giovedì 27 luglio 2023

GRAZIE. L'antica Chiesa di Santa Maria dei Miracoli di Ragusa, riapre al pubblico dopo 70 anni con la nuova mostra del fotografo Toni Campo.


“Grazie”

Mostra fotografica
di
Toni Campo


28 luglio - 13 agosto 2023
Vernissage: Venerdì 28 luglio alle ore 19:30

Chiesa di Santa Maria dei Miracoli
Via Avv. Giovanni Ottaviano, Ragusa 

ENTI PROMOTORI:

  • Regione Siciliana
  • Comune di Ragusa
  • UNESCO

    ORARI: Dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 23

INGRESSO GRATUITO



“Grazie”, la nuova mostra del fotografo Toni Campo sceglie un titolo emblematico.

Grazie inteso come “grazie ricevute”, come un atto del capo dello Stato nei confronti di un condannato, “grazie” può indicare giustizia, cortesia e buone maniere, oppure può descrivere una buona disposizione d’animo verso qualcuno. “Grazie” è la qualità materiale di tutto ciò che è bellezza.

Toni Campo ha utilizzato per le sue foto sei personaggi per rappresentare “VI sanctorum siciliae”: Agata, Lucia, Rosalia, Alfio, Filadelfo e Cirino, sei personaggi della storia cristiana siciliana.



La scelta della location è stata decisa dal sindaco Peppe Cassì, dall’esperta per la cultura, Clorinda Arezzo e da Toni Campo. La mostra sarà ospitata nell’antica Chiesa di Santa Maria dei Miracoli, nota per i ragusani come “A Bammina”), una chiesa barocca secentesca (uno dei pochi esempi di barocco non siciliano nella zona), sorta fuori dal perimetro urbano dell’antica città barocca, nella zona prospiciente la vallata di Cava Gonfalone. La chiesa, a pianta ottagonale (tra le pochissime con questa struttura architettonica) è chiusa da 70 anni. Turisti e visitatori hanno potuto ammirarla finora solo dall’esterno. 

Il vernissage è in programma il 28 luglio, alle 19:30. “Grazie” resterà aperta fino al 13 agosto, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 23.

Le foto sono realizzate come dei grandi arazzi, che saranno posizionati sulle sei pareti libere della chiesa ottagonale, Nelle altre due pareti si trovano la porta d’ingresso e la porta panoramica sulla vallata.

La mostra rappresenta insieme un evento di grande valore artistico ed un evento storico e culturale perché restituisce alla città di Ragusa uno dei monumenti più belli del quartiere barocco di Ibla.

Grazie, al pluralecommenta il sindaco Peppe Cassì  - come i tanti significati di un termine che ha in animo la gentilezza. E credo sia proprio quello il punto: avere una gentilezza interiore capace di generare sensibilità ed empatia, verso le persone e le loro espressioni, verso l’arte e ciò che incarna. In un mondo in cui coviamo dentro tanto sentimenti “forti”, che sono quasi oggetto di culto, le foto di Toni Campo ci alleggeriscono, ci rendono grati. Ne abbiamo bisogno”.

La mostra è stata realizzata con il contributo di: Cappello e Battaglia assicurazioni, Guardi Sicilia, Color's Leggio Ferramenta, Dolcé, Dentonio, ST Sergio Tumino, Iaci.







Associazione Culturale


DENTRO AL BUIO. Uomini, bestie e luoghi della fantasia popolare alpina. A Domodossola la mostra itinerante completamente all’aperto grazie alle riproduzioni delle opere di 29 illustratori ed artisti, italiani e svizzeri.

 


DENTRO AL BUIO
Uomini, bestie e luoghi della fantasia popolare alpina


5 agosto-10 settembre 2023
Domodossola

Le Alpi sono da sempre state fonte di ispirazione per numerosi racconti e leggende. Nella fantasia popolare ci sono mostri e diavoli, fate e sirene, dee e regine, streghe e fate, draghi, serpenti, basilischi, demoni e bestie che abitano le montagne. Una storia antica, ricca e variegata, che circonda e accompagna il folklore della regione alpina. Racconti tramandati di generazione in generazione, di frazione in frazione, di alpeggio in alpeggio, che riflettono lo stupore e il rispetto umano per le montagne, luoghi affascinanti e minacciosi; leggende che continuano a contribuire al patrimonio culturale delle comunità alpine.


Queste stesse creature hanno catturato e stregato l’immaginazione degli artisti che partecipano alla mostra itinerante “Dentro al buio. Uomini, bestie e luoghi della fantasia popolare alpina”, visitabile da sabato 5 agosto a domenica 10 settembre lungo la centrale via Rosmini di Domodossola (VB).




Un percorso completamente all’aperto grazie alle riproduzioni delle opere su grandi pannelli. 29 gli illustratori e artisti, italiani e svizzeri: Cristina Amodeo, Eleonora Antonioni, Elenia Beretta, Ilaria Bersellini, Andrea Bettega, Elena Ceccato, Fernando Cobelo, Giuseppe Conti, Giuseppe De Iure, Francesco Frosi, Elisabetta Gomirato, Sara Imboden Reinke, Klara Ittig, Sofia Maltempi, Alice Piaggio, Gabriele Pino, Francesco Poroli, Michelle Ringeise, Agnese Rodari, Carol Rollo, Monique Rubin, Marco Sada, Federico Salis, Federica Santoro, Gina Schmidhalter, Elisa Seitzinger, Martina Signori, Gaia Stella, Nicolas Witschi.



Un racconto visivo che trasfigura in immagini conoscenze e tradizioni tra Val d’Ossola e Canton Vallese per dare nuovo senso al mondo che ci circonda, ma anche per esplorare le nostre più profonde paure, speranze e aspirazioni. Un modo per condividere e tramandare credenze e valori che continuano a lasciare traccia in ognuno di noi, promuovendo un senso di identità e interconnessione con il mondo naturale.

“Dentro al buio” nasce per il progetto Interreg Italia-Svizzera “Di-Se – DiSegnare il territorio”, tre anni all’insegna del disegno e dell’arte a cura di Associazione Musei d’Ossola, Museumzentrum La Caverna di Naters e Associazione Asilo Bianco. Si tratta della quarta mostra outdoor di Di-Se dopo “Herbarium Vagans”, “Difendersi dall’alto” e “Passare le Alpi”.

Il catalogo di “Dentro al buio”, in libera distribuzione a Domodossola, raccoglie tutte le opere e le accompagna con testi dedicati firmati dagli artisti. 





La mostra, come vuole la sua natura itinerante, continuerà a muoversi fino ad arrivare in Canton Vallese, Svizzera. Molte delle opere originali fanno già parte del ricco catalogo dell’Artoteca Di-Se, spazio nato per promuovere il prestito domestico di opere d’arte originali | artotecadise.it


Inaugurazione con passeggiata dialogata sabato 5 agosto ore 21 in Largo Madonna della Neve, Domodossola, davanti all’entrata del Collegio Mellerio Rosmini.




Per informazioni e per seguire tutte le attività, gli eventi e le iniziative di Di-Se:

amossola.it | amossola2015@gmail.com | 335 5223122

IG Associazione Musei d’Ossola

FB Di-Se | Associazione Musei d’Ossola

Ufficio stampa: Paola Fornara (Di-Se) | Cell. 346 3002931 - Email: paola.fornara@gmail.com





Ut pictura poësis. Dialoghi tra Ciro Palumbo e Giovanni Pascoli. Alla Casa Museo Giovanni Pascoli di Castelvecchio Pascoli, in mostra una ventina di opere inedite del pittore Ciro Palumbo, a cura di Lucia Morelli, con introduzione in catalogo di Giovanni Faccenda.

 


UT PICTURA POËSIS
Dialoghi tra Ciro Palumbo e Giovanni Pascoli

A cura di Lucia Morelli
Catalogo con introduzione di Giovanni Faccenda

5 agosto - 17 settembre 2023
Inaugurazione: Sabato 5 agosto, ore 18:00

Casa Museo Giovanni Pascoli, Castelvecchio Pascoli, Barga (LU) 


Nei rinnovati ambienti della Casa Museo Giovanni Pascoli di Castelvecchio Pascoli (Barga, Lucca), futura sede del Centro Studi pascoliano, dal 5 agosto al 17 settembre 2023 sarà ospitata la mostra Ut pictura poësis. Dialoghi tra Ciro Palumbo e Giovanni Pascoli, curata da Lucia Morelli con un testo introduttivo di Giovanni Faccenda.

L'artista Ciro Palumbo

L'esposizione, organizzata da Bernabò Home Gallery con il contributo di Fondazione Giovanni Pascoli e Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e il patrocinio del Consiglio Regionale della Toscana e del Comune di Barga, presenta una ventina di opere inedite di Ciro Palumbo (Zurigo, 1965), artista romantico, poeta visionario, pittore onirico.



Il titolo della mostra, che rimanda al principio estetico dell'Ut pictura poësis, evidenzia il rapporto di stretta interdipendenza tra le arti, in questo caso tra la pittura di Ciro Palumbo e la poesia di Giovanni Pascoli, giunto a Castelvecchio nel 1895. Nella campagna barghigiana, celebrata nei Canti di Castelvecchio, Pascoli trova un nuovo nido, rifugio della poesia e dell'anima.

«Ut pictura poësis: il titolo della mostra che Ciro Palumbo offre a Casa Pascoli ci parla di un passaggio dalla poesia alla pittura quasi naturale, di un incontro e un dialogo in cui i versi di Giovanni Pascoli si confrontano vivacemente coi dipinti di Palumbo», scrive Alessandro Adami, presidente della Fondazione Giovanni Pascoli.

«La pittura di Ciro Palumbo - si legge nel testo introduttivo di Giovanni Faccenda - è permeata di suggestioni arcane, riverberi edenici, imminenze enigmatiche. La natura più leggiadra, al pari di ermetici interni domestici, è teatro di apparizioni ora metafisiche ora surreali, nel misterioso evolversi di un racconto dal finale mai scontato».



«Così come Pascoli è riuscito ad andare al di là della lingua, per trasmettere nei suoi versi l'impalpabile, la sensazione del mistero - aggiunge Laura Piangerelli, titolare di Bernabò Home Gallery - anche Palumbo, ispirato dai versi del poeta e suggestionato dalle figure retoriche che le parole suscitavano in lui, ha dato vita ad un proprio alfabeto pittorico».


Il percorso espositivo comprende oltre venti opere ad olio su tela, tutte realizzate per l'occasione e datate 2023, che affrontano, tra le grandi verità che stanno nelle piccole cose, alcuni dei temi più cari al poeta, come la Natura, il Nido, il Fanciullino, il rapporto con la Classicità. «Nel dialogo tra le parti - spiega la curatrice Lucia Morelli - esce l'attitudine alla contemplazione, che per Palumbo significa una pittura lenta, portata avanti per velature, fatta di appunti di memoria e di parole che generano immagini». A completare la mostra, due opere ad olio su carta, una delle quali espressamente dedicata ai Tetti di Barga.



L'esposizione, che verrà inaugurata sabato 5 agosto alle ore 18.00, sarà visitabile nei seguenti giorni e orari: lunedì e martedì 15.30-18.45, da mercoledì a domenica 10.30-13.00 e 15.30-18.45. Ingresso libero. Catalogo disponibile in mostra con testi istituzionali di Antonio Mazzeo, Caterina Campani e Alessandro Adami, rispettivamente presidente del Consiglio Regionale della Toscana, sindaco del Comune di Barga e presidente della Fondazione Giovanni Pascoli, e note critiche di Giovanni Faccenda, Lucia Morelli e Laura Piangerelli



Per informazioni e approfondimenti


 
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CSArt – Comunicazione per l’Arte

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Ufficio Stampa: Chiara Serri 

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martedì 25 luglio 2023

Il cortometraggio “As I Lay Dead” di Vitruvio Virtual Reality è l’unico progetto italiano di cinema immersivo selezionato dalla Biennale di Venezia al Venice Gap Financing Market.

 


Il cortometraggio "As I Lay Dead" di Vitruvio Virtual Reality si è guadagnato un onorevole posto come unico progetto italiano selezionato nella categoria “Storie immersive” per la decima edizione del Venice Gap Financing Market al Festival del Cinema di Venezia 2023, un'iniziativa promossa dalla Biennale di Venezia che mira a ridurre le distanze tra registi, creativi e case di produzione con l’obiettivo di sostenere produttori europei e internazionali nell’assicurare il completo finanziamento dei loro progetti.

 

Durante le tre giornate del Venice Gap Financing Market, programmate dall’1 al 3 settembre 2023, verranno presentati i 62 progetti selezionati dei 280 arrivati, provenienti da tutto il mondo; tra questi sono 14 quelli della categoria “Storie immersive”, dove Vitruvio Virtual Reality rappresenta l’eccellenza per l’Italia.

 

 

As I Lay Dead: il concept

 

As I Lay Dead” è un cortometraggio in realtà virtuale di circa dieci minuti scritto e diretto da Simone Salomoni - scrittore, regista e sceneggiatore - e prodotto da Vitruvio Virtual Reality, società bolognese specializzata nella produzione di video e film immersivi in computer grafica.

 

L’idea del soggetto è nata dall’unione di due immagini particolari: quelle che passavano in televisione durante i primi giorni del conflitto in Ucraina e quella del Compianto di Niccolò Dell’Arca, un gruppo scultoreo in terracotta che ha lungamente ossessionato il regista.

 

La morte non è nulla per chi la vive: siamo vivi e poi siamo morti. Il dolore è un carico che sopporta chi resta. Da questa intuizione semplice ho alzato la sguardo, ho pensato all’Antigone di Sofocle, al romanzo Mentre Morivo di Faulkner - il titolo è un esplicito omaggio al premio Nobel americano - e ho pensato di mettere in scena una macchina teatrale di 6 personaggi, ai quali ho assegnato il compito di raccontare diversi modi di esprimere il dolore. La storia di ‘As I Lay Dead’ è questa: come esprimiamo il dolore per la morte di una persona amata?” – spiega l’ideatore Simone Salomoni.

 

As I Lay Dead” affronta il tema del lutto da una prospettiva del tutto diversa, portandoci letteralmente nella mente del defunto grazie alla realtà virtuale. Attraverso una narrazione suggestiva e poetica, il cortometraggio ci invita a esplorare il mondo interiore di colui che non è più con noi. L’ambientazione e il tempo della narrazione sono eterei, sospesi, sognanti e l’idea è indagare, attraverso le possibilità date dalla realtà virtuale immersiva, gli istanti successivi alla sola esperienza che accomuna ogni essere umano: la morte. La storia si sviluppa senza dialoghi con una serie di immagini oniriche e suggestioni intense che creano una connessione profonda tra lo spettatore e il protagonista defunto.



"As I Lay Dead" si distingue per la sua straordinaria capacità di farci riflettere sul significato della vita e sulla complessità del processo di lutto. Il cortometraggio invita a meditare su cosa significhi veramente essere vivi e su come il ricordo di una persona possa influenzare e plasmare coloro che sono ancora in vita. Il cortometraggio vuole parlare sia a coloro che nelle produzioni immersive cercano una grafica 3D originale sia a coloro che cercano le emozioni.

 

Il nostro non è un prodotto di solo intrattenimento- afferma Alessandro Agostini, produttore e titolare di Vitruvio Virtual Reality - sonda le possibilità della realtà virtuale raccontando una storia universale: vogliamo pertanto rivolgerci sia agli appassionati di immersività sia a un pubblico generalista in cerca di emozioni”.


Tre sono gli elementi peculiari di questa pellicola:

  • l’esperienza si vive stando supini, soluzione inedita o quasi per la realtà virtuale;
  • l’assenza di dialoghi che garantisce l’universalità del messaggio;
  • il finale: ma qui non vorremmo guastare la sorpresa agli spettatori.

Attualmente sono coperti circa il 30% dei costi e vige un pre-accordo con un distributore canadese. L’obiettivo di Vitruvio Virtual Reality è quello, attraverso il Venice Gap Financing Market, di riuscire a completare il lavoro per poi partecipare ai Festival del 2024.

 

Il cinema immersivo in Italia è ancora un settore in crescita e sono necessari maggiori investimenti e riconoscimenti per favorirne lo sviluppo. Tuttavia, il lavoro svolto da società come Vitruvio Virtual Reality e l’impegno da parte del Festival del Cinema di Venezia e della Biennale di Venezia di promuovere questo settore, dimostra che c'è un interesse e un potenziale significativo per il cinema immersivo nel nostro Paese. Vitruvio Virtual Reality si sta facendo strada nel panorama italiano come una delle realtà all'avanguardia in questo campo. Attraverso la produzione di contenuti coinvolgenti e di alta qualità, la società sta contribuendo a portare il cinema immersivo al pubblico italiano, aprendo nuove possibilità per l'industria cinematografica.


Qui l’elenco completo dei selezionati: https://www.labiennale.org/it/news/i-progetti-selezionati-il-venice-gap-financing-market-0





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UFFICIO STAMPA CULTURALIA DI NORMA WALTMANN
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