venerdì 14 settembre 2012

Idolo Hoxhvogli, Introduzione al mondo. Notizie minime sopra gli spacciatori di felicità, Scepsi & Mattana, Cagliari 2012.


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Idolo Hoxhvogli, Chier spectaculaire, in Introduzione al mondo. Notizie minime sopra gli spacciatori di felicità, p. 67.

Un varietà indisse dei provini. Si presentarono migliaia di persone. Ogni piaga della società – piega, mi correggo – era rappresentata. Tutti in cerca di fortuna. Dopo mesi consumati in selezioni spietate, rimasero in due: un intellettuale e il prestante Ano. Il confronto sviluppato nella sede legale dei produttori non stabilì alcuna supremazia. L’intellettuale prevaleva negli argomenti degni di nota, il vigoroso Ano era imbattibile in tutto il resto.
Gli esaminatori decisero di rivolgersi a dei commissari esterni: ispettori del Dipartimento di Proctologia dell’Intrattenimento e umanisti delle accademie. I proctologi, dopo un’accurata ispezione, apprezzarono l’integrità di Ano: nessuna traccia di ragadi. Gli accademici ne sottolinearono il fascino silenzioso, come del non detto che vorrebbe farsi cogliere. Interrogato da uno scrittore circa l’essenza del contemporaneo, Ano sbalordì la commissione con una sentenza magistrale: la contrazione delle labbra in un risolino lussurioso. Gli esperti capitolarono, Ano sarebbe stato troppo desiderabile per il pubblico, non si poteva tenerlo fuori. Sia la consulta di intellettuali che i luminari della proctologia optarono all’unanimità per il bellissimo Ano.
Come pronosticato dagli strateghi, la trasmissione fece il pieno di ascolti. Il picco di chier arrivò durante un confronto sulla capacità dei media di migliorare la società. Cercando di proferire parole ponderate, Ano fu colto da un brusco attacco di tosse petodefecante. Le telecamere vennero travolte dal letame. I telespettatori aprirono sorpresi la bocca bramosa.


Idolo Hoxhvogli, L’opinionista non viene senza il morto, in Introduzione al mondo. Notizie minime sopra gli spacciatori di felicità, p. 68.
  
La relazione dello psichiatra terrestre: «Ha una curiosità morbosa verso atti sessuali e nudità altrui. L’osservazione di fatti privati è accompagnata da autoerotismo». È un guardone.
Gli alieni sostengono invece che sia un gran signore. Sarà un maniaco sessuale – come dichiarano giornalisti e scienziati della comunicazione terrestri – ma la diagnosi di voyeurismo è compiuta dagli stessi che, secondo uno psicologo di Marte «Hanno un interesse patologico per bambine strangolate e fenomeni affini. All’uomo che sbrigativamente chiamano voyeur interessa il sesso. I detrattori del voyeur preferiscono neonati sgozzati, fidanzate impiccate, ragazzi stuprati nei giardinetti e gang bang con cavallucci marini. Il detrattore del voyeur è il necrovoyeur. Il piacere del necrovoyeur è così grande che ne ha fatto una professione: l’opinionista televisivo».
Indiscrezioni vogliono che un cameraman plutoniano abbia affermato che «La telecamera riprende mezzobusto gli opinionisti terrestri di cronaca nera per non mostrare cosa succede sotto: indossano pantaloni bagnati, non per autoerotismo, ma per auto-autoerotismo. La fuoriuscita avviene da sé in presenza del necrooggetto di cui si nutrono le loro ossessioni».
Il guardone, a confronto, si contenta di poco, appartiene a un’altra epoca. È l’attore di un film in bianco e nero.

Idolo Hoxhvogli, La gioia, in Introduzione al mondo. Notizie minime sopra gli spacciatori di felicità, p. 69.

Va a spasso con un criceto al guinzaglio. Le strade sono piene di gatti. Esce di casa. Superato il primo isolato, il criceto scompare. Se lo è mangiato un gatto. Fruga nelle tasche e afferra qualcosa. Tira fuori le mani. Stringe un criceto. Altri si vedono arrampicati sul dorso della mano, con le unghie e i denti stringono la pelle fina del dorso. Se sapessero, non avrebbero fretta. Ha le tasche piene di criceti. Quello che pesca lo lega al guinzaglio. Gli altri li rimette a posto. Continua il passeggio. Un nuovo gatto si avventa sul nuovo criceto, ma non riesce a strapparlo via. Rimane una testa di criceto al guinzaglio che ballonzola col corpo straziato. L’uomo continua. Trascina il criceto. Trascina il gatto con gli artigli affondati nel corpo del criceto. A pochi metri di distanza lo seguono i gatti della città. Sopra di lui, dalla finestra, un telespettatore si masturba.

Idolo Hoxhvogli, Prostituzione per saltare le staccionate, in Introduzione al mondo. Notizie minime sopra gli spacciatori di felicità, p. 72.

La prostituzione è il fondamento del matrimonio, quindi della famiglia, in quanto funge da valvola di sfogo di pulsioni che nel nucleo familiare non trovano una corretta canalizzazione. Le linfe venefiche che percorrono gli sposi portano la casa allo sbando. La prostituzione è messianica. Libera la mente dai tarli, dalle perversioni nefaste, dai liquidi insalubri per la tranquillità di bimbi incolpevoli. La prostituzione affranca le famiglie dalle scorie putride che in queste si depositano. Come i cascami dei fabbricati fanno maturare tumori rapidi come gazzelle, così gli scarti dei bisticci fomentano la rottura. La prostituzione salva la vita, e in essa i matrimoni. Volete strangolare la vostra dolce metà? Fruite saggiamente della prostituzione. Tornerete tra le mura domestiche docili come agnellini. Ogni legame incontra ostacoli. Il ruolo principale, nella soluzione di un problema, è l’architettura dello stesso. Una prostituta vi aiuta a rappresentare il problema, che è risolvibile se a figurarlo è una mente serena perché ha goduto della prostituzione. La prostituzione aiuta dunque a saltare pericolose staccionate.

Idolo Hoxhvogli, Effetti collaterali della filantropia, in Introduzione al mondo. Notizie minime sopra gli spacciatori di felicità, p. 74.

Dialoga con tutti. «Ognuno ha del buono da dare. Sono aperto e disponibile». Ogni trenta metri incontra un deficiente con cui parla mezz’ora. Passa le giornate trafficando coi sordi, e le notti pensando ai ragionamenti dei citrulli. Ne ama le debolezze. Li giustifica e comprende. Chiede loro di non alzare la mano contro il malvagio, piuttosto: «Fatevi picchiare». Non è retorico quando dice: «Porgete l’altra guancia», «Amate il prossimo», «Sacrificatevi per il bene comune». È giovane. Pecca di fiducia e ingenuità. Non comprende che porgere la guancia a un peso massimo è gravoso, amare il prossimo che ci vuole fregare è controproducente, sacrificarsi per il bene dei potenti è blasfemia. Non si accorge che da dietro streghe gli tagliano i capelli e genitori gli mandano bambini scrocconi. È gentile. Se una iena ha fame, le dice: «Mangia del mio stinco». È un bravo ragazzo. La gente se ne approfitta. Si chiama Gesù Cristo.

Idolo Hoxhvogli
Idolo Hoxhvogli (1984) è nato a Tirana e vive a Porto San Giorgio. I suoi scritti sono presenti in numerose antologie e riviste italiane e straniere, tra cui «Gradiva International Journal of Italian Poetry» (State University of New York at Stony Brook) e «Cuadernos de Filología Italiana» (Universidad Complutense de Madrid). Tra i suoi lavori ricordiamo Introduzione al mondo, Scepsi & Mattana, Cagliari 2012.


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