STAY COOL. BE SOCIAL.

giovedì 31 agosto 2023

Garden of souls. All'Atelier Montez di Roma la mostra-residenza degli artisti Monica Pirone e Sergio Angeli, noti anche in duo sotto il nome di 4Hands, a cura di Giò Montez, con testo critico di Claudia Pecoraro e l'audio-installazione del musicista Angelo Secondini.

 


Garden of souls

di 

4Hands


a cura di Giò Montez

Testo critico di Claudia Pecoraro


Dal 7 settembre al 30 settembre 2023


Atelier Montez

via di Pietralata 147/a, Roma

Audio installazione di Angelo Secondini

Video documentario di Gattonudo Production



Atelier Montez presenta una trilogia di mostre, articolate secondo un meccanismo fluidamente concatenato che diventa narrazione unica, come fossero tre capitoli dello stesso romanzo. 

Ad abitare lo spazio, due artisti, Monica Pirone e Sergio Angeli, noti per la loro produzione individuale ma che da anni lavorano anche in duo sotto il nome di 4Hands.

Fil rouge dei tre atti è l’audio-installazione del musicista Angelo Secondini, che ha concepito un lavoro site-specific seguendo da vicino il lavoro di Monica Pirone e Sergio Angeli fin dalla sua ideazione.





«Una mostra che mangia una mostra», dunque. Una invasione mite, quella della natura che riprende i suoi spazi, per poi trionfare nella mostra finale, Garden of Souls di 4Hands (Monica Pirone e Sergio Angeli), che anche in questo caso comincia qualche giorno prima della sua inaugurazione, rispettosamente irrompendo nella precedente. 


Nell’unione finale “a quattro mani” del duo artistico avviene la ricomposizione del maschile e del femminile, che precedentemente hanno giocato lo spazio in modo fluido con la stessa danza gentile dell’appropriarsi e del cedere propria della natura. La stessa fluidità che ritroviamo nella intersezionalità dei temi affrontati, dal femminismo alle questioni sociali, politiche, ambientali, unico approccio possibile nella complessità del contemporaneo, che ci invita a considerare le nostre identità all'interno di un quadro più ampio di relazioni di potere. 

In questo scenario olistico, l’arte si rivela ancora strumento potente per evidenziare nodi, sollecitare riflessione e, perché no, trasformazione sociale.



4Hands - Monica Pirone e Sergio Angeli



mercoledì 30 agosto 2023

UNDER A SPELL. In occasione della 18esima edizione di Photofestival Milano, al Manifesto Blanco in mostra 13 scatti immaginifici e potenti sul Mali del fotografo di fama internazionale Heinz Schattner, a cura di Massimiliano Bisazza.

 


In occasione della 18esima edizione di Photofestival Milano
UNDER A SPELL

Mostra personale
di
Heinz Schattner

cura di Massimiliano Bisazza

22 settembre - 21 ottobre 2023
Vernissage: Giovedì 21 settembre alle re 18:30

UNDER A SPELL
via Benedetto Marcello 46, Milano

INGRESSO LIBERO

Arte e moda hanno più volte percorso strade parallele, a volte incontrandosi ma, sicuramente più spesso, hanno saputo trarre ispirazione l’una nell’altra. I 13 scatti immaginifici e potenti sul Mali che Heinz Schattner – fotografo di fama internazionale – presenta a Manifesto Blanco nella sua personale a cura di Massimiliano Bisazza in occasione della 18esima edizione di Photofestival Milano, esprimono bene l’essenza pura e vera dell’artista. Questa particolare ispirazione, definibile appunto come “under a spell”, proviene dal suo background “incantato”, che unisce il mondo della moda a quello della creazione artistica. 

Questa serie fotografica sul Mali - realizzata negli anni Novanta, quindi in un’epoca dove i temi del terzomondismo e della globalizzazione erano ancora sconosciuti alla maggioranza dell’opinione pubblica – è scaturita dal viaggio durante il quale Heinz Schattner ha vissuto insieme alle popolazioni autoctone dei Peul, Tuareg e Bambara, nelle terre del Dogon. 

L’artista ha osservato attentamente, immagazzinando situazioni, luoghi, personaggi, dimensioni architettoniche e archeologiche. Col suo sapiente uso del bianco e nero, e senza l’utilizzo del fotoritocco, ha ritratto le popolazioni locali - inserite nel proprio ambiente e paesaggio di riferimento – abbigliate con abiti provenienti da collezioni di alta moda, contaminando, in questo modo, quel fashion system che impera e globalizza tuttora l’Occidente. 

Una consapevole ibridazione che intende destabilizzare il concetto stesso di globalizzazione, infrangendone lo stereotipo attraverso un’azione concettuale potente e dunque studiata nei dettagli. Non solo un “riverbero” dovuto al concetto di moda. Tutt’altro. Questi “neofiti modelli” africani si vestono della nostra cultura ma, attraverso questa, ci raccontano la loro.  





Aprirsi al mondo. La fotografia come impegno civile”. Il titolo scelto per questa edizione di Photofestival vuole essere un invito a riflettere sul fatto che l’atto di fotografare, quello praticato con attenzione e rigore, non è solo legittima espressione della personale creatività, ma soprattutto il modo con cui si osserva la realtà, cogliendone bellezza e contraddizioni, ed interpretandola secondo i propri valori di riferimento. Un indirizzo programmatico che ben si addice al lavoro di Heinz Schattner qui in mostra, dove l’intento reportistico si coniuga all’impegno civile; l’afflato poetico al rigore metodologico e al virtuosismo tecnico. 


Nato in Germania ma maturato artisticamente a Parigi e Londra, Heinz Schattner attualmente vive e lavora in Italia.

Muove i primi passi nell'ambito della moda per importanti testate, fino alla realizzazione, come direttore artistico, di campagne pubblicitarie televisive e di volumi fotografici, tra cui: Thirtynine Souls - Gioielli di Angela Pintaldi per Donna Karan - Londra; Ateh - edito da F. Motta e presentato da Tashimaya - 5th Avenue - New York; Silvershotz 2017 – folio annual; Reflex Confindustria Moda – Immagini di un viaggio della moda italiana. 

Il quotidiano lavoro nell’ambito della moda lo spinge ad indagare sul senso profondo del fare e del creare. Nascono così progetti più intimi e sperimentali, suggeriti anche dalla predisposizione di Heinz per il viaggio esperienziale, che testimoniano una capacità di visione onirica e surreale, raccontata da immagini perentorie ed eloquenti che suscitano nell'osservatore le stesse emozioni contraddittorie e intense che hanno spinto l'autore allo scatto. 


SILENZI. Alla Galleria Orizzonti Arte Contemporanea di Ostuni, la mostra bipersonale dell'artiste Rossana Borzelli e Vania Elettra Tam, a cura di Francesca Romana Marino.

 


Silenzi

Mostra bipersonale
di
Rossana Borzelli e Vania Elettra Tam

cura di Francesca Romana Marino

9 – 30 settembre 2023
Inaugurazione: Sabato 9 settembre alle ore 19:00 

Orizzonti Arte Contemporanea
Piazzetta Cattedrale, Centro Storico, Ostuni



L’ultima mostra della stagione estiva che la Galleria Orizzonti Arte Contemporanea di Ostuni presenta all’interno della Project Room, sabato 9 settembre 2023 alle ore 19,00, è una bipersonale al femminile dal titolo Silenzi. L’esposizione, a cura di Francesca Romana Marino, pone in dialogo le opere di Rossana Borzelli e Vania Elettra Tam che indagano differentemente tematiche intime inerenti profondità e stati emozionali. Silenzi ovattati in cui la bellezza della fragilità umana viene immediatamente recepita. 
"Only in the silence you can hear the whisper of my soul" è il nome dell'opera che ha dato il via a questa ultima serie di Rossana Borzelli in un silenzioso dialogo con le opere di Vania Elettra Tam.
Da sempre Rossana Borzelli realizza "ritratti" sui più diversi supporti, il legno, le porte antiche, il ferro, la tela, la carta; ritrae volti, mani, persone, che con i loro sguardi e le loro espressioni così intensi, la gestualità, le movenze, gli abbracci, l'interazione, a volte anche solo accennati con un tratto, oscillando tra verismo e astrazione, accolgono lo spettatore, che inizia a interrogarsi in silenzio su quelle persone, sulla loro interiorità, sulle emozioni e i sentimenti che hanno portato l'artista a dipingere quell'opera; in silenzio perché è nel silenzio che prendono vita i pensieri. 

"Una pausa di silenzio, un filo che riannoda i frammenti scomposti.
Ritrovo me stessa nel blu solitario della notte
o alla luce di una lampada
che mi protegge come un nido dal buio circostante
a volte assorta nel fumo di una sigaretta. 
Come la pausa è lo sfondo vitale dell'azione,
così il silenzio è il vuoto fecondo da cui emerge il suono.
Ho bisogno di pause per assaporare i miei giorni,
come del sogno per dare voce alla notte.





La ricerca dell'artista Vania Elettra Tam invece, verte come sempre intorno al mondo femminile mettendo a nudo alcune tematiche ormai a lei tanto care, come il disagio e la difficoltà di inserimento delle donne in un mondo che non è concepito per loro. Questa volta però l'artista rinuncia parzialmente all’ironia giocosa che contraddistingue la sua cifra pittorica e ci regala opere ritraenti donne silenti immerse in bocce di vetro che, circondate da pesci e isolate dal mondo, fluttuano in una loro realtà interna, protetta da quella esterna. Queste donne infatti vivono vite parallele, surreali, in compagnia di effimeri surrogati, compensativi di una vita che soddisfacente non è. Ma la propensione è quella dell'evoluzione per cui queste donne, fluide e silenti come pesci, trovano il coraggio di ascoltarsi, di mettersi in discussione e di affrontare se stesse, percorrendo il difficile cammino dell'autenticità e diventano, attraverso delicate e vitree nuances dai toni marini, un tutt'uno con i pesci stessi. E così quei pesci, da spettatori, risultano co-protagonisti dell’opera, simboli di un percorso evolutivo unico. Imperanti sono i Silenzi, da cui il titolo della mostra e la via d'uscita è l'Evasione come suggerisce il titolo dell'opera che chiude l'esposizione. Pittoricamente la Tam in questi lavori finemente dipinti, raggiunge una leggerezza cromatica che conferma la sua maturità pittorica e segnica.




 

GALLERIA ORIZZONTI ARTE CONTEMPORANEA

Piazzetta Cattedrale (centro storico)

72017 - Ostuni (Br)

Tel. 0831.335373 – Cell. 348.8032506 - Email: info@orizzontiarte.it 

www.orizzontiarte.it


https://www.orizzontiarte.it/




Communication and Cultural Manager: Amalia Di Lanno

www.amaliadilanno.com 

FEMINA. Al Museo Le Stanze della Memoria di Barga, in mostra le opere dell'artista Carlo Sciff, a cura di Francesco Mutti. Mostra organizzata da Bernabò Home Gallery con il patrocinio del Comune di Barga.

 


FEMINA

Mostra personale
di
Carlo Sciff

A cura di Francesco Mutti

7-24 settembre 2023 
Inaugurazione: Giovedì 7 settembre alle ore 18:00 

Museo Le Stanze della Memoria - Barga

Mostra organizzata da Bernabò Home Gallery 
Con il patrocinio del Comune di Barga

L'esposizione è visitabile da martedì a domenica con orario 17:00-21:00. 
La mostra è accompagnata dal catalogo in forma di calendario, disponibile in loco.
INGRESSO LIBERO



Il Museo Le Stanze della Memoria di Barga (LU) ospita, dal 7 al 24 settembre 2023, la mostra personale di Carlo Sciff, organizzata da Bernabò Home Gallery con il patrocinio del Comune di Barga. Curata da Francesco Mutti, l'esposizione sarà inaugurata giovedì 7 settembre alle ore 18:00.

Il titolo della mostra - Femina - fa riferimento alla ricerca dell'artista ligure, per il quale il corpo femminile, simbolo di bellezza assoluta e irraggiungibile, diviene possibilità di riflessione sulla condizione umana: passioni, criticità, emotività, rapporti interpersonali ed aspettative.



«Pensando ad un luogo dove l'Arte è di casa, pensiamo a Barga - dichiara Caterina Campani, Sindaco del Comune di Barga - Sulla linea di un'offerta culturale unica, si colloca la mostra di Carlo Sciff che, attraverso opere di matrice pop, invita a riflettere con positiva leggerezza e grande ironia sulle ossessioni e sugli usi e i costumi del nostro Paese».

«Bernabò Home Gallery - racconta la titolare Laura Piangerelli - con le sue sedi storiche a Trezzo sull'Adda (MI), ha scelto di investire su Barga, aprendo tre spazi dedicati alle opere dei grandi artisti del Novecento e del contemporaneo, italiani ed internazionali, per trasformare Piazza Angelio in un centro d'arte diffusa. La mostra di Carlo Sciff, allestita al Museo Le Stanze della Memoria grazie alla disponibilità del Comune, s'inserisce appieno in questo percorso di valorizzazione degli autori storicizzati e degli artisti del presente, in un borgo ricco di storia e magia».

«Le opere di Carlo Sciff - spiega il curatore Francesco Mutti - ci consentono di raccontare il nostro contemporaneo, assecondando uno sguardo analitico sulla società e senza dimenticare quella fondamentale questione estetica che contraddistingue il suo percorso storico: il corpo femminile in tutta la sua forza vitale, lontano da una strumentalizzazione di massa e di puerile lettura, inteso come simbolo di una bellezza eterna e di un'eleganza inderogabile, assolutamente fondamentali nella comprensione dell'estetica dell'essere umano».






Il percorso espositivo comprende una selezione di opere appartenenti alla produzione storica dell'artista, unitamente ad un cospicuo numero di dipinti inediti, realizzati per l'occasione.
Carlo Sciff, al secolo Carlo Schiffini, artista dal passato nobilissimo di imprenditore e in grado di portare il nome dell'Italian Design ai massimi livelli internazionali, dichiara se stesso nel proprio lavoro: Semplice, immediato, diretto, ai limiti del sarcastico, mai eccessivo, banale, scabroso o scandaloso.



Matrice fondamentale di tutta la sua poetica è l'ironia, con cui egli indaga e analizza il quotidiano, alla ricerca di un senso logico alle molte contraddizioni che lo caratterizzano: a un impianto visivo di chiara derivazione pop, egli però aggiunge la sagacia intellettuale della letteratura italiana e, ancor più, di quella latina, di cui è un conoscitore raffinato. Una ricerca in grado di attrarre l'occhio del visitatore e di stimolarne la conoscenza attraverso più livelli di lettura.


Carlo Sciff (Bonassola - SP, 1946). Legato da sempre al campo del design sia d'autore che industriale, Sciff ha nella corrente della Pop Art degli anni Sessanta la propria matrice intellettuale ed esecutiva, nel recupero di una propensione all'enfasi pubblicitaria e alla mercificazione del prodotto attraverso modelli compositivi dalla linea pura ed essenziale, studiata sugli stereotipi popolari. Il serrato contatto con il genio di Vico Magistretti lo predispone all'analisi della forma oltre che del contenuto: da un lato la progettazione industriale porta in dote linearità e armonia cromatica; dall'altro, la direttiva letteraria, improntata su un'ironia colta e mai banalizzata, consente il dissacrante e divertito confronto con gli elementi basilari della Pop Internazionale - dove niente viene messo in discussione - mediante l'ostentazione funzionale della personale cultura classica latina che diviene parte fondamentale dell'opera. Il rapporto tra forme dalla immediata leggibilità, titoli ironici e citazioni latine dal reale risvolto etico, sebbene mai moraleggianti, inducono l'osservatore a riflettere con leggerezza sulle abitudini vuote, sulle ossessioni e sulle manie di una borghesia convenzionale e povera di autocritica. Degne di nota le partecipazioni al Premio Arte Roma (Roma, 2016), al Premio Roberto Zambelli (Perugia, 2016), al Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti (Seravezza - LU, 2017), alla IIª Biennale d'Arte di Genova e ad alcune Fiere d'Arte Contemporanea (Lucca Art Fair 2017, Arte Salerno 2017, Arte Cremona 2019). Tra le esposizioni si ricordano: Carlo Sciff, Galleria Centro Steccata, Parma (2014); IPOP Ultimate, La Vita oltre il Barattolo, Fuori Biennale IX Biennale di Soncino. A Marco, Soresina - CR (2017); Semel in Anno Licet Insanire, Fortezza Nuova, Livorno (2018); Corporis Voluptates, Galleria Spazio11, Pietrasanta - LU (2018); Repetita Iuvant, Galleria Il Forte Arte, Forte dei Marmi - LU (2019); Ab Ovo, Spazio Arte Petrecca, Isernia (2020); Media, Centro Espositivo Sirio Bandini, Cecina - LI (2021); Excursus, Chaos Art Gallery, Parma (2022); Cum Grano Salis, 1758 Venice Art Gallery, Venezia (2022); Alea Iacta Est, Tivarnella Art Consulting, Trieste (2023). Vive e lavora alla Spezia.


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CSArt – Comunicazione per l’Arte

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Ufficio Stampa: Chiara Serri 

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Omicidio al Bluebelles Cafè. Al Tecnoparco Museo di Archimede di Siracusa va in scena Cena con delitto anni '30, lo spettacolo teatrale della Compagnia GTO, scritto e diretto dalla regista Erika Barresi.

 


"Omicidio al Bluebelles Cafè

Spettacolo teatrale della Compagnia GTO

Scritto e diretto da Erika Barresi, con Salvatore di Natale e Tilde Scarpa protagonisti di questo giallo siracusano a New Orleans negli anni '30.

Cena con Delitto 

Sabato 2 settembre e giovedì 7 settembre alle ore 20:30

Apericena con Delitto

Domenica 10 Settembre alle ore 20:30

Tecnoparco Museo di Archimede - Siracusa



New Orleans anni '30, il giallo si svolge nel Bluebelles Cafè il locale più in voga della città, diretto dalla sua star, Madame Jean - Tilde Scarpa - immancabile Dark Lady di questo noir. Alle prime luci dell'alba la contabile del locale, Lily Noir - Marvi - scopre il corpo esanime di Mister James Archimedes Lafayette, noto trafficante di opere d'arte che soggiorna nella pensione annessa al locale. Chi è colpevole di questo omicidio? Il detective Alain Poirot III - Salvatore di Natale - condurrà l'indagine, seppure non assomigli per astuzia al ben più famoso Poirot né per coraggio a Sherlock Holmes. Ospiti del Bluebelles sono le sorelle Miss Du Pont, la nubile ereditiera - Roberta Bonomo - e Madame Du Pont, avida vedova, tre volte - Caterina Samà. In sala c'è la maitre Viv - Vania Cristina; Lily Noir e il responsabile della sicurezza Sergey, il russo - Gaetano D'Imprima; le Bluebelles Girls - Beatrice Capodieci, Anita Inturri e Gaia Fiorillo.



Lo spettacolo si svolgerà con la formula della cena con delitto, durante la quale si svolgono gli atti di questa indagine a delitto avvenuto.
L'autrice e regista racconta così lo spettacolo: "Questo nuovo testo è una vera sfida per la regia. Abbiamo lavorato sul piano dei personaggi per entrare nello stile non facile del giallo, inoltre ci siamo catapultati nel pieno della Golden Age del proibizionismo con le sue musiche. Proprio il ritmo coinvolgente del jazz di Etta James ed il trascinante swing di Duke Ellington consente al pubblico di avere un'esperienza immersiva, viaggiando sulle note del periodo storico. Fare da giuria significa anche valutare i propri preconcetti cercando di prestare attenzione agli indizi nascosti nelle battute dei personaggi. Io lo definisco un noir femminista perché rende evidente, visibile, attraverso gli indizi e la trama come sia prevedibile lo schema dei pregiudizi."


Quali segreti si nascondono dietro il delitto?
Il debutto, in forma di cena con delitto, sarà il 2 settembre alle ore 20:30 ed in replica il 7 settembre alla stessa ora, presso il Tecnoparco Museo di Archimede che si trasforma nella sala da ballo del Bluebelles Cafè; già sicura la replica straordinaria giorno 10 settembre in forma di apericena con delitto ovviamente.
Le scene sono affidate alla artista Pamela Stelo, le coreografie a Gaia Fiorillo, assistente alla regia Beatrice Capodieci, la grafica e i disegni originali della locandina sono frutto dell'inimitabile tratto dell'artista Marin, il quale mette tutta la sua esperienza nel noir a servizio di questo progetto.

Ultime date de "Le sere del Tecnoparco '23" che hanno accompagnato il calendario per la terza estate con la direzione artistica di Erika Barresi e la direzione scientifica della dott. Cinzia Vittorio, la boss del Tecnoparco - per rimanere nel mood anni '30. 
La compagnia GTO presenterà questo progetto come spettacolo tout court nella stagione teatrale 2023-24.




Tecnoparco Museo di Archimede 
Viale G. Agnello 26, Siracusa
Prenotazione Obbligatoria via pagina social Tecno Parco Archimede 
o telefonando al numero +39 3474826670