lunedì 1 agosto 2016

"Ciauru di Fimmina". Alla Galleria Civica d'Arte Contemporanea Montevergini di Siracusa, la mostra fotografica di Maria Pia Ballarino.

CIAURU DI FIMMINA
Mostra fotografica di Maria Pia Ballarino

Con il Patrocinio del Comune di Siracusa
Dal 13 al 28 agosto 2016
Galleria Civica d'Arte Contemporanea Montevergini 
Via S. Lucia alla Badia 1, Siracusa
  
“Ciauru di fimmina”, progetto fotografico dell’artista Maria Pia Ballarino, fotografa eclettica e originale, è un’ode alla sensualità femminea sicula e alle donne siciliane, una celebrazione espressiva ed eloquente che rappresenta la storia d’amore tra la fotografa aretusea e la Sicilia, sua terra nativa. 
“Ciauru di fimmina”, locuzione che tradotta dal dialetto siciliano significa testualmente “odore di donna”, formata dai sostantivi ciauru e fimmina, accezioni forti, pregni di sicilianità, è un percorso ricercato e sviluppato nel tempo, attraverso le immagini, incentrato sì sulla bellezza estetica, ma più di tutto sulla percezione emozionale, sull’odore e sul profumo. Odore e donna, binomio assoluto e topos artistico di cui l’arte nei secoli non ha mai potuto fare a meno, accostamento imprescindibile, efficace e funzionale che ha potere esoterico, quasi come se dal senso dell’olfatto si riuscisse a comprendere una sottile ma ben delineata differenza, tra chi è semplicemente donna e chi, invece, è soprattutto fimmina.
Mi viene a mente il romanzo Eva, di Giovanni Verga, “C’era un profumo singolare in quella camera, un profumo di cosa viva, un profumo di donna e di donna amante”; o gran parte della poesia francese di Charles Baudelaire che, nella poesia Profumo esotico e nei suoi Fleurs du Mal, del binomio “odore e donna” ne ha fatto struttura portante, quando la bellezza bruna dell’amata Duval e il profumo della sua chioma gli rianimavano un mondo di sensazioni: “Quando, con gli occhi chiusi, in una calda sera di autunno, respiro l’odore del caloroso tuo seno, vedo passare spiagge felici abbagliate dai fuochi d’un monotono sole; Guidato dal tuo odore verso incantevoli climi, vedo un porto pieno di vele e di antenne agitate da l’onda marina”. E poi Scent of a woman, passando alla magia del cinema. Il regista Martin Brest ha realizzato un capolavoro nel 1992 (rifacimento di Profumo di donna di Risi), in cui il cieco Frank, interpretato abilmente da Al Pacino, svela sin dalle prime battute la sua grande passione – le donne – vantandosi di riconoscerle dal profumo e lasciando a bocca aperta il suo giovane accompagnatore.

 Credo che non ci sia nulla di più coinvolgente di questo”. Sono parole di Maria Pia Ballarino su Ciauru di fimmina. Odore e donna, combinazione linguistico-sensoriale che fuoriesce alla perfezione negli scatti della fotografa aretusea: corporature mediterranee, talune veraci e sanguigne, altre incubatrici di maternità che, attraverso una nudità accennata e mai volgare, sprigionano carnalità e purezza insieme. “La massima espressione della Sicilia è la donna perché racchiude in sé il fuoco, i colori, l’anima della mia terra. La Sicilia per me è quindi fimmina.” Accredito sostanziale che la Ballarino sottolinea con ardore.
Un progetto fotografico che rappresenta un quotidiano autobiografico fatto dagli istanti più intimi dell’artista, dai sapori, dagli odori. Una serie di immagini 30x45 cm (più passepartout 10x10), stampate su carta baritata, cotone e polaroid, accompagnate da scritti e poesie di scrittori siciliani (e non solo), per dare risalto ad una sicilianità che ha brama di manifestarsi, attraverso ogni forma d’arte, e dare spazio al talento di cui la Sicilia, terra vigorosa di acqua e fuoco, è ricca.
Testo critico a cura di Francesco A. Russo

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