giovedì 19 aprile 2012

Paris Kebab | Il nuovo romanzo noir di Marco Trucco sul terrorismo islamico come monito e spunto di riflessione


Sarà Paris Kebab, scritto da Marco Trucco, il romanzo noir sul terrorismo islamico, ambientato in Francia, il titolo, più che mai d'attualità, che inaugurerà la serie di pubblicazioni di Safarà Editore per l'anno 2012.
     Dopo lo choc dell'episodio violentissimo recentemente occorso a Tolosa, in Francia, questo libro, che sembra quasi essere un «instant book», è un monito e uno spunto di riflessione. Nella frenesia dei titoli di giornali, testate online e telegiornali, il romanzo di Trucco risulta, invece, carico di realismo.
     La storia è quella di un ragazzo, poco più che ventenne, in una Parigi multirazziale ma in realtà estremamente razzista, a metà degli anni Duemila. Jacques, questo il suo presunto nome, è nella capitale francese con un preciso scopo: quello di servire la strada delle Scritture e dell’Imam al quale è stato affidato. In nome di Allah, di una guerra santa e di una verità incomprensibili agli occhi degli occidentali, raggiungerà una posizione di importanza nella «cellula attiva» nella quale è inserito. Entrerà a far parte, infatti, di una cellula terroristica addestrata per gestire il traffico di droga nella capitale francese, rimanendo pronta a entrare in azione attiva e armata.
     Il delirio di un ragazzo dalla vista e dalla volontà ottenebrate dall'integralismo religioso, Marco Trucco l'ha voluto esplicitare tutto nel suo libro, attraverso le riflessioni del ragazzo — in prima persona — che nel volume sono contenute. L'autore, che per lavoro ha trascorso parte della sua vita in Francia, ha conosciuto da vicino la realtà dei magrebini nella «Parigi di frontiera», vivendo a stretto contatto con alcuni di loro, nelle strade tra il decimo e il diciottesimo arrondissement.
     Il romanzo offre ai suoi lettori uno spaccato delle «vite segrete» di alcuni ragazzi inviati in Europa per essere arruolati nelle squadre armate della Jihad. Dalle drammatiche riflessioni più intime sulla vita fatte del protagonista spiccano, grazie a un linguaggio carico di pathos e di attesa, dai caratteri contraddittori alla base dell’odio interreligioso. L’autore ha uno stile letterario fortemente visivo, che trasforma in lettura scenari e atmosfere della sua esperienza parigina, arricchendole di suggestioni fotografi che e artistiche di grande impatto emotivo. 

Ufficio Stampa
Anna Castellari
Mail: press@safaraeditore.com | tel 347. 9614675

Incipit

"Un mese e ancora nulla all’orizzonte. Parigi è viva e rigogliosa. Algeri e lo Sceicco Afid li ho lasciati dietro le spalle nel momento in cui sono salito sulla barca dei disperati, abbandonando le coste della miseria e dei testimoni del tempo(3). Ero uno di quelli che partiva da disperato per fare della disperazione il pane quotidiano. Desideravo solo l’incontro con le Uri nel Giardino di Allah. Al di là del caldo mare spezzerò le genti come loro spezzano il pane infedele.
Le cose nascono da sole e ti raccontano cosa fare, il destino non ti lascia scampo. Ti fa prendere impervie strade senza ritorno. Strani e imprevisti eventi ti coinvolgono e tu non puoi far altro che attenderne la fine. Tu sei lì, nudo, dritto davanti a loro, ad aspettare il momento in cui ti prendono e ti portano lontano.
Afid mi prese e mi portò verso il Creatore… io porterò con me anche la sua ricompensa"


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