mercoledì 11 gennaio 2012

PEOPLE | PIETRO PUCCIO

Pietro Puccio è artista visivo, graphic designer e insegnante di tecniche di visualizzazione e disegno digitale alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Collabora con diversi studi creativi e con le maggiori case editrici italiane. Negli ultimi anni ha sviluppato inoltre numerosi progetti legati alla rappresentazione del rapporto tra singoli individui e moltitudine, combinando pittura, elaborazione digitale e performance.


Frammenti, volti scanditi e segmentati come fotogrammi inceppati nella memoria, offuscati e ricomposti, spezzati dalle verticali che ne sezionano l'imperscrutabile fisionomia. “Persone”, molteplicità di sguardi che l'occhio identifica e lascia affondare nella materia del colore, traccia di un campo gestaltico costantemente instabile; le figure di Pietro Puccio abitano uno spazio impenetrabile, suggeriscono spiragli che si rivelano abissi dell'animo. Nelle infinite traiettorie la moltiplicazione dello sguardo amplifica il senso di una percezione fuggevole e pungente, una percezione che non appartiene solamente all'occhio, sensibile a catturare frazioni che come impronte si sovrappongono e rimangono nella dimensione del tempo.
Chiara Fagone, storico dell’arte
Eugenia Pupin

Facce che s'affacciano sfacciate e sfaccettate. Sono le Persone di Pietro Puccio. Sono dietro i veli e i tagli del tempo psichico, del tempo sensazione, del tempo percezione. Sono visi accavallati, sono sguardi riparati, sono ri-emozioni dentro vetri appannati, ricostruzioni di personalità da molti punti di vista contemporanei che si fermano nel rettangolo classico della pittura. Dentro al rettangolo sopravvivono, più che in uno scatto di foto o in un filmato, i lineamenti insieme e i tratti e rimangono ognuno spingendo per emergere, danno colpi all'altro per stringersi ed apparire. A volte pare che a rivivere in queste pitture siano i segni segreti, quelli più intimi, quelli che in vita non hanno mai osato, se non per qualche istante, venire fuori, nei momenti di rabbia, nei momenti di estasi, nei momenti di realtà di sé.
Moreno Pirovano, poeta
Ilaria Morganti

La pittura sostanziosamente materica di Puccio riporta al gremito della realtà, restituendo il transitare dei vissuti. Il movimento che anima le scene e le figurazioni, di insolita forza visionaria e sotterranea, è qua e là fermato e riarticolato da stati geometrici, scientifici quasi, di assestamento. E' un andirivieni di ripetizioni variate, di mutamenti incorporati che riconducono a stacchi filmici, in una fascinazione di ambiguità.
Giancarlo Majorino, poeta
Laura Forti

Andre Bellomo



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