giovedì 24 febbraio 2022

ONIRICA. Alla Galleria Triphé di Roma, la mostra personale di Fiorella Vair, a cura di Maria Laura Perilli.

 


ONIRICA

Mostra personale

di Fiorella Vair


a cura di Maria Laura Perilli


Dal 18 marzo al 20 aprile 2022

Opening: Venerdì 18 marzo 2022 ore 15:00 – 21:00


Galleria Triphé
Via delle Fosse di Castello, 2 – Roma

Cell: 366-1128107 - Mail: info@triphe.it




La galleria Triphè presenta "onirica", mostra personale di fotografia di Fiorella Vair.

L'onirismo è l’habitat naturale della sua produzione artistica; come sottolinea Freud viene privilegiato il mondo dell'inconscio: "la dimensione onirica, l'oscuro groviglio di pulsioni e frustrazioni, gli stati allucinatori."

Per l'artista surrealista dare voce e spazio a certe condizioni rappresenta una duplice azione: da un lato la liberazione di sé stesso sul piano soggettivo, dall'altro, sul piano sociale, la liberazione degli esseri umani.

Fiorella Vair è in linea con tale situazione e sembra seguire con tenacia quanto proclamato da Tristan Tzara: "risolvere le condizioni, finora contraddittorie di sogno e di realtà, in una surrealtà."



I lavori della Vair esprimono l'uso di tecniche liberatorie che fanno riferimento ai metodi della psicoanalisi e a quell'automatismo psichico che, secondo Andrè Breton, riflette il vero funzionamento del pensiero in assenza di qualsiasi mutazione o preoccupazione morale ed estetica; una libera associazione di idee senza censure: è l’azione totalmente liberatoria.

Fiorella Vair rende protagonista il suo inconscio nelle sue realizzazioni fotografiche ambientando sé stessa in una atmosfera rarefatta.

Corpi che si sfiorano, donne che aleggiano nell'aria guardando verso l'alto sempre protese verso il cielo in cerca di qualcosa, occhi chiusi come abbandonati nel vento. Mille donne in un solo volto dove protagonista è l’autoscatto della Vair.




Sempre lei è la protagonista, colta in differenti circostanze tra gioco e realtà, sogno e fantasia. Le atmosfere dei suoi lavori riportano a scenari romantici dello" sturm und drang", a citazioni tecniche nell'uso caravaggesco delle luci, a colori e immagini romantiche come la zattera della Medusa di Gericault o alla austerità solenne del realismo di Millet.

Siamo in presenza, dunque, di una giovanissima artista dalle cui opere emergono non solo le indubbie capacità tecniche, ma ancor di più, il forte spessore sul piano del contenuto artistico.

BACK AND FORTH. Alla Galleria Giovanni Bonelli di Pietrasanta, la mostra di Giulio Turcato e Vincenzo Marsiglia, a cura Beatrice Audrito.

 


BACK AND FORTH
Giulio Turcato / Vincenzo Marsiglia

a cura di Beatrice Audrito

12 marzo - 26 aprile 2022 
Inaugurazione: sabato 12 marzo, ore 18.00 

Galleria Giovanni Bonelli, Piazza Duomo 1, Pietrasanta (LU) 



Sabato 12 marzo la Galleria Giovanni Bonelli apre la stagione espositiva di Pietrasanta (LU) con la mostra "BACK AND FORTH. Giulio Turcato / Vincenzo Marsiglia", due generazioni di astrattisti a confronto nello spazio di Piazza Duomo 1. La mostra, a cura di Beatrice Audrito, inaugura un nuovo format espositivo che si propone di far dialogare, in un unico ambiente, un artista storico e un artista contemporaneo mettendone in luce la visione comune, le affinità e le peculiarità della ricerca.

Il primo appuntamento pone in dialogo Giulio Turcato (Mantova, 1912 - Roma, 1995), uno dei pittori più importanti dell'arte italiana del secondo dopoguerra e tra i principali esponenti dell'astrattismo informale, con Vincenzo Marsiglia (Belvedere Marittimo, Cosenza, 1972), un artista contemporaneo appartenente alla nuova generazione astratta, che ha individuato il suo segno distintivo in un simbolo grafico semplice a forma di stella a quattro punte chiamato "Unità Marsiglia" (UM). Un modulo che l'artista declina all'infinito con tecniche e materiali diversi per sperimentarne tutte le possibilità creative servendosi della pittura, della scultura e di mezzi digitali.




Due artisti di generazioni diverse, accomunati però dalla stessa attitudine multidisciplinare e da un forte dinamismo progettuale che si esprime con assoluta libertà per giungere alla costruzione coerente di un proprio codice formale, rimanendo sempre aperti al nuovo. È proprio questa straordinaria apertura alla modernità a far avvicinare Giulio Turcato al mondo della scienza. La sua passione per la biologia, la fisica, e l'astronomia guiderà tutta la sua produzione: dalla geniale creazione delle "Superfici Lunari" degli anni Sessanta, al tema dell'esplorazione cosmologica del cielo sviluppato negli "Itinerari" e negli "Arcipelaghi" degli anni Settanta, fino alle "Acropoli" e alle superfici luminose dei "Cangianti". Un linguaggio in continua evoluzione che si rintraccia anche nella produzione di Vincenzo Marsiglia, a cominciare dalle prime opere in feltro, realizzate ritagliando e applicando la stella a quattro punte sulla superficie del quadro per creare sentieri e itinerari che somigliano a mappe cromatiche dalla cosmologia giocosa. Un escamotage con il quale l'artista si libera dalla pratica pittorica per "fare pittura" con altri mezzi: dalla scultura all'installazione digitale, ricercando rapporti ed equilibri sempre nuovi che cambiano con il variare della luce e stimolano l'interazione del fruitore.




Ricorrendo a una grande varietà di supporti e mezzi espressivi al fine di coprire una vasta gamma di possibilità, i due artisti danno vita ad un mondo astratto dove forme, colori, luce e movimento non sono più meri strumenti narrativi ma divengono il contenuto stesso della loro arte. "BACK AND FORTH", come suggerisce il titolo, permette al fruitore di muoversi "avanti e indietro" nel tempo come nello spazio, per compiere un'incursione libera tra passato e presente attraverso la produzione di Giulio Turcato e Vincenzo Marsiglia.




martedì 22 febbraio 2022

“Sia fatta la Tua Volontà. Il valore di un’Identità”, nel libro di Giovanna Cicilano il diario di una rinascita e di una conversione a Cristo.

La musicista, cantautrice e scrittrice pugliese Giovanna Cicilano torna in libreria con una nuova edizione del suo “Sia fatta la Tua Volontà. Il valore di un’Identità”. Il libro, pubblicato per la prima volta nel 2019 da Europa edizioni, è stato ristampato lo scorso dicembre dalla casa editrice Effatà nella collana Vita-grafie con il sottotitolo “Diario di una rinascita”.


Il volume, scritto in prima persona, è l’autobiografia di una donna che, dopo tante difficoltà e dopo aver imboccato strade sbagliate, ritrova la fede e riconosce la presenza di Dio nella sua vita. Giovanna nasce nel 1977 a San Giovanni Rotondo e cresce a Cagnano Varano, un piccolo paesino a nord del Gargano nella provincia di Foggia. Una famiglia come tante, la sua: il padre muratore, la madre casalinga, tre figli educati ai valori cristiani e tanti sacrifici per arrivare alla fine del mese. L’infanzia e l’adolescenza sono costellate di problemi: prima una malattia agli occhi, poi un incidente stradale e quindi una caduta in bici la costringono a un lungo calvario tra ospedali, interventi chirurgici e riabilitazione. Così cresce taciturna e distaccata dal resto del mondo. Non per apatia o insensibilità, ma perché la pace e il silenzio che ricerca nel suo mondo interiore erigono una barriera al “male di vivere”, al carico di dolore altrui che rischia di sopraffarla. Anche la fede in Dio vacilla dinanzi al mistero del male, sia fisico che morale. Unica consolazione, la musica. Le dà gioia e le permette di socializzare. Così impara a suonare la chitarra e a scrivere testi che parlano di pace e d’amore. La giovinezza e la maturità, gli studi e l’ingresso nel mondo del lavoro sono contraddistinti da un’altalena di illusioni e delusioni personali, in una vita sempre più disordinata, tra discoteche, tatuaggi, relazioni pericolose, la scoperta dell’omosessualità, esperimenti di magia bianca e nera e persino pratiche occulte. Ai nuovi problemi di salute e a quelli già noti che si trascinano da anni a causa di errori medici, si sommano ora nuove forme di malessere dovute alla lotta interiore tra il bene e il male. Solo dopo varie derive e una strenua resistenza agli attacchi del maligno, l’autrice ritrova la fede in Dio, grazie alla sua forza d’animo e all’aiuto di alcune “Dioincidenze” cioè a dire incontri, accadimenti o incroci di destini nei quali non esita a vedere l’invisibile mano divina.

Il racconto di queste esperienze non è fine a sé stesso ma vuole offrire una testimonianza che serva da esempio e incoraggiamento per coloro che vorrebbero rialzarsi da sotto le macerie della propria vita e cercano nella fede in Dio un punto di appoggio. «Ringraziai il Signore con tutta me stessa – scrive - Mi aveva guidata nonostante la mia piccolezza, la mia miseria e la mia ignoranza. Aveva ascoltato la mia richiesta di aiuto e la supplica di mia madre e, senza pensarci due volte, aveva teso la Sua mano misericordiosa su di me permettendomi di riconoscerlo come Padre Assoluto. Questo naturalmente è successo a me, ma può succedere a chiunque si mette nelle condizioni di poter chiedere. Attraverso l’abbandono a Dio infatti e, ripeto, al rispetto delle Sue Sante leggi, è possibile mettere in pratica le parole di Gesù: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto».

Dopo un decennio, l’autrice ha ripreso a suonare la chitarra e a scrivere canzoni, ispirate dalle parole del Signore. Nel 2018 ha inciso l’album "Il Trionfo sulle ali della Misericordia". L’album e il libro hanno fatto parte del progetto ReginaTour – così denominato in onore della Vergine – con cui Giovanna ha condiviso la propria testimonianza di vita e di fede con un pubblico più vasto.



Info e contatti

sabato 19 febbraio 2022

OSSIMORI. Alla Kromya Art Gallery di Verona, la mostra collettiva a cura di Matteo Galbiati.

 


OSSIMORI

Renata e Cristina Cosi | Andrea Facco
Federico Ferrarini | Luca Marignoni

Mostra collettiva
a cura di Matteo Galbiati

26 febbraio - 8 aprile 2022
Opening: sabato 26 febbraio, ore 16.00-20.00

Kromya Art Gallery, Verona




Illusione, metamorfosi, trasfigurazione e dissimulazione della realtà sono i temi centrali della collettiva "Ossimori", in programma dal 26 febbraio all'8 aprile 2022 nella sede veronese (via Oberdan, 11c) di Kromya Art Gallery. Curata da Matteo Galbiati con opere di Cristina e Renata CosiAndrea FaccoFederico Ferrarini e Luca Marignoni, la mostra sarà inaugurata sabato 26 febbraio dalle 16.00 alle 20.00.

Attraverso la pittura e la scultura, i cinque artisti sanno mettere in discussione la verità di quanto appare con azioni che generano una continua ridefinizione del dato percettivo. Inganno e mimesi, rivelazione e rappresentazione sono i termini con cui ogni loro intervento riconfigura il dato acquisito dallo sguardo.

«Le verità raccontate in modo così verosimile dall'arte - spiega il curatore Matteo Galbiati - si rivelano friabili e ingannevoli e, agli occhi, non resta che riconfigurare attentamente il giudizio persuasivo appena dato per definitivo. Ma quel che vediamo è inganno o il tentativo di migliorare la realtà e avvicinarla, proprio attraverso l'arte, al mondo delle idee? In questo scarto ambiguo tra posizioni opposte sta la forza espressiva dei loro lavori che, messi a confronto, accentuano le loro qualità peculiari grazie a questa dialettica di reciproca prossimità».

Nella ricerca di Cristina (Cesena, 1980) e Renata (Cesena, 1983) Cosi la ceramica prende la forma di pelli, stoffe, pagine: sono in generali supporti bianchi, vuoti e leggeri incapaci nel tempo di aver trattenuto le memorie e le storie vissute. Sono fossilizzati in una pesante leggerezza che fissa quei cambiamenti che potrebbero avvertire.



Interroga, invece, la pittura Andrea Facco (Verona, 1973) che, inseguendo la puntualità dell'iperrealismo, prova, in una sfida semantica, a rappresentare ciò che già è stato rappresentato. La sua realtà allora si allontana da quella iniziale per dedurre l'essenza di qualcosa di diverso in un continuo trasformarsi del visibile.




Anche Federico Ferrarini (Verona, 1976), tra pittura e scultura, apre una connessione spazio-temporale con il nostro mondo trasferendo dalla bidimensionalità delle tele, alla tridimensionalità delle installazioni scultoree, una trasfigurante vibrazione che indugia sull'evidenza di energie ataviche e cosmiche, le stesse che regolano l'universo in cui siamo immersi.



Infine Luca Marignoni (Cles, 1989), nell'essenzialità elaborata delle sue forme, dibatte sulla dualità degli opposti alterando lo stato fisico del materiale e facendolo vibrare di inconsuete evoluzioni formali; così cerca l'energia vitale che la materia stessa conserva, trattiene e lascia deflagrare restituendola allo sguardo che è capace di intercettarla nelle sue nuove possibilità e verità.




Kromya Art Gallery Verona è aperta al pubblico da martedì a sabato con orario 10.00-12.30 e 16.00-19.30, chiuso lunedì e domenica. Ingresso gratuito. Accessi regolamentati nel rispetto della normativa vigente. 


Per informazioni e appuntamenti
 T. +39 045 9788842, riccardo@kromyartgallery.com, info@kromyartgallery.com

INVITO DI SOSTA | XIV edizione . In scena lo spettacolo "Le Marin Perdu" di Natalia Vallebona e Faustino Blanchut, del collettivo belga Poetic Punkers.

 


INVITO DI SOSTA | XIV edizione

LE MARIN PERDU

di e con Natalia Vallebona e Faustino Blanchut

Collettivo Poetic Punkers


Domenica 20 febbraio, ore 17:00

Teatro Comunale Mario Spina, Castiglion Fiorentino (Ar)


Prosegue la XIV edizione della rassegna Invito di Sosta – danza contemporanea d’autore con il poetico e onirico Le Marin Perdu di Natalia Vallebona e Faustino Blanchut del collettivo belga Poetic Punkers. Lo spettacolo, selezionato dal gruppo di spettatori aretini Visionari della Danza, è ispirato al celebre saggio L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello del neurologo, scrittore e divulgatore Oliver Sacks. L’appuntamento, in replica pomeridiana, è per domenica 20 febbraio alle ore 17:00 al Teatro Comunale Mario Spina di Castiglion Fiorentino (Ar). Lo spettacolo sarà preceduto, da venerdì a domenica, da un laboratorio gratuito di danze cubane che coinvolgerà pubblico e amatori nella creazione insieme agli artisti dell'ultima scena dello spettacolo!



Le Marin Perdu è un’opera ibrida nel suo genere: vincitrice sia di premi indirizzati al teatro che alla danza, la ricerca artistica indaga la possibilità di trasporre in linguaggio scenico un materiale scientifico e neurologico. Traendo ispirazione da Il Marinaio Perduto - capitolo dell’opera L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello di Oliver Sacks - Le Marin Perdu porta in scena un uomo che fluttua tra i pezzi sparsi del puzzle della sua memoria, bloccato nel presente, senza prospettive né di passato, né di futuro. Questa introspezione, espressa attraverso una “motricità dell’incongruenza”, lo conduce a sfiorare la propria diagnosi: “Moi j’ai perdu ma mé … Moi” (Io ho perso la me… Io). Alternando momenti di lucidità ad altri di oblio, viaggia senza conoscere né la destinazione, né il punto di partenza, in una vertigine rocambolesca che tinge la scena di note tragicomiche, commoventi e poetiche.





Al termine dello spettacolo è previsto uno spazio libero di incontro fra pubblico e artisti, un'occasione di approfondimento sulla poetica degli ospiti.

CREDITI - Coreografia di Natalia Vallebona | Drammaturgia e regia di Faustino Blanchut | interpreti Natalia Vallebona, Faustino Blanchut | Musiche di Laura Marti e Patrick Belmont | Coaching artistico di Hildegard De Vuyst - Ballets C de la B | Prodotto dal collettivo Poetic Punkers e dall’associazione Les choses qui font BOOM. | Co-prodotto da: La Bergerie de Soffin - Micadanses Paris - Teatro della Tosse di Genova - Mouvement Contemporain - Code Dans Gent. | Vincitore dei premi: Essere Creativo 2019 Pesaro, Komm Tanz 2020 Compagnia Abbondanza/ Bertoni, Expolis 2020 Teatro della Contraddizione Milano. | Selezione L’Italia dei Visionari 2021 Sosta Palmizi | ph C. De Filippis 

BIO - Poetic Punkers è un collettivo di ricerca, creazione internazionale fondato in Belgio nel 2013 da Natalia Vallebona. Dal 2017 Faustino Blanchut si unisce alla ricerca, come interprete e autore.  Hanno vinto numerosi premi per la scrittura scenica e dal 2021 sono associati alla Compagnia Abbondanza/Bertoni. Natalia Vallebona, artista indipendente di origine italiana, nomade dal 2005, insegue in Europa delle linee di ricerca fra la danza e il teatro, collaborando tra gli altri con La Fura del Baus e Balletto Civile. Faustino Blanchut approccia l’arte scenica come una ricerca e ibridazione fra diversi linguaggi. Nel 2015 si diploma all’Accademia Teatro Dimitri in Ticino. Durante gli anni accademici ottiene numerosi riconoscimenti e premi per le sue capacità espressive e creative. Lavora come interprete per numerosi registi e parallelamente si dedica alla creazione dei propri lavori. Natalia e Faustino creano una cifra artistica potente e personale in cui il corpo, specchio della società contemporanea, si scosta dalla danza pura per avvicinarsi ad un’espressione più teatrale.


TRAILER "LE MARIN PERDU"




INFO E PRENOTAZIONI
Biglietti
Ingresso intero - 10 € ridotto 8€ (under 25, studenti universitari, disabili, over 65, allievi Incamminarsi)
Carta del docente e 18app disponibili solo per gli acquisti in prevendita on-line

Biglietti in prevendita su www.liveticket.it/sostapalmizi.it (costo biglietto + d.p)
La biglietteria in loco aprirà a partire da un’ora e mezza prima degli spettacoli.
Si invitano gli spettatori a privilegiare l’acquisto del biglietto on-line.

L’accesso a teatro è regolato dall'osservanza delle linee guida della Normativa anti Covid19 vigente.

Per maggiori informazioni: 

Associazione Sosta Palmizi tel. 0575 630678 / cell. 393 9913550 | e-mail info@sostapalmizi.it



mercoledì 16 febbraio 2022

IL CORPO NON MENTE. L'anima oltre il corpo nella pittura moderna. Alla Galleria de' Bonis di Reggio Emilia, la mostra collettiva di autori del Novecento storico italiano affiancati da autori contemporanei.

 


IL CORPO NON MENTE
L'anima oltre il corpo nella pittura moderna

26 febbraio - 16 aprile 2022 


Galleria de' Bonis, Reggio Emilia 

Nel corso della mostra: Interviste a professioniste e professionisti del mondo dell'arte, della moda, delle scienze umane e sociali, della politica e dell'imprenditoria 


Body positivitybody shaming, bellezza e nudo nella storia dell'arte sono solo alcuni dei contenuti della mostra collettiva "Il corpo non mente. L'anima oltre il corpo nella pittura moderna", che si terrà alla Galleria de' Bonis di Reggio Emilia (Viale dei mille, 44/D) dal 26 febbraio al 16 aprile 2022.

Protagoniste dell'esposizione saranno opere di importanti autori del Novecento storico italiano, come Renato Guttuso, Fausto Pirandello, Mario Tozzi, Emilio Greco, Franco Rognoni e Alberto Manfredi, affiancate da alcune ricerche di autori contemporanei, come Nicola Samorì, Hyena e Massimo Lagrotteria.





Gli artisti di questa rassegna, maestri della bellezza ed interpreti della realtà, raffigurano corpi imperfetti, asimmetrici, ipnotici, disarmonici. Corpi veri, molto carnali, non attraenti e idealizzati, ma reali, specchio di mille emozioni.

Una raffigurazione del corpo totalmente diversa da quella proposta dai mass media della nostra epoca. È, infatti, frequente che la pubblicità, lo spettacolo e ora anche i social media alzino l'asticella della performance estetica, avvalorando una rappresentazione del corpo tanto irreale da creare in molte persone addirittura frustrazioni, che arrivano a volte a trasformarsi in malattie. 

Un primo livello di lettura di queste opere rimanda alla body positivity, invitando l'osservatore a rivedere il concetto stesso di bello e a chiedersi se l'arte debba sempre essere foriera di bellezza e, soprattutto, di quale bellezza? Un secondo livello di lettura, più profondo, porta invece a capire come questi corpi siano solo una porta che permette l'accesso all'anima, che ne raccoglie e ne fa trasparire le emozioni; il corpo non è il reale oggetto di interesse, ma solo un veicolo.




È interessante notare come gli artisti non indichino uno stato sociale, ma uno stato dell'anima. Non si può dire se queste donne siano sposate o nubili, giovani o vecchie, ricche o povere, ma possiamo capire se sono spaventate o felici, se si sentono sole o se sono aggregatrici. Gli artisti non indagano un ruolo, li indagano tutti: lavoratrici, sorelle, amiche, sovversive, madri, amanti.

«La differenza fra le immagini femminili che vediamo oggi e quelle che animano questa mostra - spiegano i galleristi Stanislao de' Bonis e Margherita Fontanesi - sta nel fatto che il modello estetico femminile attuale è creato dal mondo della moda e del consumismo ed è dunque oggettivato e spesso sessualizzato per vendere un prodotto. Il modo di ritrarre le donne di questi artisti, invece, non le riduce a oggetto, a bene di consumo o a proprietà, ma cerca di capirne l'essenza, avvicinando in questo l'arte alla maggior parte delle tradizioni spirituali».

L'intero periodo della mostra sarà animato da diverse interviste a professioniste e professionisti del mondo dell'arte, della moda, delle scienze umane e sociali, della politica e dell'imprenditoria, che si confronteranno con i galleristi sul tema della mostra a partire dalle opere esposte.

Le interviste verranno pubblicate sul sito web della Galleria (www.galleriadebonis.com) e trasmesse sui canali social (YouTube, Facebook, Instagram), dove saranno preventivamente annunciate.

L'esposizione sarà visitabile dal 26 febbraio al 16 aprile 2022, dal martedì al sabato con orario 10.00-13.00 e 16.00-19.00, il giovedì dalle 10.00 alle 13.00. Ingresso gratuito; accessi regolamentati nel rispetto della normativa vigente. Per informazioni: tel. 0522 580605, cell. 338 3731881, info@galleriadebonis.comwww.galleriadebonis.com.

martedì 15 febbraio 2022

"Excursus". Alla Chaos Art Gallery di Parma, in mostra le opere pittoriche dell’artista ligure Carlo Sciff, a cura di Francesco Mutti.

 


CARLO SCIFF. Excursus

A cura di Francesco Mutti

26 febbraio - 17 marzo 2022 
Inaugurazione: Sabato 26 febbraio alle ore 17:00

Chaos Art Gallery, Parma 



Chaos Art Gallery di Parma (Vicolo al Leon d’Oro, 8) presenta, dal 26 febbraio al 17 marzo 2022, un "Excursus" nella recente produzione pittorica dell’artista ligure Carlo Sciff che, attraverso opere di matrice Pop, invita il pubblico a riflettere con positiva leggerezza e grande ironia sulle ossessioni, gli usi e i costumi che caratterizzano il Bel Paese.





Curata da Francesco Mutti, l’esposizione sarà inaugurata sabato 26 febbraio, alle ore 17.00, alla presenza dell’artista, del curatore e di Laura Olivieri, coordinatrice del progetto.

Forte è il legame di Carlo Sciff con Parma, dove è avvenuta la sua formazione universitaria. A otto anni dalla prima mostra personale nella città ducale, l’artista espone presso Chaos Art Gallery una ventina di opere inedite, realizzate negli ultimi due anni, unitamente ad alcuni lavori precedenti, per consentire allo spettatore di leggere il significativo cambiamento che ha interessato la sua pittura, sempre pulita, immediata e controllata, ma maggiormente rivolta ad un approfondimento introspettivo.







«Excursus - scrive il curatore Francesco Mutti - è una sorta di legenda del lavoro di Sciff. E porta in dote alcune considerazioni: la prima è che, in undici anni di attività, Carlo è sicuramente cambiato. Lo è nello stile grafico, nella padronanza della linea, nell’invenzione compositiva: alcune soluzioni formali dell’oggi possiedono ancora quella capacità di sintesi con cui egli si è già fatto apprezzare in passato eppure, adesso, dimostrano anche rapidità esecutiva e intuizione repentina, doti indispensabili se si vuol "fermare" l’attimo contemporaneo e portarlo allo scoperto. Inoltre il mutamento è avvenuto anche all’interno: stimolato da nuove idee e da nuovi studi, la sua produzione risente sempre più di quell’analisi introspettiva che porta, prima o poi tutti gli artisti, a voler far luce su ciò che hanno dentro di loro tanto quanto sul mondo esterno che osservano giorno per giorno».