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lunedì 5 luglio 2021

NASCE AGALÌA. Innovazione e tradizione in un inedito distillato d'agave e botaniche di Sicilia.

La fine dell'imbottigliamento del primo lotto composto da 2876 bottiglie segna l'esordio ufficiale di Agalìa, un sogno che si avvera, un progetto nato dalla passione di quattro amici che hanno infuso competenze e ambizioni nella creazione di un innovativo distillato d'agave di 43,3 gradi alcolici, un prodotto che ha richiesto anni di ricerca prima di giungere al risultato finale.

Agalìa è un distillato che parla di Sicilia in ogni suo dettaglio a partire dal brand, dalla sonorità tipicamente "sicula", un nome che nasce dall'unione tra "agave" e "Rosalia" (Santa Rosalia è Patrona di Palermo e Protettrice della Sicilia).

Agalìa, il distillato d'agave unico
Agalìa è un prodotto che rappresenta l'eccellenza italiana e che nasce dalla volontà di valorizzare, con un approccio anticonvenzionale, la cultura, i profumi e la tradizione delle meravigliose terre di Sicilia.
L'idea era quella di dare vita ad un prodotto originale, totalmente inedito. Dopo attenti studi, prove e ricerche, è stato scelto come ingrediente principale l'agave, detta localmente zammara o zabbara, una pianta capace di conferire una forte impronta distintiva al gusto e che, in Agalìa, si arricchisce di note aromatiche grazie alle botaniche di Sicilia come il limone verdello e le pale di fico d'India.
Il distillato d'agave Agalìa evoca - a tutto tondo - piacevoli suggestioni. Da gustare liscio o miscelato, Agalìa presenta un colore giallo/verdolino trasparente, toni che ammaliano nella loro purezza. Il profumo ricorda la frutta candita, la freschezza degli agrumi, l'imponenza dell'ulivo oltre ad altre botaniche di Sicilia.
Al primo assaggio, la sensazione è quella di vedere il mare da Selinunte, le note olfattive si ritrovano nel gusto persistente, delicato, gentile.
Senza zuccheri aggiunti, la nota alcolica (43,3 gradi) di Agalìa non è troppo presente, la morbidezza del sapore prevale lasciando a lungo una gradevole percezione che avvolge.



La bottiglia con la piastrella di Caltagirone
Prodotto esclusivamente in Sicilia, il "distillato" è custodito in una bottiglia atipica che ne rimarca la personalità unica. Vetro trasparente dai profili decisi, base quadrata e lati leggermente svasati verso il collo della bottiglia stessa.
Ogni bottiglia da 0,50 litri, è decorata con il logo Agalìa serigrafato ed una piastrella di ceramica di Caltagirone numerata ed applicata a mano su ogni singolo contenitore.
Su ogni piastrella compare - in blu - il profilo stilizzato della Sicilia avvolto da una raggiera di petali gialli e blu ispirati dalle foglie d'agave e dipinti nei colori del sole e del mare tipici di queste terre. Sul retro di ogni piastrella si trova scritto a mano il numero progressivo di ogni singola bottiglia. Questo spazio, inoltre, consente anche interventi di personalizzazione.
La bottiglia di Agalìa è ulteriormente inserita in una scatola di latta decorata con gli elementi distintivi del brand, il logo e l'allegoria dell'isola siciliana immersa nelle sfumature che meglio la descrivono. Agalìa è proposta in cofanetto singolo o da 5 bottiglie.
I fondatori
Il viaggio iniziato oltre dieci anni fa giunge alla prima meta, il vero inizio dell'avventura, un percorso destinato ad evolversi grazie alla guida appassionata di Federico Vincenzi, Michele Di Carlo, Davide Fregonese e Augusto Prusso, anime e corpo del progetto. Per la grande ricerca che ha definito il percorso di lavoro, Agalìa è una società riconosciuta come "impresa start-up innovativa".
Creare corrisponde ad un'esigenza forte, è un'energia che non può essere arrestata, può solo essere convogliata nella costruzione di ciò che dà forma alle idee. Questo è il principio che ha unito le forze di Federico, Michele, Davide e Augusto. Prima di tutto quattro amici legati dalla passione per l'originalità e l'esclusività in ogni ambito.
Provenienti da esperienze diverse e affini al contempo, Michele (unico custode della ricetta Agalìa), "Gustosofo", ha portato nel progetto la propria esperienza internazionale e pluriennale di mixology, distillazione e analisi sensoriale. Federico, sommelier insignito di numerosi riconoscimenti e imprenditore nel food e beverage aggiunge al team la sensibilità legata al settore.
La visione e la progettualità sono parte del background di Davide e Augusto. Davide, dopo una carriera internazionale nel risparmio gestito, è imprenditore nel settore agro alimentare e “startupper”, Augusto, imprenditore nell'ambito assicurativo e finanziario condivide con i compagni il desiderio di innovazione in un campo che emoziona tutti.
La distribuzione
Agalìa esordisce sul mercato con un approccio multicanale. In attesa di inaugurare il proprio sito e-commerce a giugno 2021, il brand ha lavorato coinvolgendo in anteprima professionisti del settore, soprattutto barman di prestigiose strutture, con l'obiettivo di "formare" i primi ambassador del prodotto.
Il distillato sarà infatti rivolto in misura maggiore all'Horeca (Hotel/Bar 50% e Ristoranti/Club 30%), sarà presente in una selezione di enoteche e bottiglierie di posizionamento alto (circa 10%) e una parte sarà destinata direttamente al consumatore finale (10%).
La bottiglia di Agalìa da 0,50 litri è venduta ad un prezzo al pubblico di 65 Euro.

Ufficio Stampa AGALÌA
Barbara Gianuzzi Comunicazione
francesca@barbaragianuzzi.com | tel. 02 87067842

ALTRETERRE. Alla scoperta dell'Appennino reggiano attraverso l'arte contemporanea, a cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei.

 


ALTRETERRE
Alla scoperta dell'Appennino reggiano attraverso l'arte contemporanea
A cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei
Comune di Ventasso, Comune di Castelnovo ne' Monti, Comune di Baiso (RE) 
17 luglio - 15 agosto 2021 

Evento collaterale c/o Ligonchio di Ventasso: 
MESSAGGIO AI POSTERI - II EDIZIONE 
Arte come attivismo 
A cura di Nila Shabnam Bonetti 

Evento collaterale c/o KAMart in residence APS di Cereggio e Osservatorio astronomico di Cervarezza: 
PERCORSI ENTROPICI 
A cura di Alessia Borgato 

Giornate inaugurali: 17-18 luglio 2021


Scoprire l'Appennino reggiano attraverso l'arte contemporanea. Si terrà dal 17 luglio al 15 agosto 2021, nei Comuni di Ventasso, Castelnovo ne' Monti e Baiso, la prima edizione di "AltreterRE", rassegna promossa da KAMart in residence APS.

Curata da Francesca Baboni e Stefano Taddei, la manifestazione si propone di valorizzare luoghi meno noti della montagna reggiana, sostenendo gli artisti e portando l'arte contemporanea fuori dai circuiti tradizionali.

Il progetto si rivolge ad un turismo sostenibile e di prossimità, amante della natura e del vivere slow, ma anche agli abitanti dei comuni coinvolti, invitati dalle opere e dalle installazioni site-specific a vedere il paesaggio con occhi nuovi e a recuperare la memoria storica dei luoghi che appartengono alla loro quotidianità.







Sei gli artisti coinvolti - Pietro Iori, Penelope Chiara Cocchi, Alessandra Calò, Angela Viola, Francesca Catellani, Monika Grycko - ospitati rispettivamente presso il Museo del Sughero di Cervarezza, l'Osservatorio astronomico di Cervarezza e il Borgo di Cereggio nel Comune di Ventasso, la Corte Campanini e il Rifugio della Pietra nel Comune di Castelnovo ne' Monti ed il Museo diffuso Vasco Montecchi nel Comune di Baiso. Il progetto di Alessandra Calò è stato realizzato nel corso della "Residenza d'artista KAMart residence #3", tenutasi in giugno presso la sede dell'associazione KAMart in residence a Cereggio (RE).

Presso il Fortino della Sparavalle, nel Comune di Ventasso, è prevista inoltre una performance di Stefania Pedretti ?Alos, a cura di Nila Shabnam Bonetti.

Come evento collaterale ad "AltreterRE", si terrà la seconda edizione di "Messaggio ai posteri. Arte come attivismo", a cura di Nila Shabnam Bonetti. Lungo il sentiero del Faro, che conduce alla "Big Bench" di Ligonchio, sarà installata una nuova opera d'arte di Signora K e James Kalinda, accanto a quelle realizzate nel 2020 da Ermanio Beretti, Debora Costi, Roberto Giorgini, Simona Sentieri, Corrado Tamburini e Angela Viola, che per l'occasione saranno restaurate e integrate con nuovi interventi da parte degli artisti.






In occasione delle giornate inaugurali, il 17 e il 18 luglio 2021, i curatori di "AltreterRE" e di "Messaggio ai posteri. Arte come attivismo" presenteranno le opere e gli artisti.

Nel corso della manifestazione, dal 24 luglio al 15 agosto 2021, saranno proposti gli eventi collaterali di "Percorsi Entropici", a cura di Alessia Borgato, laboratori e attività aperte al pubblico che si inseriranno nei luoghi dell'Appennino: lo spazio aperto e immerso nella natura diventa scenario per un bagno di suoni, praticare yoga o partecipare ad un'esperienza sensoriale. Tra gli operatori olistici e i professionisti coinvolti ci saranno Matteo Gelatti e Maria Teresa Pallante (bagno di suoni), Venusia Fusetto, Katia Iori e Alessia Galassi (hatha e vinyasa yoga), Emanuela Schiavina (Radionica), Samanta Russo (costellazioni familiari e reiki), Monica Belli (operatrice ayurvedica) e Giulia Spacone (naturopata) per i trattamenti di benessere, Lele Odorico (astrologia), Natascia Putrone (evolution coach), Valentina Chiappa (meditazione e campane tibetane), Aurora Tirelli (Mindfulness, pratica di consapevolezza sensoriale), Collettivo Hara con Chloé Thomas, Diletta Pignedoli e Rosita Lioy (performance di danza aerea).

La rassegna "AltreterRE", promossa da KAMart in residence APS e patrocinata dalla Provincia di Reggio Emilia e dai Comuni di Ventasso, Castelnovo ne' Monti e Baiso, è realizzata con il contributo di Fondazione Manodori (main sponsor), Emil Banca, Supernatura, Tavernacolo e Graficart; partner tecnici Valico Terminus, Viridi Light production, Rosa Nigro, Lime Light Media, Montana Reggio Birra, Cadelnoce Home Restaurant.



Il programma completo delle giornate inaugurali e dell'intera manifestazione è disponibile sul sito web https://kamartinresidence.com/altreterre. Tutte le attività saranno condotte nel rispetto della normativa vigente per il contenimento dell'emergenza epidemiologica da Covid-19, sia nei locali chiusi che negli spazi all'aria aperta. Gli appuntamenti saranno a numero chiuso; per i workshop e gli eventi collaterali sarà necessaria la prenotazione e verrà richiesto un piccolo contributo di partecipazione a sostegno di KAMart in residence APS. Per informazioni e iscrizioni: altreterre.appennino@gmail.comwww.facebook.com/AltreterreAppenninowww.instagram.com/altreterre.

PHOTONS. All'Ex Convento del Ritiro di Siracusa, in mostra le opere di Agatino Raciti, a cura di Giusi Viola.

 


PHOTONS
Agatino Raciti

20 luglio - 5 agosto 2021
Opening: 20 luglio dalle ore 18:30

Ex Convento del Ritiro, Via Mirabella, 31
SIRACUSA

ORARIO DELLA MOSTRA │ Mart – Sab / 17:00 – 20:00

Domenica su appuntamento, con l’artista presente, dalle 17.00 alle 20.00
Info: photons@agatinoraciti.com

INGRESSO LIBERO │ FREE ADMISSION
Ingressi contingentati


La storica e suggestiva cornice dell’Ex Convento del Ritiro ad Ortigia, Siracusa, ospiterà, dal 20 luglio al 5 agosto 2021, la mostra di pittura contemporanea, PHOTONS, di Agatino Raciti, con il patrocinio del Comune di Siracusa e dell’Assessorato alla Cultura.
La mostra è curata da Giusi Viola.

In 13 tele di grandi dimensioni, l’artista sviscera le suggestioni che lo hanno portato al processo creativo; così Agatino Raciti si racconta:

Quando per la prima volta ascoltai l’album “Ghosteen” di Nick Cave, rimasi subito incantato dalle sonorità e dai testi oltremodo inquieti e fuori dal normale, suo figlio era morto da poco e tutto l’album non fa altro che ricordarne la memoria. Tutto questo rievocava in me immagini fantastiche, figure primordiali prive di connotati sessuali e morfologici a cui ho dato un unico nome, PHOTONS, dal testo del brano più intenso di tutto l’album che si intitola Fireflies:

“We move through the forest at night
The sky is full of momentary light
And everything we need is just too far
We are photons released from a dying star
We are fireflies a child has trapped in a jar
And everything is distant as the stars.

Blu oltremare, Caput mortuum violet, Bruno Van Dyck, Ocra dorata e Titan beige sono solo alcuni dei colori scelti da Raciti per queste composizioni, alcuni dei quali usati per la prima volta, altri amati ma pure odiati perché aiutavano ad immaginare quello che sarebbero diventati, ovvero pezzi dell'artista impressi nella tela di lino grezza.
I volti spariscono, per ricomparire nelle sembianze di esseri falotici e le forme si confondono in corporature dinamiche, fluide, cangianti, mutanti, futurist(ich)e.




Il fotone costituisce l’elemento fondamentale della luce e dietro questa teoria c’è tutto uno studio che dalla fisica può benissimo arrivare fino alla psicologia del colore mettendo in discussione l’origine della specie e di tutte le cose. Ci siamo sempre chiesti perché il cielo è blu? Nessuno sa rispondere a questa domanda, i colori ci sono stati assegnati dall’origine dell’universo e nessuno conosce la reale provenienza. 

L’analisi che ne deriva affronta la tematica luce/colore/fruizione attraverso la sperimentazione legata allo studio dei colori, che rappresentano la totalità delle cose esistenti nella realtà, resa visibile attraverso la luce.
Ogni fotone prende il nome da una particolare strofa dei brani suddetti, rievocando nella mente dell'artista quelle sonorità che hanno accompagnato il suo lavoro durante la prima pandemia del 2020.



La curatrice della mostra, Giusi Viola, annota:

La poetica della figura, in Agatino Raciti, ci restituisce la morfosi dei corpi generata dalla luce e dall’uso del colore. Ne trasfigura la struttura riconducibile ad archetipi adamitici, conferendo una trascendenza nell’energia primordiale, fotonica, messaggera di suggestioni oniriche ma al contempo carnali, terrene, espresse dalla accentuata matericità della rappresentazione.
In Adam, e Adam?, il tributo, voluto anche nelle dimensioni, a Masaccio e Van Eyck, ci conduce in un viaggio intimistico e ancestrale, dove le emozioni ed i sentimenti generati dalle azioni umane, rappresentano la necessità di ascoltare la propria coscienza, con la dignità di chi ha la forza e la possibilità di ricominciare, enfatizzata esteticamente da una qualità pittorica eccellente dell’artista Agatino Raciti; così la lotta si fonde in un abbraccio, e si trasforma in una danza che è l’esperienza della vita stessa.