lunedì 20 marzo 2023

Smarriti in una selva luminosa. Al Museo Giuseppe Scalvini di Desio, in mostra dipinti, sculture e alcune installazioni site-specific dell'artista Afran, a cura di Cristiano Plicato con testo critico di Simona Bartolena.

 


Smarriti in una selva luminosa

Mostra personale 

di 

Afran


A cura di Cristiano Plicato
Testo critico di Simona Bartolena


1- 30 aprile 2023

Opening: Sabato 1 aprile ore 17:30

 

Museo Giuseppe Scalvini, Villa Tittoni, Via Lampugnani 62, Desio



Sabato 1 aprile 2023 al Museo Giuseppe Scalvini di Desio verrà inaugurata la mostra personale di Afran, Smarriti in una selva luminosa. In esposizione dipinti, sculture e alcune installazioni site-specific, in dialogo con le antiche sale del Museo.

Un progetto ambizioso, realizzato in collaborazione con MA-EC Gallery che da anni segue il percorso artistico di Afran e che va ad arricchire il lungo elenco di sedi prestigiose che hanno ospitato le sue creazioni, dalla Biennale di Venezia alla Triennale di Milano, allo Spielzeug Museum di Basilea, solo per citarne alcuni.

Scrive il critico Simona Bartolena: “Non c’è opera di questo giovane e talentuoso artista che non porti traccia del suo pensiero: un pensiero solido, strutturato, intelligente. “Il mio intento è di raccontare le contraddizioni del nostro tempo”, afferma, “Di fatto il nostro mondo non è più scuro come quello medievale di Dante, il nostro è meraviglioso, tecnologico, iperconnesso; un mondo che ha potuto imparare dalle grandi guerre, che ha abbattuto il muro di Berlino, ma paradossalmente ci ritroviamo nel 2023 a scavare trincee nella maniera più rudimentale mentre contemporaneamente controlliamo le posizioni avversarie con dei droni”. 




La ricerca di Afran si concentra proprio sulle grandi contraddizioni di questo nostro tempo, sulle questioni identitarie (assai complesse per un ragazzo camerunense trapiantato in Italia) che caratterizzano la società contemporanea e sull’insopportabile dilagare della necessità di apparire, che vede nell’esteriorità l’unico idolo. Va proprio in questa direzione la scelta della stoffa – del Denim in particolare, tessuto dal notevole valore simbolico, democratico e modernamente novecentesco –, per Afran “una sorta di grado zero”, un materiale nel quale ciascuno può “plasmare” la propria identità, costruendosi la propria immagine esteriore.

Il messaggio corre di opera in opera, affidandosi a mezzi espressivi differenti. Afran non urla; anche la sua provocazione è sottile, mai esaltata, mai compiaciuta. Non c’è la tentazione dell’autocelebrazione nei suoi lavori, piuttosto un’immediatezza e un’onestà a tratti disarmante. E dunque ecco il gioco, le sovrapposizioni, le contaminazioni culturali, le strizzatine d’occhio al pop, i riferimenti alla tradizione occidentale e alle radici africane, in un efficace crogiuolo che riflette la complessità del nostro tempo, imponendoci riflessioni tutt’altro che banali. 




Pacchi Amazon che diventano cavalli di troia da accogliere in casa propria o vitelli d’oro da idolatrare, funghi allucinogeni coperti dai loghi delle più note piattaforme social, maschere tribali composte dalle medesime icone, statue classiche deturpate da un tentativo di decorazione “finito male”, sculture sacre coperte di elegantissimi pattern floreali… In un caleidoscopio di colori e materiali, Afran ci proietta in un mondo affascinante e attraente, che custodisce dietro alla sua piacevolezza un messaggio molto prezioso. Un messaggio su cui è bene riflettere.”




INFO E CONTATTI

Da giovedì a domenica ore 10:30-12:30 e 15:30-18:00

Domenica 9 aprile 2023 Santa Pasqua la mostra rimane chiusa

Tel. 02 3983 1335 - Email: info.milanart@gmail.com   


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