mercoledì 19 maggio 2021

Tra passione, devozione ed innovazione, l'amore per la pizza secondo Ivan Cappuccio.

 


Classe 1981, sangue siculo, passione viscerale per la pizza. Ecco, in poche parole, chi è Ivan Cappuccio. All'età di 8 anni ebbe il suo innamoramento con l'arte bianca quando a Napoli i suoi cugini lo portarono nei Quartieri Spagnoli a mangiare la famosa pizza a portafoglio. Ben presto, però, quell'amore si rivela essere una vera e propria vocazione con la decisione che quello sarebbe stato il suo mestiere.

La voglia di scoprire e di scoprirsi, di imparare, di mettersi alla prova, lo hanno portato a viaggiare in giro per l'Italia, con esperienze importanti tra Bologna e Napoli a fianco di grandi maestri pizzaioli.

Ivan ritiene che passione e devozione siano gli ingredienti principali per fare un buon lavoro, perché la pizza è un'Arte e, come tale, va rispettata.

Noi di Untitled Magazine lo abbiamo intervistato per voi.




Partiamo dalle origini, quando è nata questa tua “passione” per l’Arte Culinaria e qual è stata la spinta per intraprendere questo percorso lavorativo?

La passione per l’Arte culinaria mi è stata tramandata dalla mia famiglia, da mio padre Antonio, pasticcere e rosticciere, e mia madre Celeste che, per ben 18 anni, ha lavorato in un Biscottificio. I miei genitori hanno speso la loro vita dietro la realizzazione di varie attività per poi concludere la loro carriera presso l’ultimo Store, sito in Ortigia per ben 35 anni.

Cosa ti piace del cibo?

Mi piace scoprire, vivere esperienze che mi permettano di aprire la mente, di rielaborare ciò che mi lascia una portata e magari rovistare e adagiarla su una delle mie pizze.


Ivan i sensi sono importanti? E qual è il tuo preferito?

Bella domanda. Per me i sensi sono fondamentali, soprattutto oggi nei nostri giorni odierni dove i Social fanno da padrone. A mio avviso, ritengo che l’analisi sensoriale sia di assoluta importanza per tutto ciò che comporta una portata, anche se il mio senso preferito è l’olfatto. Da lì riusciamo a percepire la vera identità del gusto.



Se io dico “Pizza”, tu dici…

Io ti rispondo con VITA! Se non avessi sentimento non potrei assolutamente gestire una mole di lavoro così e, di conseguenza, una squadra così ampia che io chiamo la mia "seconda famiglia".


Hai detto: “La mia cucina è un’esperienza”. Che tipo di esperienza?

Sì, esatto. Ritengo che la nostra cucina sia innovativa, stimolante, una nuova sfida senza cadere nell’impossibile avendo sempre rispetto del territorio e cura per quella "sicilianità" che ci appartiene, la nostra isola dispone di un ampio quantitativo di materie prime di alto livello. Il segreto è la stagionalità che ci permette di cambiare visione affrontando il tutto come se fosse la prima volta.


Qual è il cibo, o l’ingrediente, di cui non puoi fare a meno?

Io amo il pomodoro. Ingrediente del quale ad oggi siamo riusciti ad elaborare e presentarlo in diverse consistenze.


Le 2 esperienze lavorative che porterai sempre con te?

Sicuramente non dimenticherò mai da dove provengo, tutte le mie esperienze professionali sono state importanti ma qualcuno mi ha lasciato veramente tanto, più che altro sono stati gli esempi. Un pensiero speciale lo dedico al maestro Fabbri Gino di Bologna e l’altro a Ciro Oliva.


Chi riconosci come tuoi simili?

I miei simili sono tutti quegli artigiani che con costanza creano e realizzano innovazione condividendoli senza segreti.
La condivisone è formazione e se si è in grado di lasciare o tramandare qualcosa sarà per il bene del mondo di cui facciamo parte.


Come sono cambiati i clienti, ed i loro gusti in particolare, negli ultimi anni?

Il cliente negli ultimi anni è cambiato, è più esigente e più istruito, direi più sveglio e smaliziato. Più educato verso il cibo ed attento su ciò che è la qualità.


Tre aggettivi che ti rappresentano, o ti definiscono

Sentimentalista, innovativo e sognatore.



12. Qual è il tuo motto?

Dedizione, basso profilo e alte prestazioni. Questo è ciò che mi ribatte ogni attimo nella mia mente e tutto ciò dipende dal mio grande alleato: Il tempo!


Quando non cucini cosa fai?

Mangio! Per me mangiare è incontrare un territorio. Ad ogni modo, nel mio tempo libero cerco di vivere mia figlia e le persone a me care ma in realtà in questi anni sto studiando parecchio, ho ancora degli obiettivi e la formazione per me è essenziale, è vita.
E, quando posso, vado a trovare dei colleghi o mi concedo qualche viaggio presso qualche stellato che mi lasci qualcosa da metabolizzare e trasmettere.


Cosa accadrà in futuro? Cosa è scritto nell’agenda di Ivan?

Beh nella mia agenda ci sono le mie attività: il "Mapè" al porto turistico di Siracusa, inaugurato la scorsa estate e la pizzeria in stile napoletano "Anima e core" che e’ il mio secondo figlio, ed in un futuro immediato c'è il mio ultimo progetto che vedrà la luce a fine maggio. E di cui ne sono molto orgoglioso.


Svelaci qualche segreto del tuo nuovo locale. Location? Nome? Una particolarità?

Come ben sai sono molto legato all’isola di Ortigia, ci sono cresciuto e nutro un grande sentimento e da parte mia e della mia famiglia cercherò di dare il nostro contributo ad un'isola che il mondo invidia.
Il nome proviene da uno dei popoli che colonizzò Ortigia, dalla lingua latina, il locale si chiamerà "Degusta Ortigia".
La particolarità sarà sempre la qualità a fare la differenza, il core business sarà la pizza in teglia alla Romana. Ma introdurremo anche i fritti napoletani ed una croissanterie di ispirazione francese.






Se dovessi definirlo in 3 aggettivi?

Tecnologico, innovativo ed evolutivo e, per finire, gli dedico un solo aggettivo: Amore. Te l’ho detto, sono un sognatore, infatti abbiamo creato una navicella spaziale adibita a cucina.

Si tratta di un progetto curato nei minimi dettagli a cui lavoriamo in tre. Io e il mio secondo Alessio Parma seguiremo la parte degli impasti, lo chef Alex Pittori, invece, che lavora presso uno dei ristoranti di famiglia, si occuperà dei topping”.


Il piatto che vorresti farmi assaggiare e perchè?

La pizza Artemide, perché mi rappresenta, mi identifica e richiama la dea delle quaglie di Ortigia. Non ti svelo gli ingredienti, ma aspetto che tu venga presto a gustartela!


Degusta Ortigia
Via Savoia 12 – Ortigia, Siracusa
Tel. 0931.095352 - Email: info@degustaortigia.com

giovedì 6 maggio 2021

HARLEKING. La danza contemporanea torna in scena con lo spettacolo di e con Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi, a cura di Sosta Palmizi.

 


Si torna a teatro.
la danza contemporanea torna in scena con Harleking
nell'ambito di Nutrire di bellezza lo sguardo a cura di Sosta Palmizi



Harleking
di e con Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi

Domenica 9 maggio - ore 18:30
Teatro Comunale Mario Spina, Castiglion Fiorentino (Ar)



Dopo 184 giorni di chiusura i teatri riaprono finalmente le porte al pubblico! Sosta Palmizi invita tutta la cittadinanza a partecipare e sostenere il lavoro di artisti, tecnici e organizzatori tornando a vivere la magia della presenza dal vivo in piena sicurezza.


Domenica 9 maggio alle ore 18:30 verrà presentato, all'interno della programmazione di Invito di Sosta/ Nutrire di bellezza lo sguardo, lo spettacolo Harleking di Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi vincitori nel 2019 del Premio Danza&Danza come coreografi emergenti e nominati “Talento dell’anno” dalla rivista tedesca Tanz – Zeitschrift für Ballet Tanz und Performance.

Al termine dello spettacolo il pubblico potrà confrontarsi con gli artisti partecipando a un prezioso momento di confronto.


(…) Un connubio fertile di pensiero e pratica, un duo capace di aprire nuove strade.
Chiara Pirri – Artribune


(…) Uno squarcio psichedelico rigoroso e allucinatorio.
Altre Velocità


(…) Capace di combinare una riflessione originale sugli istinti e sul male a un’attenta ricerca coreografica.

Laura Bevione - PAC PaneAcquaCulture


(…) Un mondo fantasmagorico abitato da quei movimenti che assorbono la presenza delle figure fin dentro il buio.
Francesca Giuliani - PAC PaneAcquaCulture



HARLEKING è un demone dall’identità ambigua e multipla. Ricorda l’Arlecchino della Commedia dell’arte, un servo furbo mosso dalle inclinazioni più animali e un’inappagabile fame. Il suo linguaggio ha una specifica qualità ipnotica in cui i contenuti, spesso estremi ed opposti, si fondono in un sistema metamorfico fluido in cui tutto può accadere, ma che tutto confonde. Affiora il ricordo di un’antica decorazione muraria, la Grottesca, in cui figure mostruose emergono e si confondono tra eleganti volute ornamentali. Figure grottesche, capaci di muovere il riso pur senza rallegrare.



Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi vivono tra Berlino e Torino e lavorano insieme come duo artistico dal 2008. La loro ricerca si sviluppa nell’ambito della danza, la performance e l’arte visiva. Approfondendo tematiche legate alla storica unione tra comunicazione, violenza e potere, attingono ad immaginari antichi costruendo figure o immagini ibride tra storia e contemporaneità. Nel 2018 creano il duo Harleking, acclamato spettacolo con all’attivo numerose date in Italia ed Europa, selezionato inoltre come vincitore dal gruppo dei Visionari della danza di Arezzo nel 2019.





CREDITI  -  coreografia di Ginevra Panzetti e Enrico Ticconi 2019; musica Demetrio Castellucci; luci Annegret Schalke; direzione tecnica Paolo Tizianel; costumi Ginevra Panzetti, Enrico Ticconi: promozione Marco Villari; documentazione video Ettore Spezza; illustrazioni e grafica Ginevra Panzetti, foto di Ettore Spezza;  con il supporto di VAN (IT), Tanzfabrik – Berlin (DE), PACT Zollverein – Essen (DE), NAOcrea – Ariella Vidach AiEP, Milano (IT), KommTanz – Compagnia Abbondanza Bertoni, Rovereto (IT), L’arboreto – Teatro Dimora, Mondaino (IT), AtelierSì, Bologna (IT), C.L.A.P.Spettacolodalvivo, Brescia (IT); altri supporti Cronopios – Teatro Petrella, Longiano (IT), Vera Stasi – Progetti per la Scena – Tuscania (IT), Network Anticorpi XL (IT); selezionato dalla piattaforma europea Aerowaves per il festival Spring Forward 2019 e dalla New Italian Dance (NID) Platform; foto di Ettore Spezza; Selezionato dal gruppo Visionari della danza – Arezzo 2019.





INFO E BIGLIETTI
Acquisto del biglietto esclusivamente on-line su Ticket Master: https://shop.ticketmaster.it/biglietti/acquista-biglietti-harleking-it.html

Biglietto unico: 6 €+ commissioni di servizio (0,41€)

Inizio ore 18:30, durata 40’

Si raccomanda la puntualità; l’accesso alla sala nel rispetto delle normative vigenti e in piena sicurezza sarà possibile a partire dalle ore 18.




Associazione Sosta Palmizi
tel. +39 0575 63 06 78 | cell. +39 393 9913550 | email: info@sostapalmizi.it 




Info streaming
Sosta Palmizi invita il suo pubblico a partecipare e sostenere lo spettacolo dal vivo tornando a teatro. Per tutti coloro che non avranno questa possibilità alle 18.30, verrà mantenuta la fruizione in streaming alle ore 21:00 di domenica sulla piattaforma Sonar.

Biglietti disponibili su www.ilsonar.it previa registrazione su piattaforma Ticket Master : https://bit.ly/3ehlmXa

Costo: 5 € + commissioni di servizio (0,34€)

Inizio streaming: ore 21:00, durata 40’

Si raccomanda la puntualità; l’accesso alla sala virtuale sarà possibile a partire dalle ore 20:40

Per problemi tecnici contattare il numero 351 9714272 (anche WhatsApp)


La rassegna è realizzata da Sosta Palmizi nell’ambito del progetto a sostegno delle Residenze Artistiche della Regione Toscana. E grazie al sostegno del Comune di Arezzo e del Comune di Castiglion Fiorentino per gli spazi di residenza, in collaborazione con Fondazione Guido d’Arezzo e CapoTrave/Kilowatt.

CORRISPONDENZE BAROCCHE. A Modena in mostra le opere della pittura barocca emiliana, a cura di Lucia Peruzzi.

 


CORRISPONDENZE BAROCCHE

Lucio Massari, Alessandro Tiarini, Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, Ludovico Lana, Jean Boulanger, Michele Desubleo, Luca Ferrari, Francesco Stringa

A cura di Lucia Peruzzi

7 MAGGIO - 22 AGOSTO 2021



"La Galleria. Collezione e Archivio Storico" 
BPER Banca, Modena 
In collaborazione con Musei Civici di Modena 




Catalogo con testi di Lucia Peruzzi e Francesca Piccinini disponibile presso la sede della mostra 

Orari mese di maggio: venerdì, sabato, domenica ore 10.00-13.00 e 14.00-18.00.
Sabato e domenica prenotazione obbligatoria 
(T. +39 059 2021598, lagalleria@bper.it – entro venerdì, ore 16.00)




Prosegue e si consolida la collaborazione tra "La Galleria. Collezione e Archivio Storico" di BPER Banca e i Musei Civici di Modena con la mostra "Corrispondenze barocche", in programma dal 7 maggio al 22 agosto 2021 presso gli spazi espositivi di via Scudari 9 a Modena.

Curata da Lucia Peruzzi, storica dell’arte e consulente di BPER Banca, l’esposizione approfondisce alcune tematiche della pittura barocca emiliana, integrando il patrimonio della collezione bancaria con quello del museo e, in particolare, con dieci opere provenienti dalle collezioni Campori e Sernicoli, temporaneamente non accessibili al pubblico per lavori di ristrutturazione dei locali. 







Un momento di inagibilità delle sale che si trasforma in un’occasione di studio, alla ricerca delle "Corrispondenze barocche" tra le opere di Lucio Massari (Bologna, 1539-1633), Alessandro Tiarini (Bologna, 1577-1668), Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino (Cento, 1591 - Bologna, 1666), Ludovico Lana (Codigoro, 1597 - Modena, 1646), Jean Boulanger (Troyes, 1608 - Modena, 1660), Michele Desubleo (Maubege, 1602 - Parma, 1676), Luca Ferrari (Reggio Emilia, 1605 - Padova, 1654) e Francesco Stringa (Modena, 1635-1709) presenti nelle collezioni di BPER Banca e del Museo.

Basilari nella formazione del museo sono le figure storiche di collezionisti come Giuseppe Campori (1821-1887) e Matteo Campori(1857-1933) alle quali, in epoca moderna, si è aggiunta quella di Carlo Sernicoli (1938-2007). Come spiega Francesca Piccinini, direttrice dei Musei Civici di Modena, «con il loro gesto benefico nei confronti del Museo hanno dato un contributo fondamentale all’incremento delle raccolte civiche, che possono essere così considerate rappresentative di tre momenti culturali significativi nell’arco di un secolo».

«Il confronto tra le opere di proprietà dell’istituto bancario e quelle di proprietà comunale - scrive la curatrice Lucia Peruzzi - ci permette, attraverso un suggestivo fil rouge, di comprendere meglio l’evoluzione del linguaggio artistico dei pittori nel contesto culturale emiliano nel Seicento e di ripercorrere altresì a larghe linee la trama della storia del collezionismo a Modena».





Tra le principali opere in esposizione, si segnalano "Rinaldo e Armida" del Tiarini, paradigmatico delle propensioni naturalistiche con cui l’artista si avvicina al soggetto tassesco, arricchite da una reinterpretazione più sensuale di stampo già barocco, e la "Decollazione del Battista", la cui regia luminosa esalta l’ingenuità e il languore della figura di Salomè, con i significati morali che le sono sottesi. Le opere di Ludovico Lana e di Jean Boulanger rappresentano l’alta qualità dell’arte legata ai gusti della corte estense prima dello scadere del secolo. Se in "Erminia e Tancredi" di Lana l’attentissima regia di gesti e di effetti luminosi nulla tolgono a una narrazione resa in termini di romantica adesione sentimentale, nelle tele di Boulanger "Due putti che giocano con un’aquila" e "Clio, musa della storia" trapela l’impronta estrosamente manierista della cultura d’origine elaborata attraverso l’eleganza classica di Guido Reni. Questi caratteri lo renderanno una delle personalità più versatili e interessanti del Seicento in Emilia, protagonista assoluto della decorazione del Palazzo Ducale di Sassuolo. Naturalismo emiliano e ricchezza cromatica neo-veneta si flettono nel "San Giovanni Battista" di Luca Ferrari, vero e ideale convivono nella "Testa di fanciulla con turbante" di Francesco Stringa, che nelle opere della tarda maturità si avvicina ad un gusto più aggraziato, in dialogo con il classicismo bolognese e con le ambizioni culturali e autocelebrative delle corte.

La mostra è parte di un più ampio progetto di valorizzazione del patrimonio culturale di BPER Banca. Come dichiara Sabrina Bianchi, responsabile de "La Galleria. Collezione e Archivio Storico", «La Galleria è un’occasione privilegiata che ci permette di dare voce alla mission del brand BPER Banca e alla volontà di essere in connessione con la cultura dei territori. Con la valorizzazione del nostro patrimonio artistico e archivistico, possiamo far conoscere i valori che da sempre sono alla base della nostra azienda».

Per il mese di maggio, la mostra sarà visitabile di venerdì, sabato e domenica con orario 10.00-13.00 e 14.00-18.00. Nel rispetto della normativa vigente, per accedere agli spazi espositivi nelle giornate di sabato e domenica sarà necessario prenotare la propria visita entro le ore 16.00 del venerdì (T. +39 059 2021598, lagalleria@bper.it). Le successive aperture saranno comunicate sul sito www.lagalleriabper.it. Ingresso gratuito. È richiesto l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale. Catalogo con testi di Lucia Peruzzi e Francesca Piccinini disponibile in loco. Per informazioni: T. +39 059 2021598, lagalleria@bper.itwww.lagalleriabper.itwww.instagram.com/lagalleriabper/.



PER INFORMAZIONI

La Galleria. Collezione e Archivio Storico” di BPER Banca

Via Scudari 9, 41121 Modena 

T. +39 059 2021598 lagalleria@bper.it 

www.lagalleriabper.it


UFFICI STAMPA

Relazioni Esterne BPER Banca

Via San Carlo 8, 41121 Modena relest@bper.it

CSArt – Comunicazione per l’Arte

Via Emilia Santo Stefano 54, 42121 Reggio Emilia T. +39 0522 1715142
M. +39 348 7025100 - info@csart.it
www.csart.it

TEMPORA VATIS AL VITTORIALE. A Gardone Riviera l'omaggio di Chisesi a d'Annunzio, a cura di Marcella Damigella.

 


ANDREA CHISESI

TEMPORA VATIS

a cura di
MARCELLA DAMIGELLA

Vittoriale degli Italiani
Via al Vittoriale 12 - Gardone Riviera (BS)


Dopo il nuovo periodo di chiusura dovuto all’emergenza sanitaria ancora in atto, lunedì 26 aprile 2021 ha riaperto il Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera (BS), per cui torna visibile Tempora Vatis, la mostra dell’artista Andrea Chisesi, curata da Marcella Damigella. Si tratta di un vero e proprio omaggio alla «vita inimitabile» di d’Annunzio, allestito nelle sale di Villa Mirabella - uno degli edifici del complesso del Vittoriale degli Italiani dove d’Annunzio ospitava gli artisti della fabbrica del Vittoriale - che sarà visitabile, sempre nel pieno rispetto della capienza massima di sicurezza degli ambienti, con le regole cui ormai siamo tutti abituati e che prevedono, tra le altre cose, l’uso della mascherina per tutta la durata dell’esperienza, le distanze interpersonali e la misurazione della temperatura prima dell’accesso.

L’accesso alla mostra è libero, ma l’ingresso al Vittoriale degli Italiani è a pagamento; da segnalare che il Vittoriale degli Italiani resterà aperto tutti i giorni dalle 10 alle 19; inoltre, secondo le disposizioni governative, il sabato e la domenica è obbligatoria la prenotazione sul sito www.vittoriale.it.

In mostra i visitatori troveranno il catalogo della mostra (Kimerik edizioni, 276 pagine, 59 euro), con i testi del Presidente del Vittoriale degli Italiani, Giordano Bruno Guerri, e della curatrice della mostra, Marcella Damigella; lo stesso volume è acquistabile sul sito web www.andreachisesi-store.com.

Per Chisesi - artista eclettico nei temi, nelle espressioni e nell’utilizzo delle tecniche - si tratta di una nuova collezione che origina nel suo studio di Siracusa, un vecchio hotel di fine ‘800 rimaneggiato nel periodo fascista, dove l’artista ha vissuto sensazioni inaspettate e trovato la sua ispirazione.

Le pareti del piano terra, infatti, erano state rivestite con carta da parati dell’epoca dannunziana e nascondevano sul retro vecchi giornali del 1920 - “reliquie” di un tempo autentico - che l’artista ha iniziato a strappare, incollare, sovrapporre; erano brandelli di cronache mondane, opportunamente utilizzati come testimonianze di un tempo ormai passato, ma non dimenticato.



Sfruttando il nesso temporale tra i frammenti di stampa e la vita di d’Annunzio, Andrea Chisesi ha deciso di raccontare così le stagioni della vita del Vate, trasponendo le celebri fotografie dei momenti più significativi della sua vita - compresi quelli privati - sulle tele preparate con i suoi matrem (pennellate di colore bianco che rimandano alla natura), e con cui ci mostra quanto fosse straordinario lo stile di vita del Comandante, oggi definito a torto “decadente”.

Precursore di eccessi e lusso a ogni costo, d’Annunzio rappresenta l’unica via possibile per vivere una vita nella pienezza del desiderio e nella voluttà, innalzandosi fino alla sublime sensazione di onnipotenza.

Per l’occasione sarà realizzato il catalogo della mostra, con i testi del Presidente del Vittoriale degli Italiani, Giordano Bruno Guerri, e della curatrice, Marcella Damigella. Oltre che cartaceo, il catalogo sarà disponibile in mostra in versione digitabile, scaricabile sul proprio smartphone.


 

Il percorso espositivo

Tempora Vatis, in tutto 108 opere tra bozzetti, disegni e opere su tela, si presenta in perfetto stile horror vacui (occupazione di ogni spazio disponibile); la mostra offre la possibilità di assistere al dialogo instaurato tra l’artista e il Vate in un percorso intimo appositamente progettato per Villa Mirabella.

Il visitatore diventa così un protagonista che s’introduce all’interno di uno spazio senza tempo e, ospite curioso, è messo in condizione di carpire i segreti del poeta e del pittore, dei loro misteriosi rapporti (di certo complicati).




Per sua precisa volontà, Chisesi ha suddiviso la mostra in quattro parti principali - in un percorso con le opere disposte sulle pareti in senso orario e in un apparente caos - che ricalcano le stagioni dell’anno, indicate in latino, lingua molto cara al Vate: Fons: i ritratti del Vate dall’adolescenza al 1920; Aestas: eroi, miti e personaggi a lui cari, le passioni per navi, aerei, automobili; Arbores: le donne, l’allegoria del Fauno, miti e passioni da Dante a Michelangelo; Hiems: i ritratti dei suoi amici più cari e le icone che lo hanno accompagnato, tra cui San Sebastiano, Santa Caterina da Siena e San Francesco.




 

La stanza segreta

Completa il percorso espositivo di Tempora Vatis la cosiddetta “Stanza segreta”, sorta di wunderkammer, ma a luci rosse, ricca di sorprese.

Oltre a un’ulteriore serie di opere, in questo spazio sarà collocata un’installazione costituita da piccole porte, complete di maniglia e serratura. Quasi si trattasse di stanze in miniatura, dietro ogni porta si celerà una “fusione su carta” di piccole dimensioni, esplicitamente dedicata ai riti amorosi e visibile solo dal buco della serratura. Sbirciando l’immagine dal foro, in quel momento il visitatore non potrà non sentirsi un po’ voyeur, che ha scelto di spiare le opere di piccolo formato di Chisesi, ma protetto da una piccola parete di legno e da un secolo di falso perbenismo.




E quella della “stanza segreta” sarà l’unica occasione per poter vedere quelle immagini così esplicite, dal momento non saranno nel catalogo della mostra. E comunque, al termine del percorso espositivo, tutte le immagini - sia quelle “ordinate” secondo le stagioni, sia quelle sbirciate di soppiatto - si riveleranno fotogrammi di un’esistenza sopra le righe e che valse a d’Annunzio l’appellativo di Imaginifico.

 

La tecnica

Visitando la mostra di Chisesi al Vittoriale degli Italiani, qualcuno potrà incuriosirsi alla tecnica che l’artista utilizza per le sue realizzazioni. Nato come fotografo professionista, figlio d’arte, e cresciuto tra tavolozze di colori e sculture, Andrea Chisesi inizia a dipingere da giovanissimo, decidendo in seguito di fondere le sue due passioni, la pittura e la fotografia.



Nascono cosi le prime fusioni, termine con il quale definisce la sua tecnica, che risulta non più dal digitale, ma come una sorta di collage tra stratificazioni pittoriche ed immagini di personaggi. All’inizio il rapporto tra pittura e fotografia non è paritario, poiché la pittura e le annessioni dei manifesti creano di per sé l’opera, e l’immagine viene aggiunta con la stampa in un secondo momento.

Parallelamente Chisesi realizza le sue opere anche con il Matrem, dal latino Matrem Tanacetum parthenium, particolare tipo di fiore che cresce spontaneamente in natura. Quelli che dipinge Chisesi sono simboli, fiori, ottenuti con pennellate di colore bianco che rimandano alla natura, ovvero quanto di più̀ effimero vi sia sul nostro pianeta.


Osservando la collezione in mostra al Vittoriale, il collage realizzato con i quotidiani originali del 1920 trovano la connessione temporale con l’immagine dell’epoca trasmutata insieme ai Matrem che rievocano il panismo dannunziano, la reinterpretazione della natura attraverso le pennellate di bianco, fiori, foglie, cerchi e colature d’acqua che rivestono i vecchi quotidiani e creano fenditure temporali.

Questa tecnica è in continua sperimentazione, poiché cambiando la preparazione pittorica, anche con la stessa immagine, l’opera ha un aspetto ed una soluzione completamente diversa; in tal senso la fotografia si rimette al servizio della pittura e non diventa una guida come storicamente è successo, ma diventa filtro, uno strato trasparente che si adagia sulla pittura e ne detiene i volumi.

  


INFO MOSTRA

ANDREA CHISESI
Tempora Vatis
A cura di Marcella Damigella

Vittoriale degli Italiani, Via al Vittoriale 12 - Gardone Riviera (BS)

Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 19; il sabato e la domenica solo su prenotazione sul sito www.vittoriale.it
Ingresso a pagamento

Catalogo con testi di Giordano Bruno Guerri, Marcella Damigella
Produzione: Materiarte
Ufficio media: Marco Ferri mob.+39-335-7259518; @mail: press@marcoferri.info