giovedì 24 febbraio 2022

ONIRICA. Alla Galleria Triphé di Roma, la mostra personale di Fiorella Vair, a cura di Maria Laura Perilli.

 


ONIRICA

Mostra personale

di Fiorella Vair


a cura di Maria Laura Perilli


Dal 18 marzo al 20 aprile 2022

Opening: Venerdì 18 marzo 2022 ore 15:00 – 21:00


Galleria Triphé
Via delle Fosse di Castello, 2 – Roma

Cell: 366-1128107 - Mail: info@triphe.it




La galleria Triphè presenta "onirica", mostra personale di fotografia di Fiorella Vair.

L'onirismo è l’habitat naturale della sua produzione artistica; come sottolinea Freud viene privilegiato il mondo dell'inconscio: "la dimensione onirica, l'oscuro groviglio di pulsioni e frustrazioni, gli stati allucinatori."

Per l'artista surrealista dare voce e spazio a certe condizioni rappresenta una duplice azione: da un lato la liberazione di sé stesso sul piano soggettivo, dall'altro, sul piano sociale, la liberazione degli esseri umani.

Fiorella Vair è in linea con tale situazione e sembra seguire con tenacia quanto proclamato da Tristan Tzara: "risolvere le condizioni, finora contraddittorie di sogno e di realtà, in una surrealtà."



I lavori della Vair esprimono l'uso di tecniche liberatorie che fanno riferimento ai metodi della psicoanalisi e a quell'automatismo psichico che, secondo Andrè Breton, riflette il vero funzionamento del pensiero in assenza di qualsiasi mutazione o preoccupazione morale ed estetica; una libera associazione di idee senza censure: è l’azione totalmente liberatoria.

Fiorella Vair rende protagonista il suo inconscio nelle sue realizzazioni fotografiche ambientando sé stessa in una atmosfera rarefatta.

Corpi che si sfiorano, donne che aleggiano nell'aria guardando verso l'alto sempre protese verso il cielo in cerca di qualcosa, occhi chiusi come abbandonati nel vento. Mille donne in un solo volto dove protagonista è l’autoscatto della Vair.




Sempre lei è la protagonista, colta in differenti circostanze tra gioco e realtà, sogno e fantasia. Le atmosfere dei suoi lavori riportano a scenari romantici dello" sturm und drang", a citazioni tecniche nell'uso caravaggesco delle luci, a colori e immagini romantiche come la zattera della Medusa di Gericault o alla austerità solenne del realismo di Millet.

Siamo in presenza, dunque, di una giovanissima artista dalle cui opere emergono non solo le indubbie capacità tecniche, ma ancor di più, il forte spessore sul piano del contenuto artistico.

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