giovedì 16 marzo 2017

All'Elfo Puccini di Milano, in scena lo spettacolo teatrale "GEPPETTO E GEPPETTO", scritto e diretto da Tindaro Granata


20/26 marzo | sala Fassbinder



Geppetto e Geppetto

scritto e diretto da Tindaro Granata

con Alessia Bellotto, Angelo Di Genio, Tindaro Granata, Carlo Guasconi, Paolo Li Volsi,

Lucia Rea, Roberta Rosignoli

allestimento Margherita Baldoni

luci e suoni Cristiano Cramerotti                                                      

movimenti di scena Micaela Sapienza

coproduzione Teatro Stabile di Genova, Festival delle Colline Torinesi, Proxima Rex



Geppetto e Geppetto, terzo spettacolo scritto e diretto e interpretato da Tindaro Granata, ha debuttato nel giugno 2016 al Festival delle Colline Torinesi ottenendo un ampio successo e aggiudicandosi poi il Premio Ubu 2016 come miglior novità italiana.

Questa la storia: la Tony e Luca da anni formano una famiglia e desiderano diventare padri. Volano in Canada, e come il primo papà single della storia, Geppetto, “creano” loro figlio, Matteo. Gioia e spensieratezza caratterizzano i primi tempi, fino a che il passare degli anni e la morte di Tony, inducono Matteo a chiedere a Luca le ragioni per le quali lo hanno fatto nascere in una famiglia “diversa”. I due si scontrano e lasciano l’uno alla solitudine dell’altro.

È difficile essere figli di gay, ma è difficile anche essere padri di figli normali. Un giorno Matteo andrà, Geppetto ritornerà, l’altro Geppetto perdonerà, come in una famiglia “normale”.



«Una storia inventata, partorita, dalla mia fantasia e dalle paure della gente che ho incontrato per strada, parlando di figli nati da omosessuali...

Questa è la storia di un papà che vuole fare il papà e di un figlio che vuole fare il figlio: tra i due, all’apparenza, manca solo una mamma.

È la storia di uno scontro tra due uomini, uno giovane e uno adulto, che cercano entrambi il riconoscimento di una paternità, che non può avere la stessa funzione che ha in una famiglia eterosessuale. 

È il desiderio di un Geppetto di farsi amare da un figlio che non è sangue del suo sangue, ma generato dal seme del proprio compagno.  

È il desiderio di un ragazzo di ritrovare una figura paterna, vissuta nell'assenza di una figura materna, che lo possa accompagnare nel mondo degli adulti senza il peso della mancanza.

È possibile che 1 Geppetto + 1 Geppetto possa fare = 1 figlio?

Certo che è possibile, come è possibile che 1 Fatina + 1 Geppetto possa fare = 1 figlio! 

Anzi, sarebbe più facile, ma la storia avrebbe gli stessi problemi dei due Geppetti, se non ci fosse amore, l’importante in queste storie è l’amore per i figli; “se ci sarebbe più amore…” dicono i personaggi di questa storia.

Ecco, “se ci sarebbe più amore…”  è la storia di Geppetto e Geppetto».

Tindaro Granata





Dalla rassegna stampa

È sul tram n. 5 che Tindaro Granata, siciliano, uno dei talenti più premiati del teatro off, ha raccolto al volo idee per Geppetto e Geppetto, primo dramma filiale ai tempi della (mancata) step child adoption, ma già sono previsti film e altro. «Interviste volanti in giro, anche al Family Day — racconta — italiani e stranieri, uomini e donne: se un gay volesse un figlio lei che farebbe? Ho registrato ignoranza, pregiudizi e superficialità ma anche aperture: più disinformazione che razzismo».

Autore di spettacoli cult da nouvelle vague (Antropolaroid, Invidiatemi come io ho invidiato voi sulla pedofilia e il nuovo La locandiera), Granata alza l’asticella con l’epico scontro generazionale tra il figlio di una coppia gay che, cresciuto, rinfaccia al papà la mancanza di diritti e la difficoltà sociale del ruolo.

Gli sta a cuore il diritto all’infanzia serena: «Voglio far parlare un figlio che non si accetta. Pur favorevole alle famiglie arcobaleno, mi pongo dubbi etico-sociali, non religiosi, sull’utero in affitto: ok per l’adozione come per gli etero, sarebbe la soluzione». Granata non vuol essere partigiano: «Mostro il disagio di capire, spostare il pensiero della platea contraria».

Maurizio Porro, Corriere della Sera



Lo spettacolo è di un’essenzialità quasi brechtiana: i personaggi sono identificati da magliette con stampati i loro nomi, la scena consiste in un tavolo con dei cartelli che indicano i vari ambienti, «a volte è cucina», «a volte è agenzia». La recitazione è spigliata, ma a un certo punto si fa acre e nel finale sfiora persino il melodramma, con un effetto che non guasta. Gli attori: lo stesso Granata che è Luca, Paolo Li Volsi, Tony, Angelo Di Genio un inquieto Matteo, prima bambino, poi adulto e Lucia Rea, Roberta Rosignoli, Carlo Guasconi che formano un variegato coro. Se ne esce scossi, con il bisogno di ripensare a lungo a ciò che si è visto.

Renato Palazzi, Il sole 24 ore



 
Elfo Puccini, corso Buenos Aires 33, Milano 
www.elfo.org
Orari: mar-sab 21:00 / dom 16:30 Prezzi: intero € 32.50 / martedì posto unico € 21.50 / rid. <25 anni - >65 anni € 17

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