lunedì 18 marzo 2024

CUBA INTROSPETTIVA Esperienze performative di videoarte. All'Ex Ospedale di San Rocco di Matera, la mostra collettiva di dodici artisti cubani, ideata e curata da Giacomo Zaza e promossa dal Museo Nazionale di Matera.

 


CUBA INTROSPETTIVA
Esperienze performative di videoarte

Ideazione e cura di Giacomo Zaza

22 marzo - 30 giugno 2024 
Inaugurazione: venerdì 22 marzo, ore 18:30

Alla presenza del direttore Annamaria Maurodel curatore Giacomo Zaza e dell’artista Luis Gómez Armenteros.


Ex Ospedale di San Rocco, Museo Nazionale di Matera 




Sarà inaugurata venerdì 22 marzo 2024, alle ore 18.30, la mostra Cuba introspettiva. Esperienze performative di videoarte, ideata e curata da Giacomo Zaza e promossa dal Museo Nazionale di Matera presso l’Ex Ospedale di San Rocco. E resterà aperta al pubblico fino al 30 giugno 2024.

Il progetto si muove tra contesti che s’intrecciano e s’incontrano: lo spazio pubblico e quello privato, la strada e l’intimità, la sfera socio-culturale e i percorsi immaginari. Evidenzia l’andamento diversificato delle pratiche artistiche cubane, slegandole da qualsiasi etichettatura. Pone in risalto la produzione di nuovi significati mediante esperienze video performative. 

Il percorso espositivo si articola attraverso le esperienze di videoarte di dodici artisti cubani, protagonisti della ricerca contemporanea dentro e fuori l’isola: Juan Carlos Alom, Analía Amaya, María Magdalena Campos-Pons, Javier Castro, Susana Pilar Delahante Matienzo, Luis Gómez Armenteros, Tony Labat, Ernesto Leal, Glenda León, Sandra Ramos, Grethell Rasúa e Lázaro Saavedra.








«L’ampio sguardo rivolto alla ricerca artistica da Cuba, con particolare attenzione ai protagonisti di una sperimentazione visiva tra le più interessanti dell’area caraibica – sottolinea Annamaria Mauro, direttore del Museo nazionale di Matera – conferma l’apertura del Museo al mondo contemporaneo internazionale. Il complesso monumentale dell’Ex Ospedale di San Rocco continua a essere un laboratorio di perlustrazione della creatività odierna, capace di offrire immaginari condivisi ed esperienze provenienti da diversi ambiti culturali».

«Negli artisti in mostra – spiega il curatore Giacomo Zaza – prevale una visione riflessiva, intrisa di tratti ironici e paradossali, scabri e inquieti, come avviene in certa letteratura cubana, da Virgilio Piñera a Pedro Juan Gutiérrez. Una visione accompagnata dall’interiorizzazione e dal vaglio della storia (con le sue derive), nonché uno scenario ricco di attitudini sincretistiche. La pratica video cubana porta con sé una marcata spinta performativa. Gli artisti scelti per Matera si muovono tra valori fondativi dell’esperienza (la solidarietà, la libertà dell’individuo) e la ricerca di una dimensione poetica e di uno spazio sensibile, presso corteggiando il mondo magico».  










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INFO E CONTATTI



 
Museo Nazionale di Matera 
Ex Ospedale di San Rocco, piazza San Giovanni, Matera
Tel. +39 0835 310058 - Email: mn-mt@cultura.gov.it

ORARI
Da lunedì a domenica ore 9:00-20:00, mercoledì ore 16:00-20:00



CALZINI SPAIATI SU TACCO 12 (gender irony). Alla Zancle Art Project di Messina, la bipersonale di Pupi Fuschi e Vania Elettra Tam, a cura di Mariateresa Zagone.

 


CALZINI SPAIATI SU TACCO 12 (gender irony)


Bipersonale di
Pupi Fuschi e Vania Elettra Tam


A cura di Mariateresa Zagone


23 marzo – 27 aprile 2024

Inaugurazione: Sabato 23 marzo ore 18:00


Zancle Art Project
via Legnano 32 - Messina



Prenderà il via il prossimo 23 marzo 2024, alle ore 18:00, “Calzini spaiati su tacco 12 (gender irony)” presso la Galleria d’arte "Zancle Art Project" di Messina, in via Legnano 32, dove verranno esposte le opere di Vania Elettra Tam e Pupi Fuschi, con la curatela e testo critico di Mariateresa Zagone.


L’esposizione rappresenta una nuova ed entusiasmante tappa del progetto “ZAP” con l’obiettivo di portare in città la ricerca più attuale, mirando ad inserire Messina nella cartina geografica dell’arte contemporanea italiana. “Calzini spaiati su tacco 12 (gender irony)”, visitabile fino al 27 aprile, dal lunedì al sabato dalle 16:30 alle 20:00.






La mostra lascia totale autonomia di significato alle opere limitandosi ad individuare nel focus tematico Ironia – Spostamento il punto di incontro. Pervase da una vena giocosa ed ironica, in qualche caso onirica e surreale, le opere in mostra restituiscono una visione leggera dei ruoli di genere fissi e delle gabbie che con l’accettazione acritica di essi ci si costruisce. I linguaggi sono parecchio diversi ma l’incontro messinese alla Zancle Art Project controverte l’assioma acclarato che le donne non siano capaci, o lo siano molto meno rispetto agli uomini, di esercitare l’ironia, di guardare con leggero distacco, con un sorriso libero da sarcasmo, a se stesse e all’altro sesso. Le artiste fanno qui incontrare, per la prima volta, le loro creature dissacranti manifestando un’interpretazione leggera ma critica della trasformazione sociale in atto e perseguendo una rivisitazione radicale e ironica della mascolinità egoica e della femminilità isterica.

 

L’evento è patrocinato dalla Fondazione Antonio Presti, dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Messina e dalla Fondazione Architetti nel Mediterraneo di Messina. 



BIO

Pupi Fuschi nasce a Palermo nel 1970 dove vive e lavora. Consegue la laurea in pittura presso l'Accademia di Belle Arti della sua città nel 1997. Ha scelto uno pseudonimo creato all'inizio della sua carriera disegnando fumetti, utilizzando il nomignolo d'infanzia e il cognome della madre. Dopo aver acquisito esperienze nel restauro pittorico, nel design e nell’illustrazione, dal 2009 si dedica principalmente alla pittura. Appassionata di musica e moda, ha spesso collaborato all'organizzazione di eventi come consulente per il supporto tecnico/organizzativo. Ha al suo attivo diverse esposizioni in gallerie nazionali ed estere, collaborazioni periodiche con Istituti di cultura Italiana ed è presente in importanti collezioni pubbliche e private in Italia e all'estero. Realizza murales sia in ambito privato che pubblico, uno dei quali è stato recentemente dipinto su invito dell'U.O. Ematologia e Talassemia, Dipartimento di Pediatria dell'ARNAS Ospedale Civico Di Cristina Benfratelli di Palermo. E' rappresentata a Budapest dalla galleria Ari Kupsus e a Palermo dalla Galleria Interno 65. Il suo linguaggio sfugge a catalogazioni o appartenenze a correnti artistiche legate a movimenti artistici particolari per una naturale propensione alla costante evoluzione libera in più ambiti. 




BIO

Vania Elettra Tam nasce a Como nel 1968, si forma artisticamente a Milano, vive a Mantova. L'ironia e la seduzione delle sue sceneggiature si sovrappongono ad una velata critica sociale ma dallo sguardo sempre lieve, divertito e surreale. Lo spettatore è invitato a giocare con le unità di tempo, di luogo e di spazio, con la consapevolezza che niente è come sembra. Fra le mostre più significative va ricordata: la sua partecipazione alla 54° Biennale di Venezia - Padiglione Italia diffuso a Palazzo Te di Mantova; "Arte italiana dagli anni Ottanta agli anni Zero" a San Carpoforo a Milano a cura di Edoardo di Mauro; "Perturbaciones" al Museo Nacional de Bellas Artes a L'Habana, Cuba a cura di Silvia Fabbri; «Iside Contemporanea» al Museo Arcos di Benevento a cura di Ferdinando Creta; La personale “Oko 10” al Šibenik City Museum in Croazia; L’antologica “conTAMinAzione” al Palazzo della Ragione di Mantova a cura di Carlo Micheli; Ancora “conTAMinAzione” a Palazzo Ducale di Genova a cura di Virginia Monteverde; “Canone Doppio” prima a The Project Gallery di Atene, poi al Museo Riso di Palermo a cura di Francesco Piazza. Ha realizzato lo stendardo per il Palio di Montagnana 2019, esposto all’interno della sua personale allestita a Castel San Zeno. Le sue opere fanno parte della collezione del Museo Parisi Valle di Maccagno (VA), del Museo di Palazzo Te di Mantova, della Direzione nazionale Cgil di Roma e della collezione CAB Art Gallery di Amman in Giordania.



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INFO E CONTATTI



Zancle Art Project
Via Legnano 32 - Messina
Email: zancleartproject@gmail.com - zancleartprojectgalleriarte@gmail.com
ORARI
Da lunedì a sabato dalle 16:30 alle 20:00 


venerdì 15 marzo 2024

A TUTTO TONDO. Alla Paula Seegy Gallery di Milano, la mostra personale dello scultore di fama internazionale Salvatore Cuschera, a cura di Luigi Sansone.

 


A TUTTO TONDO
Mostra personale
di 
SALVATORE CUSCHERA

A cura di Luigi Sansone 

21 marzo – 25 aprile 2024

Inaugurazione: Giovedì 21 marzo alle ore 18

Presenti l’artista e il curatore

Paula Seegy Gallery  - Milano

La Paula Seegy Gallery ospita la personale dello scultore di fama internazionale Salvatore Cuschera,tornato di recente in Italia dopo un lungo soggiorno nel Regno Unito. L’esposizione, dal titolo “Salvatore Cuschera a tutto tondo” curata da Luigi Sansone, visitabile da 21 marzo al 25 aprile, presenta una selezione di 40 opere di medie e piccole dimensioni, di lavori a parete e installazioni, quasi tutti inediti, prevalentemente realizzati nell’ultimo decennio, che illustrano temi salienti della poetica e del suo percorso artistico.

Cuschera indaga approfonditamente la natura e i suoi elementi, lavora la materia soffermandosi spesso sull’esaltazione degli opposti: la luce e l’ombra, i pieni e i vuoti, gli spazi aperti e chiusi, che divengono aspetti imprescindibili della sua ricerca. L’utilizzo del ferro, materiale che Cuschera predilige, restituisce sculture che si contraddistinguono per purezza delle linee, giochi di equilibrio, ritmi armonici e presenza di forme geometriche, peculiarità che ritornano anche nelle opere realizzate in legno, ceramica, tessuto e carta.

Il profondo impatto visivo e la forte carica poetica generati da questi lavori si legano alla meticolosità e al rigore nella lavorazione di materiali come il ferro, che nonostante la sua durezza e la scarsa malleabilità viene piegato, forgiato e curvato, risultando talvolta all’apparenza leggero.


Afferma il curatore Luigi Sansone: “Dietro l’opera di Cuschera c’è pensiero, metodo, manualità (oggi molto rara: le sue saldature nel ferro, quasi invisibili, sono qualcosa di straordinario per la precisione), ma soprattutto un amore incondizionato per il mestiere di fabbro-scultore. La sua opera è una sintesi di forza primigenia, di bellezza classica e di spirito di modernità: è uno slancio, il suo, verso nuovi orizzonti, dove l’arte plastica del passato e quella del presente si fondono per dare nuovo impulso alla creatività umana”.






Fra le sculture esposte come Travel 1 (2019), The Poetry of Structure 2 (2020), The Poetry of Structure 3 (2020), Movimento nomade (2021), realizzate in ferro forgiato e patinato, emergono in maniera evidente il rapporto con lo spazio circostante e il dialogo instaurato con il luogo in cui sono inserite. Importante è la relazione tra pieni e vuoti dove la ricezione della luce crea interessanti giochi con le ombre e un legame di continuità fra interno e esterno, concetto ben rappresentato da Vuoto d’aria (2022) e Metis (2016).




Le composizioni a parete sono caratterizzate da lunghe lavorazioni di taglio, piegatura, saldatura e patinatura, cui è dato particolare rilievo a figure geometriche regolari e irregolari, alla loro sovrapposizione dove attraverso alcuni interventi di colore l’artista pone in risalto alcune parti. Lo si osserva in Teatrino: Scena 1 (2019), Teatrino: Scena 2 (2022), Sbranare lo spazio, 2020. Il cerchio è un elemento spesso presente nelle sculture di Cuschera, in quanto forma prediletta e simbolo di perfezione, continuità, eternità; in Rapsody in Blue 2 (2023) il cerchio evidenziato anche cromaticamente dal colore blu sembra voler contenere le forze dei poligoni inseriti al suo interno che spingono verso l’esterno.

Forme ondulate e vibranti caratterizzano invece l’installazione Seven Sister (2018), composta da sette pezzi, che fanno riferimento alle scogliere che si affacciano sul Canale della Manica; le lamiere evocano le onde e il loro ritmo, mentre gli elementi che si stagliano su di esse hanno sembianze antropomorfe che, collocati al centro di ogni composizione, sembrano fungere da genius loci, guardiani, testimoni di un mondo ancestrale nel quale l’essere umano e la natura un tempo erano in simbiosi.



Nel percorso espositivo sono inoltre presenti opere a parete inedite in stoffa, materiale con il quale l’artista si è cimentato a seguito di un viaggio in Senegal e Mali. Intitolata Fra cielo e terra: impressioni su Bogolan questa serie del 2009, di cui fanno parte 5 elementi, si ispira ai ‘bògòlanfini’ africani; Cuschera rielabora il processo di realizzazione attraverso la cucitura meccanica dove successivamente interviene con il colore e fa emergere un messaggio di gioia, una sorta di inno alla vita.

Accompagna la mostra una pubblicazione in italiano e inglese con testo critico di Luigi Sansone e un ricco repertorio di immagini.




BIO
Salvatore Cuschera nasce a Scarlino, in provincia di Grosseto, nel 1958. Si diploma in scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera, sempre a Milano dal 1990 inizia ad esporre i suoi lavori in mostre collettive e personali. Compie il suo primo viaggio in Grecia, dove visita Creta e i suoi musei, studiando a fondo la scultura greca e l’arte minoico-micenea. Successivamente intraprende un viaggio in Olanda e in Germania, dove viene a contatto con le opere degli artisti del Bauhaus e approfondisce la conoscenza del costruttivismo russo. Tornato in Italia realizza le sue prime sculture in ferro colorato, sintesi del suo interesse per la pittura, la scultura e l’architettura, e partecipa a numerose mostre personali e collettive. A Gibellina partecipa a “Atelier del Mediterraneo” con Markus Lüpertz, evento curato da Achille Bonito Oliva e nel 1992, grazie a Pietro Consagra, realizza la sua prima scultura pubblica per il Comune di Gibellina. Vince diversi premi e partecipa ad importanti mostre collettive tra cui la XIV Esposizione Quadriennale d’Arte di Roma; nel 2011 alla 54a Biennale di Venezia è presente con un’installazione nei giardini dell’Arsenale e per il Premio Faenza al MIC - Museo Internazionale della Ceramica. Nel 2018 due sculture dell’artista sono scelte per essere esposte alla Farnesina, Ministero degli Affari Esteri a Roma. Nello stesso anno viene pubblicato un libro monografico a cura di Giuseppe Appella, edito da Silvana Editoriale. Nel 2019 realizza tre grandi sculture per il parco della Fondazione Farleys House & Gallery, ‘Home of the Surrealists’, a Chiddingly, East Sussex, UK. Nel 2022 una sua scultura è inserita in un progetto espositivo presso gli Horti del Collegio Borromeo di Pavia. Recentemente è stato invitato a partecipare a una collettiva presso la Galleria Nazionale Moderna e Contemporanea di Roma. Sue opere si trovano in permanenza in collezioni pubbliche e private tra cui in Italia si ricorda il Museo del Novecento a Milano, il MUSMA a Matera e lo spazio pubblico di Gibellina. Attualmente vive e lavora fra Italia e Regno Unito.




INFO E CONTATTI


Paula Seegy Gallery, via San Maurilio 14 - Milano
Mob. + 39 340 4215312 - Email: paula@paulaseegygallery.com 

ORARI
Da martedì a sabato, ore 12 - 19
INGRESSO LIBERO


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Ufficio stampa

IBC Irma Bianchi Communication

Via Arena 16/1 – Milano

tel. +39 02 8940 4694 - Email: info@irmabianchi.it  

Lucia Steffenini mob. + 39 334 3015713

Isabella Dovera mob. + 39 328 591085 

 www.irmabianchi.it


OUTSIDER ART. Alla galleria L’A/telier di Modica, in mostra le opere di quattro artisti “outsider” di tre paesi differenti, con la partecipazione dello storico dell'arte Domenico Amoroso.

 


OUTSIDER ART

Mostra collettiva
di
quattro artisti “outsider” di tre paesi differenti

Silvia Messerli, Berna – Svizzera

Angelo Modica, Modica – Italia

Malik Mané, Dakar – Senegal

Grazia Ferlanti, Modica Italia


22 marzo - 15 aprile 2024
Vernissage: Venerdì 22 marzo alle ore 19:30

L’A/telier - Modica 


La galleria L’A/telier di Modica inaugura le mostre del 2024 ospitando quattro artiste/i “outsider” di tre paesi differenti: Silvia Messerli, Berna – Svizzera; Angelo Modica, Modica – Italia; Malik Mané, Dakar – Senegal, Grazia Ferlanti, Modica Italia. 

Il Vernissage si terrà giorno 22 marzo 2024 alle ore 19:30 e vedrà la partecipazione di Domenico Amoroso, Storico dell’arte, fondatore della sezione Outsider Art del MAC di Caltagirone, Membro comitato scientifico dell’Osservatorio Outsider Art (OOA).

Un viaggio nella dimensione espressiva ed estetica di eccezione che mostra, senza filtri, quei fattori psichici naturali che sono alla base della creazione artistica e ne rivelano l’essenza originaria. Un tipo di espressione che ha avuto la sua prima classificazione e riconoscimento grazie all’impegno di Jean Dubuffet, famoso pittore e scultore francese della prima metà del Novecento, il quale ha trovato e codificato la definizione di questa forma d’arte affrancata dalla “asphyxiante culture”: Art Brut. Art Brut che nel 1972 lo storico inglese Roger Cardinal chiamò Outsider Art, nasce da uno spirito creatore, un impulso che non segue modelli, che ignora tecniche e materiali, che dà vita a uno stile personale e a un proprio vocabolario artistico, totalmente al di fuori dal mainstream culturale.

Non solo esposizione ma anche momento di riflessione profonda sui confini dell’arte, sull’essenza della creatività e sull’ambigua e complessa relazione tra l’essere umano e la sua opera.
Un evento interdisciplinare che unisce pittura, oggetti e scultura.




L’A/TELIER
NON LUOGO DI SITUAZIONI E CONTEMPORANEITÁ
Via Pizzo 42, Modica
M. 39 333 7296148 - Wathsapp 041788807174 - Email: info@lateliermodica.it

TROVARSI TRA LE STELLE. Al mudaC di Carrara, l'nstallazione site-specific del duo artistico Antonello Ghezzi, a cura di Cinzia Compalati.

 


TROVARSI TRA LE STELLE

Mostra del duo artistico
Nadia ANTONELLO e Paolo GHEZZI

A cura di Cinzia Compalati

23 marzo - 2 giugno 2024 
Inaugurazione: Sabato 23 marzo ore 17:00
Anteprima riservata alla stampa: Giovedì 21 marzo, ore 11:30 

mudaC | museo delle arti Carrara 



Il duo artistico Antonello Ghezzi, che a Carrara (MS) ha già realizzato l'Albero cosmico in Piazza Duomo, approda dal 23 marzo al 2 giugno 2024 al mudaC | museo delle arti Carrara con un'installazione site-specific per Trovarsi tra le stelle.


Promosso dal Comune di Carrara e curato da Cinzia Compalati, direttore del mudaC, il progetto sarà inaugurato sabato 23 marzo alle ore 17.00, alla presenza degli artisti Nadia Antonello (Cittadella, 1985) e Paolo Ghezzi (Bologna, 1980), che dal 2009 lavorano insieme.



Gli Antonello Ghezzi tornano per la terza volta a lavorare in una città creativa UNESCO - dopo Braga in Portogallo e Hamamatsu in Giappone, ora a Carrara - dimostrandosi potenti testimoni della creatività quale mezzo di rigenerazione urbana e della comunità.




L'intervento di Antonello Ghezzi al mudaC nasce da una riflessione sul presente e, in particolare, sull'essere sempre connessi e in relazione con gli altri, pur essendo di fatto scollegati dalla propria interiorità e dal senso più profondo della vita.

«Siamo un tutt'uno con l'Universo - dichiarano Nadia Antonello e Paolo Ghezzi - non siamo qui per comprare cose e incamerare inconsapevolmente contenuti, ma per impegnarci ad essere migliori, per noi e per la comunità, perché tutto ha a che fare con noi, anche le questioni più lontane».

«Abbiamo anticipato alla città la mostra di Antonello Ghezzi con l'Albero cosmico, una installazione site-specific in piazza Duomo durante le festività natalizie. In quel caso e in questa occasione al mudaC, il duo ha messo in atto un utilizzo consapevole del marmo, attraverso una forma di economia circolare dell'arte, realizzando un modulo base di albero di Natale che potrà essere reinventato ogni anno da un artista diverso invitato a interpretare il tema, così come accade alla Tate di Londra, o, qui al museo, servendosi dello scarto della lavorazione del marmo per trasformare lo spazio dell'azione artistica», dichiara Cinzia Compalati, curatrice della mostra.




L'installazione Trovarsi tra le stelle, pensata e realizzata appositamente per Carrara, interesserà lo spazio dedicato alle mostre temporanee del mudaC. Spogliati del proprio telefono cellulare, primo ostacolo per vedere l'altro, i visitatori si troveranno in uno spazio lunare, costellato da dune di marmo, che ricorda da un lato le cave di Carrara, dall'altro un pianeta lontano dalla Terra dal quale è possibile vedersi alla giusta distanza. Un binocolo mostrerà da lontano due persone che sembrano guardarsi l'un l'altra. Tra di loro, una strana struttura composta da due periscopi collegati: uno sale dal basso, dalle profondità della terra; l'altro scende dall'alto, dall'infinitezza dell'universo. In un inedito gioco di sguardi e punti di vista, realizzato grazie ad alcune immagini concesse dall'Osservatorio Europeo Australe e dalla NASA, si potranno vedere la Terra ritratta da molto lontano e le stelle della Via Lattea, sempre capaci di farci emozionare. Alzando lo sguardo dal periscopio ci si riconoscerà, infine, negli occhi di un'altra persona.


Nadia Antonello e Paolo Ghezzi - Ph. Alessandro Fiordigigli 


Nadia Antonello (Cittadella, 1985) e Paolo Ghezzi (Bologna, 1980) si formano all'Accademia di Belle Arti di Bologna e nel 2009 fondano il duo Antonello Ghezzi. La loro ricerca si focalizza sulla leggerezza e la magia. I progetti che li hanno visti esporre in tante parti del mondo, con il supporto di numerose istituzioni, tentano di rendere tangibili le favole. Una porta che si apre solo se sorridi, bolle di sapone che abbattono i muri, una macchina per esprimere desideri con le stelle cadenti, piccole sculture tra amanti, cieli stellati del futuro. Scale, nuvole e semafori blu che - grazie a Gianni Rodari - ci danno il via libera per volare. Come fossero sandali alati oppure specchi che, come lo scudo di Atena, aiutano Perseo ad affrontare Medusa. Le loro installazioni fanno parte di numerose collezioni private e sono state presentate, unitamente alle performance, in contesti italiani ed internazionali, tra i quali: Museo Plaza Cielo Tierra di Córdoba (Argentina), Istituto Italiano di Cultura di Santiago del Cile, Istituto Italiano di Cultura di Madrid, Ambasciata Italiana ad Atene, WhiteSpaceBlackBox a Neuchâtel, Kunsthall di Bergen, Beit Beirut, Wayfarers di Brooklyn a New York, Parlamento Europeo di Bruxelles, Gnration di Braga in Portogallo, Museo per la Memoria di Ustica di Bologna, Miasto Ogródow di Katowice, Palazzina dei Bagni Misteriosi di Milano, Artbab Manama in Bahrain, Sound Design Festival di Hamamatsu in Giappone, Istituto Italiano di Cultura di Atene, Art Foundation di Atene, Museo Davia Bargellini di Bologna, Usina del Arte a Buenos Aires, Pinacoteca Nazionale di Bologna, Museo di Villa Croce di Genova, Moscow Biennale, Pitti Uomo di Firenze, Sarajevo Winter Festival, Blik Opener di Delft, Arsenale di Verona e CIFF di Copenhagen. Nel 2022 vincono il Piano per l'Arte Contemporanea promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea facendo acquisire come opera permanente la loro bandiera della Via Lattea alla Fondazione Rocca dei Bentivoglio. Nel 2023 il museo CAMeC della Spezia dedica loro la mostra Terra Cielo Iperuranio, prima antologica del duo, a cura di Eleonora Acerbi, da cui nasce l'omonima monografia edita da Metilene con testi critici di Cinzia Compalati e Cesare Biasini Selvaggi. Nel 2023 progettano per il Comune di Carrara l'Albero cosmico, grazie al quale la Piazza del Duomo diventa un luogo al contempo magico e mistico in cui sostare, ritrovarsi e contemplare il cielo. 



INFO E CONTATTI


mudaC | museo delle arti Carrara 
Via Canal del Rio n. 1- Carrara

ORARI 
Da martedì a domenica ore 9:00-12:00 e 14:00-17:00
Chiuso il lunedì, 31 marzo e 1 aprile 2024
Aperto 25 aprile e 1° maggio ore 9:00-12:00 e 14:00-17:00, 2 giugno ore 17:00-21:00 
Ingresso intero Euro 5, ridotto euro 3, disponibili gratuità



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CSArt – Comunicazione per l’Arte

www.csart.it


Ufficio Stampa: Chiara Serri 

T. +39 0522 1715142 - M. +39 348 7025100 - Email: chiara.serri@csart.it