giovedì 30 ottobre 2014

SHOCK One Shot | A Roma la manifestazione d'arte contemporanea, a cura di Manuela Van in collaborazione con Electronic Art Cafe.

Con il Patrocinio del Comune di Roma Capitale, il 4 Novembre 2014 h. 19.00 – 24.00 presso l’ARANCIERA DI SAN SISTO – Via delle Camene 11, Roma – (Zona Terme di Caracalla) si svolgerà l’evento artistico SHOCK One Shot.
SHOCK One Shot è una manifestazione d’Arte Contemporanea Estemporanea dove, la realtà del mondo esterno, intesa come illustrazione e prova tangibile, provoca una forte scossa emotiva dei fenomeni sensoriali… portando la mente ad avere una reazione nella volontà di creare una forza e una potenza volta a screditare violentemente il mondo della realtà.
Verso un senso di Libertà Espressiva, la manifestazione SHOCK One Shot, si libera attraverso i colori, gli stili, i video, le installazioni e le nuove immagini che si vengono a rigenerare, in quanto forma funzionale del pensiero, le nuove simbologie saranno espresse al fine di far crollare la realtà circostante.
Le emozioni generate dalle opere in esposizione saranno la base per una nuova concezione artistica legata ai sensi, alla psicologia e all’avversione di ciò che è usualmente considerato “nella norma”… i lavori esposti in questa sede, provocano uno Shock emotivo Positivo e la realtà fondata dai desideri più nascosti prende forma.
SHOCK One Shot… sogni e immagini che tendono ad essere provocati dalla realizzazione di atti inconsci.
ARTISTI:
Paolo Assenza, Turi Avola, Giampaolo Atzeni, Vito Bongiorno, Teresa Coratella, Alessandro Iacopelli, Itto, Fabio Mariani, Diego Nipitella, Luca Pace, Lara Pacilio, Alessio Paiano, Alain Puossot.
Alle h. 20.30 Performance e Video Mütter di Lara Pacilio.
La Performance sarà eseguita dalla performer Valentina d’Angelo e dal musicista Luca Nostro (chitarrista e compositore, prima chitarra elettrica del Parco della Musica Contemporanea Ensemble, mentre il video è stato esibito a Palazzo Lucarini a Trevi in occasione dell’apertura della stagione 2014).
Progetto a Cura di Manuela Van
IN COLLABORAZIONE CON:
Electronic Art Cafe
www.electronicartcafe.it
Associazione Culturale Aci&Galatea
Ass. Culturale Non Profit
Via S. Giovanni in Laterano, 190 Sede Legale: Roma
E-mail :aciegalatearoma@alice.it
SPONSOR TECNICO:
Romana Telai di Fausto Cantagalli
www.faustocantagalli.it
SPONSOR:
Università eCampus
Sede di Roma, via Matera,18 – Tel.0669940111
Ingresso disabili con auto da Via Tuscolana, 137
e-mail segreteria.roma@uniecampus.it
www.uniecampus.it
Azienda Vinicola Casale del Giglio
www.casaledelgiglio.it
RIPRESE TV Arte24
Grafica: Filippo Caldarelli

Alla Galleria Lo Magno di Modica la personale di pittura di Franco Battiato “Quisque Faber Fortunae Suae”, a cura di Fiorella Nozzetti con la collaborazione di Elisa Gradi e Luigi Turinese.


Arriva a Modica, dopo lo straordinario successo di Istanbul, la personale di pittura di Franco Battiato “Quisque Faber Fortunae Suae” a cura di Fiorella Nozzetti con la collaborazione di Elisa Gradi e Luigi Turinese. La mostra, allestita per la prima volta in Italia, sarà ospitata dal 16 novembre al 6 dicembre negli spazi della Galleria Lo Magno (inaugurazione domenica 16 novembre ore 18.30) in Via Risorgimento 91/93.

L'evento, che nasce dalla collaborazione avviata tra il Comitato promotore del progetto “Quisque Faber Fortunae Suae” e Giuseppe Lo Magno, direttore dell'omonima galleria d'arte di Modica, in occasione dell'esposizione di Istanbul, prevede anche una serie di incontri e appuntamenti dedicati all'arte di Franco Battiato.

Il vernissage sarà preceduto alle ore 16.00 nel Teatro Garibaldi (Corso Umberto I, 207) dalla proiezioneTemporary Road. (una) Vita di Franco Battiato, film documentario diretto da Giuseppe Pollicelli e Mario Tani (Italia, 2013).

Alle ore 17.00 seguirà una conversazione con Franco Battiato e Fiorella Nozzetti, organizzatrice dell’evento di Istanbul, Elisa Gradi, storico dell’arte e Luigi Turinese, psicoanalista junghiano e saggista, componenti del Comitato promotore “Quisque Faber Fortunae Suae”. Interverranno Sebastiano Gesù, storico e critico del cinema e Giuseppe Lo Magno, direttore della Galleria che ospita la mostra, con un saluto del Sindaco di Modica, Ignazio Abbate.

Alle ore 18.30 nei locali di Via Risorgimento 91/93 si terrà l'inaugurazione della personale d'arte pittorica, alla presenza dell'artista.

Artista totale, cantautore e compositore raffinato e popolare, regista di film introspettivi e fuori dagli schemi, Franco Battiato esprime nelle sue opere pittoriche, attraverso la grazia ieratica di personaggi senza tempo, fermati in atti di meditazione e immersi nell'inconsistenza prospettica del fondo d'oro, una profonda ricerca sui temi della meditazione, della ricerca spirituale e della sete di conoscenza del Sé.

Dal titolo del progetto "Quisque faber fortuna suae" (ovvero "Ognuno è artefice del proprio destino") trae origine il percorso espositivo e concettuale della mostra. 

 «Seguendo la teoria di Aristotele - spiega Fiorella Nozzetti -, qualunque cosa si può comprendere meglio quando è possibile stabilire le cause che la riguardano, ed è così che acquista risalto il significato delle due parole chiave di questa citazione: Artefice e Destino. L'Artefice è l'autore, l'orditore. Il Destino è l'insieme di inevitabili eventi  che appaiono esterni  e superiori alla volontà dell'uomo, ma sono la risultanza del cammino conoscitivo e crescita di consapevolezza individuale, ognuno ha la possibilità di consacrare la propria vita».

La mostra - organizzata con il patrocinio del Comune di Modica e con il contributo della Ghibli General Contractor di Ragusa, Angelo Wine Bar, Modulo Più Ceramiche, Vini Planeta e Multifidi consorzio di garanzia fidi - potrà essere visitata tutti i giorni, escluso la domenica, dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle ore 16.00 alle 20.00. Il catalogo, con testi critici di Gabriele Mandel, Luigi Turinese, Fiorella Nozzetti, Elisa Gradi e Andrea Guastella, sarà disponibile in galleria.  

Inoltre, per tutta la durata della mostra continueranno nella Galleria Lo Magno le proiezioni del film Temporary Road. (una) Vita di Franco Battiato nei week-end (21 e 22 novembre, 28 e 29 novembre e 5 e 6 dicembre, ore 18.00).



Franco Battiato – “Quisque Faber Fortunae Suae
Dal 16 Novembre al 6 dicembre 2014
Inaugurazione: sabato 16 Novembre alle ore 18:30
Galleria d’Arte Lo Magno
Via Risorgimento, 91 – Modica
Curatore
Fiorella Nozzetti, in collaborazione con Elisa Gradi e LuigiTurinese
Biglietti
Ingresso libero
INFO
Tel. e fax 0932/763165
Eventi collaterali
Proiezione del film TEMPORARY ROAD (una) vita di Franco Battiato seguita da un incontro pubblico con Franco Battiato (a partire dalle ore 16,00 del 16 Novembre al Teatro Garibaldi di Modica - c.so Umberto, 211)

Catalogo disponibile in mostra

mercoledì 29 ottobre 2014

Consiglio di visione... LES REVENANTS

LES REVENANTS è una serie televisiva francese andata in onda originariamente nel novembre del 2012 in Francia, sulla pay tv Canal +, e trasmessa in Italia per la prima volta sul canale satellitare Sky Atlantic.
Les Revenants – che si ispira a un film francese omonimo del 2004 – racconta la storia di un paesino francese nel quale alcune persone morte anni prima tornano in vita improvvisamente, conservando le sembianze e l’età che avevano al momento della propria morte e non ricordando nulla di come questa sia avvenuta.
La serie, che è composta da 8 episodi lunghi 50 minuti ciascuno, ha ottenuto un notevole successo di pubblico e di critica sia in Francia sia nel resto d’Europa e negli Stati Uniti (cosa insolita per una serie francese), ed è considerata una delle migliori serie televisive prodotte nel 2012.
Les Revenants è stata creata dallo sceneggiatore francese Fabrice Gobert; ha collaborato alla stesura della sceneggiatura, fra gli altri, anche Emmanuel Carrère, uno dei più famosi scrittori francesi contemporanei (in Italia i suoi libri sono stati in passato pubblicati da Einaudi; più recentemente da Adelphi, che nel 2012 ha pubblicato Limonov). La colonna sonora è invece dei Mogwai, famosa band scozzese di rock elettronico.
La trama
La vicenda ruota fondamentalmente a tre storie di “ritornati”, nonostante ogni puntata sia incentrata sulla storia di un personaggio diverso: la vicenda principale è quella di Camille, un’adolescente morta in un incidente d’autobus quattro anni prima, i cui genitori nel frattempo hanno divorziato e la cui sorella gemella, comprensibilmente, è cresciuta. Simon, invece, è un giovane piuttosto silenzioso ucciso il giorno in cui era in programma il suo matrimonio con Adèle, che al momento del suo “ritorno” sta per sposarsi col suo nuovo fidanzato Thomas. Victor è un bambino di età e provenienza indecifrabile, che al contrario di altri “ritornati” non si mette a cercare nessuno dei suoi parenti e anzi accetta di essere adottato da Julie, una ragazza del posto. Uno dei personaggi secondari meglio riusciti è Pierre, nuovo compagno della madre delle gemelle e leader di una specie di comunità religiosa del posto.


Cosa se n’è detto
A Le Monde, Gobert ha detto che per Les Revenants si ispirato, fra le altre cose, al film horror Lasciami entrare del regista svedese Tomas Alfredson, al libro Luna Park dello scrittore americano Bret Easton Ellis e alla serie televisiva di David Lynch Twin Peaks. Libération spiega che il riferimento a Twin Peaks è evidente sia nella scelta del luogo – un paesino isolato (in questo caso da una diga) in cui vive una comunità piuttosto piccola – sia in quella della colonna sonora: le musiche dei Mogwai ricordano vagamente quelle di Angelo Badalamenti per Twin Peaks.

Per TIME – la serie è andata in onda negli Stati Uniti su Sundance Channel – la serie riesce a essere «sia un racconto di materia sovrannaturale stranamente naturalistico, sia un dramma surreale legato ai personaggi. Meno ispirato dagli zombie e più incentrato sull’elaborazione del lutto e dei notevoli effetti di quando viene interrotto».
Altre recensioni elogiano in particolare la recitazione degli attori e l’alta qualità della scrittura: moltissime per cercare di definirlo – e questo dice molto della sua originalità – si concentrano su cosa Les Revenants non è. Non è un horror, non tratta in maniera sciatta del paranormale e rende i personaggi morti dissimili da tutte le precedenti rappresentazioni di persone morte e poi tornate in vita, siano esse rappresentate come zombie, fantasmi o altro.
E la seconda stagione?
Sarà composta da otto episodi e sarà trasmessa nel 2015: le riprese sono iniziate il 24 settembre e termineranno il 20 marzo 2015. Per ora Canal+ ha reso noto il cast – in cui sono compresi tutti i protagonisti della prima stagione – e una brevissima sinossi della nuova stagione. 
La serie inizia a distanza di sei mesi dagli avvenimenti dell’ultimo episodio: i ritornati sono spariti, sebbene Lena e Jérôme non abbiano smesso di cercare Claire e Camille, scappati con loro. Il paese è ancora parzialmente allagato. In città arriva un uomo misterioso di nome Berg, che anticipa una nuova serie di “ritorni”.


MOGWAI



martedì 28 ottobre 2014

L'URGENZA DELLA PITTURA | Alla Galleria Wikiarte di Bologna la mostra personale di Mauro Capitani

Amo i colori, tempi di un anelito inquieto, irrisolvibile, vitale,
spiegazione umilissima dei cosmici,
« perchè» del mio respiro.
Alda Merini

Dopo decenni costellati da successi e ampi riconoscimenti della critica, Mauro Capitani continua a stupire e ad affascinare per quella sua stringente fedeltà agli ordini della pittura nonché per l'incessante e tumultuoso rapporto con la materia e il colore, che conserva, schietto, nobili affinità con l'opera di alcuni illustri maestri italiani del Secondo Novecento.
L'amore viscerale che egli nutre per la natura, il paesaggio, i gabbiani, i pesci, le nature morte in genere, risulta tuttavia al solito pervaso da un realismo lirico vicino agli intendimenti mostrati da Guttuso negli anni Quaranta, estendendo così la prospettiva di un complesso pittorico divenuto nel tempo sempre più solido e indipendente, al cui interno una magnifica consuetudine di incanti e abbandoni echeggia ovunque apertamente.
La nitida inclinazione naturalistica di Capitani risalta peraltro palese in alcuni dipinti portati a compimento fra il 2009 e i giorni a noi più prossimi. I leggiadri scenari del suo Valdarno, del Casentino (Sera d'Agosto - 2013) e delle Marche, accesi da idilli cromatici che suscitano, in chi guarda, repentine fascinazioni, diventano ribalte emozionali per un intimo racconto dell'autore: vi convergono ansie malcelate, oscure trepidazioni, il senso, profondo, di una realtà edenica nella quale tutti noi vorremmo essere, accarezzati da brezze leggere e fragranze di muschio e pino silvestre che risvegliano sopiti ricordi e una memoria, diresti, persino ancestrale (Isole-2008). 

Le stagioni, in simili luoghi, si susseguono complici in nome della bellezza. Capitani che è oggi, uno dei maggiori coloristi in ambito italiano, ne ricerca febbrile il misterioso archetipo, scoprendo toni e cromie evanescenti fra le onde del mare di Romagna (Nevicata in Adriatico-2012) come nelle torbide acque dell'Arno. Che sia la primavera o l'estate, l'autunno o l'inverno, a offrirgli così invitanti pretesti di pittura, non importa: conoscendolo, siamo certi che la sua immaginazione feconda gli consenta di vedere il sole in una grigia giornata di pioggia. Se Rosai fu azzurro per Palazzeschi, Capitani ci pare soprattutto verde per due distinte ragioni:è, questo, il colore cardine in tante suggestive composizioni; allude verosimilmente alla speranza di un pittore rimasto tonico e ispirato, come dimostra l'emblematica rilevanza dei suoi esiti. A colpire, è dunque la versatilità e, insieme, il coraggio di un artista che ha guardato con apprezzabile spirito critico a gruppi, tendenze e sperimentazioni partoriti, e spesso subito fagocitati, dall'arte mondiale dell'ultimo mezzo secolo. Tant'è che, in una pur meritoria sintonia stabilita, in particolar modo, con talune esperienze europee - tedesche e francesi, in primis -, Capitani si è ugualmente distinto per le peculiarità mediterranee di un linguaggio informato a valori autentici: quelli, naturalmente, della bella pittura.

Un variare di temi, da (Un pappagallo e un pettirosso-2006), (Apuane-2011), (I calanchi di Chiusure-2014) al sontuoso e improvviso Toro (2013) scelto per la copertina del Catalogo dell'Arte Moderna Mondadori- N° 49. Capitani meritava una simile consacrazione: oltre quaranta anni di attività, costellati di successi, hanno incontrato il definitivo sigillo di quella che è la «bibbia» dell'arte. Ed ecco, infine, inserirsi subitaneo un Gufo (2013) che fa pensare curiosamente a Munch: terrorizzato dall'ascolto di quel grido che ha attraversato l'intero Novecento, scuotendo menti, anime e cuori di donne e uomini sparsi ad ogni latitudine, il rapace rabbrividisce con sguardo attonito verso un ipotetico futuro. Nasce così un bestiario che ha preso forma nella sua stagione creativa più recente, ove collimano quelle inquietudini manifeste del nostro tempo. La pittura di Capitani incontra ora qualche recondito presagio: s'innalza la temperatura, ardono di nuova vampa i colori. Il silenzio che essa infonde è suggello, ultimo, della sua toccante poesia.  
Testo a cura di Dott. Giovanni Faccenda





MAURO CAPITANI
L'URGENZA DELLA PITTURA
dal 1 novembre al 13 novembre 2014
Galleria d’Arte Contemporanea Wikiarte
Via San Felice 18 - Bologna
Presentazione critica:
a cura del Dott. Giovanni Faccenda
Curatrice mostra:
Deborah Petroni

Info e contatti
Mail: info@wikiarte.com

lunedì 27 ottobre 2014

FOLLIA | Alla Galleria Statuto13 di Milano la doppia personale di pittura di Irene Aversano e Mario Digennaro, a cura di Massimiliano Bisazza e M.Teresa Briotti.

“Follia”

Mostra doppia personale di pittura di:

Irene Aversano e Mario Digennaro

A cura di Massimiliano Bisazza e M.Teresa Briotti

        -Opening:  29 ottobre 2014 dalle h 18,30 alle h 21,00-
In mostra fino al 11 novembre 2014 mattino

Presso: Galleria d’Arte Contemporanea Statuto13
Via Statuto, 13 (corte int.) – 20121 Milano

Apertura al pubblico: dalle h 11 alle h 19 dal martedì al sabato



“Follia è lo stato di alienazione mentale”

Follia: un tema volutamente provocatorio. Il disagio mentale  presenta tante e tali differenziazioni che sembrerebbe difficile racchiuderle tutte in una stessa espressione, spesso usata in modo dispregiativo. Ma la parola è utile o quantomeno corretta  nel caso di questa mostra  nel momento in cui si collega all’arte. Disagio mentale e arte hanno spesso camminato accanto l’uno all’altra: Ligabue, Van Gogh, solo per citarne alcuni,  hanno espresso  il proprio disagio sulla tela, ma anche  tanti altri emarginati, detenuti, ospiti di cliniche psichiatriche,  creatori inconsapevoli che dipingono per liberare la propria nevrosi nella ricerca di  uno spazio, quello  dell’arte, dove sia davvero possibile dire tutto. Anche i più inconfessabili segreti.

L’Arte spontanea, irregolare - si pensi all’Art Brut di Jean Dubuffet - o “degenerata”, secondo la definizione di superate ideologie novecentesche: “…permette di raffigurare l’insofferenza al convenzionale, di manifestare entusiasmo per l’inconscio, la provocazione e la propria realtà onirica” (cit. di Jean Dubuffet).




Ma  questa mostra propone qualcosa di diverso, cambiando i ruoli e  il punto di vista:  due  artisti Irene Aversano e Mario Digennaro estremamente  sensibili al tema,  guardano al disagio in maniera lucida, con profonda  consapevolezza e coinvolgimento. La loro opera diventa dunque una testimonianza, un’  attenta analisi di ansie, angosce, dolori e malesseri interiori.

L’ispirazione nasce dalla lettura del noto romanzo e bestseller  “Follia” di Patrick McGrath, ma tutto il resto emerge strada facendo, nel dipingere a quattro mani, nel condividere l’enfasi creativa seppur seguendo modus operandi completamente differenti tra loro.





INFO
Galleria d’Arte Contemporanea Statuto13
Via Statuto, 13 (corte int.) – Milano
Cell. +39 347 2265227


“Un viaggio” dialogo spazio-tempo | Alla Galleria Statuto13 di Milano la personale di fotografia di Federico Garibaldi, a cura di Massimiliano Bisazza .

“Un viaggio”
dialogo spazio-tempo

Mostra personale di fotografia di:

Federico Garibaldi

A cura di Massimiliano Bisazza

-Opening: 12 novembre 2014 dalle h 18,30 alle h 21,00
In mostra fino al 25 Novembre 2014 mattino

Presso: Galleria d’Arte Contemporanea Statuto13
Via Statuto, 13 (corte int.) – 20121 Milano

Apertura al pubblico: dalle h 11 alle h 19 dal martedì al sabato

Una scelta coraggiosa quella di Federico Garibaldi giacché per il nuovo progetto della sua mostra personale di fotografia che è esposta in Galleria Statuto13, in Brera, decide di capovolgere l’idea di fotografia puramente estetica per “consegnare” il proprio estro alla fotografia concettuale con un piglio certamente innovativo.

Ci racconta un viaggio, il “suo viaggio”, nel quale noi possiamo riconoscerci, nel quale possiamo immergere i nostri pensieri dondolandoci poeticamente e metaforicamente tra le associazioni mentali e i ricordi individuali che ne scaturiscono.





Il concetto si fonda sull’idea del “dinamismo spazio – temporale”, quindi sul movimento; le fotografie scattate sono l’una conseguente all’altra nel percorso spaziale effettuato in auto durante il suo viaggio fisico e introspettivo. Ciò che emerge e che mi colpisce è certamente il concetto di temporalità: il tempo è un concetto primitivo dell’esperienza legato alla percezione del “divenire” o della “durata” di un fenomeno, in base al quale è possibile stabilire l’ordine di una successione di eventi o la loro contemporaneità.

Possiamo affermare dunque che Garibaldi fotografo aneli al processo induttivo (e non deduttivo) che porta l’uomo e l’artista che sono insiti in lui, in una continua ricerca, che porterà la sua creatività a incedere in un continuo divenire ricco di sensazioni e d’interazioni sinergiche tra pensiero, arte e azione.




  
INFO
Galleria d’Arte Contemporanea Statuto13
Via Statuto, 13 (corte int.) - Milano

Cell. +39 347 2265227