lunedì 27 luglio 2020

L'arte ti mette le ali. A Caltanissetta, l'artista Salvatore Cammilleri presenta una serie di suoi progetti artistici interattivi dei quali il pubblico sarà protagonista.



L'arte ti mette le ali - Salvatore Cammilleri


Esposizione di installazioni e lightboxes ed una serie di opere interattive tra cui il "Raw"

Martedì 29 luglio 2020 ore 18:00
Caltanissetta

Martedì 29 luglio 2020 dalle ore 18.00 tra l Corso Umberto e l'atrio del Municipio di Caltanissetta, l'artista Salvatore Cammilleri presenta una serie di suoi progetti artistici interattivi dei quali il pubblico sarà protagonista. "L'arte ti mette le ali" è un momento ludico e partecipativo, che non si configura come intrattenimento, ma come azione e visione.
Esposizione di installazioni e lightboxes ed una serie di opere interattive tra cui il "Raw" dove ognuno si può esprimere posando su un set fotografico, proposto del Made in C. L. (composto dagli artisti Salvatore Cammilleri e Michele Lombardo). La performance live "ALIenata" con la collaborazione dell'artista Francesca Nesteri. Audiopoesie di Gouseppe Cataldi, Gianni Godi, Federica Nesteri e Antonella Rizzo, con "AscoltALI", scrittura creativa con "MessaggiALI" o semplicemente indossare un paio di ali con "IndossALI".
Quindi siete tutti invitati a partecipare alla realizzazione delle opere proposte.

Patrocinato dal Comune di Caltanissetta

Partners:
Pro Loco Caltanssetta
ignorarte.com
Caffè letterario Caltanissetta
BS event


Salvatore Cammilleri bio

Nasce a Palermo il 17 Aprile 1973. E’ capace di esprimersi attraverso un’ampia varietà di tecniche e materiali anche grazie all’esperienza acquisita nei suoi studi di elettrotecnica; dopo il diploma studia grafica, web design e comunicazione. Realizza, infatti, il Cartoon “Sciatto il Gatto visita Caltanissetta”. In linea con un pensiero artistico che si spinge verso territori di avanguardia. Realizza numerosi progetti insieme ad altri artisti anche sostenendo la persistenza di benefici derivanti da collaborazioni artistiche, sempre in continuità rispetto al proprio concept natio, quello legato alla presenza/assenza delle ali nel destino di ogni anima. I simbolismi e la luce, elementi distintivi del suo linguaggio artistico, fattori che, nonostante sembrino rappresentare valori esclusivamente spirituali, in realtà sottendono una profonda riflessione esistenziale. L’impatto pop delle sue opere nasconde il retrogusto amaramente dark proprio di una visione drammatica dell’esistenza. L’artista indaga e mette in discussione le illusioni del contemporaneo vivere. Tra i primi suoi più significativi progetti, si distingue la costituzione del progetto "RAW". Nel Luglio 2014 fonda, insieme all'artista Caterina Arena, l’Ass. culturale Eureka! e sin da subito, si dedica allo sviluppo ed alla cura di progetti d’arte contemporanea attraverso la sperimentazione di varie forme d’arte d’avanguardia. Tra le iniziative di maggiore importanza la bipersonale "Blaterazioni & Allucinazioni", la collettiva "Mi Piaece", la progettazione di due performance collettive "Rosso Flipper" ed "Il cibo unisce/Il cibo divide" ed una sua importante personale "MaiAli". Nel luglio 2015 e 2016 cura le due edizioni del Festival d'arte contemporanea "Estrazione/Astrazione" presso il borgo del quartiere arabo di Caltanissetta. Con il poeta Annarita Borrelli, in un connubio tra arte e poesia, realizza l'opera "L'Autrice". Fonda il portale di informazione culturale ignorarte.com in cui ricopre il ruolo di Direttore Artistico e ne firma il manifesto. Dal Natale 2015 cura il progetto GENE, collettiva di video artisti, distribuita in mltissime location in tutto il territorio nazionale, tra le più significative il XXXFuorifestival a Pesaro e il MACRO di Roma. A dicembre 2015 rende omaggio alla sua terra donando una sua installazione agli spazi dello storico Palazzo Cafisi di Favara, territorio che nel febbraio 2016 lo ospita in residenza d'arte presso FARM CULTURAL PARK dove realizza l'opera interattiva "PROTEIC O..." all'interno del progetto "MISTIC O..." ed "Art in public spaces" realizzato dall'Accademia de Royal di Bruxelles. Dal 2016 vive ed opera a Roma dando vita ad altri importanti progetti a partire da "Essenziale. Certe volte sogno. Altri mondi" presso la galleria Interno14, un complesso festival del contemporaneo con dieci giorni di happening dedicati a tutti i linguaggi dell'arte contemporanea. Progetta e cura le collettive "Levels art exhibition" in più edizioni, "Four Concepts" , "Arte da Macello" e "Exclamation" Nel Settembre 2017 presenta l’opera scultorea “Monumento ad un caduto” al museo MAAM – Museo dell'altro e dell'altrove di Roma a cura di Giorgia Basili avvalendosi della partecipazione allargata di performers, poeti, musicisti ed artisti. Nel dicembre 2017 realizza la mostra personale “Prove tecniche di concepts” a cura di Roberto Sottile nel concept space NVMEN, con opere che ripercorrono tutti i linguaggi artisti, le tecniche ed i materiali proposti durante il suo percorso artistico; la mostra personale è stata oggetto di un servizio sul contenitore televisivo ZTL di Rete Oro. Nel maggio 2018 prende parte alla collettiva "Empatia" a cura di Marialaura Perilli presso la Galleria Triphè di Roma. Porta in giro il suo progetto di installazione performativa interattiva "PROTEIC O..." per l'Italia fino ad approdare nell'ottobre del 2019 al MACRO– Museo d'arte contemporanea di Roma dove si estenterà in "SUPERPROTEIC O..." e dal quale Rai 2 realizza un servizio per "Tg2 - Costume e Società". Dal 2018 la sua nuova personale itinerante HOVO SAPIENS approda alla galleria "Triskelion" a Piazza Armerina e al "Museo del Presente" a Rende. Molte opere dell'artista fanno parte di collezioni pubbliche e private e presenti in cataloghi d'arte.


Made in C.L. bio

Il Made in C.L. nasce agli inizi 2000 per volontà degli artisti nisseni Salvatore Cammilleri e Michele Lombardo.
Infatti CL, oltre ad essere la sigla automobilistica di Caltanissetta, è anche acronimo dei cognomi dei due artisti.
Un duo che poi ha dato la possibilità di alternarsi ad altri artisti ed artigiani del territorio al fine di realizzare un prodotto artistico specificatamente nisseno. Oltre alla realizzazione di manufatti d'arte contemporanea di svariate tecniche e linguaggi sono stati realizzati molti progetti performativi ed interattivi.
Tra i più significativi va citato "RAW" che aveva l’obiettivo di immortalare un esercito di soggetti alati e muniti di elmo da guerra, attraverso scatti fotografici in diversi luoghi per dare la possibilità ai partecipanti di manifestare la loro contrarietà alla guerra (WAR).


Francesca Nesteri bio

Nata a Roma, Francesca fin da giovanissima ha manifestato una sensibilità verso l'arte e la poesia. Ha frequentato i corsi dell'Accademia Nazionale di danza classica di Roma e studiato pianoforte ottenendo la licenza di Teoria, solfeggio e dettato musicale presso il Conservatorio "L. Cherubini" di Firenze. Nel 2005 si è laureata con lode in Lettere presso l'Università "La Sapienza di Roma" con una tesi su Leon Battista Alberti. Dopo il biennio SSIS, nel 2007 ha insegnato discipline umanistiche e, nel 2012 è diventata docente di ruolo. L'assidua frequentazione del mondo culturale italiano e delle diverse forme d'arte l'hanno portata a sviluppare un linguaggio artistico in cui poesia del corpo, del movimento e dell'immagine si fondono. In particolare approfondisce gli studi junghiani degli archetipi ai quali sono ispirati i suoi lavori . Dal 2019 è iscritta all'Accademia delle Belle Arti di Roma.

IN PRINCIPIO ERA CANDORE. A Noto, la mostra personale di pittura di Silvia Berton, a cura di Vincenzo Medica, con il contributo critico di Fabrizio Catalano.



IN PRINCIPIO ERA CANDORE

Mostra personale di pittura di 
SILVIA BERTON

a cura di Vincenzo Medica

8/30 agosto 2020
Bassi Palazzo Ducezio
Noto

Inaugurazione mercoledì 5 agosto alle ore 19.00

ore 18/23 ingresso libero

nell’ambito della Rassegna “Percorsi di NOTOrietà” patrocinata dal Comune di Noto


con il contributo critico di Fabrizio Catalano




Nato in un sobborgo dell'area settentrionale di Londra nel 1858, vissuto nella temperie di un'epoca in cui un pittore conscio del proprio talento non poteva che oscillare fra la scomposizione impressionistica della realtà e l'attrazione – o la proiezione – verso l'allegoria e il sogno, Arthur Hacker ci ha lasciato alcune opere notevoli, che rappresentano una sorta d'anello di congiunzione fra il mondo delle accademie, quello dei preraffaelliti e quello dei simbolisti. Tra i suoi quadri, spesso sospesi fra lirismo e sensualità, uno è in maniera repentina risalito alla mia mente, quando mi sono imbattuto nei dipinti di Silvia Berton: The Girl in White.
Sullo sfondo soffuso d'una campagna che svanisce in un'ora senza nome, avvolta in un mantello candido, con la sua pelle diafana e lo sguardo che fissa un punto indistinto oltre l'artista – e forse addirittura dentro il suo cervello – si staglia la figura di una giovane donna. Un dolore potrebbe essere acquattato, sotto quelle vesti e quell'epidermide, un'ipnosi potrebbe averla pietrificata, una visione agli altri negata potrebbe averla condotta lì, sulla soglia della nostra illuminazione: qualsiasi evento, qualunque pensiero abbia indotto la creatura a rimanere seduta di fronte a noi, senza vederci e inavvertitamente lasciandosi ammirare, avrà degli strascichi.
Su di lei e su di noi.
Ecco: così, traslucidi contro i loro sfondi lattescenti, lividi di lacrime ma ancora combattivi – anzi: dal dolore, nel dolore, forgiati indistruttibilmente – mi sono apparsi i personaggi di Silvia Berton. Personaggi più che soggetti; poiché, autentica o fantasticata, l'ala della verità sembra aver sbattuto sulle loro teste, prima che la luce le cristallizzasse, in ritratti intrisi d'interrogativi, nell'universo dell'artista.
In un periplo meno inusuale di quanto non suggeriscano le apparenze, Silvia sembra aver trovato la sua via non uscendo dal labirinto ma, in un gioco di cerchi concentrici, ritornando al punto di partenza.
L'istintiva passione per la pittura dapprima accantonata per una carriera di modella, che ha stimolato in lei curiosità per il lavoro dei fotografi, poi lo studio delle immagini e infine il viaggio dentro di esse.
Dapprincipio con una reflex fra le mani, quindi con un pennello tra le dita. 




Ed ecco dunque nascere un cosmo insieme colto ed intimo.
Un cosmo in cui grandi temi e presenze ancestrali vengono filtrati, come è inevitabile che accada, attraverso un vissuto personale. Un cosmo in cui potremmo imbatterci in un'Eva – ritrosa, ma fino a che punto? – che quasi flirta con una pioggia di mele rosse e che forse ha addirittura la consapevolezza di quella creata da Charles Van Lerberghe nel suo lungo poema intitolato, appunto, La chanson d'Ève, che volontariamente aveva sfidato un dio che con ogni probabilità esisteva solo nella sua mente. Ci sono delle pietà, che s'ispirano ad inviolati capolavori della scultura, in cui drappi bagnati s'increspano, s'incidono e si animano in pieghe risplendenti. E ancora sabbie, solitudini, malinconie, scarlatte lusinghe e nudi nella neve; e acque, e maschere, e spettri; e il perdono.
Ma qui siamo nel campo della fotografia. Nella pittura che oggi Silvia ci propone, il minimalismo s'accentua e ci interpella. Cosa ci vuole dire lo sguardo sfregiato della fanciulla incappucciata di rosso? Cosa c'è davvero in quegli occhi umidi e verdi stretti fra capelli e labbra roventi? E nel rapito approccio dei due amanti, prima che la bocca raggiunga il collo proteso e le dita s'intreccino? E in quel sorriso appena accennato, in quelle narici frementi, in quel capezzolo sfrontato che sembrano sfidare l'osservatore?
Resistere. Esiste oggi ed esisterà sempre la possibilità di resistere e di ribellarsi. E le figure più decise che dolenti, risolute tanto da accantonare l'eventualità della sconfitta, paiono sussurrarci la frase incisa sul frontone del Teatro Massimo di Palermo: L'arte rinnova i popoli e ne rivela la vita.
In principio era il candore; ma, perdendolo, abbiamo la possibilità di scegliere per noi, per le nostre esistenze, per le nostre aspirazioni, il colore che più ci piace. 

Testo critico a cura di  Fabrizio Catalano


Via Silvio Spaventa n. 4
Noto

venerdì 24 luglio 2020

"Soul Kitchen". Lunedì 27 luglio 2020, si inaugura a Siracusa la cucina della memoria tradotta in tapas.



OPENING

 - Tapas in Town - 

Lunedì 27 luglio 2020 ore 19:00
Largo Gilippo n. 1
Siracusa

 

Lunedì 27 luglio 2020, dalle ore 19 in poi, si inaugura, in Largo Gilippo n. 1 a Siracusa, "Soul Kitchen", un nuovo concept di ristorazione, dove le Tapas sono le protagoniste indiscusse.

Sapete cosa sono le Tapas?

"Tapa" viene dallo spagnolo e letteralmente significa "coperchio". Sono tante le leggende sulle origini delle "tapas spagnole" conosciute come i piatti tipici spagnoli che riscuotono ovunque grande successo come stuzzichini per aperitivo. 
Una di queste leggende della cucina spagnola narra che l'oste usava coprire le bevande alcoliche con una fetta di pane in modo che nessuna mosca finisse nel bicchiere. 
Nel corso del tempo, poi, il pane è stato condito in modo sempre più ricco e gustoso sino a giungere alla versione odierna.

Quindi, sono degli assaggi, delle piccole porzioni fantasiose da gustare con la birra o un calice di vino, secondo i propri gusti e preferenze.

Ma per il proprietario Gioacchino Miligi ed i  suoi soci e compagni d'avventura Alessia Grande e Massimiliano Baccianella sono molto di più: "Sono dei piccoli viaggi attraverso tutti quei posti dove hanno lasciato un pezzo del loro cuore" e che non vedono l'ora di condividere con tutti, in nome della convivialità, del bicchiere sempre pieno e, soprattutto della buona compagnia.



Facebook Page > soulkitchensiracusa
Instagram > soulkitchensiracusa


venerdì 17 luglio 2020

"Un luogo per ZeroBook 2020". Aperte le iscrizione per la II edizione del concorso fotografico, organizzato da Girodivite. Deadline: 30 settembre 2020


Sono aperte le iscrizioni alla seconda edizione del Contest Fotografico organizzato da Girodivite con la collaborazione della Casa Editrice ZeroBook: scadenza 30 settembre 2020.

Presidente Onorario Armando Rotoletti




REGOLAMENTO
1. Si partecipa con un massimo di 3 fotografie digitali, a colori e/o in bianco e nero, con il lato lungo minimo 1920 pixel, 300 dpi in formato tiff e una copia in formato jpg 75 dpi
2. Le foto devono essere inoltrate via email a: concorso@girodivite.it;
3. I nomi dei file devono essere così composti: Nome Cognome – Titolo.tif e Titolo.jpg;
4. La email deve contenere in allegato la lettera di manleva interamente compilata e firmata

TEMA DEL PREMIO
Le foto devono riprodurre luoghi riscoperti, sia di natura culturale, quali siti archeologici, che di natura prettamente architettonica, come ruderi di antiche case rurali, antichi opifici ecc. Quindi luoghi di interesse abbandonati all’incuria e all’oblio, che meriterebbero di essere rivalutati e posti all’attenzione del pubblico. Lo scopo del premio è quello di raccogliere immagini di questi luoghi dimenticati e di segnalarli alle amministrazioni locali, invitandole al loro recupero.

QUOTA DI PARTECIPAZIONE
La quota di partecipazione è fissata a 20 euro, quale contributo da versare con bonifico utilizzando il codice Iban IT57D0306982700100000004350, indicando Nome e Cognome e nome del premio “Un luogo per Zerobook 2020”. Copia del versamento dovrà essere allegata alla email contenente le opere a concorso.

PREMI
1° Classificato: Pubblicazione libro fotografico, in formato cartaceo, a cura della casa editrice Zerobook, con regolare contratto di edizione e numero di ISBN, promozione e diffusione;
2° Classificato: Pubblicazione libro fotografico, in formato ebook, a cura della casa editrice Zerobook, con regolare contratto di edizione, promozione e diffusione;
3° Classificato: un Libro fotografico, pubblicato dalla casa editrice Zerobook, selezionato tra le pubblicazioni del catalogo della casa editrice.

SVOLGIMENTO DEL PREMIO
La Giuria selezionerà 5 finalisti, che saranno avvertiti via email. La classifica finale sarà decretata durante la Cerimonia di Premiazione che si terrà nel mese di Novembre, presso il Magic Lime di Santa Teresa di Riva (Me). I finalisti sono tenuti a partecipare alla Cerimonia.

*QUALSIASI VARIAZIONE DEL PROGRAMMA SARA’ COMUNICATA DALLA REDAZIONE


La Cerimonia di Premiazione 2019


IL PRESIDENTE ONORARIO
Armando Rotoletti (Messina, 1958) ha studiato fotografia presso il St. Mary College e il London Polytechnic (ora University of Westimnster), a Londra. A Milano, negli anni Ottanta si è dedicato al fotogiornalismo e, tra il 1985 e il 1995, è stato protagonista di numerose mostre personali e collettive. I suoi reportage sono stati pubblicati da molte riviste, tra cui i settimanali «Sette» e «Io donna» del «Corriere della Sera», «Vanity Fair», «The Sunday Times». Da una decina d’anni si dedica, inoltre, a lavori di ampio respiro e di approfondimento sociale – come Casa della Carità. I volti le storie (2005), dedicato alla fondazione di don Colmegna, o Barbieri di Sicilia (2007), un viaggio tra le ultime botteghe di barbiere sull’isola – e a paesaggi e volti dei distretti agroalimentari (Langhe, Food Valley): Gente di Barbaresco (2013), è il primo risultato di questo impegno. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Valelapena (2013), Scicli città felice (2014), Vino e gente dell’Etna (2015), Noto. Le pietre i volti (2015), Sicilia in piazza (2017), Selinunte (2019, di Enrico Caruso e Clemente Marconi).

mercoledì 15 luglio 2020

SCENE. Progetto di arte pubblica di Raffaele Fiorella. Fino al 28 Luglio, un percorso di 30 cartelloni pubblicitari si snoda per le strade e le piazze di Corato (Ba), a cura di Alexander Larrarte e promosso dalla CoArt Gallery .


SCENE
Progetto di arte pubblica di Raffaele Fiorella per le strade di Corato 

Fino al 28 Luglio, un percorso di 30 cartelloni pubblicitari si snoda per le strade e le piazze di Corato (Ba). 



Il progetto di Raffaele Fiorella, a cura di Alexander Larrarte, promosso dalla CoArt Gallery e dallo Studio Esther Tattoli Architetto, con il Patrocinio del Comune di Corato, mira a connettersi con la comunità e a dimostrare come la realtà culturale e quella sociale sono legate insieme e producono effetti l’una sull’altra. 





La CoArt Gallery riprende la propria programmazione, oltre gli effetti del lockdown, dedicando l’attenzione sul valore della fruizione della cultura e aprendo un discorso in - progress - sul ruolo che la cultura debba rivestire all’interno della comunità. Una possibilità di vedere e vivere il luogo pubblico con modalità differenti e come nuova possibilità espositiva.




Raffale Fiorella elabora un percorso di 15 scene/soggetti, in digitale, di libera ispirazione e libera produzione” spiega Alexander Larrarte, curatore del progetto “Un racconto per immagini, un invito a mettersi in gioco. Osservatori occasionali, spettatori e fruitori inconsapevoli, in cerca di reclàme commerciali, diventano il pubblico per uno spettacolo diffuso. Raffale Fiorella mette in scena personaggi assurdi che manifestano l’idea del gioco e del non prendersi mai sul serio. Un invito a riflettere sull’entità e la potenza delle immagini che unite alla creatività, può portare a risultati meravigliosi.  
I soggetti accompagnati da - licenze poetiche -, non hanno la pretesa di essere compresi, ma di essere osservati, apprezzati, ma anche derisi.”





Le affissioni, in un percorso libero e affidato al caso, avranno durata fino al 28 luglio 2020 lungo il primo e il secondo anello viario (corso ed estramurale) e strade interne di Corato.
















INFO
Vico S.Francesco n.4/6
Corato, Puglia, Italy
Tel. 349.6141159

“Sicilianità Contemporanea” . Al C.E.M. - Centro Espositivo di Castiglione di Sicilia, in mostra fino al 5 agosto 2020, le sculture di Francesca Di Bella, le pitture di Debora Pluchino e le fotografie di Salvo Campo.


Rassegna d’arte 
“Sicilianità Contemporanea” 

Espongono

SALVO CAMPO
FRANCESCA DI BELLA
DEBORA PLUCHINO

C.E.M. - Centro Espositivo
Castiglione di Sicilia 

Si è inaugurata sabato 11 luglio 2020, presso la sede del C.E.M. Centro Espositivo, in via A. Coniglio a Castiglione di Sicilia la mostra d’arte, facente parte della rassegna “Sicilianità Contemporanea“. 

La mostra, visitabile fino al 5 agosto 2020, offre un’eclettica collettiva con le sculture di Francesca Di Bella, le pitture di  Debora Pluchino e le fotografie di Salvo Campo.




La rassegna, promossa dall’Amministrazione Comunale del Sindaco A. Camarda e curata dall’Assessore alla cultura dott. Filippo Giannetto in collaborazione con all’associazione Collegart, intende promuovere gli artisti siciliani.

Il Progetto si snoderà nell’arco di dodici mesi fornendo la possibilità, attraverso rassegne d’Arte mensili, a pittori, scultori e fotografi siciliani di esporre le proprie opere in uno dei borghi più belli d’Italia, vetrina importante di un territorio che regala ai tanti visitatori un raro connubio di turismo culturale, enogastronomico e paesaggistico.


PerfOrmars. Al Castello Sforzesco per Estate Sforzesca, la Compagnia milanese OrmarsPeople sarà in scena sabato 18 luglio 2020 con un programma composto da cinque coreografie. Guest star: Catherine Zuaznabar, ex ballerina solista del Bejart Ballet.


Sabato 18 luglio 2020 - ore 21.30 | Castello Sforzesco- Estate Sforzesca
Compagnia di danza OrmarsPeople
PerfOrmars
coreografie Ornella Sberna | Gian Rametta | Thomas Signorelli
Giammarco Capogna | Candido Contreras
guest star: Catherine Zuaznabar


Cos'è la vita? La Compagnia OrmarsPeople cerca di dare risposta a questa fondamentale e atavica domanda attraverso alcune espressioni del percorso di ogni essere umano: ossessione, passione, spiritualità.
PerfOrmars volge il proprio sguardo intenso, curioso, a volte irriverente sulla vita, filo rosso di ogni creazione coreografica presentata in questo programma. Nello spettacolo la vita agisce, commuove, colpisce, ma comunque vive, nonostante tutto e nonostante tutti.

PerfOrmars va in scena il 18 luglio al Castello Sforzesco di Milano, nell’ambito della rassegna Estate Sforzesca. Cinque le coreografie che compongono la serata, create da Ornella Sberna, Gian Rametta, Thomas Signorelli, Giammarco Capogna, Candido Contreras, interpretate dal corpo di ballo formato dai giovani danzatori professionisti di ORMARSLAB. Special Guest: Catherine Zuaznabar (ex ballerina solista del Bejart Ballet).


PROGRAMMA

Il cammino
coreografia Gian Rametta
con Stefania Favero, Alessandra d'angelo, Anna Menafro, Ida Bilancia, Sara Scoponi, Giuseppe Montagno.

La coreografia rappresenta il percorso spirituale di molte donne e uomini, la cui metà ultima è il raggiungimento della serenità e dellʼarmonia. Unʼazione ininterrotta fatta di gesti e riti, di incespicare e rialzarsi, in cui lʼimpegno attivo è parte indispensabile per il raggiungimento della meta.

La danza è un mezzo perfetto per rappresentare e comprendere questi cammini, poiché esprime appieno il rapporto tra spirito, mente e corpo e nasce anch'essa come rito del singolo o di partecipazione collettiva alla dimensione spirituale e religiosa.

Gian Rametta | Direttore di OrmarsLab & Coreografo. Nato nel 1987 a Siracusa in Sicilia, dove ha iniziato gli studi della danza per poi proseguirli a Mosca (Russia). Fondatore e Direttore di OrmarsLab assieme alla coreografa Ornella Sberna. Insegnate ospite in Italia e allʼestero. Coreografo indipendente con focus attivo nella ricerca del movimento che porta oggi ad una codifica stilistica e tecnica personale della danza contemporanea. 
Tra gli ultimi progetti coreografi creati per la la compagnia di danza OrmarsPeople ricordiamo Love addiction (2019) e Box (2018).





Snail (Lumaca)
coregrafia Thomas Signorelli 
con Alessandra D’Angelo, Anna Menafro, Stefania Favero, Ida Bilancia, Giuseppe Montagno, Christian Cadinu, Sara Scoponi, Alessia Crippa, Alice Baretta , Martina Stradella, Maria Coniglio, Ylenia Mazzamuto, Ginevra Oldani, Federica De Filippi, Giulia Attanasio

Tutto ciò che hai visto, tutto ciò che hai provato, amaro e dolce, pioggia e sole, freddo e notte, è dentro di te. È un piccolo peso che ti rende lenta ma rappresenta è la tua casa e ti accompagna in ogni giorno della tua vita.

Thomas Signorelli | Coreografo italiano che spazia tra iL modo teatrale e televisivo. tra i suoi più importanti lavori le trasmissioni The Voice, Italia’s Got Talent, Sanremo, Telethon, Eurovision Song Contest collabora con brand come Dolce&Gabbana e Armani. 
In ambito teatrale ha curato spettacoli come Priscilla La Regina Del Deserto, Ghost Il Musical, Dirty Dancing 


Choices 
coreografia Giammarco Capogna 
con Alessandra D’Angelo, Stefania Favero, Sara Scoponi, Alessia Crippa, Alice Baretta

“Tra stimolo e risposta c'è uno spazio. In quello spazio è il nostro potere di scegliere la nostra risposta. In quella risposta ci sono crescita e libertà.”

Giammarco Capogna | Classe 1985 romano. Da sempre ha amato la danza in tutte le sue sfaccettature, per lui l’importante è comunicare. Ama I corpi tridimensionali che sappiano abbracciare lo spazio e spostare pensieri.




La Regina Nera Della Luna
Coreografia di Candido Contreras
danzata da Catherine Zuaznabar

La donna e la luna, un rapporto antico e archetipico. Due icone e punto di riferimento per il maschile, entrambe ritmate dal proprio ciclo interiore che influisce in maniera possente sull'esterno: il flusso delle maree, la semina e il raccolto, la procreazione e la nascita. 
Come la Luna, la donna è piena di energia e luce interiore: una luce discreta, non abbagliante, che diventa necessario punto di riferimento per tutti coloro la guardino. 
“Nella mia coreografia danza una donna che è concetto Universale, anche se attaccata alle proprie radici storiche”. 
Il linguaggio coreografico di Candido Contreras miscela elementi di danza contemporanea, danza afro e danza asiatica. La musica originale di Julio Montoro accompagna Catherine Zuaznabar nelle profondità del femminile e, le luci disegnate da Marco Policastro seguono il ciclo vitale: tutto parte dal buio e attraverso diversi stadi luminosi ritorna a buio a fine ciclo.

Catherine Zuaznabar | racconta di se che: “Dall'età di 4 anni ho imparato a lavorare con il mio corpo e a conoscerlo.  Ci sono voluti molto lavoro, pazienza e perseveranza ma anche molta disciplina, completezza, forza di volontà e puntualità”. 

Diplomata in danza classica e contemporanea dall’ENA di Cuba, entra nel 1997 nel Bejart Ballet Lausanne come ballerina solista e rimane nella Compagnia per venti anni danzando moltissime delle creazioni del grande Maestro.


Corale
musica Ludwig Van Beethoven | coreografia Ornella Sberna
con Alessandra D’Angelo, Anna Menafro, Stefania Favero, Ida Bilancia, Giuseppe Montagno, Christian Cadinu, Sara Scoponi, Alessia Crippa, Alice Baretta , Martina Stradella, Maria Coniglio, Ylenia Mazzamuto, Ginevra Oldani, Federica De Filippi, Giulia Attanasio

La vera capacità umana è quella di sapersi rialzare e ricominciare ogni volta che si cade: nutrendosi di sogni, rincorrendo ciò che porta al compimento del Sè, si raggiunge la propria Essenza, che si esprime attraverso la Gioia, diventando una forma di “contagio” potentemente collettiva e corale.

Ornella Sberna | Fondatore e Direttrice di OrmarsLab insieme al coreografo Gian Rametta, rappresentante italiana del Conseil International de la Dance CID-UNESCO per la danza contemporanea, insegnante e coreografa. Le sue creazioni usano il corpo e il movimento come potenti mezzi di comunicazione che travalicano confini, lingue, culture. Tra i suoi ultimi lavori: Il profumo (2018), Hijas (2018), La fée ignorante (2019).



INFO
info@ormarslab.it - +39 4374349761
Spettacolo ad ingresso gratuito. Prenotazione biglietti con Mailticket.
Facebook: OrmarsLab - Instagram: OrmarsLab

Ufficio Stampa e Comunicazione
Veronica Pitea