martedì 27 novembre 2012

DOPO MEZZANOTTE | Alla Galleria Artecò di Como la mostra personale di Alessandro Filardo


La Galleria Artecò di Como presenta la seconda personale di Alessandro Filardo, durante la quale verranno esposte tele di medie e grandi dimensioni realizzate dall’artista negli ultimi quattro anni. La mostra verrà inaugurata negli spazi di Viale Lecco 29 sabato 1 dicembre a mezzanotte e sarà visitabile fino al 12 gennaio 2013.
La produzione pittorica di Alessandro Filardo riproduce una realtà immaginifica popolata da ipotetici pensatori immortalati in momenti di pura introspezione. L'impiego esclusivo del colore blu, frutto di una brillante intuizione sintetica, esalta l'aura di intimità emanata dai protagonisti silenziosi dei dipinti dell’artista, assorti immobilmente nel proprio spleen. Proprio ai Fleurs du mal di Baudelaire sarà del resto dedicata una sezione dell' esposizione, all'interno della quale il pittore comasco recherà omaggio ad alcuni indimenticabili versi del poeta francese, in un vero e proprio tripudio di Correspondances.
La mostra aprirà i battenti, coerentemente con il lavoro proposto, con un’insolita inaugurazione a mezzanotte: quale momento migliore per l’uomo contemporaneo perennemente sull’orlo di una crisi di nervi, per concedersi una pausa dallo stress e dalla routine lasciandosi morbidamente trasportare da un buon bicchiere di vino in un paradiso artificiale ormai dimenticato?


Testo critico a cura di Fiordalice Sette

Scocca la mezzanotte. L'oscurità abbraccia con il suo tocco vellutato le nostre vite, invitandoci ad accogliere una nuova Incognita giornata, scrollandoci di dosso la memoria delle ventiquattro ore appena trascorse. Avvolti da questa affascinante atmosfera, dominata dalle tinte del color blu notte, il nostro essere si sfalda assumendo impalpabili forme oniriche. Ecco allora che ci troviamo improvvisamente a meditare sulle nostre aspirazioni, sui nostri fallimenti, cercando a tentoni una linea guida, una luce, un'ancora di salvezza a cui aggrapparci, una speranza. 

Non a caso dunque i dipinti presentati in occasione della seconda mostra personale di Alessandro risultano familiari, intimi e particolarmente vicini alla nostra sensibilità. La componente onirica della ricerca del pittore comasco non costituisce un esplicito omaggio al surrealismo, in quanto l'analisi del nostro artista prende piuttosto le mosse dall'osservazione della realtà quotidiana e della psicologia dell'uomo contemporaneo, oggi più che mai mentalmente impegnato nell'estenuante ed estraniante ricerca di paradisi artificiali.

Alessandro cala infatti i protagonisti delle proprie opere all'interno di scenari non ignoti agli occhi dello spettatore occidentale. Osservando attentamente i suoi paesaggi, quasi spettrali e spesso inquietanti, i fruitori più attenti potranno agilmente scorgere alcuni frames di capolavori cinematografici liberamente reinterpretati dall'artista. Tali sfondi sono abitati da silenziosi eroi solitari, immersi in un blu dipinto di blu che appare al contempo sereno e inquietante, distensivo e opprimente. Volti e fattezze ben cari all'autore vengono eletti quali simboli dell'umanità contemporanea, ignari interpreti del teatro dell'assurdo scaraventati su di un palcoscenico calcato quotidianamente da tutti noi, un territorio assuefatto e saturo della nostra presenza.

L'inquietudine è palpabile nelle opere di Alessandro, quasi fosse una sottile e umida coltre di nebbia che si insinua nelle nostre articolazioni. Tale sensazione viene enfatizzata dall'acuta deformazione ottica e prospettica con cui l'artista imbastardisce l'oggettività della visione, da lui incanalata fluidamente entro marcate linee di forza di munchiana memoria. Tramite questa operazione di riduzione e astrazione il pittore comasco non intende tuttavia controllare o (peggio) dominare la realtà, che spesso anzi nelle sue opere si ribella fuggendo ogni tentativo di razionalizzazione umana, esplodendo in un rigoglioso crescendo vegetale e floreale in netto contrasto con il silenzio iperreale degli scenari dell'autore: luna park spenti, città deserte e angusti vagoni del treno all'interno dei quali assorti pendolari indugiano su paesaggi allucinati in repentino e continuo mutamento.

Le opere di Alessandro Filardo devono dunque indurci a cercare dentro noi stessi la medesima luce verso cui si rivolgono i suoi effigiati, sia essa quella crepuscolare che inaugura l'inizio di una nuova giornata e il risveglio delle nostre speranze, oppure chissà, quella morbida e lasciva che potrebbe accendere il prossimo tramonto.

Alessandro Filardo
Alessandro Filardo è nato a Como l’1 marzo 1980. Ottiene il Diploma di Maestro d’Arte nel 1999 e successivamente il Diploma di Maturità d’Arte Applicata in Decorazione Pittorica nel 2001 all’Istituto d’Arte di Cantù. Esercita la professione di decoratore d’interni dal 2001 al 2002, quando si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, conseguendo il Diploma di Laurea in Pittura nel 2007. La sua ricerca artistica esplora una visone distorta, alienata e decadente del mondo che ci circonda, elevando a protagonista il desiderio d’evasione espresso da sognatori disillusi che popolano stranianti atmosfere oniriche non troppo lontane dalla realtà.

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INFO

L’esposizione sarà visitabile dall'1 dicembre 2012 al 12 gennaio 2013

Orari: da martedì a sabato dalle ore 8.30 alle 12.30 e dalle ore 15.00 alle 19.00
Inaugurazione: sabato 1 dicembre 2012 ore 24.00
Galleria Arteco', Viale Lecco 29, 22100 Como. Tel. +39 0313370349. Mail: info@cornicicomo.it
www.cornicicomo.it
Per info: fiordalice7@gmail.com 

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