lunedì 28 novembre 2011

ERIK SULLIVAN| SULLA SCATOLA C'ERA SCRITTO AMORE


Stavolta sono io che vado avanti e tu indietro, che incespichi nei mucchi; sì, ci sono, cerco e aspetto ancora le tue parole, ma non è la stessa cosa.
Dopo tanto tempo, in quest'autunno ho ricominciato a vedere i colori, mi viene voglia di percepire gli aromi, i moti dell'animo.
Ecco una candida tovaglia, il gatto randagio tigrato che passa puntuale alle sette, un vicino che rastrella le foglie e fa il rumore delle unghie sulla lavagna, le colline dove già i filari delle viti e i frutteti si perdono poi nella pace agreste.
Ecco, oggi, finalmente posso piangere per un motivo nuovo, uno felice.
Belle illusioni.
Cristo quanto ti ho odiato quando me le hai rubate. Ma le ho ritrovate, e non le lascerò più, per nessun'altro.

Sì, ci sono, cerco e aspetto ancora quelle parole, di dolore, d'affetto, oppure di scherno, per la tua debolezza.
Non si può mai dire, con te, dove finiscono le regole dell'odio e dell'amore, nemmeno con le lacrime...

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