lunedì 11 luglio 2016

Doppia vetrina internazionale per l'artista Giuseppe Fratantonio (GiEffe), in mostra a Barcellona e a Bruxelles .

Doppia vetrina internazionale per l'artista Giuseppe Fratantonio (GiEffe) che giovedì 14 luglio sarà protagonista di ben due mostre collettive internazionali che si inaugureranno in contemporanea, una a Barcellona (Spagna) e l'altra a Bruxelles (Belgio). 

La prima si intitola “Posibilidad de paisaje" e aprirà i battenti giovedì 14 luglio prossimo alla BCM Art Gallery (Calle Bailèn, 134). Vi prenderà parte con altri tredici pittori italiani impegnati da tempo in una ricerca formale ed estetica sul tema del paesaggio contemporaneo, visto sotto l'aspetto vedutistico, contemplativo, mentale, della denuncia sociale, onirico o pop. La mostra, a cura del critico d'arte Silvia Arfelli, fa parte di un progetto internazionale dedicato al paesaggio contemporaneo e alle sue possibilità espressive nella realizzazione artistica. 

La mostra, organizzata dall'agenzia di eventi d'arte "La Maya Desnuda" di Forlì, sarà aperta al pubblico fino al 23 luglio e potrà essere visitata dal lunedì al venerdì dalle ore 17,00 alle 20,00 e mercoledì, venerdì e sabato anche dalle ore 11,00 alle 14,00. La seconda mostra si inaugurerà giovedì 14 luglio nella Galleria Sensi di Rue de la Régence 13, nel cuore di Sablon, il quartiere artistico e storico di Bruxelles.
 
Giuseppe Fratantonio in arte GiEffe
 
Giuseppe Fratantonio è nato a Modica ma vive a Pozzallo da trent'anni. Di recente ha partecipato ad alcune collettive in Italia e all'estero. L'artista siciliano esporrà alcune tele dipinte con colori ad acrilico. Ha scritto di lui il critico d'arte Maria Teresa Prestigiacomo: "Giuseppe Fratantonio è un grande maestro del colore, un docente che ha saputo liberarsi dagli orpelli accademici per offrire all'osservatore eleganti e composte campiture nitide e veriste, al tempo stesso sognate e rivissute con la memoria di chi, bambino, adolescente, ha vissuto sapori, umori,fragranze, atmosfere, di un luogo magico, come quello del ragusano…Una sorta di tempo rivissuto e ricreato con la magia di pochi tratti, piani e volumi, sfondi e primi piani che creano una finestra sul cuore antico del Mediterraneo, laddove non vi sia".

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