martedì 6 dicembre 2016

All'Elfo Puccini di Milano in scena "WEEK END" di Annibale Ruccello, regia di Luca de Bei con Margherita di Rauso.

13/18 dicembre | sala Fassbinder

Week end
di Annibale Ruccello
regia di Luca de Bei
con Margherita Di Rauso, Giulio Forges Davanzati, Lorenzo Grilli
scene Fancesco Ghisu
costumi Lucia Mariani
disegno luci Marco Laudando
produzione Ma.Di.Ra

Week end, scritto nel 1983, è l’ultimo testo della trilogia (assieme a Notturno di donna con ospiti e Le cinque rose di Jennifer) che Annibale Ruccello definiva teatro da camera. È, come in altri suoi testi, ancora la storia di una solitudine, di uno spaesamento, di uno sradicamento culturale che si trasforma nel corso della vicenda in un’alienazione che ha dunque radici nel sociale oltre che nel privato.
Da molti è considerato il testo più  perfetto  e  più  profondo  del  drammaturgo  campano  anche  se,  curiosamente,  è  una  delle  sue opere  meno  frequentate  (se  ne  ricorda  soprattutto  e  quasi  esclusivamente  l’edizione  diretta  da  Ruccello stesso nell’86 e interpretata da Barbara Valmorin e un’altra sempre con la Valmorin diretta da Daniele Segre nel ‘95).
Storia che vive di un affascinante miscuglio di quotidianità, di rimembranze, e di pulsioni inconsce, Week end ci racconta il fine settimana di Ida, un’insegnante quarantenne afflitta da un handicap fisico (una malformazione al piede che la fa zoppicare).
La donna abita in una periferia romana ma è originaria di un piccolo paese del napoletano di cui si sente irrimediabilmente orfana.  Il sud da cui proviene però, sebbene in  qualche  modo agognato  nel  ricordo,  è  un  sud  a  sua  volta  infelice  e  mai  riscattato,  seppur  di  sapore antico,  quasi  mitologico.  
In queste due grigie giornate in cui  è  compreso l’arco  narrativo del  testo,  ida impartisce ripetizioni a un goffo studentello, accoglie in casa un giovane idraulico e vive, o crede di vivere, con entrambi gli uomini esperienze sessuali liberatorie ed estreme, con rito sacrificatorio finale. È una storia al tempo stesso di verità e di rappresentazione che riesce a raggiungere lo spettatore proprio in virtù delle emozioni che mette in gioco e della tecnica drammaturgica costantemente in bilico tra realtà e sogno.

 
«Margherita Di Rauso, da molti anni comprimaria di infallibile bravura, ha così modo di scavare proficuamente in una creatura dalle molte sfaccettature - la vernice di rispettabilità, il retroterra paesano da cui costei si è emancipata ma che riemerge nei momenti di tensione, la sensualità che si libera in un momento di baccante; ed è di volta in volta dimessa e sexy, ispida e allettante, spaventata e aggressiva. È l'eccellente interprete della pièce scritta da Ruccello. Con lei Giulio Forges Davanzati e Brenno Placido (sostituito nell’autunno 2016 da Lorenzo Grilli) nei panni delle sue vittime».                      
Masolino d'Amico, La stampa

«Un testo molto interessante, delicato e duro, che ci racconta ancora una volta una storia di una solitudine estrema, di una alienazione che diventa trasgressione e violenza. Stavolta ci pensa Luca De Bei a presentarlo affidando il racconto di questo noir psicologico a un'attrice molto "ruccelliana", Margherita Di Rauso affiancata dal versatile Giulio Forges Davanzati e dal giovanissimo Brenno Placido (sostituito nell’autunno 2016 da Lorenzo Grilli). Potente e intenso il monologo finale di Margherita Di Rauso, che seduta su una sedia ci racconta una storia familiare e dal sapore antico».
Francesca De Sanctis, l’Unità

«Grazie a una regia attenta ed ispirata come poche, allo svariare delle atmosfere, la prorompente fisicità tra onirica e ironica di un interprete suadente come Forges Davanzati che ben si sposa all'adolescente ansia nevrotica di Brenno Placido (sostituito nell’autunno 2016 da Lorenzo Grilli), si colloca la grande prova di Margherita Di Rauso che piega la propria tecnica superlativa portata a livello di creatività assoluta per conferire allo specchio oscuro di un eros maledetto a priori dalla morbosa sudditanza al corpo tutto il sapore perverso di un'analisi freudiana. Uno spettacolo da vedere e rivedere, che è il caso di non trascurare nella programmazione italiana».  
                                                                                 Enrico Groppali, il Giornale




Elfo Puccini, corso Buenos Aires 33, Milano – Martedì/sabato ore 21, domenica ore 16.30 - Info e prenotazioni 02/0066.06.06 – PREZZI: Intero 32.50€ - Martedì 21.50€ - Ridotto giovani e anziani 17 € - www.elfo.org



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