venerdì 30 marzo 2018

SUGGESTIONI MEDITERRANEE . A Noto la pop art siciliana di MICHELANGELO LACAGNINA, a cura di Vincenzo Medica.

SUGGESTIONI MEDITERRANEE
di Michelangelo Lacagnina Bassi del Palazzo Nicolaci di Villadorata
dal 31 marzo all’1 maggio 2018
Ore 10/13 - 17/20
a cura di Vincenzo Medica


APERITIVO CON L’ARTISTA, SABATO 31 MARZO ALLE ORE 18.00

Presentazione critica di Marina Congiu

Ingresso libero

Con il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Noto
www.comune.noto.sr.it


L’arte è quello che c’è fra il colore e la tela

Lo diceva Paul Klee. Tra i colori brillanti del nostro Mediterraneo e una semplice tela bianca abbiamo un interprete eccellente, Michelangelo Lacagnina. Per capire appieno la passione di Michelangelo bisogna conoscerlo e fermarsi a parlare con lui della sua arte. Ascoltandolo, si capisce che il suo non è solo un modo di dipingere, ma l’espressione di quello che è il suo mondo, chiaro, cristallino, fatto di positività e di ottimismo, quell’ottimismo che i Siciliani spesso hanno perduto ma che è pur sempre nel DNA di chi nasce nell’Isola del sole.
Da Picasso a Matisse, a Klee, sino ad arrivare ai maestri della ceramica siciliana, i De Simone, questi sono i suoi ispiratori, coloro che animano il pennello dell’artista che non si ferma ad una semplice rappresentazione grafica di un soggetto, ma ci porta con allegra leggerezza in un mondo che rievoca il nostro vissuto in modo fantastico, che solarizza la realtà, la immerge in colori forti, passionali e carichi di energia. Ci troviamo a vagare tra i suoi quadri assistendo a scene forti, cruente come l’infilzare un pesce spada da una barca, che grazie ad un attento mix di forme e colori non è brutale, ma reale nella sua intepretazione più sincera, negli sguardi dei pescatori impegnati nell’eterna lotta con il mare. Vogliamo mettere poi il viso beato de “Il fidanzamento”? Una giovane donna estasiata dall’amore che vive un importante momento della sua vita tra i coloratissimi, profumatissimi fiori di Sicilia. Ci contagia l’allegria de “L’acrobata”, la gioiosa folla di “Festa a Letojanni”, come ci contagia la passione di Michelangelo per la pittura e soprattutto per la sua, nostra terra.

Giuseppe Filistad
Direttore artistico del Museo Castello di Mola (Me)


Comunicare lo stile
Incontro fra arte e design

Testo tratto dalla rivista Setup, anno IV, n. 19, gen.-feb. 2017

Michelangelo Lacagnina, professionista specializzato interior designer, non dimentica il suo primo amore: l’Arte. Le sue opere portano con sé il calore e il colore della terra del sole, la Sicilia, terra natia rappresentata in tutto ciò che crea con spontaneità e passione. Uno stile inconfondibile, composto da segni decisi ed energici, segni che non lasciano niente al caso, uniti a tinte di colore dal forte impatto. Un artista sempre alla ricerca di nuove forme comunicative al punto che sperimenta la pittura su ceramica e vetro riscuotendo grande successo. Nel 1983 inizia a partecipare ad eventi e concorsi di grande importanza nazionale e internazionale: Bologna, Verona, Firenze, Matera, Roma, Amalfi, Cagliari, Caltanissetta, Milano, Dubai, Berlino. Entra a far parte del Centro di aggregazione culturale di Ragusa e partecipa a “Punti di vista tour” e “Ritratti”, esposizioni da me curate. Notato dagli stilisti Dolce e Gabbana, intraprende con loro una proficua collaborazione che lo porta alla realizzazione di decorazioni, in serie limitata, dei frigoriferi d’arte Smeg, ispirandosi alla Sicilia e alle sue tradizioni. Vere e proprie opere d’arte uniche al mondo, fresche, innovative e passionali. Lacagnina appartiene alla propria terra così come la Sicilia appartiene all’artista: essenze indissolubili che si evincono in ogni opera. Il sole e il mare si fondono restando, però, ben distinti nella chiarezza delle figure che si intersecano mantenendo la loro identità. Michelangelo esprime con la sua arte spontanea e istintiva, storie di vita, momenti vissuti, raccontandoli attraverso le emozioni trasmesse dai colori che riempiono le figure talvolta impegnate in una battuta di pesca fruttuosa o nella raccolta dei limoni di Sicilia o ancora in un combattimento all’ultimo sangue. Energia che trabocca ad ogni pennellata, ogni linea, ogni sguardo, passione mediterranea che Michelangelo Lacagnina ha ben rappresentato nella recente collezione “Suggestioni mediterranee”.

Amedeo Fusco
Curatore e presentatore d’arte



Michelangelo è tra gli artisti selezionati da Dolce & Gabbana per decorare i frigoriferi d’arte Smeg, pezzi unici al mondo ispirati alla tradizione e all’arte siciliana. Su questi pezzi unici Michelangelo Lacagnina ha raffigurato i temi cari alla sua arte, scene di vita quotidiana siciliana, come ad esempio “Lumie di Sicilia”, “Sunny Sicily”, “L’Isola a tre punte”, “La battuta di pesca”, o ancora scene più strettamente legate alla tradizione dei pupi siciliani e al folklore, come “I Mori”, o “Orlando, Rinaldo e Oliviero” e “Taratatà”, per culminare infine con l’esaltazione della tradizione dolciaria siciliana in “Dolce Sicilia”. È proprio da quest’ultimo decoro che nasce l’idea della mostra inaugurata a Caltanissetta il 4 febbraio 2017 dal titolo “Dolci Suggestioni di Sicilia”. Quest’ultima ha riscosso un enorme successo tanto che le opere di Michelangelo Lacagnina saranno esposte presso il Castello di Mola ; l’esposizione farà parte degli eventi collaterali del G7 di Taormina.

“Suggestioni mediterranee” sono alla base della sua ispirazione artistica e così, infatti, è intitolata la sua collezione più recente che può essere apprezzata nella sua Art Gallery in www.michelangelolacagnina.com.

mercoledì 28 marzo 2018

Alla Galleria Area35 di Milano, nell’ambito della mostra “L’Europa durante la pioggia. Pietro Geranzani”, in proiezione tre cortometraggi dell'artista, realizzati fra il 2016 e il 2018 durante dei viaggi in Namibia, India e Cina.


Tre cortometraggi di Pietro Geranzani
con intermezzi musicali di Margherito e Smoke Circus


giovedì 5 aprile, ore 19


Nell’ambito della mostra
L’Europa durante la pioggia. Pietro Geranzani
esposta fino al 28 aprile 2018



Nell’ambito della mostra “L’Europa durante la pioggia. Pietro Geranzani” esposta presso la galleria Area35 di Milano, giovedì 5 aprile dalle ore 19 verranno proiettati tre cortometraggi di Pietro Geranzani, realizzati fra il 2016 e il 2018 durante dei viaggi in Namibia, India e Cina. Le musiche di Margherito e degli Smoke Circus, tra pop e ambient, si alterneranno alle riproduzioni video.


Ambientato in Namibia fra le tribù Himba e San (Boscimani) Nell’eclisse di sole il verde è condannato a cenere, realizzato nel 2017, è un omaggio alla letteratura. Il film esplora condizioni universali dell’esistenza attraverso l’uso di sottotitoli tratti da poesie di Thomas Eliot, Cees Nooteboom, Nelly Sachs e Novalis, che danno voce al racconto degli uomini e delle donne di sperduti villaggi del cuore dell’Africa e fanno affiorare bisogni, timori, stati d’animo che non sembrano cambiare a seconda della latitudine e della cultura d’appartenenza.


Don’t Touch the God, del 2016, è stato girato a Varanasi in India ed è diviso in due parti.  La prima racconta il risveglio sul fiume, dove la massa dei fedeli compie le abluzioni mattutine e la preghiera, accompagnato dalla composizione “Amen”, per solo coro, di Henryk Gorecki; nella seconda sono mostrate le cremazioni al Manikarnika Ghat, il luogo più sacro dell’India per le cerimonie funebri. Geranzani ha avuto il privilegio di effettuare delle riprese all’interno dell’area e queste, in contrapposizione con quelle della vita al suo risveglio, chiudono metaforicamente il cerchio dell’esistenza. Questa sequenza è arricchita da vecchie registrazioni per la BBC, nelle quali gli intervistati parlano del loro rapporto con Dio, mettendo in risalto come ogni forma di credo e di preghiera sia accompagnata da rituali simili.


Infine Dove si infrange la luce grigia/Un fotografo giapponese/La pratica lenta e silenziosa della pittura, del 2016/2018, traccia il resoconto di una visita nella città di Hangzhou, in Cina. L’artista ha effettuato le riprese in una giornata di pioggia nella periferia urbana, dove la vita scorre lenta a dispetto del progresso edilizio che rapidamente trasforma le abitudini della popolazione. È il racconto suggestivo di gesti reiterati e quotidiani, accompagnati da una colonna sonora composta ed eseguita da Geranzani stesso.


La proiezione dei video sarà intermezzata da brani musicali dal vivo, pensati per l’occasione dal cantautore Margherito (Vincenzo Calandrino), accompagnato alla batteria da Gaetano Polignano e dagli Smoke Circus con Dalai, voce suadente e graffiante, e Tom Hazy alla chitarra.  


Contemporaneamente è possibile ammirare i lavori storici e inediti di Pietro Geranzani, caratterizzati da un forte impatto visivo ed emotivo, esposti fino al 28 aprile.
Le opere, di matrice figurativa e cariche di simboli, pongono l’accento sulla coscienza storica del presente e del passato, con una particolare attenzione rivolta alla contemporaneità, segnata da inquietudini e incertezze. 



Le tele, realizzate per l’esposizione milanese, prendono ispirazione dal titolo dell’opera di Max Ernst “L’Europa dopo la pioggia II” (1942), che esprime una situazione di annientamento e di paura immaginata nell’ipotetico perdurare del secondo conflitto mondiale. Nel ciclo L’Europa durante la pioggia Geranzani non fa riferimento allo scenario di Ernst ma ne evoca il luogo, l’Europa, e l’elemento pioggia, il suo abbattersi inesorabile sull’umanità così come gli accadimenti legati ai conflitti internazionali cui si è attualmente sottoposti.
L’artista si esprime in maniera diretta, con immagini crude, emblematiche di una paura diffusa, attraverso i simboli del terrorismo, caratterizzati da una feroce e irrazionale violenza, come si osserva nei personaggi dipinti sulle tele in cui uomini sono colti nell’intento di farsi esplodere o mostrano gli ordigni che indossano sotto gli abiti. La minaccia, il pericolo e l’incubo vissuti, in ambito europeo e a livello mondiale, sono rivelati senza esorcizzare il male profondo che dilaga fra le persone.
La pittura di Geranzani, densa di luci che contrastano i toni scuri e cupi, non nasconde richiami ai grandi maestri del passato, quali Bosch, Rembrandt, Géricault, Goya, Munch, Bacon e riferimenti al romanticismo, al simbolismo, all’espressionismo tedesco, al surrealismo cui l’artista rende consapevolmente omaggio.
Accanto alle opere di grande formato, sono esposti un nucleo di olii di medie e piccole dimensioni oltre a carte realizzate a tecnica mista e disegni preparatori a matita.
In mostra è consultabile il libro monografico di Pietro Geranzani edito da Area35.


Coordinate evento
Titolo Tre cortometraggi di Pietro Geranzani
Data giovedì 5 aprile, ore 19
Sede Area35 Art Gallery, via Vigevano 35 - Milano   
Ingresso libero

Coordinate mostra
Titolo L’Europa durante la pioggia. Pietro Geranzani
Date 7 marzo - 28 aprile 2018
Sede Area35 Art Gallery, via Vigevano 35 - Milano   
Orari mart - ven, ore 15.30 - 19.30 | mattina e sabato su appuntamento


Ufficio stampa
IBC Irma Bianchi Communication
Tel. +39 02 8940 4694 - mob. + 39 328 5910857 - info@irmabianchi.it
testi e immagini scaricabili da www.irmabianchi.it


“Acheropita”. Al Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo (Ra), la mostra del pittore romagnolo Enrico Lombardi, a cura di Diego Galizzi.


ENRICO LOMBARDI
“Acheropita”
(non dipinto da mano umana)

A cura di Diego Galizzi (Direttore del Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo)

INAUGURAZIONE SABATO 14 APRILE 2018 ORE 18
interverranno Diego Galizzi, Rocco Ronchi, Enrico Lombardi.


Questo il titolo della prossima mostra del pittore romagnolo Enrico Lombardi, che conterrà il nucleo essenziale delle sue opere più recenti. Queste saranno divise in due serie: “Jazz” , 10/12 grandi opere in omaggio a musicisti internazionali che hanno accompagnato la vita del pittore con le loro influenze sonore, e tutto il corpo principale degli “Esercizi Spirituali”(40/50 opere), una lunga ricerca di ascetismo minimalista, in cui il pittore, concedendosi strumenti poverissimi e quasi francescani, cerca, come in una forma di meditazione trascendentale, il nucleo centrale del suo mondo poetico. In queste opere, per lo più di piccole e medie dimensioni, il linguaggio di Lombardi, si sforza di trovare una suprema sintesi fra la pittura medievale (da lui studiata ed evocata durante tutta la sua vita artistica) e la pittura astratta moderna, nella quale vede un equivalente spirituale della pittura di icona (da cui il titolo della mostra). L'evento sarà accompagnato da un Catalogo in cui saranno presenti testi di: Rocco Ronchi (filosofo), di Marcello Panascia (studioso di filologia bizantina) e di Tommaso Evangelista (storico dell'arte).

La mostra resterà aperta dal 14 aprile al 1 luglio 2018

Orari: lunedì e post festivi chiuso; martedì e mercoledì 15/18; giovedì 10/12 e 15/18; venerdì, sabato e domenica 10/12 e 15/19. 
Aperto il 25 aprile e il 2 giugno. Chiuso il 26 aprile e il 1 maggio.
Museo Civico delle Cappuccine , Via Vittorio Veneto 1/a, 48012 Bagnacavallo (Ra) – Italy

Telefono : 0545 280911/ 280913
Mail : centroculturale@comune.bagnacavallo.ra.it
www.museocivicobagnacavallo.it
www.lombardienrico.it

BUNKER . Alla CoArt Galley di Corato (BA), la mostra personale di Michele Giangrande, a cura di Alexander Larrarte.

CoArt Galley
presenta:
BUNKER
mostra personale di Michele Giangrande
a cura di Alexander Larrarte
Inaugurazione mercoledì 25 aprile ore 19:30
Via La Pergola, Corato (Ba)


Da 73 anni il 25 aprile significa “Festa della liberazione d’Italia”.
A Corato questa data conquista una nuova veste con BUNKER, mostra personale di Michele Giangrande a cura di Alexander Larrarte, promossa dalla CoArt Gallery, con il patrocinio del Comune di Corato, contributi critici di Giusy Caroppo e Roberto Lacarbonara.
Un’operazione in contrasto con i caratteristici meccanismi che girano attorno all’organizzazione di un’esposizione d’arte contemporanea, ma che ne preserva i dettami e i significati alla base del fare arte. Negli spazi angusti dei sotterranei di Via La Pergola, tra le claustrofobiche pareti in cemento e l’eco di un passato lontano, una mostra d’arte contemporanea invade il sottosuolo coratino. Da una piccola porticina in ferro a livello stradale si accederà a una ripida scala diretta verso le viscere della terra. Il forte impatto con l’ambiente stretto e buio, consentirà di addentrarsi tra le opere, tutte realizzate per l’occasione, che potranno essere lette sia singolarmente che come unico progetto. L’allestimento curato dalla scenografa Angela Varvara con le musiche di Stefano Ottomano, contribuiranno ad accentuare il senso di disagio e malessere.
Michele Giangrande lavora nel campo dell'arte contemporanea con opere di carattere concettuale. Il percorso raccoglie opere site specific, “senza titolo” in omaggio alle vittime di tutte le guerre di cui non si è mai accertata l’identità.
Un’operazione complessa dove luoghi del passato, cunicoli e gallerie della Corato sotterranea che univano chiese e monasteri al centro abitato, dopo secoli di storia, conoscono invasivi interventi di consolidamento con il cemento armato” - spiega il curatore, Alexander Larrarte. “La pietra, le volte, gli archi, le gallerie, perdono la loro funzione e si trasformano in un luogo altro, un camminamento sotterraneo diventa una fortificazione difensiva ipogea, un claustrofobico luogo di salvezza, un bunker. In questo scenario l’artista non è solo produttore delle opere, dove ogni opera è una tappa di un’unica installazione, ma anche catalizzatore di una scena in cui il pubblico è invitato ad essere co-protagonista. In un periodo incerto dove nulla è più garantito da nessun valore permanente, le opere sono caratterizzate da una forma di dualismo, i dubbi, le domande emergono dal sottosuolo e ci chiediamo se siamo in un luogo di salvezza o di pericolo.”
L’intero progetto sarà documentato da un film/documentario diretto da Alessandro Piva, documentazione fotografica di Marino Colucci.


Info
BUNKER
mostra personale di: Michele Giangrande
a cura di: Alexander Larrarte
contributi critici di: Giusy Caroppo e Roberto Lacarbonara
documentazione fotografica di: Marino Colucci

ente organizzatore: CoArt Gallery
patrocinio: Patrocinio del Comune di Corato

documentario di: Alessandro Piva
musiche di: Stefano Ottomano
allestimento di: Angela Varvara
comunicazione: Medli

ufficio stampa: Isabella Battista

Ringraziamenti alla famiglia Di Bari – Mastromauro

Inaugurazione: 25 Aprile 2018, ore 19:30
Via La Pergola, 11 – Corato (Ba)

dal 25 Aprile al 27 Maggio 2018
dal venerdì alla domenica, dalle ore 20:00 alle ore 22:00

info
tel 349.6141159
coartgallery@hotmail.it

ufficio stampa: isabella.bat@gmail.com

"IMMAGINI DELL'ALTROVE. Pittura psiconautica". Allo Studio Barnum contemporary di Noto, in mostra le opere di LAURA NAZZARO.

IMMAGINI DELL'ALTROVE
pittura psiconautica

LAURA NAZZARO

Presentazione critica a cura di Paolo Bellini

30 marzo - 26 aprile 2018
Vernissage Venerdì 30 marzo ore 19:00

Studio Barnum contemporary
via Silvio Spaventa 4, 96017 Noto



Tra pensiero ed estensione vi è un mondo dell’altrove, dove si dispiega la forza dell’immaginazione creatrice, che la poetica pittorica di Laura Nazzaro coglie nella sua dimensione originaria ed embrionale.
Oltre il semplice desiderio di sedurre l’osservatore, operando per la propria gratificazione alla ricerca di una perfezione formale sempre irraggiungibile, questa pittura psiconautica conduce verso il sogno a occhi aperti, richiamando alla mente immagini ancestrali e fluide. L’artista esprime, poiché vi si abbandona, un immaginario della materia intimo ed efflorescente, dove si nascondono le forze notturne il cui slancio affiora in superficie alla ricerca della luce.
I simboli e le immagini evocate diventano così la manifestazione visibile dell’invisibile e mostrano la loro appartenenza alla molteplicità delle forme celate nel cuore della materia.
Tale percorso creativo non può che svolgersi a ritroso, da un simbolismo più definito dove appaiono creature spaventose ed esseri fantastici, fino all’essenzialità del giardino primordiale. Dalle forme più compiute che tendono alla sintesi degli opposti nell’accostamento dell’umano al mostruoso, il gesto pittorico attraversa, in una sorta di consequenzialità inconsapevole, la varietà metamorfica del mondo vegetale, fino al desiderio di raggiungere la purezza della luce ai primi bagliori della creazione grazie alla raffigurazione degli eden in bianco e nero della produzione più recente.
Queste opere sono, dunque, la rappresentazione di un viaggio immaginario che esprime la volontà di mostrare l’alterità perturbante e indicibile alla radice dell’esistenza.

Paolo Bellini
(Università degli Studi dell'Insubria / Varese-Como)



"Queste opere sono il frutto di un’esplorazione, nascono da un vero e proprio peregrinare dell’occhio su macchie e segni casuali, materia prima instabile, caotica e informe che per risonanza porta la pittura nella dimensione fluida della psiche, richiamando contenuti inconsci originari e archetipi. Qui prende forma un emozione analogica, un “vedere come” che produce metafore visive, fiori spontanei della psiche che si presentano concretamente in luogo di un concetto, e non abbandonano -anzi manifestano- la loro appartenenza alla molteplicità del possibile, all’ humus fecondo dal quale traggono vita.
In quest’esplorazione di territori intermedi, immaginali, nella continua metamorfosi, vengono accolti l’imprevisto, l’errore, il disordine, il caso. Come nel sogno e nel mito, le forme proliferano altre forme: lo sfondo inconscio del visibile si integra alla coscienza, l’imitazione all’espressione. Proiezione e percezione formano qui un circuito aperto che mette in crisi la netta separazione tra soggetto e oggetto, in quella frangia di incertezza tra immaginario e reale dove si scopre, si sogna, si crea.
"
  - Laura Nazzaro -

Al MAAM di Roma, “Thè for sale “ di Pupi Fuschi, a cura di Fabio Benincasa.


Pupi Fuschi “Thè for sale “ al MAAM
A cura di Fabio Benincasa

31 marzo 2018 ore 11.30
MAAM Museo dell'Altro e dell'Altrove di Metropoliz_città meticcia | Roma



Il giorno 31 marzo 2018 alle ore 11.30 Pupi Fuschi presenterà a Roma la sua opera "The’ for sale", a cura di Fabio Benincasa, per il MAAM Museo dell'Altro e dell'Altrove di Metropoliz_città meticcia. Interverrà Giorgio De Finis, direttore del MAAM. L’opera entrerà a fare parte della collezione permanente del museo.

Il dipinto, realizzato ad acrilico e olio su tavola di metallo delle dimensioni di cm 110 x130, fa parte di una serie di disegni e dipinti su fondo rosso dal 2013 al 2018: una figura di donna seduta in abiti anni '50 che sorseggia una tazza di tè all'interno di una stanza il cui unico riferimento spaziale è una piccola finestra con le sbarre. Alla caviglia un cartellino reca la scritta “for sale”, un tavolino da tè accanto a lei, i guanti alle mani, una posizione composta e signorile, un filo di perle , la veletta ed un cappello che le copre il volto che potrebbe essere quello di qualunque donna.

  • Opere specchio nelle quali un'ironia cinica gioca sull'apparenza del costume borghese, sull'aspetto dell'apparenza inappuntabile di una educazione rigida della quale l’artista fa spesso citazioni . Non è dunque un autoritratto; tuttavia l’opera presenta evidenti richiami autobiografici e un senso profondo di ironia e sarcasmo. Un'educata apparenza “in affitto” di qualsiasi strato borghese, un’osservazione muta di quanto possa essere limitante e soffocante un ruolo imprigionato da certe convenzioni sociali benpensanti.
 
Una protesta che si staglia provocatoriamente con un tono squillante di rosso, colore spesso presente come dominante cromatica in molti altri dipinti ed illustrazioni. La donna seduta attende in un tempo definito dal rosso e dalle linee semplici e minimaliste un eterno sospeso e immutabile; il contrasto tra la gestualità rasserenante di una tazza di tè e l'impossibiltà di uscire da un contesto chiuso, ma pieno di passioni nascoste o recluse; i nasi da clown, le scarpe rosse con il tacco, lo smalto rosso ai piedi e i volti spesso nascosti da maschere o assenti del tutto, donne prive di volto o di bocca, rappresentate con un linguaggio espressivo piatto, dove solo gli occhi sono l'unico elemento realista in una prospettiva disobbediente alle regole dell'immagine accademica, se non volutamente deformate nelle proporzioni.

 
Pupi Fuschi, pseudonimo di Stefania Di Lorenzo, è nata a Palermo nel 1970; si laurea in pittura in accademia 1997. Si è occupata di restauro del dipinto antico, design di gioiello e arredamento d'interni, non ha mai abbandonato la pittura e l'illustrazione e dal 2007 si dedica esclusivamente all’attività artistica partecipando a numerose mostre collettive ed eventi artistici . Semifinalista al premio Cairo Mondadori nel 2015 con il disegno “tè for sale”, nel 2014 è vincitrice della gara di scrittura creativa con la Bonanno Editore. Copywriter free lance, dal 2016 come illustratrice per la rivista scientifica Nova . Nel 2017 realizza le illustrazioni per il libro di ricette dell'Accademia Italiana della Cucina ( delegazione di Palermo). Ritrattista e ironica illustratrice a china dal tratto decisamente minimale , sensuale e cinico nei contenuti, a volte provocatori, senza mai offendere il comune senso del pudore. I nudi femminili e i numerosi ritratti delle sue figlie sono una costante poetica. L'ultima mostra personale dal titolo “mostra spettinata “si è tenuta a Palermo nel dicembre 2017 a cura di Alessandra Consiglio, critico d'arte. Hanno scritto di lei : Alberto Samonà ,Claudio Riolo , Giorgio D’Amato ,Giusi Patti . Attualmente è rappresentata a Roma dalla Galleria Contatto .E' presente nel Catalogo dell'Arte Moderna N 53 edito da Giorgio Mondadori. Vive a Palermo e lavora tra Palermo e Roma.


 
INFO

Pupi Fuschi. “Thè for sale “ al MAAM
A cura di Fabio Benincasa

31 marzo 2018
MAAM Museo dell'Altro e dell'Altrove di Metropoliz_città meticcia
Via Prenestina, 913 - Roma

Pupi Fuschi
3483533611

Ufficio Stampa
Melasecca PressOffice
Roberta Melasecca
3494945612