STAY COOL. BE SOCIAL.

martedì 19 dicembre 2017

TORNA FRESCOTEATRO SUI PALCHI DEL FRIULI OCCIDENTALE. La rassegna del COTP in programma a Travesio, Rauscedo e Meduno.

Torna per la sua edizione 2017-2018 FrescoTeatro, la rassegna diffusa del Coordinamento Operatori Teatrali Pordenone (COTP) sostenuta dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia - Assessorato al turismo, che porta alcuni dei migliori spettacoli delle più note compagnie teatrali del Nordest sul territorio del Friuli occidentale. In programma La strana storia del Dottor Jekyll e Mister Hyde il 21 dicembre a Travesio, Predis a Rauscedo di San Giorgio della Richinvelda il 28 dicembre e infine Un’altra storia di Romeo e Giulietta a Meduno il 4 gennaio.

“Una rassegna - spiegano i direttori artistici Andrea Chiappori e Ferruccio Merisi - questa volta dedicata ai borghi da riscoprire della fascia pedemontana e della riva Destra del Tagliamento: qui la magia del teatro “fresco", ovvero rinnovato e frizzante, sarà proposta per intrattenere il pubblico con un giusto cocktail di qualità, divertimento e pensiero; una proposta di benessere culturale per queste festività natalizie. Il tutto rigorosamente a ingresso libero, perché, a fronte poi delle tante spese del periodo, la necessità del teatro è un’idea che in Italia deve ancora attecchire. E lo farà, ne siamo certi, grazie anche a iniziative come questa, sostenuta dalla Regione con l’assessorato al Turismo”.

Si parte come detto con La strana storia del Dottor Jekyll e Mister Hyde, in programma giovedì 21 dicembre alle 20.45 nell’auditorium comunale di Travesio con ingresso libero. Una produzione del Teatroimmagine di Salzano (Venezia), che porta sul palco il celebre romanzo vittoriano di Stevenson, ambientato in una Londra fumosa e ricca di mistero, abbinandolo però anche all’altrettanto nebbiosa Venezia con le sue maschere della commedia dell’Arte. Un mix drammaturgico che unisce Inghilterra e Italia, mistero e risate, caratteri l’uno il contrario dell’altro. “Grazie a quattro brillanti attori, che prendono di petto questo tema interpretando, quasi in modo schizofrenico, il loro personaggio e il suo contrario - spiega il regista Benoit Roland - abbiamo fatto nostra questa storia. Ancora una volta il testo diventa solo un pre-testo per immaginare nuove situazioni, per parlare di temi attuali, per giocare e per divertirci con il pubblico e con la maschera, ovvero con le nostre personali “pozioni”, che ci permettono per il tempo dello spettacolo di diventare qualcun altro”. Interpreti Ruggero Fiorese, Roberto Zamengo, Claudia Leonardi e Daniele Baron Toaldo. 



I mattatori udinesi del Teatro Incerto/CSS Udine Fabiano Fantini, Claudio Moretti e Elvio Scruzzi portano in scena il loro acclamato Predis (Preti in friulano, lingua in cui lo spettacolo è recitato) giovedì 28 dicembre alle 20.45 nel Teatro Don Bosco a Rauscedo di San Giorgio della Richinvelda con ingresso libero (spettacolo supportato dalla BCC Banca Credito Cooperativo Basiliano). La trama si svolge nella sala d’attesa di un reparto di Ostetricia, dove attendono tre sacerdoti. La partoriente è una donna che, per diversi motivi, sta molto a cuore a tutti e tre: un’immigrata a cui loro hanno dato accoglienza e aiuto ad inserirsi nel tessuto sociale. Ma ciò che rende i tre preti ancor più partecipi al lieto evento è il fatto di non sapere chi sia il padre del bambino che sta per nascere. Da qui parte un viaggio nell’anima dei protagonisti. Con l’inconfondibile leggerezza delle commedie del celebre trio del Teatro Incerto, Predis è soprattutto omaggio a quei preti che si trovano a vivere le loro piccole grandi battaglie nella solitudine e nell'indifferenza, dimenticati e derisi da un mondo che, come diceva David Maria Turoldo, “non perdona ai sacerdoti”.



Infine la Compagnia Hellequin di Pordenone presenterà giovedì 4 gennaio alle 20.45 al Piccolo Teatro della Parola "Pierpaolo Pasolini" di Meduno (con ingresso libero) il suo celebre Un’altra storia di Romeo e Giulietta. Con testo e regia di Ferruccio Merisi, Claudia Zamboni interpreta questa variazione sul tema dei due innamorati adolescenti, nella quale i   due protagonisti non sono ostacolati dalle rispettive famiglie, anzi sono incoraggiati a sposarsi. Ma lei, Giuliettina, proprio non si piace: e decide che, senza dimagrire, ovvero senza la scelta di non mangiare niente di niente, non indosserà mai l’abito bianco... Il personaggio che racconta  questa storia assai attuale di amore e anoressia è Betta, la servetta, che lavora come giovane governante in casa del tuttologo e sentenzioso Balanzone, padre di Giuliettina. CI sono anche Zanni, Pantalone e Isabella, e naturalmente un Romeo, per  una vicenda comico e paradossale in cui l’ambiente della Commedia dell’Arte diventa metafora delle famose “costellazioni familiari” della psicologia contemporanea… Ma niente paura, arriverà un un finale inaspettato e ricco di buonumore.

Al Pan, Palazzo delle Arti di Napoli, la mostra "Nel nome della madre" di Adele Ceraudo, a cura di Daniela Wollmann.


Nel nome della madre. Adele Ceraudo
a cura di Daniela Wollmann

24 febbraio - 22 marzo 2018
inaugurazione e performance venerdì 23 febbraio, ore 17.30


L’artista poliedrica Adele Ceraudo è ospitata al Pan | Palazzo delle Arti di Napoli, dal 24 febbraio al 22 marzo, con una personale di oltre 50 opere che ripercorrono i momenti salienti dei suoi 10 anni di attività, caratterizzati da diverse forme espressive quali disegni, opere pittoriche, fotografie, installazioni, video, performance e una serie lavori, in cui sperimenta contaminazioni di linguaggi. Tema centrale della mostra intitolata  “Nel nome della madre. Adele Ceraudo” è la femminilità, approfondita sotto differenti punti di vista umani e sociali.

L’esposizione è organizzata in collaborazione con l’assessorato alla cultura e turismo del comune di Napoli, dall’associazione culturale CreativiATTIVI/rivoluzionART, nell’ambito del suo progetto “la bottega delle sensazioni”, idea, progetto e curatela di Daniela Wollmann.

Adele Ceraudo da sempre pone al centro della sua arte la figura della donna di cui descrive tutte le caratteristiche, sia quelle legate alla gioia alla positività, alla seduzione, fino ad arrivare agli aspetti più tragici legati alla violenza e al dolore.
Che si tratti della narrazione di un vissuto personale o di un racconto dal carattere universale, l’artista si esprime con l’obiettivo di rappresentare l’universo femminile a tutto tondo, la donna nelle vesti di madre natura, di energia del mondo e di esternare il concetto di femminilità, inteso come componente femminile, presente non solo nella moltitudine delle donne, ma in ogni essere umano. La sua arte, dalla carica emotiva dilagante, è un messaggio sociale incentrato sul rispetto del corpo e dell’anima di tutte le donne.
Molto legata al disegno, protagonista delle sue opere e caratterizzato da una meticolosa resa del dettaglio, nella sua espressione artistica si evince una forte padronanza tecnica, della composizione e delle proporzioni, restituita da una semplice penna Bic e allo stesso tempo lo slancio verso le nuove tecnologie o i nuovi supporti che divengono un tutt’uno con il disegno stesso. La realizzazione di un’opera ha inizio con l’ideazione di un’immagine, che prende forma attraverso una performance, in cui l’artista è attrice, e da scatti fotografici che la immortalano. Selezionate le immagini Adele Ceraudo crea il disegno che viene scansionato ad alta risoluzione e trasferito su supporti differenti (tela, carta, PVC, plexiglass) per divenire quadro, su cui nuovamente interviene pittoricamente e matericamente.

L’esposizione descrive l’evoluzione artistica e interiore di Adele Ceraudo, che nelle sue prime opere del 2008 della serie “Just wearing Ink” celebra il corpo femminile, ritraendo una modella. Solo a conclusione di questa serie, nel 2010 l’artista si concentrerà sul suo corpo, presenza costante delle sue opere ed elemento imprescindibile della sua espressività.
Nella collezione “Le affinità elettive” realizzate tra il 2011 e il 2013 l’artista offre la sua personalissima rivisitazione di icone del passato e della storia dell’arte in chiave contemporanea, si confronta con i canoni classici ma ne modifica il significato. Lo si osserva nell’Uomo Vitruviano di Leonardo, nella Crocifissione o nel San Sebastiano, i cui soggetti hanno sembianze femminili e nello specifico il corpo e il volto dell’artista stessa, o nella Pietà e ne Il ratto di Proserpina, di forte impatto anche grazie a interventi cromatici di colore rosso.
In “Nuotando nell’Aria” (2013-2015) partendo dalla sua interpretazione de “La Maddalena Penitente” di F. Hayez, Adele Ceraudo narra il percorso personale di conoscenza e scoperta della femminilità anche dal punto di vista della sensualità. All’interno di questa serie emerge il forte realismo iconografico, legato ai corpi, alle torsioni, alla resa scultorea delle anatomie, al loro movimento e ai piccoli dettagli, carichi di simboli e di significati, che esprimono sentimenti forti. Significativo è il disegno Senza titolo in cui il volto dell’artista è ripetuto per quattro volte con una leggera sovrapposizione. L’opera è esplicativa del titolo della mostra che si sofferma sulla condizione della donna e sulla sua quotidiana situazione ambivalente fra gioia e dolore, con cui convive ogni giorno anche nelle forme più estreme. In questo lavoro la figura femminile è intesa come persona, madre, moglie, figlia, amica rappresentata in uno stato che trasmette emozioni di estrema felicità, turbata simbolicamente dall’orecchio che si insinua costantemente in ciascun volto, a disturbare la composizione nella sua completezza.



In mostra è inoltre presente una selezione di sette disegni e sette scatti appartenenti all’ultimo ciclo di lavori intitolato “New York 2016”, volto ad esaltare la dimensione psicologica, emotiva e metafisica anziché quella della perfezione estetica. Questa recente serie, creata tra il 2016 e il 2017, nasce dalla collaborazione dell’artista con il fotografo Giorgio Possenti.
Di un lasso di tempo più ampio è la serie dei ritratti, datati 2010 - 2017, tutti realizzati con penna Bic, i cui soggetti sono donne e uomini incontrati dall’artista nel corso della sua vita, dal premio Nobel Rita Levi Montalcini alla regista Lina Wertmuller, dall’ex Presidente della Camera Irene Pivetti alla sportiva Josefa Idem, dallo scrittore Aurelio Picca all’artista Sandro Koop. In essi è molto forte la percezione di ogni singola personalità che emerge dalle sfumature, dagli sguardi, dalle rughe e dalle espressioni naturali e molto realistiche.
Un nucleo di sei video che raccontano l’artista, la sua storia e il suo fare arte dal 2009 ad oggi accompagna e completa il ricco percorso espositivo.

In occasione dell’inaugurazione e nel corso di tutta la durata della mostra, ogni giorno, Adele Ceraudo si esibirà in una performance scenico-teatrale, con il supporto di un video - regia di Andrea Cagno - e accompagnamento sonoro a cura di Marius Arcioni, intitolata “Da Madonna a donna”. Un omaggio alla figura della Madonna e una trasformazione che da immagine iconografica Mariana conduce alla persona viva, alla donna, nonché all’artista stessa come riferimento per l’universo femminile.

Accompagna la mostra un catalogo bilingue italiano – inglese, con testi della curatrice Daniela Wollmann, di Gianpasquale Greco, storico dell’arte e Luigi Polillo, tradotti da Maria Rosaria Tomas; anche questa edizione, realizzata nell’ambito del progetto “la bottega delle sensazioni”, è curata da Daniela Wollmann.


Coordinate mostra
Titolo Nel nome della madre. Adele Ceraudo
A cura di Daniela Wollmann
Sede Pan | Palazzo delle Arti di Napoli - Locali Loft - Via dei Mille 60, Napoli
Date 24 febbraio - 22 marzo 2018
Inaugurazione e performance venerdì 23 febbraio, ore 17.30
Orari lunedì - sabato ore 9 - 19 | domenica ore 9 - 14
Ingresso LIBERO
Catalogo italiano - inglese. Testi di Daniela Wollmann, Gianpasquale Greco e Luigi Polillo

Ufficio stampa
IBC Irma Bianchi Communication
Tel. +39 02 8940 4694 - mob. + 39 328 5910857 - info@irmabianchi.it
testi e immagini scaricabili da www.irmabianchi.it

21-22 dicembre 2017, la Compagnia Zappalà Danza ospite della Conferenza dei Direttori degli Istituti Italiani di Cultura.

 
21-22 dicembre 2017
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale/Maeci

Compagnia Zappalà Danza ospite de la
Conferenza dei Direttori degli Istituti Italiani di Cultura

La Compagnia Zappalà Danza sarà ospite della prossima Conferenza dei Direttori degli Istituti Italiani di Cultura, programmata per il 21/22 dicembre 2017 e quest'anno incentrata sul Piano di promozione integrata “Vivere all’italiana”, con un’attenzione speciale alle esperienze più innovative del panorama creativo italiano (sotto il titolo “Cantiere Italia”) e sul Programma “Italia, Culture, Mediterraneo”, la più importante rassegna di eventi MAECI del 2018.

Il 21 dicembre, alle 19.00, presso le Terme di Diocleziano, si svolgerà l'evento inaugurale con il lancio del Programma “Italia, Culture, Mediterraneo”: in un viaggio ideale attraverso la poesia, il teatro, le arti figurative, la fotografia e la musica.
La Compagnia Zappalà Danza presenta un estratto dallo spettacolo Instrument Jam, spettacolo che proporrà in prima assoluta il 1 marzo 2018 al Teatro Nazionale Tunisino di  Tunisi per Italia, Culture, Mediterraneo la rassegna di eventi MAECI sostenuta dal Mibact.
Insieme alla Compagnia si esibiranno l’Orchestra di Piazza Vittorio, il Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, solisti dell’Accademia Chigiana e della Young Musicians European Orchestra, Eugenio Bennato e l’attrice Iaia Forte che interpreterà testi di autori mediterranei.
 
 
Il 22 dicembre dalle 09.30 alle 13.30, presso la Sala Conferenze Internazionali del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, si terrà la sessione plenaria della Conferenza, con la partecipazione degli 83 Direttori degli Istituti Italiani di Cultura nel Mondo e di esperti del settore culturale, istituzionale e accademico che, avvalendosi della loro esperienza, forniranno spunti di riflessione sulle strategie di promozione integrata della cultura italiana nel Mondo.

L’evento è Promosso dal Ministero degli affari esteri e della Cooperazione Internazionale e dagli Istituti Italiani di Cultura.

Info: Compagnia Zappalà Danza

"DROIDE È LA NOTTE" . Al Colapesce di Messina, la presentazione del nuovo romanzo di Graziano Delorda.

PRESENTAZIONE LIBRO
"DROIDE È LA NOTTE" DI GRAZIANO DELORDA
Mercoledì 20 dicembre 2017 ore 18:15

Colapesce - libri, gusti, idee
Via Mario Giurba 8/10, Messina
 
 
Graziano Delorda spiazza tutti e cambia nuovamente registro, presentando in anteprima assoluta il suo nuovo, scoppiettante Romanzo "DROIDE È LA NOTTE" - Augh Edizioni - Alter Ego Edizioni, un’originale avventura futuristica che ridescrive il “genere” con stile, ironia e fantasia tipiche dello scrittore messinese.

In occasione di questa “prima” alla Colapesce - libri, gusti, idee, dialogherà con l’autore una delle penne più brillanti del giornalismo siciliano, Alessio Caspanello, apprezzato Direttore Editoriale del quotidiano on line Lettera Emme.

L’evento, che si protrarrà per tutta la serata con la presenza dell'autore per altre domande, curiosità, firma copie e dediche, potrà essere accompagnato dai nostri fantascientifici stuzzichini, i cyber taglieri dei Nebrodi, birre venusiane, vini saturnini, torte e dolci di sfiziose galassie lontane.

Solo per l’occasione e fino a esaurimento scorte, per ogni copia del romanzo un simpatico OMAGGIO, un segnalibro artigianale fatto da sapienti mani marziane.

E allora cosa aspettate… mettete un DROIDE sotto l’albero!



Facebook Event >>> https://www.facebook.com/events/1805001836463591/

Scheda romanzo: http://www.aughedizioni.it/acchiappasogni/droide-la-notte/
Il blog dell'autore: http://grazianodelorda.altervista.org/

giovedì 14 dicembre 2017

Allo studio One Lab Contemporary di Ripatransone, la mostra d'arte personale di Mario Vespasiani.

MARIO VESPASIANI
nubivagant

inaugurazione sabato 23 dicembre ore 17,00

One Lab Contemporary
Ripatransone



Mario Vespasiani dopo la mostra al Museo Storico dell'Aeronautica Militare di Vigna di Valle e la recente presentazione della sua trilogia alla Galleria d'Arte Moderna di Roma, prosegue col progetto nubivagant - che sarà inaugurato sabato 23 dicembre nello studio One Lab Contemporary di Ripatransone - la sua particolare riflessione sul tema del cielo che dall'arte tocca la scienza, l'astronomia e la teologia. La sua ricerca nel corso del tempo ha esaminato i temi principali della pittura, dal ritratto al paesaggio, dagli animali alla natura morta, dai moti spirituali al genere astratto, con una particolare attenzione al ruolo dei simboli, in quanto ogni immagine è intesa come una soglia in grado di condurre a nuovi livelli di significato. Vespasiani presenta in questa occasione parte delle sue ricerche che guardano verso l'alto, in cui sembrano riflettersi tutti gli aspetti della vita quotidiana, attraverso proiezioni inconsce che possono risultare oscure e indecifrabili come rivelative e illuminanti.

Saranno in mostra opere che riguardano i simboli cari a Vespasiani che hanno un più o meno evidente riferimento col cielo: quali le stelle, le eclissi, le nuvole, il vento, la tempesta, il fulmine, il colore blu, l'albero, l'oscurità, le lacrime, i velivoli o personaggi come Giuseppe da Copertino il santo dei voli, il capitano Nobile, la Regina del cielo. Anche l'installazione delle opere si distacca dall'allestimento minimalista adoperato in passato, per divenire un laboratorio alchemico dove le tele si toccano e si sovrappongono, come ad unire i vari piani e i diversi punti di partenza. La scelta del termine inglese nubivagant ha significato per Vespasiani concentrare in una parola il senso di immaterialità e movimento, di ascese e vertigini, per portare a leggere l'opera più con i sensi che con la ragione, emancipando il quadro dal suo impatto immediato, dall'immagine che convenzionalmente abbiamo assegnato ad ognuno di questi temi. Fare oggi pittura per Mario Vespasiani vuol dire fare esperienza della figurazione al suo limite, vuol dire mostrare l'energia della creazione stessa, l'eccesso che la abita e che spalanca la visione su un altrove dove la figura si carica di forza e mistero.

Vespasiani adopera spesso il termine di "risonanza" per descrivere i suoi lavori, come richiami ad una dimensione sacra in cui tutti gli elementi sono in contatto tra loro. La sua particolare cifra espressiva, la via del colore, è attenta perfino alle fioche luci sull'orizzonte o delle profondità dell'universo, focalizzandosi più che su una precisione fotografica sulla densità segnica, che si scioglie o si addensa, abbaglia o inghiotte. Questo tipo di memoria non è mai obiettiva, perché stimola un'interpretazione: non ci chiede cosa ci ricorda quello che stiamo vedendo, ma come reinterpretarlo, come renderlo nuovamente vivo: nubivagant è allora l'incontro del tempo trascorso con un altro tempo, è quel flashback, che ravviva più che il passato il pensiero. I volti e gli oggetti perdono sostanza, caricandosi di colori, delle tonalità a noi contemporanee. Le opere, frammenti di una totalità, chiedono di essere seguite, poiché vagano verso un centro comune, coscienti che la finalità ultima di ogni cosa è di vibrare all'unisono, per ritrovare la concretezza dell'insieme.

Il simbolo ha la capacità di unire entità contrastanti, di mantenere una vitalità e un'ambiguità che ancora oggi intreccia connessioni dal passato al presente con l'esistenza in tutte le sue forme ed è proprio nell'attraversare lo sguardo di Mario Vespasiani che questi soggetti diventano "immagine senza tempo" in un percorso che gli spettatori sono invitati a compiere,
perché l'arte non è un intrattenimento bensì la possibilità di incontrare ciò che esiste dentro noi stessi, con cui ancora non abbiamo familiarizzato.


One Lab Contemporary
Corso Vittorio Emanuele 32-34
63065 Ripatransone AP - Italy

periodo: 23 dicembre - 28 gennaio 2018
orario: è possibile prenotare la visita a info@mariovespasiani.com

“Pelle”. Alla Galleria Statuto13 di Milano, la mostra personale di Mastro, a cura di Massimiliano Bisazza.

 
“Pelle”
 
Mostra personale d'arte di:
Mastro

A cura di Massimiliano Bisazza
Opening:  24 gennaio 2018 dalle h 18,30 alle h 21,00
In mostra fino al 6 febbraio 2018 mattino

Presso: Galleria d’Arte Contemporanea STATUTO13
Via Statuto, 13 (corte int.) – 20121 Milano

Apertura al pubblico: dalle h 11 alle h 19 dal martedì al sabato


Le opere di Mastro sono l'enucleazione di potenti metafore intimiste e talvolta violente. Sono tele in torsione, tese in senso incavo o convesso e riportano il fruitore all'idea della pelle che per associazione  si collega alle asperità e alle depressioni insite appunto nelle opere stesse.

I suoi lavori artistici, che ama definire “Architele” sono l'espressione creativa nell'arte visiva di quei tormenti tipici del vivere umano. La pelle/tela è così estrinsecata in modo esplicito che sembra voglia gridare metaforicamente, rivendicare il suo status quo, cioè l'esserci dal passato ma con un sottile equilibrio tra l'oggetto rappresentante - la tela - e quello rappresentato in senso antropomorfo - la pelle appunto - .



Il tormento e la sofferenza sono quindi fortemente presenti nella poetica di Mastro e si palesano cromaticamente sotto forma di bianchi e neri, che ci riportano alle luci e alle ombre, dove l'angolo illuminato dalla luce e la prospettiva sul manufatto artistico danno diverse visioni dell'oggetto; diversi punti di vista.



Tutto è ambiguo, volutamente ripercorre le pulsioni umane, un viaggio nel proprio e nell'altrui intimo, spesso contaminato da disagi esistenziali che evocano nell'osservatore momenti suggestivi di vita propria. Brandelli di esistenze si affacciano dall'opera d'arte che a sprazzi echeggia lacerti di rossi, quasi a volerci rammemorare sofferenza, amore, passione, rabbia.

Interessante è la metafora della vita  che è insita in modo del tutto originale nelle opere d'arte di Mastro: sottolinea la mutevolezza delle cose; nulla è solo bianco o nero dunque ma cangiante in base all'inclinazione e all'intensità della luce. L'equilibrio tra luci e ombre fa da padrone in tutta la mostra.



Gli oggetti sferici che emergono o rientrano dai supporti sono dunque  la mimesi della variabilità della realtà oggettiva grazie al riflesso ivi contenuto.

Degno di nota è sicuramente il collegamento sottaciuto volutamente ma evidente ai miei occhi relativo alla body-art, dove le mutazioni del corpo, le perforazioni, i piercing sono esempi palesi di arte che domanda sangue e sofferenza al fine di esprimersi concettualmente e talvolta velatamente nelle opere di Mastro.

Molti titoli, spesso creati in modo del tutto spontaneo, ci restituiscono i significanti ed i significati di noti testi di canzoni rock che secondo parallelismi surreali e inconsci sono evocativi dei contenuti itineranti in tutta la mostra.


Per informazioni:

Cell. +39 347 2265227 (mart-sab h 11/19)
info@statuto13.it
www.statuto13.it
www.facebook.com/statuto13

“Natale con l’arte in Via della Spiga”, Guido Cicero espone a Milano nel “quadrilatero” della moda.


Dal 15 al 31 dicembre un’opera dell’artista modicano Guido Cicero, dal titolo “Esser donna”, sarà esposta in mostra nei locali della Galleria d’arte contemporanea D Studio, in Via della Spiga 7, nell'ambito della collettiva “Natale con l’arte in Via della Spiga”, a cura di Giorgio Gregorio Grasso, critico d'arte e curatore di alcuni padiglioni della Biennale di Venezia. La mostra sarà inaugurata venerdì 15 alle ore 18, alla presenza dell’artista modicano. Hanno assicurato la loro partecipazione anche diverse Associazioni di siciliani a Milano, tra cui "Casa Giara" con il suo presidente Pippo Puma.
Per Cicero si tratta di un’importante vetrina, dal momento che lo spazio espositivo ha sede in una delle vie più lussuose dello shopping e dell'alta moda, nel celebre “quadrilatero” milanese. L'invito a esporre è arrivato a compimento di un anno ricco di soddisfazioni per l’artista modicano, che ha già “collezionato” la partecipazione alla mostra allestita a Palazzo Ca' Zenobio degli Armeni a Venezia nell'ambito della 57 Biennale e al "Premio Internazionale d'Arte Contemporanea" della MAG - Mediolanum Art Gallery di Padova. L’opera esposta vuole essere appunto un omaggio alla donna, nel cuore milanese dell’alta moda.


“Esser donna”, dipinta con colori acrilici su tela, è stata realizzata in occasione della scorsa giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Ritrae una figura femminile assorta nei suoi pensieri. L’artista affida la trasposizione su tela di tali sentimenti ed emozioni ai veloci colpi di pennello, agli spruzzi di colore e alle tinte accese che “illuminano” lo sfondo scuro, aprendo un varco che consente allo spettatore di cogliere l’anima e l’essenza del soggetto rappresentato. Nel suo stile pittorico si fondono, in una sintesi originale, suggestioni del post impressionismo e dell'astrattismo, del dripping pollockiano e del realismo.

Inoltre, alcune opere di Guido Cicero dedicate al binomio arte ed eleganza si potranno ammirare dall'8 al 25 dicembre nelle vetrine del negozio di abbigliamento Azzarrelli, sul Corso Umberto I a Modica.

Info e contatti
sito web: http://guidocicero.guidocicero.it/
mail: guidocicero52@gmail.com
cell: 338 8614677

MONDI FANTASTICI. A Palazzo Zacco di Ragusa, la mostra collettiva a cura di Andrea Guastella e Sergio Curtacci.


MONDI FANTASTICI
Palazzo Zacco
, via San Vito 158 - Ragusa
a cura di Andrea Guastella e Sergio Curtacci
inaugurazione mercoledì 20 dicembre ore 18.00
20 dicembre 2017 - 24 febbraio 2018

Il Comune di Ragusa in collaborazione con l’Associazione Aurea Phoenix e il Magazine Frattura Scomposta organizza la mostra "Mondi Fantastici" dal 20 dicembre 2017 al 24 febbraio 2018 presso la Civica Raccolta “Carmelo Cappello”, museo d'arte contemporanea Palazzo Zacco di Ragusa.
 
La rassegna, a cura di Andrea Guastella e Sergio Curtacci, intende riflettere sugli infiniti mondi, a cavallo tra la realtà e il sogno, evocati dall’immaginazione degli artisti: “Mondi fantastici".
 Realtà parallele a volte insolite, altre identiche alla nostra se non in ragione di un quid impercettibile che, modificandole, le rende differenti. Fantastici mondi sono i sogni, ma a volte anche le fedi, le credenze sui costumi e sulle origini del cosmo che gli uomini professano sin dai tempi antichi: un sogno composto da più sogni così inspiegabilmente coeso da fungere da sfondo alle esistenze individuali. Posto che i mondi fantastici riflettono il reale, ma non c’è alcun obbligo in tal senso, spesso in essi le leggi della plausibilità sono ignorate. Tutti gli eventi che non si sono mai svolti e mai si svolgeranno vi accadono liberamente. Tutte le idee vi hanno cittadinanza, tutte le aspirazioni.
Prima fra tutte la certezza – così stranamente radicata negli artisti – che il vero, il bello, persino ciò che è buono siano oggetto di invenzione”.
Estremamente significativa la rosa degli artisti invitati: Calusca, Elisa Anfuso, Giovanni Robustelli, Ilaria Del Monte, Miriam Pace, Momò Calascibetta, Sergio Padovani, Vania Elettra Tam, Vanni Cuoghi.
 








 

orari: 
da martedì a sabato 8.30/14.00 - 15.00/18.00 
chiuso lunedì, domenica e festivi
info:
andreguast@yahoo.com
Tel. +39 0932 684780
ingresso libero
catalogo in mostra

giovedì 7 dicembre 2017

“Past Euphoria Post Europa” . Al Centro Internazionale di Fotografia di Palermo, la presentazione del libro del fotografo Fabio Sgroi.




Presentazione del libro “Past Euphoria Post Europa
di Fabio Sgroi
20 dicembre ore 17.30
Centro Internazionale di Fotografia (Palermo)


In collaborazione con il Centro Internazionale di Fotografia di Palermo e il Goethe- Institut (Palermo), CROWDBOOKS è lieta di invitarvi alla Presentazione del volume “Past Euphoria Post Europa” del fotografo Fabio Sgroi: un progetto a lungo termine, che raccoglie 74 scatti all’interno dello scenario politico ed economico europeo. Un viaggio che coinvolge 14 paesi; un percorso visivo che racchiude la quotidianità, in una società che è stata attraversata da un forte cambiamento, dovuto ai violenti effetti delle dinamiche geopolitiche, dalla caduta del Muro di Berlino all’allargamento dell’Unione Europea.
Come scenario, luoghi simbolo: piazze, statue, campi di concentramento, strade, muri e caserme, che fanno da cornice ai volti, agli sguardi e ai gesti di chi vive il presente in quei posti, segnati allo stesso tempo dal ricordo del passato e della modernità, capaci di mostrare euforia e di cadere nella malinconia. Il libro intende rappresentare il clima e la tensione generale che si vive  a est, sia nei paesi che fanno già parte della Comunità Europea, sia in quelli confinanti, che vivono uno stato d’attesa. 


Il volume, con la prefazione di Giovanna Calvenzi, è stato pubblicato attraverso la campagna di crowdfunding della piattaforma Crowdbooks.

Dopo la presentazione ci sarà il book signing con il fotografo che firmerà le copie del libro e una degustazione offerta gentilmente dallo sponsor tecnico Tasca D’Almerita.


Intervengono:

Letizia Battaglia, Fotoreporter e Direttrice Artistica del Centro Internazionale di Fotografia
Aurelio Angelini, Docente di Sociologia dell’Ambiente al Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo
Stefano Bianchi, Editore e Fondatore della piattaforma Crowdbooks
Davide Camarrone, Scrittore e Giornalista Rai
Delfina Santoro, Curatrice del libro
Heidi Sciacchitano, Direttrice del Goethe-Institut Palermo
Fabio Sgroi, Fotografo e Autore di “Past Euphoria Post Europa”




BIO
 Fabio Sgroi, nato a Palermo nel 1965.
Si avvicina alla fotografia nel 1984 da autodidatta, scattando fotografie ai suoi amici, giovani vicini alla musica punk e all’underground; nel 1986 per due anni entra a far parte dell’agenzia di Letizia Battaglia e Franco Zecchin, Informazione Fotografica, per conto del quotidiano “L’Ora” di Palermo. Fin dall’inizio il suo lavoro si concentra sulla Sicilia documentandone la vita di tutti i giorni, le cerimonie religiose e le varie celebrazioni.
Ha viaggiato e lavorato in tutta l’Europa e in diverse parti del mondo. Nel 2000 si è focalizzato sulla paesaggistica e sull’archeologia industriale in formato panoramico. Ha partecipato a diverse mostre collettive e personali, sia in Italia che all’estero.







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Sasha Taormina
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