mercoledì 17 aprile 2019

PINA TODAY. Perugia rende omaggio a Pina Bausch, l’artista che ha trasformato il linguaggio della danza e dello spettacolo dal vivo.


Andres Neumann, Graziano Graziani, Raffaella Giordano, tre film-documentari e la riproduzione della NELKEN–Line nel centro storico della città: dal 5 al 20 maggio, tra dialoghi, cinema e performance, si celebra la grande danzatrice e coreografa.

Un progetto a cura di HOME Centro Creazione Coreografica e Teatro Stabile dell’Umbria nell’ambito della rassegna multidisciplinare Smanie di Primavera


Si terrà a Perugia, nel mese di maggio 2019, il progetto PINA TODAY dedicato all’artista Pina Bausch, ideato e realizzato da HOME Centro Creazione Coreografica e dal Teatro Stabile dell’Umbria, nell’ambito di Smanie di Primavera, rassegna multidisciplinare che lo Stabile umbro dedica alla ricerca, alla drammaturgia contemporanea e ai nuovi linguaggi della scena.
PINA TODAY, attraverso cinque appuntamenti dal 5 al 20 maggio (ad ingresso libero), vuole rendere omaggio, a 10 anni dalla scomparsa, ad una delle figure più rivoluzionarie e significative nel panorama mondiale della danza contemporanea, del teatro-danza e delle arti dello spettacolo.
Gli incontri in programma, tra dialoghi, docu-film e performance, rappresentano inoltre l’occasione per il pubblico di avvicinarsi non solo al mondo della Bausch ma anche a quello dell’arte coreutica in generale. Il progetto, infatti, segue uno degli intenti primari di HOME Centro Creazione Coreografica (la prima residenza artistica in Umbria dedicata alla danza nata nel 2018 e diretta da Valentina Romito/Associazione Dance Gallery): costruire un luogo di ricerca, di scambio e riflessione fornendo al pubblico gli strumenti per orientarsi nelle traiettorie e nei territori della danza.


Si comincia domenica 5 maggio con l’evento JOIN! The NELKEN–Line che coinvolgerà studenti di danza, professionisti, dilettanti e appassionati nel ricreare la celebre “camminata” di Pina Bausch per le strade della città, per un’esperienza immersiva nella coreografia più emblematica della Bausch. Anche Perugia, quindi, aderisce al progetto della Pina Bausch Foundation che invita a danzare "The NELKEN-Line", una delle sue sequenze più famose, tratte dallo spettacolo “Nelken” del 1982, in cui semplici ma precisi gesti raccontano l’avvicendarsi delle quattro stagioni mentre i danzatori procedono in fila indiana. La NELKEN-Line sarà riprodotta il 5 maggio, dai cittadini che hanno aderito alla chiamata, nel centro storico di Perugia con partenza dai Giardini Carducci alle ore 16. È prevista la realizzazione di un video che sarà inviato alla Fondazione Pina Bausch e pubblicato insieme agli altri già realizzati in tutto il mondo.  



Sabato 11 maggio, al Teatro Morlacchi alle ore 17.30, “In cerca del gesto: la vita nel teatro danza di Pina Bausch”, incontro con Andres Neumann, professionista dell’industria creativa e culturale e  produttore con un’esperienza di quasi mezzo secolo nel campo degli scambi culturali internazionali, è stato co-produttore di tre opere di Pina Bausch e tuttora continua la sua storica collaborazione con il Tanztheater Wuppertal. L’appuntamento, ideato e condotto da Carla Di Donato, è volto a riscoprire la contemporaneità assolutamente vitale dell’opera di Pina Bausch attraverso la visione e l’analisi di un percorso ragionato di documenti inediti o rari provenienti dall’Archivio Andrés Neumann, introdotti, commentati e dialogicamente investigati dal duo Neumann-Di Donato.
Carla Di Donato, studiosa, giornalista e dottore di ricerca in Arti dello Spettacolo, è curatrice per HOME e il Teatro Stabile dell’Umbria del progetto formativo “Il corpo che danza”, giunto quest’anno alla terza edizione e che vedrà il suo terzo appuntamento nell’incontro con Neumann.


Lunedì 13 maggio, alle ore 21 al Cinema Postmodernissimo, la proiezione del documentario “Pina Bausch a Roma” (durata 58’, anno 2016), con la regia di Graziano Graziani, produzione Riccione Teatro e Archivio Teatrale Andrés Neumann/Il Funaro Centro Culturale (Pistoia).
Il film ripercorre l’esperienza di Pina Bausch nella città eterna a cui dedicò due spettacoli indimenticabili, Viktor (1986) e O Dido (1999). Attraverso un intreccio di preziose testimonianze - da Matteo Garrone a Mario Martone, da Vladimir Luxuria a Ninni Romeo, da Leonetta Bentivoglio a Andrés Neumann, da Maurizio Millenotti a Claudia Di Giacomo fino alla famiglia rom Firlovic - riemerge così la Roma insospettabile di Pina Bausch, una città autentica e assolutamente anticonvenzionale. A seguire, l’incontro con Graziano Graziani in dialogo con Carla Di Donato.

Domenica 19 maggio, alle 21 al Teatro Morlacchi, l’incontro con la danzatrice, coreografa e attrice Raffaella Giordano, condotto da Carla Di Donato. L’appuntamento, il quarto della rassegna “Il corpo che danza”, si terrà al termine dell’ultima creazione della Giordano “CELESTE Appunti per natura”. Il 20 maggio l’artista curerà una masterclass gratuita per danzatori e studenti avanzati, presso la sede Home/Dance Gallery a Perugia (ore 11-14).


Ultima tappa di PINA TODAY, lunedì 20 maggio, al Cinema Postmodernissimo con la proiezione di due film. Alle ore 18.30 “Les Reves dansant - Sui passi di Pina Bausch” (2010, durata 1h 29’) di Anne Linsel e Rainer Hoffmann. Nel 2009 Pina Bausch, qualche mese prima di morire, decide di riprendere il suo famoso spettacolo Kontakthof non più con la sua compagnia, ma con un gruppo di adolescenti tra i 14 e 18 anni che non sono mai saliti in scena e che non hanno mai danzato. Dopo alcuni mesi l’esperienza ha cambiato il loro sguardo sulla danza, ma anche sulla loro quotidianità, rinforzando i legami affettivi e di fiducia. 

 
Alle ore 21 “Pina” (2011, durata 1h40’), documentario diretto da Wim Wenders.
Quello che doveva essere il primo film d’autore con Pina Bausch, è diventato dopo la sua improvvisa scomparsa (30 giugno 2009) un film su e per Pina. “Ogni volta che vedo una sua coreografia, anche per la centesima volta, – dice Wim Wenders – re-imparo che custodiamo un tesoro nel nostro corpo: la capacità di esprimerci senza parole. E quante storie possono essere raccontate senza una sola frase”.

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