lunedì 13 giugno 2016

1-9 luglio | Pergine Spettacolo Aperto/41. Festival: Perfect storm | Pergine Valsugana (Trento)



Non puoi pensare che qualcosa non accadrà perché non lo hai mai visto accadere in passato.”
Nassim Nicholas Taleb

Nel linguaggio medico il termine “crisi” indica il momento più acuto nel decorso di una malattia, cui farà seguito un miglioramento o un peggioramento definitivi dello stato di salute del paziente. La sua radice etimologica identifica invece un atto di “comprensione”, “giudizio” e “scelta”. In entrambi i casi, il significato rimanda a una condizione di passaggio e di trasformazione.
Nell’epoca contemporanea il concetto di “crisi” ha assunto un carattere totalizzante e permanente. La crisi economica, culturale e sociale che stiamo vivendo non viene più percepita come una situazione temporanea o una fase da superare, bensì come una “tempesta infinita”, un diluvio universale che tutto travolge e dagli esiti ancora sconosciuti ma senz’altro catastrofici. Dai mutamenti climatici al crollo dei sistemi economici, dalle guerre ai flussi migratori globali: nulla sembra resistere alla dissoluzione in atto. Perfect storm è appunto l’espressione utilizzata dagli scienziati per indicare quella combinazione di fattori demografici, ambientali, sociali e storici che entro il 2030 porterà a un punto di non ritorno, determinando una metamorfosi epocale.
E se invece nella crisi si nascondessero possibilità e opportunità alternative? Se dal disordine si potessero trarre inediti benefici, nel momento in cui lo sforzo non sia esclusivamente concentrato sulla costruzione di stabilità e certezze per contrastare gli eventi avversi, ma sulla ricerca di nuove occasioni di sviluppo e di progresso?
La “tempesta perfetta”, la più grande dal Dopoguerra a oggi, può forse essere attraversata imparando a cavalcare l’onda giusta, dotandosi degli strumenti necessari per navigare nel mare aperto del cambiamento – irreversibile – in atto. E la cultura – intesa come patrimonio, storia, innovazione, capacità critica e fiducia nella conoscenza – può rappresentare un timone in grado di indicare rotte possibili.

Tra le proposte dell’edizione 2016 del festival segnaliamo i debutti nazionali di due game show interattivi che coinvolgono il pubblico nell'esplorazione dei meccanismi della democrazia, dell'identità nazionale, dell'utilizzo delle risorse pubbliche: Home Visit Europe della compagnia tedesca RIMINI PROTOKOLL (prima nazionale in contemporanea con Festival Inteatro di Polverigi/Ancona) e The Money degli inglesi KALEIDER. Il formato del gioco ritorna anche nella commissione che il festival ha proposto alla compagnia DYNAMIS di Roma, che animerà la piazza Municipio con un grande torneo di calcetto su campo esagonale a tre porte (Y-Le variabili del calcio) e in XY Esperimenti di prossimità (basato sul rapporto Kinsey) dei veneziani MANIMOTÒ, tra i vincitori del bando Open 2016. 



Nuova commissione del festival a CIRCOLO BERGMAN (IT, Milano) è anche l'audioguida partecipata (Macinante) che condurrà il pubblico a riscoprire le affascinanti ex Lanerie Dalsasso, esempio di modello economico passato.
Sulla partecipazione delle persone al processo creativo giocano inoltre i vincitori del bando Open 016, promosso dal festival per stimolare la produzione di progetti innovativi: l'albanese GLEN ÇAÇI (performer di punta della compagnia MOTUS) che con il suo Tutorial – seconda tappa di un progetto di ricerca sull’identità culturale e sulla cultura del Karaoke – condurrà il pubblico dentro un rito di integrazione attraverso le danze tradizionali europee; il collettivo EFFETTO LARSEN (IT, Milano), che con Mnemosyne scaverà nei ricordi degli individui per tracciare una mappa emotiva della città; Ex Voto, del giovanissimo artista Andrea Fontanari, che andrà via via riempiendo una stanza di farfalle, simbolo di crisi personali superate da parte di chi, nel corso del festival, parteciperà alla performance.
Formati più prettamente teatrali per Mad in Europe, il nuovo spettacolo della pluripremiata drammaturga ANGELA DEMATTÈ (vincitore premio Scenario 2015), FÄK FEK FIK di DANTE ANTONELLI (IT, Roma) – vincitore miglior spettacolo, miglior drammaturgia, migliori attrici Roma Fringe Festival 2015 –, Dopodiché stasera mi butto di GENERAZIONE DISAGIO (IT, Milano) e Thanks for Vaselina di CARROZZERIA ORFEO (IT, Mantova). 


Il festival abiterà il centro storico della città di Pergine, animando le piazze e contribuendo alla riscoperta di luoghi dimenticati come la Rimessa Carrozze e le Lanerie Dal Sasso. Verranno inoltre utilizzati come location appartamenti privati e spazi legati ad attività economiche e istituzionali. Il festival ha cura che gli spettacoli siano fruibili anche da parte del pubblico con esigenze particolari: molti di essi saranno tradotti nella lingua italiana dei segni (LIS), tutti gli spazi saranno resi accessibili, verranno messi a disposizione accompagnatori. La Sala Maier sarà allestita dalla compagnia Wurmkos in collaborazione con il Centro di Salute mentale di Trento e curerà una serie di incontri sul tema del festival. Anffas creerà in piazza Fruet un percorso esperienziale che simboleggia le possibilità di cambiamento offerte dai momenti di crisi della vita.

Pergine Spettacolo Aperto Da più di quarant’anni il festival si presenta come uno degli appuntamenti culturali più importanti dell’estate in Trentino. Manifestazione legata profondamente al borgo che lo ospita (con un affascinante centro storico e un grande parco in cui era un tempo ubicato l’enorme complesso manicomiale della regione), ha acquistato una dimensione sempre più internazionale, inserendosi in una rete europea di operatori del settore e proponendosi come contenitore di sperimentazione creativa e di produzioni artistiche contemporanee e dai temi spesso scomodi. Da qualche anno la formula che viene adottata nella maggior parte delle proposte è quella di un ribaltamento dello schema classico della fruizione “frontale” dello spettacolo. Il pubblico non è più semplice spettatore, ma partecipa attivamente alla realizzazione dell’evento, ne determina il corso, occupando spazi e prendendo parte agli aspetti decisionali. In questo modo il festival stesso si connota prima di tutto come occasione di “esperienza” che coinvolge gli individui e li rende protagonisti.

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