martedì 5 maggio 2015

IO SOTTRAGGO. LA TRIANGOLAZIONE CIBO CORPO PESO. | A Venezia la performance di Giovanna Lacedra su un tema importante quale la patologia anoressico-bulimica.


Lasciarsi morire di fame. Sottrarsi al mondo.

Farlo con coscienza. Sceglierlo, ogni giorno, con vocazione.
Oggi: 475 Kilocalorie.



Trasformare in arte la patologia.
Fare in modo che il corpo – per anni ostaggio di rituali ossessivi, per anni contenitore di vuoti affettivi, di assenze e di mancanze –, diventi racconto espressivo di una tra le più paradossali malattie: il disturbo anoressico-bulimico.
Mangiare niente come mangiare tutto. Svuotarsi come ingombrarsi. 
Mettere dentro il mondo intero, o il mondo intero rifiutare. 
Sbranare pulsionalmente l’amore che non si ha o scegliere stoicamente la rinuncia. 
Controllare il corpo per illudersi di controllare la vita intera. 
Operare calcoli minuziosi, e istituire una vera e propria aritmetica del desiderio.
Sottrarsi chili per sottrarsi ai desideri. Scarnificarsi per rendersi visibili.
E tutto questo per sopravvivere ad altro.

Donne che si sfondano di cibo e vomitano infilandosi due dita in gola, 
al fine di espiare una colpa che si radica molto più in là di una folle orgia alimentare. 
Donne che si sfondano di cibo e non vomitano, creando – con un corpo in dilatazione –  
barriere con le quali difendersi dal mondo e da una dimensione dell'affettività, che genera in loro 
inadeguatezza e panico. 
Donne che non mangiano per dimostrare a se stesse e al mondo che le terrorizza, 
quale alto dominio siano capaci di esercitare su sé stesse e sui propri appetiti.
Autocontrollo, perdita patologica di controllo. 
Dispercezione, devastazione, perfezionismo e inibizione.
Donne che si riempiono di cibo. Donne che si svuotano di sé.
Perché il dolore che le fa agire è in verità un dolore profondissimo. Che a volte neppure loro conoscono.

Al di là della fame e della sua negazione, esiste un’altra fame. Più feroce, più legittima, più importante. Una fame del cuore. Che ha il diritto di essere ascoltata.

Il corpo di un’anoressica-bulimica, è un corpo rotto. 
È corpo-contenitore di vuoti e di parole. Troppi vuoti e troppe parole.
Tutto nasce da una frattura nella relazione, da una crepa tellurica nella comunicazione. 
Digiunare e divorare sono prese di posizione estreme. Punizioni. Penitenze. 
Il corpo si trasforma in una conca sgombra o una pattumiera. E il cibo-non-cibo diventa il solo strumento capace di mettere a tacere ciò che si agita dentro. 
L’anoressia è una fame infinita, tenuta in catene. La bulimia è invece, una legione di appetiti che sconfina. Attacca la roccaforte dell’ipercontrollo, l’abbatte, e disintegra ogni impalcatura scenica. 
Cibo negato. Cibo abusato. Cibo-veleno. Cibo-eroina. Cibo non-più-cibo.
È la paura che ci allontana dal cibo. È la paura che ci spinge verso il cibo. 
È la paura di quel vuoto d’amore che ci impone di dilatarlo, per abituarci ad esso.
Anoressia, Bulimia, Binge Eating e Obesità sono espedienti autodistruttivi, ricercati per sopravvivere a tutto il resto. Per tentare di governare il vuoto. Per provare a non sprofondare.
Presto però diventano vere e proprie dipendenze. Fino a trasformarsi in mortali patologie.

IO SOTTRAGGO è un grido contro il silenzio di chi non sa e non vuole vedere, di chi ignora e superficializza. Di chi sceglie di non capire. IO SOTTRAGGO vi costringe a guardare nel perimetro triangolare di questa verità. IO SOTTRAGGO è un atto di coraggio che mira a combattere la vergogna e l’omertà. In nome di una verità che vive rovesciata dall’altra parte dello specchio.

Testo a cura di Giovanna Lacedra



Giovanna Lacedra performing
IO SOTTRAGGO
Sabato 9 maggio ore 20,00
Presso EL MAGAZEN DELL'ARTE
DORSODURO 1375 - nei pressi dello Squero di San Trovaso
VENEZIA
Info-press: ass.rosam@gmail.com

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