giovedì 21 aprile 2022

DIVO C. A Roma in mostra il progetto fotografico dal tema "Tempo di condivisone" a cura di di Monica Cecchini e Giorgio Sacher.

 


Divo C 

Tempo di condivisione

Dal 28 al 30 aprile 2022

Incinque Open Art Monti

A cura di Monica Cecchini e Giorgio Sacher

Dal 28 al 30 aprile si da il via alla seconda edizione del Progetto Divo C.


Il progetto nasce nel 2020, dall’Ass. Cult. Incinque Open Art Monti; quando in un momento molto complicato ci si è chiesti come cogliere le opportunità che i momenti critici ci offrono, per trovare soluzioni alternative cambiando atteggiamento e invertendo gli schemi.

Nasce così “DIVO C”, con l’inversione della parola Covid, a simboleggiare che cambiando gli atteggiamenti e i punti di vista si possono creare grandi opportunità anche da situazioni critiche.

Per questa seconda edizione, alla luce degli ultimi avvenimenti, Monica Cecchini ideatrice del progetto, insieme a Giorgio Sacher co-curatore della mostra, credono ancora che DIVO C, sia il nome appropriato per sottolineare l’importanza dell’inversione di tendenza che dà inizio all’atto.

L’obiettivo è quello di fare rete per la collaborazione ed interazione a sostegno dell'arte. 

L’arte per L’arte è il refrain dell’evento. Poiché ogni esposizione sosterrà la successiva.

Il progetto prevede una serie di mostre programmate nelle diverse città italiane, partendo da Roma. 

"Tempo di condivisione” è il tema di DIVO C 2022. Una riflessione sul presente, su cosa è accaduto, e su cosa sta accadendo, ma anche sul futuro. 


I 22 autori:

Enrico Cocuccioni, Gianpaolo Conti, Giorgio de Finis, Carla Del Ciotto, Pina Della Rossa, Ilaria Di Giustili, Stefano Esposito, Massimo Frattini, Carola Gatta, Filippo Maria Gianfelice, Alessandro Gionni, Claudio Giuli, Enrico Graziani, Alberto Mantegna, Caterina Marchionne, Simona Ottolenghi, Nelly Schneider, Zhanna Stankovych, Valentina Stefanelli, Piero Tauro, Eva Tomei, e Paola Tornambè, sono stati invitati ad interrogarsi sul rapporto presente-futuro, tempo-spazio, sull’interazione tra il nostro universo interiore e quello esteriore, e come queste reciprocità possano cambiare l’ambiente; non solo, ma anche come i rapporti interpersonali possano cambiare il futuro, soprattutto in relazione alle tematiche ambientali e quelle relative all’inclusione e delle relazioni interpersonali; come il dialogo possa tornare ad essere uno strumento importante per la comprensione; su come ritrovare una sana convivialità nella consapevolezza che il presente sia il nostro domani. 

Riflettere sui cambiamenti nei riguardi della natura, con un atteggiamento positivo e propositivo, con la gioia della condivisione.

Una visione nuova di clima, in un periodo in cui l’ambiente risente delle nostre azioni. Per questo, vogliamo rispondere consapevolmente prendendoci le responsabilità di alcuni cambiamenti e dare un segnale di inversione di tendenza osservando la natura in maniera positiva.

Il rispetto per la natura e per tutte le sue forme di vita ci porta ad essere più consapevoli del nostro futuro, guidandoci a compiere gesti responsabili e indispensabili per tornare ad associare il clima al naturale ciclo della vita, alla filastrocca dei mesi e delle stagioni che ci insegnano da bambini. Il poter contare sulle nostre energie positive per trasformare gli eventi è sicuramente la fonte di energia pulita e rinnovabile di cui abbiamo maggiormente bisogno.



Un rapporto con la natura che inevitabilmente si rispecchia anche tra i rapporti interpersonali, ritornare ad un equilibrio nelle relazioni, dove la parte del contatto fisico torna ad essere positiva, dove il dialogo torna ad essere parte integrante dei rapporti umani. Un nuovo clima che si instaura tra le persone e la loro preziosa cooperazione, che sia di aiuto a far prevalere il buonsenso e l’ottimismo sui segnali negativi e disfattisti di quel clima che, al contrario, inaridisce animi. Anche alla luce di cosa sta accadendo. 

Ringraziare, rallegrandosene, la grandezza della natura. Tornare al gesto quasi ancestrale del sentirsi infinita ma essenziale parte di un universo che ci nutre e disseta. 

Come per la sua prima edizione la mostra sarà diffusa su diverse realtà espositive di Roma e si svolgerà dal 28 al 30 Aprile 2022. 

Quest’anno DIVO C sarà focalizzato sulla fotografia, e saranno in mostra 22 autori in 3 spazi espositivi.

Incinque Open Art Monti Via della Madonna dei Monti, 69 – Roma
Art Sharing Via Giulio Tarra, 64 – Roma 

Teatro Arciliuto Piazza di Montevecchio, 5 – Roma


MYSTIC. Alla galleria SACCA di Pozzallo, la mostra personale di Riccardo Paternò Castello, a cura di Giovanni Scucces.

 


MYSTIC
mostra personale di 
Riccardo Paternò Castello

a cura di Giovanni Scucces

8 maggio – 30 giugno 2022
Vernissage domenica 8 maggio ore 18

SACCA gallery – Via Mazzini 56 – Pozzallo (Ragusa)


Domenica 8 maggio 2022 alle ore 18 appuntamento alla Galleria SACCA di Pozzallo (Ragusa) per l’inaugurazione di MYSTIC, la personale di Riccardo Paternò Castello (Catania 1980, vive e lavora a Milano).
La mostra, a cura e con un testo di Giovanni Scucces, focalizza l’attenzione sulle opere più recenti, realizzate fra il 2020 e il 2022, in particolare quelle tratte dalle serie “Pitture nere” e “Tabula rasa”.
Due corpus molto diversi fra di loro, sia esteticamente che tecnicamente. Infatti, il primo è il risultato di operazioni eseguite con solventi su supporti in tessuto nero, sbiancati in modo da plasmare diffondendo luce e intervenendo, poi, con dei pigmenti di colore. Egli agisce su una superficie monocroma, decolorandola con bagni e colpi di pennello. E come fosse uno scalpellino, ciò che viene rimosso non può più essere aggiunto, corretto.
Le opere dell’altra serie, invece, sono frutto di un lavoro basato su un disegno che fuoriesce in maniera delicata e appena percettibile dal fondo bianco della tela. Con l’uso di grafite e/o carboncino traccia un disegno labile concentrandosi sugli aspetti principali dell’opera originaria. Poi, come a negare il suo operato, interviene con la gomma e l’acrilico bianco a sfumare, purificare, dissolvere, dando un’aurea di misticità, una sensazione di trasognato che ben si adatta alle rappresentazioni a carattere sacrale qui presentate.

Riccardo Paternò Castello, Incredulità di San Tommaso e Annunciazione (da due quadri di Matthias Stomer) – dalla serie Pitture nere, solventi e polveri su tessuto, cm 135 x 155, 2020 [courtesy SACCA gallery e l'artista]

Il fil rouge fra i vari lavori è dato dal legame che l’autore intrattiene con alcune opere e artisti del passato; non un confronto su base tecnica, che risulterebbe poco utile e sterile, ma sulla costruzione formale della composizione.
Le opere di riferimento da cui scaturiscono i suoi lavori sono tratte principalmente dal repertorio rinascimentale e barocco. Le scene vengono distillate di tutti gli “orpelli”, dei significati reconditi e portati all’essenza della rappresentazione. I personaggi, talvolta, perdono le loro caratteristiche fisionomiche pur mantenendo una propria riconoscibilità data dalla posizione o dalla postura assunta. 
I suoi lavori sembrano avere anche un legame recondito con gli affreschi. Le Pitture nere ricordano infatti delle pitture murali erose dallo scorrere dei secoli, seppur prive della stratificazione di stucchi e colori; mentre le Tabula rasa hanno il sapore di uno spolvero intaccato dal tempo su un intonaco bianco. Anche in questo caso, lo spolvero aveva un legame diretto con l’affresco, dato che veniva utilizzato come disegno preparatorio per la sua realizzazione.

Riccardo Paternò Castello, Natività (da Piero della Francesca), acrilici, carboncino, terre e vernici spray su tela, cm 140 x 195, 2021 [courtesy SACCA gallery e l'artista]


Pertanto, attraverso un modus operandi sperimentale, antitetico e contemporaneo, si respirano secoli di storia. Sta a noi riconoscerli e immergerci nei loro meandri, alla scoperta di nuove possibili e più attuali letture.
La mostra potrà essere visitata fino al 30 giugno, dal martedì al sabato, secondo i consueti orari d’apertura o su appuntamento.


SACCA gallery – Contenitore di sicilianità – 
Via Mazzini, 56 – Pozzallo (RG)

Apertura al pubblico: dal mar. al sab. ore 16.30-19.30 / mar. e gio. anche di mattina ore 10-13
Domenica, lunedì e fuori orario su appuntamento

Contatti: 3381841981 – info@sacca.online


East Market speciale Record Store Day, tra CD, vinili e cassette torna anche il walkman.

Migliaia di dischi, CD e anche musicassette saranno protagonisti alla nuova edizione di East Market che domenica 24 aprile 2022 festeggia il Record Store Day.East Market, l’evento del vintage milanese dedicato a privati e professionisti, dove tutti possono comprare, vendere e scambiare, si unisce alle celebrazioni internazionali dedicate proprio ai dischi. Assieme alle centinaia di migliaia di negozi musicali indipendenti in tutto il mondo, East Market ha allestito una speciale area con oltre 20 espositori musicali specializzati, che saranno all’evento tra i consueti 300 selezionati venditori da tutta Italia con migliaia di oggetti insoliti e stravaganti. Tra i più ricercati capi d'abbigliamento vintage, artigianato, complementi d'arredo e tutte le particolarità di East Market, avranno uno spazio dedicato migliaia di dischi tra CD, musicassette, vinili tra LP, 45’’, picture, flexi, rarità e edizioni speciali per i semplici amanti della musica come per i più esigenti collezionisti.

Tra questi Alessandro Esposito da Valenza (AL) che con il suo marchio Perfect Vinyl proporrà circa quattromila dischi dal progressive al metal, dall’Hip-Hop alla musica italiana, ma anche new wavegrunge e stoner. Tra offerte e rarità, ci sarà “Nord Sud Ovest Est” degli 883 originale del 1993 con adesivo, e una copia di “Draw the Line” degli Aerosmith autografata da tutti i componenti. 
Mr. Bernard con i suoi oltre settecento LP è specializzato in titoli dagli Anni ’50 ai primi Anni ’60 dal blues all’R&B, tra i suoi dischi l’ultimo volume della compilation rock’n’roll “Las Vegas Grind!”, “Latin Fever” di Jack Costanzo con l’iconica copertina Anni ‘50 e la compilation “Twisted!!!” di Clem Sacco in limited edition gatefold.
Dirt Tapes di Karim Qqru, Giacomo Coveri e Tommaso Calamita, è il primo progetto italiano interamente dedicato alle musicassette, una mission per riscoprire un formato analogico molto amato dagli appassionati ma anche di tendenza per le nuove generazioni. Nel suo catalogo ristampe d’eccezione come “Conflitto” di Assalti Frontali o “Vita e opinioni di Nello Scarpellini Gentiluomo” di The Zen Circus, ma anche inediti come “Live in Brooklyn” dei Calibro 35. Dirt Tapes produce poi The Tape-Roller, un moderno walkman collegabile anche tramite USB e per chi volesse ci sono anche i nastri vergini brandizzati.
Luca Gracci da Pisa con il suo marchio Takeatrip è un veterano del mondo dischi, le sue specialità sono le prime stamperistampe e cd tra psichedeliaprogressiverockblues e folk. Nel suo stand si troveranno oltre duemila LP e seicento CD, tra cui le prime stampe inglesi di “Master of Reality” dei Black Sabbath del 1971 con poster e “In the Court of the Crimson King” del 1969. 
Simone Borsacchi & Nelson Birtig da Milano porteranno tremila pezzi tra LP e CD, che comprendono una vasta gamma di generi e periodi storici tra metalpunkbrit popnew wavealternativesurf 60's. Tra i pezzi più particolari la prima stampa USA del 1966 con il debutto discografico della band psichedelica The 13th Floor Elevators e “Stiff Upper Lip” originale del 2000 degli AC/DC.




Accompagnano il market le aree food & beverage. East Market Diner, dove si trova la caffetteria e la bakery con prodotti da forno dolci e salati, due bar sempre aperti per tutta la durata della manifestazione e la food area. In quest'ultima sono a disposizione del pubblico numerosi truck con un'offerta sempre diversa di cucina internazionale e street food, senza dimenticare la tradizione italiana e anche molte proposte per vegani, celiaci e kids. East Market adotta la politica #plasicfree ovvero una policy ecologista che bandisce completamente tutta la plastica nel food e beverage. Per cibi e bevande, infatti, sono disponibili solo materiali eco friendly e riciclabili. Completano la manifestazione i DJ set con il meglio delle selezioni musicali del momento e del passato.



Domenica 24 aprile 2022  
dalle ore 22 alle ore 21
Via Mecenate, 88/A – Milano 
Ingresso Euro 5
Infoline +393516559781

Per assicurarsi l'ingresso a East Market è necessario acquistare il biglietto online all’indirizzo https://link.dice.fm/
I bambini entrano gratis fino ai 12 anni (con documento identità), libero accesso ai cani, accesso agevolato per i disabili.
GREEN PASS OBBLIGATORIO


mercoledì 13 aprile 2022

"Paolo Masi. La continuità del segno". Alla Kromya Art Gallery di Verona, in mostra trenta opere con alcuni inediti del maestro fiorentino, con la presentazione a cura di Carlo Vanoni.


PAOLO MASI. La continuità del segno
Presentazione di Carlo Vanoni

20 aprile - 18 maggio 2022 
Opening: Mercoledì 20 aprile, ore 18.00

Kromya Art Gallery,
via Oberdan n.11c - Verona 

 

Mercoledì 20 aprile 2022, alle ore 18.00, presso la sede veronese di Kromya Art Gallery, via Oberdan n.11c, sarà inaugurata l'esposizione "Paolo Masi. La continuità del segno", con la presentazione a cura di Carlo Vanoni.

Un approfondimento dedicato al maestro fiorentino, protagonista indiscusso nel panorama italiano, inserito a pieno titolo nel dibattito artistico che, dalla fine degli anni Cinquanta, aveva messo in discussione le basi fondanti della pittura.

Il percorso espositivo comprende trenta opere a tecnica mista su cartone, realizzate dagli anni '70 ad oggi, con l'aggiunta di alcuni inediti. Il protagonista assoluto di questa nuova produzione è il colore, che collega tra loro i singoli dipinti nella costruzione di una nuova sintassi.



«I nuovi lavori di Paolo Masi - scrive Carlo Vanoni - sono la continuazione di un percorso iniziato all'inizio degli anni Settanta che vedeva il cartone come superficie su cui lavorare. A volergli dare un nome provvisorio e universale, musicale direi, potremmo definirli composizioni. Composizioni che partono da un modulo in cartone e plexiglass. Un tempo, ma dobbiamo tornare agli anni Settanta, quello stesso cartone appariva nel suo colore naturale, in linea con il pensiero analitico che, per certi aspetti, portava con sé un'eredità poverista pur cercando tuttavia di uscire da quella poetica per ritornare alla manualità della pittura. Oggi che sono passati più di cinquant'anni, l'approccio analitico apparirebbe anacronistico. Anche per questo, nel corso del suo cammino, Masi aveva già introdotto il colore sulla superficie spoglia del cartone. Ed è proprio il colore, e quindi la pittura, il protagonista di questi nuovi lavori. Il colore che diventa alfabeto e che, unendosi al colore del modulo successivo, costituisce una nuova sintassi, senza però abbandonare mai il segno o la traccia che ancora oggi giustificano la scelta del cartone come superficie su cui operare. Cartone e plexiglass. Il primo, materiale povero; il secondo tecnologico. Cartone e plexiglass che, insieme al colore e alla sequenza dei moduli disposti progressivamente, danno vita alla nuova vita di Paolo Masi, classe 1933, fiorentino, un tempo analitico e oggi finalmente libero da qualsiasi etichetta. C'è freschezza in questi nuovi lavori. Si avverte cioè una gioia del fare e del mettersi nuovamente in viaggio verso nuove mete».

In occasione della mostra, sarà presentato il volume "Paolo Masi. La continuità del segno" (Vanillaedizioni, 2022) con testi di Matteo Galbiati e Carlo Vanoni e ricco apparato iconografico.





Per informazioni e appuntamenti
T. +39 045 9788842 - Email: riccardo@kromyartgallery.com - Email: info@kromyartgallery.com

L'esposizione sarà visitabile fino al 18 maggio 2022, da martedì a sabato con orario 10.00-12.30 e 16.00-19.30, chiuso lunedì, domenica e 1° Maggio. 
Ingresso gratuito. 
Accessi regolamentati nel rispetto della normativa vigente. 





Paolo Masi nasce a Firenze nel 1933, dove vive e lavora. Dopo aver elaborato negli anni Cinquanta e Sessanta un'attività articolata, complessa e diversificata, si avvicina alle contestuali esperienze analitico-riduttive, scomponendo e riorganizzando sul pavimento e contro le pareti aste di alluminio, specchi, fili o piccole stecche di plexiglas colorato, che estendono anche alla terza dimensione la ritmicità dello "spazio-colore". La fase successiva coincide con il ritorno alla bidimensionalità attraverso il progetto "Rilevamenti esterni - conferme interne" (1974-76), elaborazione che egli sviluppa all'esterno e all'interno del suo studio con le "Tessiture" (tela grezza cucita) e i "Cartoni" da imballaggio, dove utilizza per la prima volta adesivi trasparenti e coprenti, facendo emergere la struttura interna del materiale. Partecipa alla Biennale di Venezia (1978); alla XI Quadriennale romana (1986); alle mostre "Kunstlerbücher" di Francoforte e "Erweiterte Fotographie Wiener Secession" di Vienna (1980); alla mostra parigina sul libro d'artista (Centre Georges Pompidou, 1985), ad "Arte in Toscana 1945-2000" (Palazzo Strozzi, Firenze, Palazzo Fabroni, Pistoia, 2002) e alla mostra "Pittura Analitica. I percorsi italiani 1970-1980" (Museo della Permanente, Milano, 2007). Le opere successive sono i "Contenitori di forma colore", le "Serialità" e nuovamente i "Cartoni" (superfici di vario tipo: legno, tela, carta), sulle quali l'artista interviene con una complessa operazione pittorica. La serie di plexiglass "Trasparenze", iniziata nel 2000, dipinta con la tecnica della vernice spray, permette all'artista di operare una nuova definizione dello spazio attraverso "sollecitazioni cinetico-cromatiche" di luci e ombre. Nel 2016 partecipa alla mostra "Interrogare lo spazio" (FerrarinArte, Legnago VR) e nel 2017 alla mostra "Pittura analitica. Origini e continuità" (Villa Contarini, Piazzola sul Brenta PD e Rocca di Umbertide PG).

"Amelie. La scatola dei ricordi". Alla Galleria "Cabaret Voltaire" di Roma, la presentazione del Workshop con la tecnica del "Collage Mix Media" a cura di Simona Gasperini.

 


"Amelie. La scatola dei ricordi"

Presentazione del Workshop con la tecnica del "Collage Mix Media"

di Simona Gasperini 


Giovedì 14 Aprile 2022 alle 18:30


Galleria "Cabaret Voltaire"
Via Panisperna 87, Roma



Giovedì 14 aprile 2022 alle ore 18:30, presso la Galleria "Cabaret Voltaire" di Roma, in via Panisperma n. 87, si terrà la presentazione del Workshop con la tecnica del "Collage Mix Media" a cura di Simona Gasperini.

La Gasperini ci spiegherà come si svolgerà il laboratorio, che si terrà poi nel mese di maggio, partendo dal racconto cinematografico "Il favoloso mondo di Amelie" e della sua scatola dei ricordi.
Ci spiegherà, inoltre, le tecniche che verranno usate, dal collage alla pittura, e gli strumenti e i materiali che ci stupiranno.



INFO E PRENOTAZIONI

Cell. 3924848772 - galleriacabaretvoltaire@gmail.com

venerdì 8 aprile 2022

"È il tempo così poco serio". Al Museo Civico Umberto Mastroianni di Marino, la mostra personale di Monica Pirone, a cura di Claudia Pecoraro.

 


"È il tempo così poco serio"

 mostra personale di 

Monica Pirone


A cura di Claudia Pecoraro


14 – 30 Aprile 2022

Vernissage 14 Aprile alle ore 18:00


Museo Civico Umberto Mastroianni, 

piazza Matteotti 13, Marino (Roma)



La personale di Monica Pirone al Museo Mastroianni di Marino presenta al pubblico la vasta produzione concepita negli ultimi due anni, a partire dal primo periodo di lockdown in cui l’artista si è cimentata per la prima volta con opere di piccolo formato. 


In questa nuova produzione, il pensiero errabondo trova sfogo in un caos organizzato di geometrie, fatte da giustapposizioni e sovrapposizioni che organizzano lo spazio lungo direttrici precise, linee di pensiero, tracciati attorno a cui si struttura la dinamica del flusso di coscienza.

Monica Pirone, seduta per lunghe ore al tavolo del suo studio, si tuffa nell’abisso del tempo, si smarrisce per ritrovare una chiave, dissotterra e sviscera vissuti, propri e di altre persone. Si prepara a un viaggio non predeterminato, che non attua rimozioni; non ha paura di inciampare nell’incertezza, ma affonda nel territorio del profondo dove recuperare affioramenti che diventano materiali di lavoro.

L’anarchia rimane fuori. All’interno di ogni opera c’è elaborazione e ricomposizione. 


Da sempre ossessionata dal riportare in vita le memorie degli altri, l’artista si cimenta in un’operazione, mai didascalica, che riscatta storie e identità a rischio di cancellazione non tanto per l’inesorabile scorrere del tempo quanto per la colpevole sciatta disattenzione dei propri simili. 

In un equilibrio funambolico tra ciò che resta e ciò che si perde, Monica Pirone attinge a materiali di ogni genere accumulati ossessivamente negli anni, di cui alcuni sono stati intenzionalmente ricercati mentre altri sono frutto di ritrovamenti fortuiti e hanno sollecitato, nell’artista, un lavoro investigativo, alla ricerca di indizi sulle vite dimenticate.



L’artista si fa dunque alchimista e mescola frammenti di libri antichi, di lettere, di vecchi biglietti del treno e fotografie dei primi del Novecento, spesso appartenuti a persone sconosciute, per ricucire insieme memorie “modeste”, nella cui astrazione ogni osservatore può riconoscere una parte di se stesso. Con la delicatezza della cura, si fa tessitrice di sussurri e grida, di malinconie e turbamenti, di afflizioni sottaciute e piccole gesta eroiche di un quotidiano soprattutto femminile.  


Le lacerazioni della carta troncano figure umane, oggetti e frasi, allo stesso modo in cui, nel fluire illogico della mente, ogni pensiero è incompleto e interrotto, e trasborda in quello successivo. Con questi presupposti, la tecnica del collage compare fin dalla prima serie ABC Alphabet (2020), dove il ricorso all’alfabeto è un invito a fare tabula rasa e a ricominciare ad imparare, come fanno i bambini, dapprima con le stanghette, poi con le lettere: «Se non si possiede un alfabeto della comprensione, dello spirito, del rispetto, si è analfabeti emotivi… Ho attinto ai vecchi sussidiari, ai libri di scuola e di favole, proprio per ripartire dalle basi».


A far da sfondo alle tele e alle tavolette, è spesso un cielo uniformante entro cui si stagliano le figure, quasi miniaturistiche, che sembrano comporre uno storyboard pronto ad animarsi in una sequenza di pellicola o in un carillon che hanno il sapore di un sogno vivido e di un oracolo. 

- Claudia Pecoraro - 

INVITO DI SOSTA. Al Teatro Comunale Mario Spina di Castiglion Fiorentino, la poesia di Chandra Candiani si fa danza con Bisbigliata Creatura.

 


INVITO DI SOSTA | XIV edizione

BISBIGLIATA CREATURA

di e con Mariella Celia e Cinzia Sità


Domenica 10 aprile, ore 17:00

Teatro Comunale Mario Spina, Castiglion Fiorentino (Ar)



<< Un’ode alla fragilità e alla sensibilità dell’esperienza umana >>
Francesco Chiaro, Persinsala


< Bisbigliata creatura si carica con fermezza dello sforzo di analizzare la ragione dell’esistere, muovendosi tra gli interstizi muti della parola poetica, quella di Chandra Livia Candiani.>>
Valentina Vittoria Mancini - Teatro e Critica 



La poesia incontra la danza nel quarto appuntamento di Invito di Sosta – danza contemporanea d’autore a cura di Sosta Palmizi. Domenica 10 aprile alle 17:00, Mariella Celia e Cinzia Sità porteranno sul palco del Teatro Comunale Mario Spina di Castiglion Fiorentino, lo spettacolo vincitore del Premio inDivenire Danza 2019: Bisbigliata creatura, un’opera intensa che trae ispirazione dalle poesie di Chandra Livia Candiani e dal Body-Mind Centering disciplina volta alla conoscenza delle relazioni tra corpo e mente.



Bisbigliata creatura nasce dalla necessità e dell'urgenza di ritrovare una percezione materiale del corpo sensibile, di osservare il sistema di relazioni che il corpo instaura con l’ambiente esterno attraverso il tocco e il movimento. Nell’epoca del digitale, lo spettacolo riporta l'attenzione sulla capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio e sul processo di riconoscimento degli oggetti attraverso il tatto (percezione aptica), due antidoti alle alterazioni delle funzioni percettive della nostra soggettività, che si fa sempre più isolata.  “A nutrire le fasi di studio della creazione sono stati la poesia di Chandra Livia Candiani, capace di mettere in parole la sacralità dell’esperienza vitale, e i miei studi di Body-Mind Centering®, un approccio che rivela, attraverso esperienze di microscopica intimità, come ogni aspetto della vita di un individuo e dell’intero cosmo, si esprima nel corpo in movimento”, dichiara l'autrice Mariella Celia.  In scena si fa esperienza di una sensazione del tempo che desidera condurre chi guarda in “altri luoghi”, per poi tornare a se stessi, celebrando la fragilità, come condizione di cui rivelare la bellezza, la tenerezza e la forza. 


Al termine dello spettacolo è previsto uno spazio libero di incontro fra pubblico e artiste.  Parallelamente alla replica, proseguirà il progetto “I mestieri della danza”, durante il quale gli studenti del Liceo Coreutico Piero della Francesca di Arezzo incontreranno la danzatrice e coreografa Mariella Celia e la scenografa Francesca Innocenzi.




CREDITI -  ideazione e regia Mariella Celia; coreografia, ricerca drammaturgica del movimento Mariella Celia in collaborazione con Cinzia Sità; interpreti Mariella Celia, Cinzia Sità; suono Gianluca Misiti;  trucco/ assistente di scena Francesca Innocenzi; costumi Mariella Celia in collaborazione con Francesca Innocenzi; disegno luci Francesco Tasselli; produzione Sosta Palmizi; con il sostegno di Vera Stasi, Teatro Azione e Carrozzerie N.O.T, ALDES, Teatri Sospesi, Cittadella dei giovani Aosta, Teatro di Roma – Teatro Nazionale

Spettacolo vincitore del Premio inDivenire Danza 2019

Selezione Visionari Kilowatt Festival 2021


Biografia delle artiste
Mariella Celia studia presso l'Accademia Nazionale di Danza di Roma e, nel 2008, si laurea in discipline coreutiche indirizzo Danza Contemporanea. Vince una borsa di studio al Festival Impulstanz di Vienna, dove studia per tre anni Release e Floor-work. Fondamentali gli incontri con Carolyn Carlson e con Constanza Macras. Dal 2006 ad oggi lavora con registi e coreografi in Italia e all'estero, tra questi: Emma Dante, Raffaella Giordano, Giorgio Rossi, Mario Martone, Stefano Mazzotta e molti altri. Nel 2019 si diploma in Body-Mind Centering®. Dal 2013 è artista associata Sosta Palmizi.
Cinzia Sità è danzatrice, autrice, coreografa e dramaturg. Laureata in Lettere Antiche, consegue brillantemente la specialistica in Coreografia presso l’Accademia Nazionale di Danza; successivamente frequenta il Biennio di Scritture della danza Contemporanea. Nel 2014 è autrice e interprete con Giorgio Rossi dello spettacolo Sulla Felicità; è assistente coreografa di Raffaella Giordano nell’Opera Bassaridi di Mario Martone e coreografa nell’Aida di Raffaele Di Florio. È autrice di Medea, Willin_resting practice e collabora alla creazione di Bisbigliata Creatura. Come dramaturg collabora con Olimpia Fortuni e Cecilia Ventriglia. Co-fondatrice di SiR sharing in Roma, un luogo di condivisione di pratiche di ricerca sul movimento e di scritture coreografiche; dal 2012 è artista associata Sosta Palmizi. 



INFO E PRENOTAZIONI
Biglietti:
Ingresso intero 10 €
ridotto 8€ (under 25, studenti universitari, disabili, over 65, allievi Incamminarsi, convezioni Feltrinelli e IBS)
Carta del docente e 18app disponibili solo per gli acquisti in prevendita on-line

Biglietti in prevendita su www.liveticket.it/sostapalmizi.it (costo biglietto + d.p)
La biglietteria in loco aprirà a partire da un’ora e mezza prima degli spettacoli.
Si invitano gli spettatori a privilegiare l’acquisto del biglietto on-line.

Prenotazioni disponibili al numero 0575 630678 | dal lunedì al venerdì dalle 9:30 alle 17:00
via Whatsapp al 393 9913550

L’accesso a teatro è regolato dall'osservanza delle linee guida della Normativa anti Covid19 vigente.



Per maggiori informazioni: 

Associazione Sosta Palmizi 

Tel. 0575 630678 / Cell. 393 9913550 | e-mail: info@sostapalmizi.it