venerdì 1 aprile 2016

Dal 4 al 17 aprile torna in scena "Rosso" di John Logan, regia Francesco Frongia, con Dal 4 al 17 aprile torna in scena "Rosso" di John Logan, regia Francesco Frongia, con Ferdinando Bruni e Alejandro Bruni Ocaña.


4 - 17 aprile, Elfo Puccini (Milano)
10 – 15 maggio, Teatro India (Roma)

Rosso
di John Logan  traduzione di Matteo Colombo
regia, scene e costumi di Francesco Frongia
con Ferdinando Bruni e Alejandro Bruni Ocaña
luci di Nando Frigerio
produzione Teatro dell'Elfo


Uno dei successi più sorprendenti del Teatro dell'Elfo: tra il 2012 e il 2013 a Milano e in tournée ventimila spettatori hanno applaudito Rosso. A grande richiesta torna in scena all'Elfo Puccini.
Red negli Stati Uniti era stato un caso: dopo il successo al Golden Theater di Brodway e al Donmar Warehouse di Londra, si era aggiudicato 6 Tony Award nel 2010. John Logan è noto come sceneggiatore di molti capolavori cinematografici: dai film di Scorsese The Aviator (soggetto e sceneggiatura) e Hugo Cabret (nomination per l'Oscar 2012), a Sweeney Todd di Tim Burton fino agli ultimi due episodi di 007, Skyfall e Spectre, diretti da Sam Mendes.
La pièce è ispirata alla biografia del pittore americano Mark Rothko, maestro dell’espressionismo astratto, che alla fine degli anni Cinquanta ottenne la più ricca commissione della storia dell’arte moderna, una serie di murali per il ristorante Four Season di New York.  Puntando i riflettori proprio su quel periodo, Rosso mette in scena lo scontro tra generazioni di artisti: tra Rothko, un uomo maturo che fa i conti con se stesso, e Ken, giovane allievo alla ricerca di un "padre". «Il figlio deve scacciare il padre. Rispettarlo, certo, ma anche ucciderlo» - sostiene Rothko ripercorrendo la propria storia - «Abbiamo distrutto il cubismo, io e de Kooning e Barnett Newman». Dopo due anni di lavoro febbrile per realizzare i dipinti murali, sarà inevitabilmente Ken a mettere in discussione il maestro in uno scontro teso e feroce che lo spinge alla scelta radicale (ma intimamente coerente) di disattendere gli impegni con il Four Season.


 


DALLA RASSEGNA STAMPA

Firmato da uno che lavora per il cinema, e si sente, ma che conosce bene anche l'arte del dialogo teatrale (e le sue furbizie). Buon punto di partenza, ma non sufficiente a garantire la riuscita dello spettacolo. Cosa che invece accade a questa versione diretta con puntuale intelligenza da Francesco Frongia. Sua anche la scena che ricostruisce con amorevole cura lo studio di Rothko: le grandi tele che fanno esplodere il rosso, l'amaranto e la voragine del nero, i pennelli, il giradischi, i pastelli, gli schizzi, i cavalletti.
Il resto lo fa Bruni, a suo agio nel ruolo, un Rothko arrogante e irrequieto, sprezzante e fragile, perché «è una tragedia diventare irrilevanti quando si è ancora vivi». Teorizza, pontifica, dissacra, si tormenta combattuto tra mercato e sacralità dell'arte. Andy Warhol e compari lo incalzano alle spalle e nel confronto con Ken si consuma il conflitto tra generazioni. Feroce, perché i figli devono uccidere i padri, ma non necessariamente destinato al fallimento. Come dimostra un finale che riesce anche a commuovere, a chiusura di uno spettacolo cavalcato da Bruni (e dal suo giovane compagno) con agilità, precisione e il tocco sensibile di chi sa fare del teatro una festa del pensiero senza essere saccente e dell'emozione senza essere retorico.
Sara Chiappori, la Repubblica

Serrato, intenso e anche spiritoso com'è, si avvale di un'eccellente regia di Francesco Frongia, autore anche di scena e costumi, coronata dalla superba interpretazione di Ferdinando Bruni, adeguatamente coadiuvato da Alejandro Bruni Ocaña. Il successo incondizionato della serata dimostra, quando c'è la qualità, la disponibilità del pubblico davanti a proposte meno scontate di quelle consuete ai nostri prudenti cartelloni. Il Teatro dell'Elfo compie così un altro passo lungo questa benemerita strada.
Masolino D’Amico, La Stampa


È soprattutto lo spettacolo messo in scena da Francesco Frongia a catturare e provocare lo spettatore facendolo entrare dentro il gesto dell’artista, il vero protagonista di questa grande storia di cui Ferdinando Bruni (che è pittore di suo) è interprete di rara profondità e incisività, bene affiancato da Alejandro Bruni Ocafia. Il momento in cui i due cominciano a “gettare” il rosso sulla tela candida vale più di tante parole.
Maria Grazia Gregori, l’Unità



Elfo Puccini, sala Fassbinder corso Buenos Aires, 33, Milano  
Da lunedì 4 a domenica 17 aprile, feriali ore 20.30, festivi ore 16.00 (lunedì 11 aprile riposo) 
Intero 30.50 € - Ridotto 16 € - Martedì 20 € 
Info e prenotazioni: tel. 02.0066.06.06, www.elfo.org


In occasione delle repliche dello spettacolo Rosso, gli spazi dell’Elfo Puccini rinnovano il legame con le arti visive ospitando due mostre

FOYER SALA FASSBINDER | 4 - 17 APRILE
L'ALTRO SGUARDO
Fotogrammi di Pietro Bologna
La mostra sarà visitabile un'ora prima dell'inizio di Rosso.
Inaugurazione: 4 aprile ore 19.30. Incursioni sonore di Nino Locatelli

I fotogrammi di Pietro Bologna, raccolti nel progetto L’ALTRO SGUARDO, vengono esposti nel foyer della sala Fassbinder: “un progetto che appartiene all'oscurità. Sono stratificazioni di nero ottenute da frammenti di carta sovrapposti. Due anni di ricerca, di carte utili al lavoro e del giusto momento. Nel silenzio luminoso di cinque giorni trascorsi in camera oscura il progetto si è formalizzato, spontaneamente”. (cfr. pietrobologna.it).

ATELIER ELFO PUCCINI | 8 – 12 APRILE
INFRAROSSO
un'interazione tra arti visive e teatro
Inaugurazione: venerdì 8 aprile ore 19.30
Artisti: Alessandro Cardinale, Romeo Castellucci, Pierluca Cetera, Alessio De Girolamo, Giovanni Gaggia, Cristina Gori, Vincenzo Marsiglia, Gianluca Panareo.
Curatore: Gaia Pasi
Organizzazine: Galleria Zak
Date: 9 – 12 aprile
Orari di apertura: sabato dalle 18,30 / domenica dalle 14,30 / lunedì dalle 20,00

La Galleria ZAk di Monteriggioni (Siena) in occasione di MiArt, fiera internazionale d'arte propone nello spazio Atelier del teatro Infrarosso. Forme d'arte che si ibridano e potenziano a vicenda andando a creare un unicum nel panorama di una fiera internazionale, in cui solitamente l'arte teatrale non trova posto. Vede coinvolti 8 artisti tra i più interessanti e coraggiosi dell'attuale panorama nazionale.

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