egli appunto, trasgressore, rivoluzionario, dissacrante temerario… si stanca del suo ruolo e decide di scappare dal suo destino di sedurre tutte le donne. Però come dice un tango (Adios Hermanos) dal proprio destino nessuno può scappare…
PERSONAGGI ED INTERPRETI
Don Giovanni: Clemente Passanese, Giacomo Gamberoni, Pietro Bianchi
Maggiordomo: Rasanna Pavarini
1° donna: Grazia Pantaleo
2° donna: Sara Squintani
3° donna: Francesca Caselotto
4° donna: Grazia Pantaleo
5° donna: Sara Squintani
6° donna: Francesca Caselotto
Cavaliere Eon: Grazia Pantaleo, Giacomo Gamberoni
7° donna: Sara Squintani
Regista di teatro di prosa, lirica e attore, è nato a Buenos Aires, Argentina, da genitori italiani. Laureato in Giurisprudenza all’Università di Buenos Aires.  Ha frequentato il corso di regia presso l’Istituto Superiore d’Arte del Teatro Colón. In marzo 2010 ha diretto “Assenza”, spettacolo musicale da lui ideato, in vari teatri Italiani, nel maggio dello stesso anno “Baires concerto” al teatro Verdi di Busseto, e ha fatto la regia dello spettacolo “Mi buenos Aires querido” di Luis Bacalov ( vincitore del premio Oscar) nel teatro Ambra Jovinelli a Roma, al teatro Regio di Parma, e al teatro Manzoni di Bologna.
Nel settembre del 2009 ha fatto la regia dell’ opera “ Estaba la Madre ” di L. Bacalov, con la direzione musicale dello stesso autore, per l’Emilia Romagna Festival.  Nel luglio del 2008, è stato l’attore protagonista (personaggio di Jorge Luis Borges) nell’opera lirica e balletto di L. Bacalov “Borges cuenta que…”, con la regia di Giorgio Barberio Corsetti, a Siena presso l’Accademia Chigiana in prima mondiale.
Dal 2007 in Italia, ha fondato una scuola di teatro stabile a Ferrara, e tiene corsi annuali di teatro a Bologna a Parma, inoltre tiene laboratori teatrali e stages di Teatro-Danza in tutta Italia .
Nel teatro di prosa ha diretto più di quaranta opere di autori Argentini ed internazionali. Come attore ha interpretato diversi ruoli del teatro classico internazionale e contemporaneo argentino. Insieme a Giorgio Barberio Corsetti, realizzerà un’opera teatrale sul tema Hijos (bimbi rubati durante la dittatura argentina e dati in adozione alle famiglie dei militari), in una coproduzione italo-argentina e che verrà rappresentata in America Latina e in Europa. E in preparazione una opera sul “Antigone” in versione Argentina, insieme al maestro Luis Bacalov. 

Terry May Home Gallery
via Porta San Pietro 56 - Ferrara
tel. 320.9019.341 | 
terry-may@hotmail.it 

venerdì 22 giugno 2012

RI-CREA Festival 2012 | Il concorso teso a teso a promuovere, attraverso l’arte, il design, le immagini e la moda, la cultura del riuso creativo.


Presentazione

Nell’ambito del RI-CREA Festival è indetto il concorso artistico nazionale “RI-CREA, il concorso” per promuovere, attraverso l’arte, il design, le immagini e la moda, la cultura del riuso creativo. Le proposte selezionate per tramite del concorso artistico saranno presentate nel corso del “RI-CREA Festival”, che toccherà le province di Puglia e Lazio, per poi confluire nel primo nucleo del Museo del Riuso di Puglia.

Regolamento

1. Oggetto

Potranno partecipare al concorso opere che rappresentano una proposta originale e creativa sul tema del riuso, ovvero la reinterpretazione dello stesso in chiave creativa e/o la ri-creazione di oggetti, materiali e prodotti già usati.
Il concorso prevede cinque diverse sezioni:
  • Arti figurative (pittura e scultura), con la possibilità di realizzare sia con la tecnica della “trash art” sia con tecniche e stili liberi, purchè ispirati e attinenti al tema del riuso. Le dimensioni massime ammissibili sono cm. 70×100, per le tele (cornici incluse), oppure 50x50x100, per le sculture, di peso non superiore ai 10 kg;
  • Design e arredamento (design urbano; design d’interni; arredamento), con l’obbligo di realizzare prodotti di eco-design, ovvero: prodotti realizzati con materiali non tossici; riciclati; prodotti a risparmio energetico; prodotti che prevedono un secondo riutilizzo per l’oggetto, sia come materiale, sia come funzione; proposte progettuali di architettura sostenibile. Le dimensioni dell’oggetto, in questo caso, non devono superare i cm 50x50x100. Il peso non dovrà superare i 10 kg, compreso l’imballaggio utilizzato per la spedizione. L’autore dovrà fornire all’organizzazione del concorso i materiali per l’allestimento dell’opera e, qualora richiesto, sovraintendere allo stesso allestimento. In caso in cui l’oggetto avrà bisogno di un sostegno per l’appoggio, esso sarà a cura del proponente.
  • Moda – abbigliamento, accessori, gioielli: oggetti che prevedono un secondo utilizzo dei tessuti e dei materiali in genere. Bisognerà fornire in questo caso un bozzetto del progetto, con l’elenco dei materiali che si intende utilizzare e la fotografia d’insieme del manufatto.
  • Video e immagini: fotografie, corti, documentari, spot, prodotti di animazione, videoclip sui temi del riuso. Tutte le produzioni non potranno avere durata inferiore ai 60 secondi e durata superiore agli 8 minuti. Il materiale dovrà essere fornito su supporto dvd, in uno dei formati di riproduzione video più diffusi (mpeg o avi). Per la stampa delle foto le dimensioni massime ammissibili sono cm. 70X100 con cornici incluse.
  • Musica: strumenti musicali da materiali di scarto; produzioni audio da materiale di scarto. In caso di strumenti musicali prodotti con materiali di riuso, le dimensioni dell’oggetto, in questo caso, non devono superare i cm 50x50x100. Il peso non dovrà superare i 10 kg, compreso l’imballaggio utilizzato per la spedizione. L’autore dovrà fornire all’organizzazione del concorso i materiali per l’allestimento dell’opera e, qualora richiesto, sovraintendere allo stesso allestimento.

2. VALUTAZIONE LAVORI

Le proposte delle opere dovranno pervenire alla segreteria organizzativa entro e non oltre il 30 agosto, secondo le modalità previste al punto 3 del seguente regolamento. La selezione delle opere avverrà entro il 10 settembre, a cura di una giuria di selezionatori, esperti del settore. Le opere selezionate, che confluiranno nel primo Museo del Riciclo di Puglia, saranno esposte durante il “RI-CREA Festival”, fra settembre e ottobre, nelle location che ospiteranno il Festival.
La selezione delle opere avverrà attraverso la valutazione di tutte le fotografie pervenute da parte delle giurie il cui giudizio è insindacabile. La qualità, la ricerca, l’innovazione, la contemporaneità e il rispetto dei parametri richiesti saranno i criteri fondamentali della selezione per tutte le sezioni. Sarà inoltre valutato l’impatto e il valore in termini di riuso.
Saranno selezionate 50 opere finaliste, 10 per ogni sezione.
Le opere selezionate dovranno essere inviate, per posta, all’indirizzo dell’ente organizzatore: Ulixes scs, Largo Gramsci, 7 – 70032 Bitonto (Ba). Le spese di spedizione sono a carico dell’artista.

3. CONDIZIONI DI PARTECIPAZIONE

Il concorso è aperto a tutti gli artisti di età compresa fra i 18 e i 35 anni. Gli artisti possono partecipare al concorso singolarmente o in gruppo purchè il 50% dei componenti abbia età inferiore ai 35 anni. La partecipazione al concorso è gratuita e non comporta la sottoscrizione di alcuna quota di partecipazione.
Gli artisti dovranno iscriversi al concorso tramite il sito ufficiale del festival, www.ricreafestival.it,  inviando una mail all’indirizzo info@ricreafestival.it. In allegato alla mail dovrà essere inviato:
  • il modulo di adesione, scaricabile on line sul sito nell’apposita sezione;
  • foto dell’opera ad alta risoluzione in formato jpg (dimensione consigliate: minimo 21x29cm a 300 dpi, sono ammesse massimo tre foto per ogni opera). Per le opere che concorrono per la sezione video, è possibile mandare un link dove poter visionare un’anteprima dell’opera. Per le opere musicali, è possibile mandare il file audio o la/e foto dello strumento musicale.
  • Una breve nota esplicativa dell’opera, che indichi il titolo dell’opera, le dimensioni, la tecnica, l’anno di esecuzione (formato word, max 700 caratteri spazi inclusi)
  • Una breve nota di presentazione dell’artista (curriculum vitae con l’indicazione, qualora presenti, delle esposizione già fatte).

4. VINCITORI

Una giuria di esperti di caratura nazionale, nella tappa conclusiva del Festival, procederà alla premiazione di una delle 10 opere selezionate per ogni sezione. Il premio in denaro ammonta a 1000 euro lordi. Per tutte le altre opere è prevista la pubblicazione sul catalogo che sarà realizzato nell’ambito del “RI-CREA Festival”.

5. LIBERATORIA

Gli organizzatori, pur avendo la massima cura delle opere ricevute, non si assumono alcuna responsabilità per eventuali danni da trasporto, manomissioni, incendio, furto o altre cause durante tutte le fasi della manifestazione, del magazzinaggio, delle esposizioni e della giacenza. Agli artisti è demandata la facoltà di stipulare eventuali assicurazioni contro tutti i danni che potrebbero subire le opere.

6. DONAZIONE MODALE

Le opere selezionate e poi spedite all’organizzazione sono da considerarsi come donazione modale in funzione dell’esposizione delle opere stesse nel “RI-CREA Festival”, del Museo del Riciclo di Puglia e di tutti gli altri eventi collegati al Festival stesso. Gli artisti si impegnano a sottoscrivere questa donazione modale con l’organizzazione del “RI-CREA Festival”. In nessun caso le opere pervenute potranno essere restituite.

7. ANNULLAMENTO

Il soggetto organizzatore si riserva la facoltà di annullare il concorso per cause che dovessero impedirne il regolare svolgimento secondo i tempi e le modalità indicati. Gli artisti potranno consultare on line eventuali modifiche e integrazioni al bando consultando il sito ufficiale del festival www.ricreafestival.it
La partecipazione al concorso implica la conoscenza e la totale accettazione del presente Regolamento.

Per ISCRIZIONI e maggiori INFO visita il sito: www.ricreafestival.it