venerdì 13 maggio 2016

A Noto, la performance teatrale site specific open air "Il carillon di Shiva", con Massimiliano Frumenti Gabriella Mauciere.

Paginascritta Edizioni
Editoria e Cultura
presenta

"Il carillon di Shiva"
con
Massimiliano Frumenti
Gabriella Mauciere

Il 13 maggio 2016 dalle ore 18.00 alle ore 21.00
Il 14 maggio 2016 dalle ore 16.00 alle ore 19.00
Il 15 maggio 2016 dalle ore 11.00 alle ore 14.00
c/o Sagrato Chiesa del Carmine – 96017 Noto (SR)

Performance teatrale site specific open air all’interno della “Manifestazione Culturale VI Congresso Internazionale delle Arti effimere Noto 2016”

Una bambola-carillon, un bambino che gira la sua corda: ha inizio lo sciogliersi di filastrocche che raccontano della terra, dei suoi diversi elementi che la compongono. Materiali organici e minerali che sono un mondo di creazione, rappresentanti l’origine del “bello”: un fiore, semplice, profumato e fiero della sua storia “sostanziale”, fatta anche di batteri e sassolini oltre che della propria “bontà” e gentilezza. Un “dono” sincero, essenziale. La bambola, di porcellana a richiamare la somaticità umana, e il bambino, come fosse un suo simile reale, come metafora di quella purezza che è il gesto stesso dell’atto del dare, ad un passante. A qualcuno che rispecchia la propria natura profonda e il proprio relazionarsi al mondo nella dinamica dei due personaggi, di per sé “giocosi”, privi di condizionamenti o subordinazioni ad eventuali restrizioni comportamentali. Per questo liberi, spontanei, “meravigliosamente umani”, immersi ed esprimenti la “naturale” fertilità di un relazionarsi che è interdipendente e dunque sollecitante di una riflessione sulla responsabilità del singolo agire nel mondo. Shiva, presente nei canti di sottofondo, è la divinità-involucro simbolica dell’incessante, e segreto, fluido rigenerarsi di tutte le cose. Metonimia del ritmo cosmico, autentico come il gioco e il gesto di un bimbo, genuino come la fertilità della terra che regala al mondo una sua espressione, preciso come lo scandire delle filastrocche di un carillon. Circolare, come tutta la dinamica “rappresentata”, a dare un senso di passato, nel presente, con un tendere al futuro che è il passante che riceve il “dono” e a sua volta può donarlo, nella percezione della coesistenza temporale. 

“Bellezza” dell’“integrità” della vita (Gabriella Mauciere, Dir. Edit. e Cult. di Paginascritta Edizioni).

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