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venerdì 3 maggio 2024

IMA KOKO WATASHI. Al Garage di Enna, lo spettacolo di improvvisazione istantanea di musica e danza, in collaborazione con Curva Minore. Il progetto è ideato dalla coreografa e danzatrice giapponese Chikako Kaido e dal contrabbassista giapponese Tetsu Saito.

 


IMA KOKO WATASHI

Spettacolo di improvvisazione istantanea di musica e danza
in collaborazione con Curva Minore

Venerdì 3 maggio 2024 alle ore 21:30

Garage Arts Platform - Enna




Il Garage presenta venerdì 3 maggio 2024 alle 21:30 lo spettacolo "Ima Koko Watashi" di improvvisazione istantanea di musica e danza in collaborazione con Curva Minore, associazione per la musica contemporanea con base a Palermo, che torna ad organizzare un incontro in Garage e a Enna ad un anno dalla prima collaborazione del 2023. La serata fa parte della rassegna "Prima Vera ConTemporanea 3" di Curva Minore. L'ingresso in via Leonardo Da Vinci 2 a Enna Bassa è di dieci euro (ridotto a otto per studenti under 30 e possessori Feltrinelli Card) con tessera garage 23/24.
Il progetto ha già avuto luogo a Düsseldorf, Wuppertal, Colonia, Liegi, Bruxelles, Tokyo, in questi giorni in Sicilia a Catania, Enna e Palermo per continuare poi a girare fino al 2025.

A Enna si esibiranno i danzatori Antonio Stella, Kristin Schuster (GER), Jascha Viehstädt (GER) e i musicisti Davide Campisi (percussioni), Gunda Gottschalk (GER, Viola e Violino), Fabian Neubauer (GER, piano e elettronica). Ima Koko Watashi è ideato dalla coreografa e danzatrice giapponese Chikako Kaido e dal contrabbassista giapponese Tetsu Saito.






A Enna si esibiranno i danzatori Antonio Stella, Kristin Schuster (GER), Jascha Viehstädt (GER) e i musicisti Davide Campisi (percussioni), Gunda Gottschalk (GER, Viola e Violino), Fabian Neubauer (GER, piano e elettronica). Ima Koko Watashi è ideato dalla coreografa e danzatrice giapponese Chikako Kaido e dal contrabbassista giapponese Tetsu Saito.






Kaido ha studiato cultura e scienze umane presso la Women's University giapponese, danza e coreografia nel programma di master presso la Folkwang University of the Arts. In seguito ha lavorato come coreografa e danzatrice presso il Folkwang Tanzstudio. Dal 2010 lavora come coreografa freelance e nello stesso anno è stata candidata al Premio Kurt Jooss per la coreografia "There is an Abyss" (2009). Nel 2012 ha ricevuto il premio della giuria al MasDanza Festival per il suo lavoro solista "Devision" al Redbrick Theatre di Yokohama. Nel 2013 è stata nominata per la seconda volta al Premio Kurt Jooss con il suo pezzo "Schattenlinien" (2012). Nel 2020 Kaido ha ricevuto il premio per le arti dello spettacolo dalla capitale dello Stato di Düsseldorf e nel 2021 ha ricevuto un finanziamento triennale dal Ministero della Cultura della Renania Settentrionale-Vestfalia per gli anni 2023-2025.



Uno spettacolo è destinato a scomparire dal luogo in cui si svolge. È fatto di momenti, ognuno dei quali è irripetibile e inafferrabile. L’idea di “Ima koko watashi” (dal giapponese: “Sono qui adesso”) si basa sul desiderio di cogliere questa fugacità nella danza.
Gli artisti lavoreranno sul momento, l’hic et nunc che sta immediatamente scomparendo.

Una performance può essere vista come un segno tracciato sulla superficie dell’acqua con un bastoncino. è difficile che sopravviva. È destinata a scomparire dal luogo in cui si svolge o semplicemente a spostarsi in un altro luogo. un luogo fisico, come un altro palcoscenico. un luogo immateriale, come la memoria di chi l’ha vissuta e ne porta a casa il ricordo. una performance è composta da momenti, ognuno dei quali è irripetibile, inafferrabile. sono uniti da una linea temporale. può essere una linea retta, curva, o che si chiude su se stessa come un cerchio o uno scarabocchio.
Possiamo trovare mille modi per immaginare una performance, ma non possiamo prescindere dalla sua natura effimera, fugace, deperibile. La performance ha un inizio e una fine nello spazio e nel tempo (a volte molti inizi e molte fini). Difficile tornare indietro. Difficile correggere un errore. Tetsu Saito, il contrabbassista che è anche l’ispiratore di queste serate, soleva dire che le cose più importanti sono l’adesso (ima), il qui (koko) e quell’io individuale/collettivo che risponde al nome di watashi.



Garage Arts Platform

via Leonardo da Vinci 2, Enna
Mob. +39 340 965 5369 - Email: garage.enna@gmail.com

PITTURA - PERCEZIONE. Alla Glenda Cinquegrana Art Consulting di Milano, in mostra le opere di Antonio Calderara, Marco Casentini, Paolo Iacchetti e Luca Lombardi, a cura di Andrea Daffra.


PITTURA - PERCEZIONE

 

Mostra collettiva

di

Calderara, Casentini, Iacchetti, Lombardi 


A cura di Andrea Daffra


Dal 10 maggio al 22 giugno 2024

Opening: Giovedì 9 maggio ore 18:30


Glenda Cinquegrana Art Consulting  - Milano


 


Glenda Cinquegrana Art Consulting è lieta di presentare la mostra Pittura-Percezione, una collettiva a cura di Andrea Daffra che mette in dialogo quattro artisti dell’astrazione italiana ovvero Antonio Calderara, Marco Casentini, Paolo Iacchetti, Luca Lombardi. Secondo le parole del curatore "l’esposizione si configura come un'opportunità per esplorare il complesso rapporto tra linguaggio pittorico, composizione aniconica e comprensione visiva"; in altre parole, secondo Daffra, tra i due poli rappresentati dalla pittura e la percezione si concentrano tutte le componenti essenziali della disciplina. 

All’interno di una lettura storica, l’esposizione parte dagli approcci più tradizionali del linguaggio per arrivare fino alle sperimentazioni più recenti ed innovative, confermando il ruolo della pittura quale medium privilegiato per sondare il processo di composizione delle forme sulla superficie della “tela”. Come scrive Daffra "gli indirizzi lessicali dei singoli artisti presentati, adoperati come elementi metaforici per esplorare il mondo circostante, consentono di investigare gli effetti ‘classici’ della percezione, mentre la complessità ottica della trama apre varchi verso una comprensione più profonda dei livelli narrativi custoditi nelle opere".


Antonio Calderara

Alla base della mostra si trova il lavoro di una generazione storica rappresentata da Antonio Calderara (Abbiategrasso 1903 – Vacciago 1978). “Vorrei che il colore perdesse la sua natura di materia per purificarsi in realtà di luce”, scriveva l’artistaSe a causa dell’unicità propria del suo lavoro è difficile ricondurlo all’interno di una corrente, la sua ricerca sull’astrazione risente delle influenze che provengono da un lato dagli Spazialisti di Fontana, dall’altro dagli artisti tedeschi e svizzeri dell’area analitica. A partire dalla figurazione di base ottico-percettiva, la sua indagine dal 1959 approda all’astrazione, che consiste nell’uso di una luce vista nel tempo e nello spazio. 


Marco Casentini


Le geometrie di Marco Casentini trovano la loro origine dallo studio sul De Stijl. Come nell’ultimo Mondrian newyorchese, le astrazioni di Casentini sono influenzate dal ritmo delle metropoli. Come dichiara lui stesso, “le mie opere traggono origine dagli spazi urbani, dalle geometrie, dalle forme e dalle loro architetture. Quando vivi in una grande città ti relazioni con le sue geometrie”. 

Paolo Iacchetti


L’opera di Paolo Iacchetti, invece, vede un passaggio progressivo dal riduzionismo cromatico di carattere spaziale ad una poetica che si focalizza ormai sul segno. Come scrive di lui Matteo Galbiati: Gesto, pigmento, colore, supporto, linea sono ingredienti per una risonante poetica mossa dal continuo loro rimpasto, accumulazione, sottrazione, alterazione.


Luca Lombardi



Di una generazione più giovane è Luca Lombardi, la cui ricerca sul segno pittorico è influenzata dall’atto di scorrere le dita sullo schermo: Swipe trasforma questo gesto apparentemente banale che in un segno pittorico sinuoso, dematerializzato e sensuale. Come dichiara l’autore “All'interno dell'universo tecnologico che abitiamo, abile nel sintetizzare tutto ciò con cui entra in contatto, la (f)orma gestuale delle nostre azioni si è ridotta ad uno swipe.” I titoli delle sue opere richiamano invece ad una narrazione che vuole ancorare l’opera al contingente.


Glenda Cinquegrana Art Consulting 

Via L. Settembrini, 17, I-20124 Milano

Tel: 02 49429104 - E-mail: press@glendacinquegrana.com

www.glendacinquegrana.com


PARADISÌACA. Alla SACCA gallery di Modica, la mostra collettiva di 7 artisti che riflettono sul tema della natura, a cura di Giovanni Scucces.

 


PARADISÌACA

Mostra collettiva
A cura di Giovanni Scucces

ARTISTI
Daniela Balsamo, Antonio Bardino, Giovanni Bongiovanni, Simone Bubbico, Emilia Faro, Elisa Zadi, Davies Zambotti

11 maggio - 28 giugno 2024
Vernissage: Sabato 11 maggio alle ore 19:00

SACCA gallery – Modica


"Ogni volta che la pressione della nostra complessa vita cittadina fluidifica il sangue e intorpidisce il mio cervello, cerco sollievo nella natura; e quando sento il giallo lamento del coyote all’alba, le mie preoccupazioni mi abbandonano e sono felice".
Hamlin Garland, scrittore statunitense (West Salem, Wisconsin, 1860 - Hollywood, 1940)

Sarà come fare “un tuffo” nella natura visitare la mostra che verrà inaugurata a Modica sabato 11 maggio 2024 alle ore 19 presso la Galleria SACCAParadisìaca, titolo scelto dal curatore Giovanni Scucces, racchiude la visione di un luogo naturale idilliaco, proprio del paradiso, in grado di donare calma, serenità, felicità e pace. La natura, infatti, ha la capacità di migliorare lo stato d'animo dell'uomo, è in grado di meravigliarci e di suscitare in noi un profondo senso di benessere. Il rapporto fra uomo e natura è un tema di grande attualità. Tuttavia, sempre più spesso, non se ne parla con accezione positiva, ma per gli effetti nefasti che si manifestano a causa dell'uomo. Ma è indubbio che tutti noi abbiamo un gran bisogno di riconnetterci con essa. Le aree verdi sono un rimedio contro lo stress. La sensazione di sentirsi connessi con il mondo naturale ci appaga. E secondo alcuni studi, pubblicati dall’American Psychological Association, potrebbe bastare anche la sola visione della natura (semplicemente in foto o video) per ottenere dei benefici. Quindi, pensate un po’ all’effetto che può avere in noi l’incontro fra la natura e il potere terapeutico dell’arte, con la sua capacità di stimolare le aree del cervello deputate alla percezione del piacere ogniqualvolta ci troviamo al cospetto di un’opera che ci ammalia.


Giovanni Bongiovanni, Una Contrada incolta, olio e pastelli a olio su tela, cm 80x80, 2024
[courtesy SACCA gallery e l’artista]

Antonio Bardino, Resistors, olio su tela, cm 100x70, 2020
[courtesy SACCA gallery e l’artista]


Una sensazione che si potrà provare grazie alle opere dei sette artisti invitati: Daniela Balsamo (Palermo, 1970), Antonio Bardino (Alghero, 1973 - Udine), Giovanni Bongiovanni (Augusta, 2001), Simone Bubbico (Torino, 1984), Emilia Faro (Catania, 1976 – Torino), Elisa Zadi (Arezzo, 1979 – Firenze), Davies Zambotti (Torino, 1980 - Milano). Ognuno di loro, all’interno della propria ricerca e in vari modi, ha trattato tematiche legate alla natura. Balsamo crea scenari surreali in cui la natura si riappropria dei suoi spazi. Bardino la celebra esaltandone la bellezza della flora e creando, nell’insieme, dei giardini botanici su tela. Bongiovanni cala nella scena naturale dei ragazzini in azione intenti ad esplorarla o si concentra su prati verdi in cui la presenza dell’uomo può essere solo ipotizzata. Bubbico pone in “simbiosi” uomo e natura attraverso infiorescenze che germogliano da elementi corporei, mentre Faro innalza palme totemiche come simboli spirituali. Zadi si mette a nudo autoritraendosi nell’atto di svestirsi per connettersi appieno con la natura circostante. Infine, Zambotti, con le sue fotografie, ci restituisce una natura trasognata ed eterea, ma anche viva ed estremamente delicata.


Daniela Balsamo, Primo approdo, olio su tela, cm 100x100,2024
[courtesy SACCA gallery e l’artista]


Simone Bubbico, In bloom 12, spray e graffite su carta, cm 41x27,9, 2024
[courtesy SACCA gallery e l’artista]

Emilia Faro, Blue Palm, acquarello su carta, cm 100x70, 2023
[courtesy SACCA gallery e l’artista]


Nell'arte, il rapporto uomo-natura si perde nella notte dei tempi, è qualcosa di viscerale. Già parecchie migliaia di anni fa, con le pitture rupestri, e fino ai nostri giorni, l'uomo ha sempre cercato di raffigurare e celebrare la natura in svariati modi. Nella preistoria venivano rappresentati soprattutto animali e figure umane stilizzati, probabilmente a scopo propiziatorio. Nel mondo antico, con gli egizi prima, i greci e i romani poi, avviene una personificazione della Natura, intesa come manifestazione divina per cui ogni elemento è rappresentato da un proprio Dio. La natura acquisisce sempre maggiore rilevanza, non solo per la fauna, ma anche per la flora. Al di là dei motivi fitomorfi, fiori, piante e alberi vengono rappresentati con sempre maggiore perizia fino a giungere a dei veri e propri giardini.

Nel corso del Medioevo, con la crescente affermazione del cristianesimo, la Natura diventa espressione di un solo Dio e diversi elementi naturali acquisiscono una propria simbologia. Essa, in quanto frutto della creazione dell'Altissimo, assurge a sinonimo di perfezione e di connessione con Dio e viene simboleggiata in maniera idilliaca dal Paradiso Terrestre.


Elisa Zadi, Il tempo perduto I, olio e pigmento su tessuto, cm 150x110, 2023 (serie Tempo Perduto) 
[courtesy SACCA gallery e l’artista]


Davies Zambotti, Atlante (Vol.2)_3,stampa su carta cotone museale FineArt Hahnemühle, cm 50x62, 2024
[courtesy SACCA gallery e l’artista]


"Quando ho bisogno di ricreare me stesso vado in cerca della foresta più buia, della palude più fitta e impenetrabile: qui risiede la forza, la quintessenza della Natura… La vasta, selvaggia, terribile madre di noi tutti, la Natura".

Henry David Thoreau, scrittore e filosofo statunitense (Concord, Massachusetts, 1817-1862)

Con il Rinascimento e l'avvento della prospettiva, la natura funge da ambientazione, fa da sfondo alla scena principale e giunge a una resa più naturalistica. Ma è solo nel XVII secolo che lo scenario naturale, con la pittura di paesaggio, diventa un genere artistico autonomo. Nell'Ottocento, con il Romanticismo, la natura diviene specchio dell'interiorità umana. Quindi, essa viene rappresentata perché in grado di suscitare emozioni ed esaltare la sensibilità dell'uomo. Poi con la seconda rivoluzione industriale il rapporto con la natura muta, entra in gioco la modernità, il progresso. Così fra Ottocento e Novecento, le rappresentazioni diventano via via meno realistiche e più dinamiche. Dapprima con l'impressionismo e le sue variazioni luministiche e cromatiche, poi con la visione geometrica, frammentata e multipla del cubismo, fino a giungere al surrealismo e alla tipica combinazione di elementi reali e fantasiosi che sfociano in ambientazioni oniriche.

Nella società contemporanea è ormai evidente la frattura creatasi fra l'uomo e l'ambiente. L'arte, quindi, deve farsi portavoce sensibilizzando, anche con il bello, l'opinione pubblica. E in questo caso vuole farlo rendendo manifesta la magnificenza della natura, evidenziando il suo legame con l'uomo e inducendo alla riflessione attraverso dei lavori che ci facciano riscoprire questa primordiale, vitale e imprescindibile connessione con la Natura. Vuole farlo portando il visitatore all'interno di uno spazio, la galleria, in grado di far rivivere questo legame uomo-natura e suscitare delle emozioni. Per far ciò è stata pensata una mostra che richiami l'idea di un piccolissimo Eden, simbolo per eccellenza di giardino primigenio verso cui idealmente volgere.


"Quando ho bisogno di ricreare me stesso vado in cerca della foresta più buia, della palude più fitta e impenetrabile: qui risiede la forza, la quintessenza della Natura… la vasta, selvaggia, terribile madre di noi tutti, la Natura".

Henry David Thoreau, scrittore e filosofo statunitense (Concord, Massachusetts, 1817-1862)


INFO E CONTATTI

SACCA gallery
Via Sacro Cuore 169/A (ingr. da via Fosso Tantillo) – Modica (RG)
M. +39 338 1841981 – Email: info@sacca.online

ORARI
Dal martedì al sabato ore 16:30 – 19:30
Le mattine di martedì, mercoledì e venerdì dalle ore 10:30 alle 12:30
Gli altri giorni e fuori orario su appuntamento
INGRESSO LIBERO


HYPER HEROES. From the deepest web world space. Alla MA-EC Gallery di Milano, la mostra personale di Stefano Bressani, presentazione critica a cura di Elisabetta Roncati.

 



HYPER  HEROES

From the deepest web world space

  

Mostra personale 

di

Stefano Bressani


Presentazione critica a cura di Elisabetta Roncati

 

9 Maggio - 9 Giugno 2024

Opening: Giovedì 9 maggio 2024 ore 18:00-21:00

 

MA-EC Gallery - Milano

 


Giovedì 9 maggio 2024, presso la MA-EC Gallery di Milano,  verrà inaugurata la mostra personale "HYPER  HEROES. From the deepest web world  space" di Stefano Bressani.

 

HYPER HEROES è uno spot mono formato di opere di colori e forme che catturano lo spettatore, un frattale di forme e concetti in cui ci si può perdere, un luogo in cui puoi entrare e uscire, passando da un parametro figurativo ad uno informale senza alcun punto di riferimento, una sorta di disorientamento programmato che invoglia il tatto e tutti i sensi contemporaneamente.

 

Girando lo sguardo tra le opere dalle teste grandi e il corpo piccolo, dalle grandi mani e gli occhi stucchevoli, spicca l’opera più importante di tutte, quella che volutamente Bressani ha lasciato fuori da questa tortura di forme. FLASH ci riporta all’ordine facendoci cadere con i piedi per terra, tra la coerenza dell’uomo Stefano Bressani e le incoerenze dell’Artista.


"Qualcuno mi definisce il Sarto dell’Arte e a me piace giocare con gli stracci! Sono solo un Artista..."



Il Capo della Mostra, la figura più grande resa a scultura che vigila adirata al senso della vita quasi come volersi riprendere il tempo perduto. Il vero gioco si posa su un cambio di direzione inaspettato, dove l’anima di un fumetto romantico come quello uscito dal cappello di Gardner Fox e dalle mani del disegnatore Harry Lampert nel 1940, vuole riprendersi tutto. Proprio lui che, abituato a vivere ad una velocità IPER sonica si vede essere l’unico rimasto vecchio, paradossalmente a sorvegliare una scolaresca di bambini, che a differenza sua, sono tornati a giocare con sé stessi. Se vi abbandonate alle immagini, lasciatevi disorientare dai concetti, cedete gli occhi a ciò che non va spiegato perché è bello che l’Arte possa esprimersi, prima di tutto, secondo una “non logica” che ha una logica: si chiamano idee, e le idee devono essere necessariamente frutto di un pensiero rispettabile e rispettato, un pensiero che sa generare una storia da raccontare. Ognuno uscirà con una opinione e forse un proposito, perché nella vita di ognuno di noi, tutti possiamo ambire ad essere promossi da “super” ad “iper”. Si lascia a voi la conclusione della storia con un suggerimento: forse non importa a quale velocità decidiate di correre, forse l’importante è capire che ogni viaggio lascia un senso profondo, ed anche in questo, forse, ognuno ha avuto la possibilità di iniziare ad essere un super eroe per la propria vita e un iper eroe per la vita degli altri.



Questa mia nuova mostra - afferma Stefano Bressani - è un PROGETTO che spiega, tra le trame dei miei tessuti, l’importanza del senso del tempo legato al paradosso del vivere dell’uomo moderno in un sistema che, fuori controllo, ci ha inghiottiti. Forse è una provocazione, ma ancor più ne è la mia visione analitica, che prende forma da un pensiero e si palesa attraverso le mie mani per arrivare agli occhi delle persone. Se con il mio progetto di Kaotika affrontavo qualche anno fa il tema del caos urbano in una coraggiosa e tenebrosa visione de-saturata dal colore e drammatica, questa volta voglio giocare come i bambini, in un periodo storico che sicuramente ha più bisogno di svago e ilarità, senza però perdere la consapevolezza di essere adulto”.

 


 

BIO

Stefano Bressani è un Artista poliedrico, un generatore creativo di contenuti e Maestro di una Tecnica riconosciuta “unica” nel Panorama dell’Arte contemporanea.

I temi fondamentali del suo lavoro sono il riciclo e la sostenibilità per l’ambiente, osservati secondo la ricerca e l’innovazione che gli hanno permesso in questi anni, di affermarsi per la sua cifra stilistica, riuscendo a coniugare lo Stile appunto nei più disparati settori che hanno come indelebile punto di riferimento la parola “ARTE”.

I tessuti degli abiti acquistati sono scelti con la stessa accuratezza di uno Chef stellato, le trame delle campiture che vengono posizionate sulle sue sculture riportano alla anatomia e alla fisiognomica, per poi essere posizionate in un unico blocco, inciso e modellato, con la stessa precisione che richiede la chirurgia estetica. L’effetto finale di ogni creazione di Bressani accompagna chi osserva in un Mondo parallelo fatto di magia, dove le campiture decise e piene di colore si spingono sulla terza dimensione incontrando la complicità della luce che ne definisce la moltitudine di infiniti piani, creando un gioco di morbidezze che l’occhio desidera esplorare con curiosità, risultato di una esperienza tecnica inattaccabile, resa ancora più forte dai concetti che il Maestro ha saputo esprimere con assoluta coerenza in tutto l’arco del suo percorso.

È proprio dentro il suo “Pianeta delle Stoffe”, in cui è solito invitare i suoi spettatori, che Bressani unisce il tratto figurativo a quello informale attraverso l’interpretazione di concetti in continua collisione logica tra loro ma che, attraverso l’elemento del “chiodo”, trovano spazio nel rigore di una materia plasmata, che dal rilievo di una tecnica plastica passa alla filosofia di un incanto che ammicca alla curiosità di chiunque si avvicini.

Arrivato al Mondo dell’Arte da autodidatta, come Leonardo, con le dovute proporzioni, Bressani ha inventato ed ha saputo abbinare la formazione tecnica a quella onirica, affinando e sperimentando. In questi anni colmi di Progetti, tra i più disparati, l’Artista ha affrontato il Design, la Moda, la Architettura, la Musica, il Cibo e la Storia e la Fotografia.

Oggi non è più la sua Tecnica a farne presentazione, sono la Scomposizione e ricomposizione delle forme che riportano al suo modo di interpretare la sua realtà.

Le Opere di Bressani sono apprezzate in collezioni Pubbliche e private, in Italia e all’estero, tra Musei e Luoghi espositivi Istituzionali; diversi gli attestati di merito fanno parte della sua ricca e varia biografia, tra cui la Benemerenza della sua Città Pavia conferitagli per meriti artistici.

 

 






INFO E CONTATTI


MA-EC Gallery
Palazzo Durini, Via Santa Maria Valle 2, Milano
Tel. 39 02 39831335 - Email: info.milanart@gmail.com 
ORARI
Dal martedì al venerdì ore 10.00-13.00 e 15.00-19.00; sabato ore 15.00-19.00

martedì 23 aprile 2024

DISEGNARE IL TERRITORIO. In arrivo la IV edizione del Festival dell’Illustrazione Di-Se di Domodossola, con mostre d’arte, collettive e monografiche, incontri, laboratori, workshop, live painting e talk.

 


Quarta edizione | Parte I 
DISEGNARE IL TERRITORIO
Festival dell'illustrazione

DOMODOSSOLA
27 aprile - 26 maggio 2024
Inaugurazione: Sabato 27 aprile alle ore 17
Collegio Mellerio Rosmini, via Rosmini n. 24


In arrivo la quarta edizione del Festival dell’illustrazione Di-Se di Domodossola, da sabato 27 aprile a domenica 26 maggio. L’appuntamento si conferma tra i più attesi e originali del panorama nazionale: nato nel 2021 nell’ambito del progetto Interreg Italia-Svizzera “Di-Se – DiSegnare il territorio”, quello di Domodossola è un festival giovane che continua a tessere una valida e vivace rete di artisti e creativi intorno al tema del disegno e dell’illustrazione. Grazie a mostre d’arte, collettive e monografiche, incontri, laboratori, workshop, live painting e talk, continua a portare nel nord del Piemonte, in provincia di Verbania, alcuni dei nomi più interessanti e conosciuti legati al mondo dell’arte. Quella che sta per arrivare è la prima parte di un più vasto programma che continuerà a novembre con la mostra di Hugo Pratt in dialogo con Nicola Magrin.



Fulcro della manifestazione gli storici e maestosi spazi del Collegio Mellerio Rosmini di Domodossola che continuano a dialogare con le opere esposte. Sabato 27 aprile alle ore 17 inaugura Elektricon. Portaluppi in Ossola di Gianluca Folì, mostra monografica che ruota intorno alla figura dell’Architetto Piero Portaluppi in veste di progettista delle centrali elettriche della valle Antigorio-Formazza. Gianluca Folì è un artista di punta nel panorama italiano dell’illustrazione, art-director del prestigioso calendario Epson. Per l’occasione Folì ha realizzato una serie di cinque grandi tavole a partire da alcuni schizzi realizzati durante la sua prima visita nelle valli ossolane. In mostra anche i disegni preparatori: un’opportunità per entrare nel vivo della tecnica di lavoro dell’artista che, dal bozzetto iniziale, arriva alla tavola finale. Completa l’esposizione una raccolta di fotografie che seguono la costruzione e l’uso delle centrali, accompagnate da libri e memorabilia d’epoca. Un percorso che illustra anche l’incredibile valenza architettonica, storica e artistica delle centrali idroelettriche d’Ossola, frutto dell’ingegno di uno dei più interessanti architetti del secolo scorso.

In contemporanea, lungo la centrale via Rosmini di Domodossola, sarà possibile visitare “Passare le Alpi”, percorso artistico realizzato completamente all’aperto e dedicato alle alte vie di comunicazione, ai passi alpini, ai mezzi di trasporto e ai viaggiatori tra Val d’Ossola e Canton Vallese. 28 gli illustratori e artisti coinvolti che hanno lavorato su diversi temi: paesaggi dei valichi tra Italia e Svizzera, ferrovia Vigezzina, traforo del Sempione, Geo Chavez e la prima trasvolata delle Alpi, someggiatura (il trasporto di merci con muli e bestie da soma), diligenze a cavallo e postale sul Sempione, emigrazione vigezzina e spazzacamini, contrabbandieri.


Evento centrale della quarta edizione, sabato 25 maggio dalle 10.30 alle 18, Mostra mercato “Plein Air” nel centro storico di Domodossola, tra le piazze Chiossi e Fontana, e la via Motta. Trenta artisti che hanno collaborato con il progetto Di-Se nei suoi primi tre anni tornano in Ossola per presentare dal vivo i propri lavori. Nel corso dell’evento realizzeranno per il pubblico sketch e dimostrazioni delle tecniche utilizzate. Tra gli espositori: Cristina Amodei, Sara Bernardi, Cecilia Campironi, Lorenzo Duina, Andrea Legnaioli, Sofia Maltempi, Marco Goran Romano, Gabriele Pino, Carol Rollo, Antonello Ruggieri, Federico Salis, Paola Tassetti, Ilaria Zanellato. Alle 18.30 presso il Collegio Mellerio Rosmini, presentazione di The Milaneser Book, la prima raccolta di cover della rivista immaginaria The Milaneser. Il volume raccoglie illustrazioni dal 2020 al 2023 con contributi di Chiara Alessi, Gianni Biondillo, Giovanna Castiglioni, Luca Misculin e Davide Oldani. A seguire apericena con gli artisti lungo la via Rosmini. L’evento è organizzato in collaborazione con Proloco Domodossola.

Tanti gli eventi collaterali previsti per questa prima parte di programma. Sabato 4 maggio alle ore 18 al Collegio Mellerio Rosmini presentazione del libro Centomila cavalli per Milano di e con Andrea Cannata. L’autore parlerà dello sviluppo idroelettrico delle Valli Devero, Formazza e Antigorio da fine Ottocento al 1962. Domenica 5 maggio visita guidata alla centrale idroelettrica di Verampio, a seguire tappa con degustazione al laboratorio del Consorzio Erba Böna dove sarà esposta una selezione delle tavole della mostra “Herbarium Vagans” (visitabile dal 27 aprile al 26 maggio).


Sabato 11 maggio, inaugurazione alle ore 17 a Calasca Castiglione della mostra Calasca e le sue frazioni, venti acquarelli originali di Caterina Gomirato (aperta fino al 30 giugno).




Sabato 18 maggio, alle ore 15 al Collegio Mellerio Rosmini, laboratorio creativo Alla ricerca delle Creature Fantastiche con l’illustratore Gabriele Pino. Pino da tempo ha avviato una ricerca sul mondo del fantastico nella tradizione popolare delle regioni d’Italia. Il laboratorio è rivolto a bambini da 6 a 10 anni (è richiesta la prenotazione ad amossola2015@gmail.com). A seguire, alle 17.30 presentazione di Sul dorso del basilisco, il quaderno d’artista di Gabriele Pino frutto di una ricerca sul mondo del fantastico nelle vallate ossolane.



Continua inoltre la proposta dell’Artoteca Di-Se, progetto che, primo in Piemonte, promuove il prestito domestico gratuito di opere d’arte. Maggiori informazioni su: artotecadise.it

Il festival Di-Se è a cura di Paolo Lampugnani e di Associazione Musei d’Ossola. La realizzazione di Elektricon. Portaluppi in Ossola di Gianluca Folì è stata possibile grazie al contributo di Fondazione Comunitaria del VCO.


La seconda parte del festival porterà a Domodossola nuovi grandi artisti e opere, tra cui le tavole del celebre Hugo Pratt, uno dei fumettisti più noti in Italia, padre di Corto Maltese, in dialogo con Nicola Magrin, pittore e illustratore, compagno di viaggio dello scrittore Paolo Cognetti, autore della copertina di “Le otto montagne”. La mostra Passi silenziosi nel bosco. Da Hugo Pratt a Nicola Magrin lungo i sentieri degli indiani americani sarà allestita al Collegio Mellerio Rosmini a novembre di quest’anno.



FESTIVAL DI-SE | QUARTA EDIZIONE | PARTE I

Tutte le mostre sono aperte dal 27 aprile al 26 maggio 2024

Ingresso libero


MOSTRE

Elektricon. Portaluppi in Ossola di Gianluca Folì

Collegio Mellerio Rosmini, Via Rosmini 24, Domodossola (VB)

inaugurazione, sabato 27 aprile ore 17

aperture | venerdì 15-19 | sabato e domenica 10-13 | 16-19

aperture straordinarie lunedì 29 e martedì 30 aprile, mercoledì 1 maggio 16-19

visite guidate su prenotazione amossola2015@gmail.com  (costo 3€ a persona, minimo 5 persone, massimo 20)


PASSARE LE ALPI

mostra outdoor lungo via Rosmini, Domodossola (VB)

visite guidate per scolaresche su prenotazione amossola2015@gmail.com 


HERBARIUM VAGANS

laboratorio Consorzio Erba Böna, località Verampio 20, Crodo (VB)

CALASCA E LE SUE FRAZIONI di Caterina Gomirato

inaugurazione, sabato 11 maggio ore 17

sala polivalente località Antrogna 67, Calasca Castiglione (VB)

apertura fino al 30 giugno (su prenotazione al numero 0324-81007)


IN GIORNATA

PRESENTAZIONE LIBRO | CENTOMILA CAVALLI PER MILANO di e con Andrea Cannata

sabato 4 maggio ore 18

Collegio Mellerio Rosmini, Via Rosmini 24, Domodossola (VB)


VISITA GUIDATA ALLA CENTRALE IDROELETTRICA DI VERAMPIO

domenica 5 maggio ore 15

a seguire tappa con degustazione al laboratorio del Consorzio Erba Böna + Herbarium Vagans

su prenotazione progettiproloco@gmail.com | 3780624798


LABORATORIO CREATIVO | ALLA RICERCA DELLE CREATURE FANTASTICHE con Gabriele Pino

sabato 18 maggio ore 15

Collegio Mellerio Rosmini, Via Rosmini 24, Domodossola (VB)

per bambini da 6 a 10 anni

su prenotazione amossola2015@gmail.com 

ore 17.30

presentazione del quaderno d’artista Sul dorso del basilisco di Gabriele Pino


MOSTRA MERCATO “PLEIN AIR”

sabato 25 maggio dalle 10.30 alle 18

centro storico di Domodossola (VB), tra piazza Chiossi, piazza Fontana e via Motta



PRESENTAZIONE DI THE MILANESER BOOK

sabato 25 maggio ore 18.30

Collegio Mellerio Rosmini, Via Rosmini 24, Domodossola (VB)

*La mostra Elektricon. Portaluppi in Ossola sarà visitabile fino alle ore 22



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Associazione Musei d'Ossola 





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Ufficio stampa: Paola Fornara (Amossola) 

Mob. 346 3002931 - Email: paola.fornara@gmail.com