giovedì 8 giugno 2017

Make Art No War. A Milano la mostra collettiva a cura dell'associazione ArtSpace.


MOSTRA COLLETTIVA
8– 12 giugno 2017
Vernissage 8 giugno ore 18:30
open space PERVINCA
Viale Stelvio, 52,  Milano

La guerra è un argomento che da sempre ha influenzato le opere realizzate dagli artisti appartenenti a vari movimenti culturali come ad esempio il neoclassicismo, il romanticismo, il cubismo, o l'espressionismo, nelle cui opere affiora spesso la denuncia alle atrocità della guerra. "Volto della guerra", del pittore Dalì, è una delle immagini più drammatiche del repertorio artistico mondiale. Dalì dipinge quest’opera quando è ormai al sicuro negli Stati Uniti, al fine di rievocare l’idea di guerra come generatrice di morte, sia essa la Seconda Guerra Mondiale o la guerra civile in Spagna.
Nel dipinto è rappresentata la maschera della morte; le sole presenze vive sono i vermi-rettili che fuoriescono senza trovare nulla su cui avventarsi. Le orbite e la bocca sono occupati da teschi, i quali contengono altri teschi, che ci lasciano intuire che quella che vediamo sia solo una delle infinite facce della guerra.
Dalì, Mirò o Picasso non furono i soli a comprendere i tempi e a contribuire alla loro illustrazione con delle opere; Julio Gonzales espose a Parigi la statua de La Monserrat, imponente ritratto di donna che tiene in braccio il suo bambino, ma nell’altra mano impugna una falce, pronta alla lotta; Alexander Calder, che esporrà una fontana di mercurio, simbolo delle risorse naturali spagnole, i cui benefici sono sottratti alla popolazione spagnola e conferiti all’alleato nazista.
Ma in questo drammatico resoconto, che vede alcuni degli artisti più famosi del tempo e forse di ogni tempo discutere di guerra denunciandone lucidamente e precocemente i mali, non possiamo non riscontrare quanto importante sia il posto che l’arte ha nello sviluppo delle società.
Come è possibile vedere nella storia della arte, molti artisti hanno legato le loro opere con la Guerra in modo da rappresentare innanzitutto il tempo in cui vivevano, ma ciò fa sì che non possiamo guardare le loro opere senza rimpianto, tristezza e dolore.
L’idea che l’associazione ArtSpace vuole divulgare è quella di lanciare una nuova protesta contro la Guerra, attraverso un forte messaggio che sottolinei il valore della famiglia e della vita.
Arte, politica e guerra sono sempre strettamente legate. Non possiamo non accorgerci delle immagini violente che ci circondano oggi, e l’artista è sicuramente il primo che ne viene influenzato, trasmettendo nelle sue opere i sentimenti che esse scatenano in lui. La Guerra è una parola con connotazioni fortemente negative, che non vorremmo utilizzare, ma essa purtroppo entra nella nostra quotidianità sempre con maggiore frequenza.
La mostra “Make Art No War” sarà quindi dedicata all’Arte contro la Guerra, contro le violenze del mondo. Gli artisti tramite le opere sono invitati a farci vedere il bello come un manifesto contro la situazione attuale nel mondo, mettendo attraverso l’arte il loro contributo a favore della pace. Ma non si tratta solo di opere che rappresentano la pace nel mondo, un argomento che rischia di essere inconcreto. Abbiamo quindi deciso di richiedere un focus sui valori familiari, grazie ai quali si possono vincere tutte le guerre e le rivoluzioni. Durante molte guerre molte famiglie sono state distrutte, le persone erano separate per lungo tempo, a volte anche per tutta la vita. Allontanate, imprigionate, deportate, uccise nel nome di qualcuno o qualcosa.
Questa esposizione dimostrerà pertanto tramite le opere esposte il valore più prezioso che esiste al mondo – il valore della famiglia. Gli artisti non dovranno quindi rappresentare la Guerra come hanno fatto Dalì, Mirò, Picasso a altri, ma rappresentare quella famiglia che, avendo sempre sofferto durante le guerre, diviene manifesto di protesta contro la guerra.
Una volta erano “I pittori di Guerra”, ma oggi cerchiamo “I Pittori della Pace”. Perché anche l’arte ha il potere di essere ascoltata “senza voce”, parlando a favore della famiglia.
Nella mostra parteciperanno circa 10 artisti internazionali con circa 20 opere che corrispondono al tema.

a cura di Eva Amos
con la critica di Luca Cantore D’Amore
con la direzione artistica di Christine Lucchin
con collaborazione di Gaia Romano

ARTISTI IN MOSTRA

Claudia CORNALBA (ITALIA), Greta Chapin-McGill (USA), Julia GABRIELOV (USA/UCRAINA), Valentina GAGLIANO (ITALIA), Julia KATAYA (SVIZZERA/RUSSIA), Francesco MASALA (ITALIA), Antonella SANTONOCITO (ITALIA), Alexandre MORA Sverzut (ITALIA/BRASIL), Andrea Sciola-König (GERMANIA/ITALIA), Eva AMOS (ITALIA/RUSSIA), Riccardo ZANCANO (ITALIA), Valeria Cerutti (ITALIA), Daniel LAVRANO (ITALIA)

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