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lunedì 5 luglio 2021

PHOTONS. All'Ex Convento del Ritiro di Siracusa, in mostra le opere di Agatino Raciti, a cura di Giusi Viola.

 


PHOTONS
Agatino Raciti

20 luglio - 5 agosto 2021
Opening: 20 luglio dalle ore 18:30

Ex Convento del Ritiro, Via Mirabella, 31
SIRACUSA

ORARIO DELLA MOSTRA │ Mart – Sab / 17:00 – 20:00

Domenica su appuntamento, con l’artista presente, dalle 17.00 alle 20.00
Info: photons@agatinoraciti.com

INGRESSO LIBERO │ FREE ADMISSION
Ingressi contingentati


La storica e suggestiva cornice dell’Ex Convento del Ritiro ad Ortigia, Siracusa, ospiterà, dal 20 luglio al 5 agosto 2021, la mostra di pittura contemporanea, PHOTONS, di Agatino Raciti, con il patrocinio del Comune di Siracusa e dell’Assessorato alla Cultura.
La mostra è curata da Giusi Viola.

In 13 tele di grandi dimensioni, l’artista sviscera le suggestioni che lo hanno portato al processo creativo; così Agatino Raciti si racconta:

Quando per la prima volta ascoltai l’album “Ghosteen” di Nick Cave, rimasi subito incantato dalle sonorità e dai testi oltremodo inquieti e fuori dal normale, suo figlio era morto da poco e tutto l’album non fa altro che ricordarne la memoria. Tutto questo rievocava in me immagini fantastiche, figure primordiali prive di connotati sessuali e morfologici a cui ho dato un unico nome, PHOTONS, dal testo del brano più intenso di tutto l’album che si intitola Fireflies:

“We move through the forest at night
The sky is full of momentary light
And everything we need is just too far
We are photons released from a dying star
We are fireflies a child has trapped in a jar
And everything is distant as the stars.

Blu oltremare, Caput mortuum violet, Bruno Van Dyck, Ocra dorata e Titan beige sono solo alcuni dei colori scelti da Raciti per queste composizioni, alcuni dei quali usati per la prima volta, altri amati ma pure odiati perché aiutavano ad immaginare quello che sarebbero diventati, ovvero pezzi dell'artista impressi nella tela di lino grezza.
I volti spariscono, per ricomparire nelle sembianze di esseri falotici e le forme si confondono in corporature dinamiche, fluide, cangianti, mutanti, futurist(ich)e.




Il fotone costituisce l’elemento fondamentale della luce e dietro questa teoria c’è tutto uno studio che dalla fisica può benissimo arrivare fino alla psicologia del colore mettendo in discussione l’origine della specie e di tutte le cose. Ci siamo sempre chiesti perché il cielo è blu? Nessuno sa rispondere a questa domanda, i colori ci sono stati assegnati dall’origine dell’universo e nessuno conosce la reale provenienza. 

L’analisi che ne deriva affronta la tematica luce/colore/fruizione attraverso la sperimentazione legata allo studio dei colori, che rappresentano la totalità delle cose esistenti nella realtà, resa visibile attraverso la luce.
Ogni fotone prende il nome da una particolare strofa dei brani suddetti, rievocando nella mente dell'artista quelle sonorità che hanno accompagnato il suo lavoro durante la prima pandemia del 2020.



La curatrice della mostra, Giusi Viola, annota:

La poetica della figura, in Agatino Raciti, ci restituisce la morfosi dei corpi generata dalla luce e dall’uso del colore. Ne trasfigura la struttura riconducibile ad archetipi adamitici, conferendo una trascendenza nell’energia primordiale, fotonica, messaggera di suggestioni oniriche ma al contempo carnali, terrene, espresse dalla accentuata matericità della rappresentazione.
In Adam, e Adam?, il tributo, voluto anche nelle dimensioni, a Masaccio e Van Eyck, ci conduce in un viaggio intimistico e ancestrale, dove le emozioni ed i sentimenti generati dalle azioni umane, rappresentano la necessità di ascoltare la propria coscienza, con la dignità di chi ha la forza e la possibilità di ricominciare, enfatizzata esteticamente da una qualità pittorica eccellente dell’artista Agatino Raciti; così la lotta si fonde in un abbraccio, e si trasforma in una danza che è l’esperienza della vita stessa.



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