STAY COOL. BE SOCIAL.

domenica 30 settembre 2012

ADORABILI RESTI | A Torino la mostra personale dell'artista Angelo Barile a cura di Alessandro Icardi

Si terrà dal 6 al 25 ottobre 2012, presso la P.O.W. Gallery di Torino, in p.zza Castello 51, la mostra "Adorabili Resti" dell'artista Angelo Barile, a cura di Alessandro Iacardi.


Il progetto “Adorabili Resti” di Angelo Barile vuole presentarsi come un evento dentro ad un evento.


Angelo Barile esponente di punta del pop-surrealismo italiano, già consacrato nel panorama nazionale ed internazionale dall’ultimo progetto “Stay Foolish” promosso e curato dai galleristi Alexandra Mazzanti della Dorothy Circus Gallery e Alessandro Icardi della Pow Gallery, ritorna a Torino con un’esposizione personale dopo quasi 10 anni e dopo aver partecipato a numerose manifestazioni in Italia e all’estero, tra le quali si ricorda la personale al Musée Adzak di Montparnasse a Parigi nel 2010.


La prima tappa italiana del progetto “Adorabili Resti” – Pow Gallery dal 5 al 25 ottobre - sarà una celebrazione del percorso pittorico dell’artista degli ultimi due anni. Un racconto delle opere rivisitate con un occhio pop-surrealista, “opere sepolte dal tempo, rispolverate dal sedimento depositato negli anni, opere che narrano di fiabe, favole, anime perse e ritrovate” sottolinea Barile. Opere custodite, nella nuova versione multimediale, all’interno di libri, che hanno il compito di conservare i segreti più nascosti; i supporti prescelti sono infatti vecchie tirature di testi usati che, non solo diventano parte integrante dell’opera, ma sottolineano il valore intrinseco del libro nella cultura.

A supportare questa scelta vi è l’idea di seguire, approfondire e rivisitare la corrente americana di protesta artistica Shopdropping, teorizzata nel 2004 da Ryan Watkins- Hughes che conia il verbo “to shopdrop” sostituire furtivamente un prodotto dagli scaffali di un negozio. Una forma di culture jamming, ovvero di sabotaggio culturale. Sinonimo di droplift”. Barile propone così, per la prima volta, una nuova Restitution Art coinvolgendo alcune prestigiose librerie storiche di Torino nelle quali, con un susseguirsi di indizi divulgati progressivamente in rete, sarà possibile ritrovare una sua opera custodita e nascosta in un libro.


Vernissage Sabato 6 ottobre 2012 ore 17:30

FESTA DELL'UVA | A Siracusa, in Via della Giudecca, si festeggia la domenica tra vino, cucina, teatro e musica


Per la prima volta, domenica 30 settembre 2012 - l'assessorato BB.CC.AA in collaborazione con alcuni commercianti di via della Giudecca, hanno il piacere di riproporre una delle manifestazioni più storiche dell’isola allestendo lo scenario della Festa dell'Uva.

BACCO, MUSICA E TEATRO

Un percorso che, attraverso la cucina, il teatro, la musica e il canto, animerà la Via della Giudecca con esibizioni sul sagrato della chiesa di San Filippo e lo slargo tra via della Giudecca e via Logoteta –(per il solo giorn
o del 30-09-2012 a partire dalle ore 18:00) 
Una domenica veramente unica, il cui tema sarà appunto l’uva, il vino e il cibo.
L’evento è sponsorizzato dal quotidiano d’informazione on line “Siracusa news” (www.siracusanews.it)


"FESTA DELL' UVA"

PROGRAMMA

Domenica 30/09/2012

h 16:00 fino alle 18:00
Museo dei pupi
Piazza San Giuseppe, 33
Ingresso gratuito

h 18:30
Operetta presso Teatro dei pupi
(per l’occasione ingresso ridotto per adulti e bambini)


h 19:00
Proiezioni solo video film (Via della Giudecca ):
"Il profumo del mosto selvatico" 
"Un’ottima annata"


-h 19:00
Pre-Dj Set di Enzo Bauso
c/o piazzetta della Giudecca (slargo Via Logoteta)


Dalle 20:00
Sagrato Chiesa di San Filippo Apostolo
Shooting Fotografico "VoltidiVini" 
…protagonista il pubblico presente. (Fotografi: Stefano Sirchia- MariaPia Ballarino) 


Angolo della lettura:
Consultazione e vendita pubblicazioni eno-gastronomiche a cura di delle librerie dell’isola

50 Tappi e stappi: 
Ai primi che consegneranno 50 tappi di sughero, riceverà in regalo una bottiglia di vino 


h 20.15
Happy wine (presso i locali del Tinkitè): 
Aperitivi a base di vini e prodotti tipici


-h 20:00
Esibizione gruppo musicale Paola Pisanelli Quartet
c/o piazzetta della Giudecca (slargo Via Logoteta)

-h. 21:30
Dj set Enzo Bauso
c/o piazzetta della Giudecca (slargo Via Logoteta)


Cantine presenti:
Donnafugata - Feudo Maccari - Fondo Antico - Planeta - Mandrarossa - Murgo - Liberaterra


N.B. il programma potrebbe essere soggetto a modifiche, cancellazione e variazione attività a discrezione dell’Organizzazione

giovedì 27 settembre 2012

Visual Poetry - 24 artisti di poesia visiva | Alla Galleria del Carbone di Ferrara fino al 30 settembre 2012


In questo inizio d’autunno 2012, nello spazio della Galleria del Carbone di Ferrara, in Via del Carbone 18a, sono ordinate le tavole che gli autori (nomi importanti e rappresentativi della storia della Poesia Visiva) hanno inviato a partire dalla primavera scorsa. 
Ed ecco che, su improbabili leggii, sfilano le immagini e interagiscono con parole, frammenti, lacerti, abbecedari, citazioni, nonsensi, enigmi, come pagine archeologiche nelle quali va scoperto un codice e laddove la varietà non serve a chiarire, ma a moltiplicare le possibilità di senso.
La poesia visiva non ricerca una preminenza della parola sull’immagine, né il contrario, essa porta lo sguardo e l’ascolto a fluttuare, come un’onda dal testo visivo a quello scritto, convalidandone l’inscindibilità. L’intento sotteso pare sia dare indizi sempre nuovi per possibili soluzioni dell’incognita, e tuttavia sulla pagina le scritture si offrono precise come “parole d’ordine”. Non lasciamoci trarre in inganno dal testo che si compone, e finisce, dentro i confini della pagina o della tavola che per lo più è tutta racchiusa nella piccola dimensione canonica di un foglio A4 o pressappoco. E non tragga in inganno neppure la forma criptica, a volte, ruvida, pungente, ispida, che porterebbe a distanziarla dal concetto di poesia, che nell’accezione popolare è sinonimo di intenzione dolce (dolcificata, sdolcinata).
La poesia è parola che apre, non parola che denota, contorna, circoscrive e ferma le cose. La parola poetica è chiave, l’opposizione di positivo e negativo, ambedue necessari per far scattare la serratura. Chiave per accedere a un mondo. Le sue stesse sonorità, i fonemi, separati l’uno dall’altro, aprono a nuovi significati ed apportano senso altro, tracciabile nell’aria quasi come corpo fisico.
E non lasciamoci ingannare neppure dalla forma grafica delle tracce sul foglio. A volte sono fili che dipanano una scrittura corsiva, a volte sono rigide forme stampate concluse in se stesse. Anche di queste forme possiamo far uso per entrare nel senso della parola. La parola è cosa da guardare, tastare, percepire a più livelli, ha spazio dentro e si concede al fuori. Tanto più la parola è ambigua e si apre insatura, crea nuovi legami quasi chimici, tanto più contiene significato. In questo senso è poesia.
La poesia visiva è parola da guardare ed indagare. Nel confine della pagina restano imprigionati dei segnali, che sono tracce impastate in coaguli cromatici o forme riconoscibili, per suggerire possibili percorsi. 
Lì dentro non è sigillato un singolo significato, sono energie che si diramano, si incrociano, dilagano in nuovi liquidi pensieri.

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Visual Poetry - 24 artisti di poesia visiva
a cura di Lucia Boni, Paolo Volta

21-30 settembre 2012
Galleria del Carbone,
Via del Carbone, 18a
FERRARA
+39 3939546489 , +39 0532761642 (fax)

ARTISTI

Back Home | A Milano la mostra di Gian Paolo e Marcello Tomasi a cura di Roberto Quagliarella


Testo a cura di Anna Mola
Due percorsi artistici a confronto e un immenso continente: l'Africa; questi i protagonisti della mostra che inaugura la stagione espositiva e la collaborazione tra Studio IROKO e Spazio Concept. Quattro giorni per scoprire le opere di un artista concettuale, Gian Paolo Tomasi, e un fotografo, Marcello Tomasi.
L'Africa è il fil rouge, il punto di partenza e la “casa” a cui fare ritorno, che lega questi due artisti. L'Africa con i suoi volti, reali o immaginati, con la sua cultura e tradizioni, a volte difficili da comprendere, spesso soverchiate dai pregiudizi e da un'informazione parziale o distorta.
Gian Paolo Tomasi, artista e stampatore di fama internazionale, dopo anni di ricerca sull'immagine, ha tradotto la sua creatività nell'arte digitale, traendo dall'universo visivo della collettività alcune figure archetipe per crearne di contemporanee, cui ha conferito un significato inedito. Vive in Africa da anni, dove ha realizzato la serie “In art we can!”, da cui sono tratte le opere in esposizione. In queste immagini digitalmente costruite (fatta eccezione per il ritratto di Obama) si trova l'infatuazione per questa terra misteriosa e affascinante. La sua arte si pone lo scopo di narrare la bellezza – femminile innanzitutto – non inventata, ma forse nascosta, fino all'invisibilità, dal mondo contemporaneo. I suoi “collages digitali”, dalla finalità decisamente estetica, spiazzano l'osservatore, portandolo inevitabilmente a una riflessione sull'epoca contemporanea e sul suo grado di finzione/dis-informazione. Non manca, infine, un intento di denuncia in queste opere. Osservando infatti “Taglia e cuci”, le mani che sorreggono un ago pongono l'attenzione sulla terribile tradizione dell'infibulazione.
Denuncia che si ritrova, poi, nelle opere di Marcello Tomasi, scattate nel 2005, durante un viaggio durato 5 mesi da Milano al Burkina Faso. In mostra ci sono fotografie che richiamano la mente sulla condizione della donna e dei bambini, nonché sulla distruzione di questa straordinaria natura. Accanto ad esse, poi, le tre grandi tele intelaiate nelle strutture di bambù, appartenenti alla serie “Joy of Africa”. Raffigurano scene di vita quotidiana nei villaggi in cui Marcello è stato ospite, raccontando visivamente tradizioni di popoli e tribù e riproducendo profumi selvaggi e rumori dimenticati o sconosciuti. Tirata come la pelle su un tamburo, la fotografia trascende la sua natura bidimensionale per diventare materia, oggetto contemporaneo che custodisce e tramanda le antiche usanze di tessitura e incorniciatura. Sintesi di reportage e paesaggio, le immagini di Marcello sconfinano nella scultura, per acquistare nuova e maggiore completezza artistica.
Non pochi i punti di contatto tra questi due artisti: l'Africa il più immediato, ma anche la volontà di elaborare una personale interpretazione dell'arte visiva, che vada oltre la ricerca fotografica, allo scopo di unire in interessanti simbologie antico e nuovo, archetipo e contemporaneo. In bilico tra reale e virtuale sono le immagini di Gian Paolo, in bilico tra fotografia e scultura quelle di Marcello, in un equilibrio mai risolto, mai immediato e di grande potenza espressiva. Come due linee semi-parallele: surreale e immaginaria quella di Gian Paolo, quanto materica quella di Marcello, traggono origine dallo stesso fulcro, vale a dire un patrimonio di memoria, immagini e pensieri non legati a una specificità, ma  universali. In una parola alle vere radici.


Gian Paolo Tomasi (Milano, 1959). Nel 1988 ha brevettato il “Phototransfer”, innovativo processo di stampa fotografica. Ha stampato per maestri della fotografia come Franco Fontana, Mario Giacomelli, Oliviero Toscani, Fabrizio Ferri, Giovanni Gastel ma anche per stranieri come Irving Penn, Richard Avedon e Annie Leibovitz. Nel 2000 ha realizzato per GQ le prime sette modelle virtuali che poi ritroveremo nella campagna di Extè. Ha lavorato per aziende, multinazionali e case editrici. Dal 2001 inizia il suo progetto artistico attorno ad una serie di paesaggi digitali. Ha partecipato alla XIV Quadriennale di Roma, al 1° FotoFestival Internazionale di Fotografia a Brescia, al progetto itinerante “plot.@rt.europa” e alla “Cow Parade” di Firenze. È stato finalista alla seconda edizione del Premio Celeste.


Marcello Tomasi (Milano, 1984), riceve fin da piccolo una formazione artistica e fotografica. Dopo gli studi in scultura all'Accademia di Brera, affianca come assistente grandi fotografi come Nicola Majocchi. La sua carriera artistica inizia come fotografo di moda per Dolce & Gabbana e Trussardi, Elisabetta Franchi, Iceberg e di pubblicità per Francesco Illy (2009). Collabora inoltre da tempo alla realizzazione di progetti sociali, editoriali e redazionali. I viaggi (tra cui Africa, Stati Uniti e Cina), le esperienze e la curiosità per le diverse culture hanno stimolato il suo stile eclettico, versatile, fortemente contemporaneo. Nel 2007 ha preso parte alle esposizioni “Start” e “Uffa” presso B24, Milano; nel 2011 ha partecipato alla collettiva “Look Different”, durante il Meltin' Pop di Arona e, nel 2012, alla IV edizione di “Matany in festa”, a Inzago. Sempre nel 2012, è stata la sua prima personale, “Joy of Africa”, presso lo Studio IROKO di Milano.


Anna Mola, blogger, critica e curatrice free lance. Collabora a progetti legati alla fotografia e all'arte. Collaboratrice di Private PhotoReview. “If a day goes by without my doing some
thing related to photography, it's as though I've neglected something essential to my exi stence, as though I had forgotten to wake up.”                           
Richard Avedon


Roberto Quagliarella, artista e ideatore dello Studio IROKO.
“L'arte, per eccellenza libera e spontanea,
diviene l'occasione ideale
per l'incontro con altri modi di essere,
e diventa linguaggio universale,
strumento di civiltà e integrazione tra i popoli.”
Yehudi Menuhin



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Spazio Concept in collaborazione con Studio IROKO presenta:
Back Home: arte, musica e film per 4 giorni si fonderanno sulla scena milanese.
Presso lo Spazio Concept, grazie all'organizzazione di Roberto Quagliarella, sarà possibile visitare l'esposizione di Gian Paolo Tomasi e Marcello Tomasi, ascoltare i brani di gruppi sperimentali di livello internazionale (Triad Vibration - Dunyakan) e assistere a performance e proiezioni mutimediali.
“Back Home”, titolo omonimo della mostra, presenta le opere digitali e concettuali di Gian Paolo e le fotografie di reportage sociale di Marcello. Il denominatore comune? L'Africa e il suo fascino inesauribile.


Programma:

Giovedi' 4 Ottobre
Mostra “Back Home” di Gian Paolo Tomasi e Marcello Tomasi
a cura di Roberto Quagliarella
testo di Anna Mola
Inaugurazione dalle 18.30 alle 22.30
ore 20.30 performance di Emilio Bezzi

via Forcella 7-13, MILANO