STAY COOL. BE SOCIAL.

giovedì 30 novembre 2017

All’Elfo Puccini di Milano, in scena "DELUSIONIST" di e con Natalino Balasso e Marta Dalla Via.



5/10 dicembre | sala Fassbinder

Delusionist
“No stand up comedy" in cui si ride per non ridere
di e con Natalino Balasso e Marta Dalla Via
produzione Teatria


La scommessa è questa: divertire il popolo senza essere consolatori.

Natalino Balasso, esemplare tarchiato della comicità cinica e Marta Dalla Via, irascibile artigiana del teatro contemporaneo si sono associati nel segno di uno stile teatrale umoristico e impertinente.
Delusionist parte da un'osservazione molto semplice: oggi, esistere, è pura performance, per incrementare la prestanza e svettare sul prossimo, l’ultima frontiera da abbattere è quella del sonno. Ci vorrebbe una pastiglia che ci permetta di essere sempre accesi. Un semplice modo per debellare l’oltraggio alla produttività fatto dal tempo passato a dormire, o sognare forse. Questo farmaco è il protagonista del nostro racconto. Insieme ai suoi effetti collaterali!

Vito Cosmaj, capo di una piccola azienda farmaceutica in difficoltà, ha ideato The Illusionist, una pillola che permette di stare svegli per un'intera settimana 24 ore al giorno.
Insieme alla sua segretaria è alla ricerca di un'idea per pubblicizzare il prodotto, così decidono di fare un’audizione con una serie di personaggi di varia umanità: aspiranti musicisti, convinti declamatori, bizzarri performer, in un carosello di provini giostra della peggior quotidianità.
Avrà successo l’innovativa pasticca? Riusciranno il protagonista e la sua segretaria a confezionare lo spot che deve muovere le masse all'acquisto?
In quali misteriose strade dovranno incamminarsi per assecondare l'esigenza un po' modaiola della performance a tutti i costi, della presenza continua, della disponibilità verso un mondo in cui tutti sembrano essere spettatori di tutti?
Ma lo spettatore non deve preoccuparsi: l’intenzione non è esprimere giudizi trancianti o indicare vie sconosciute, lasciamo ai guru e ai sapienti il compito di dare risposte.
In questo spettacolo ci si fanno le domande e si ride. 


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Dal 14 al 19 novembre – Sala Fassbinder, Teatro Elfo Puccini, corso Buenos Aires 33, Milano – Martedì / sabato ore 21.00, domenica ore 16.30 – Info e prenotazione: tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org - Prezzi: Intero € 32.50, Ridotto € 17, Martedì € 21,50 www.elfo.org

ARTE LIBERA – DIGRESSIONI D’ARTE. A Verona in mostra le opere di Gianneugenio Bortolazzi, Joe Colosimo e Luca Dalmazio.

ARTELIBERA
DIGRESSIONI D’ARTE
Direzione artistica Angelo Lanza
Produzione BHR GROUP e Il Genio Italiano

Inaugura sabato 16 dicembre 2017 alle ore 18.00. presso lo spazio della ex Chiesa di santa Maria in Chiavica a Verona, la mostra ARTE LIBERA – DIGRESSIONI D’ARTE.
Espongono le loro opere gli artisti Gianneugenio Bortolazzi, Joe Colosimo e Luca Dalmazio.
Gli artisti  presentano un proprio ciclo di lavori indagando il tema della morte, il filo conduttore della mostra, che raccoglie opere tutte figurative realizzate con diverse tecniche.

Gianneugenio Bortolazzi presenta il ciclo Raffaello – Il Genio e l’Uomo
La cultura e l’arte rappresentano chi noi siamo e la nostra identità. Forse questa crisi ha evidenziato in maniera impetuosa come questa identità si stia smarrendo nelle persone. Senza ombra di dubbio la crisi che stiamo attraversando è una crisi economica, ma ancor prima è una crisi appunto di identità, di senso e di comprensione del proprio tempo. Sono giorni torbidi quelli che stiamo vivendo, giorni pieni di ipocrisia, senza armonia e senso della bellezza, giorni senza speranza per molte giovani persone. Ma la vita dell’uomo è ricerca. Ricerca del bello che può aprire quella felicità che è dell’uomo di tutti i tempi e che non è assolutamente perduta, che ci permette, ricercandola di dare un giusto senso e un nesso significativamente positivo, ai tanti frammenti dell’esistenza. Ecco quindi il bisogno di trovare riferimenti in persone che, anche se fisicamente estinte, continuano a vivere nella bellezza della loro arte e nel messaggio che hanno trasmesso ai posteri. Il Genio di Raffello incarna gli ideali del Rinascimento, porta la bellezza e la vita al di là della morte, raffigura l’amore umano e i sentimenti e al tempo stesso porta l’uomo al centro dell’universo, misura di tutte le cose.


Joe Colosimo presenta il ciclo Non ti dimenticare che non puoi abbracciare il tuo ricordo
Il filo conduttore delle dieci opere è il lutto, dovuto alla necessità di superare un blocco emotivo. La serie racchiude le varie fasi che si susseguono dopo il dramma: a partire da quello più immediato come la perdita della felicità (“la morte del sorriso”), a quello finale del superamento dell’accaduto (“bird”).



Luca Dalmazio presenta il ciclo The Cross and The Blood
La croce ritorna spesso nelle mie opere, svuotata del solo senso religioso a cui noi occidentali siamo naturalmente abituati ad accostarla, pensando ad essa come simbolo universale di morte e sofferenza, ma anche di costrizione. Croci celtiche, svastiche, croci ritrovate nei resti dell’antica città di Troia. La crocifissione era usanza pagana, la pena riservata dai romani ai condannati non romani: i sovversivi, i reietti, gli schiavi e gli stranieri.
A loro era inflitta la pena più crudele, la flagellazione e la messa a morte inchiodati alla croce, e l‘agonia era lenta, poteva durare giorni.
The Cross and The Blood è una selezione di opere realizzate in diversi periodi che ha come filo conduttore il simbolo della croce e il rosso del sangue.
Nelle Anatomies la croce rossa sottolinea i punti vitali di corpi dall’identità in crisi, doppi, mutevoli. Un moderno Narciso che si specchia negli abissi della sua mente nel disperato tentativo di ricongiungersi al suo gemello.
Nelle composizioni a croce su tavola, realizzate a grafite e acrilico, degli animali in via di estinzione, nuovi martiri a causa dello sterminio egoista dell’uomo verso le altre specie viventi.
Nelle opere che ritraggono altri martiri moderni vittime dell’intolleranza ancora presente nella nostra società moderna: la transessuale, l’omosessuale e l’artista libero.







 
Informazioni e dettagli:
 Inaugurazione sabato 16 dicembre 2017 ore 18.00
Via Santa Maria in Chiavica No. 7, in centro a Verona, nei locali della ex chiesa omonima oggi adibita a sede espositiva
La mostra resterà aperta dal 16 dal 22 dicembre 2017 tutti i giorni con il seguente orario:
dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00.
Disponibile il catalogo della mostra in galleria.
Ingresso libero.
 
Per ulteriori informazioni contattare l’ufficio stampa:
Francesca Franzon: francesca@ffcommunication.it
        cel +393881176237

Christmas is coming. All'Atelier MeMon di Milano, due giorni per scoprire la 'magia del fare' nelle creazioni uniche di tre designer.


"Christmas is coming"
Sabato 2 e domenica 3 dicembre 2017 dalle ore 11 alle ore 19
 
In attesa del Natale, due giorni per entrare in un luogo intimo e accogliente, per lasciarsi incantare dall'atmosfera calda e raccolta di un atelier, per scoprire la 'magia del fare' nelle creazioni uniche di tre designer che realizzano con le proprie mani oggetti straordinari.
 
Gli spazi dell'atelier ospiteranno il design ironico e brioso delle lampade di Ros Lightbites, accanto alle creazioni di accessori, cappelli e gioielli.
Tra profumi di cannella e arancia di tè speziati e un calice di vino, tartine fatte in casa, potrete ammirare, provare e acquistare produzioni uniche e irripetibili.











Se amate il 'fatto a mano’,
se apprezzate l'unicità e l'originalità,
se incoraggiare le arti è un vostro desiderio,
se siete interessati ad oggetti che raccontano una storia...Non potete mancare!








 

Atelier MeMon
via Carlo Farini 38
MILANO
info@ ateliermemon@gmail.com
Facebook Page: atelierMeMon
 


martedì 28 novembre 2017

RECENT WORKS ON CERAMIC. Alla Minigallery di Assisi la mostra personale di Claudio Andreoli.

RECENT WORKS ON CERAMIC
Sottocosto 4
Di Claudio Andreoli

Venerdì 8 dicembre 2017 ore 18
Minigallery, Assisi

La Minigallery è lieta di presentare Recent Works on Ceramic, la prima personale in galleria di Claudio Andreoli. Dopo le sculture lignee esposte alla Terza Biennale di Scultura di Piazzola sul Brenta, l’artista propone ad Assisi la recente ricerca composta da 30 “tavole” (18x14cm circa) in ceramica naturale o verniciata, con impressa l’immagine di una figura umana sempre più astratta, rarefatta.

L’argilla è per sua natura duttile, incapace di resistere alla forza; facile da manipolare, ha una predisposizione intrinseca a essere messa in forma. Partendo da queste riflessioni Andreoli ne ribalta l’approccio: da un lato riduce al minimo l’energia utilizzata, sottolineando gli incidenti involontari del lavoro, che diventano cicatrici durature. La modellazione come testimonianza di un metodo processuale. Dall’altra interviene sulla resistenza del materiale, stravolto da azioni violente: le proprietà fisiche consentono a linee, graffi, incisioni di dissolversi gradualmente nella massa stessa. Così, quelli che sono dei corpi, la sottile umanità che ossessivamente l’autore racconta, viene diluita in segni impercettibili, sostituita dall’imprevedibilità e dal caso. Anche la rottura in cottura o essiccazione (l’errore) può trasformarsi in opera, ricomposta con barre di piombo e gomma. In mostra, infine, sono presenti due tele di grandi dimensioni che perdono il telaio e acquistano, nella deformazione, la capacità di farsi struttura nello spazio.



E’ il quarto Sottocosto di Claudio Andreoli, un appuntamento che si concentra sul tema dell’accessibilità dell’arte; un progetto nato nel 2012 con la Takeawaygallery di Roma e che dopo il legno, il cemento e la pittura, approda alla Minigallery per insistere sull’analisi dei ruoli di gallerista, critico, artista e collezionista e del complesso rapporto tra gli ultimi due. Ciascuna tavola, proposta a una cifra irrisoria, perde nel momento dell’acquisizione la sua aura, assumendo quella di semplice “oggetto”; un esperimento sui processi e i meccanismi dello scambio; un cortocircuito che fa saltare la regola non scritta della corrispondenza tra prezzo e valore.

Info:
RECENT WORKS ON CERAMIC
Sottocosto 4
Di Claudio Andreoli

8 – 17 dicembre 2017
Vernissage: venerdì 8 dicembre 2017 ore 18
Orari: dal giovedì al martedì 10-18; mercoledì chiuso

MINIGALLERY
Di Stefano Frascarelli
Via Portica 26, Assisi PG
stefano.frascarelli@gmail.com | 3332946260 | www.minigallery.it
Ingresso gratuito

lunedì 27 novembre 2017

Consigli di lettura..."Oltre la cornice". Il nuovo libro di Alessia Rocco, edizioni Il Papavero.

Il nuovo libro di Alessia Rocco si intitola “Oltre la cornice” ed è edito dalla casa editrice “Il Papavero”.
Nel testo, quattordici tele famose regalano il titolo a quattordici racconti nei quali, come afferma il poeta e scrittore Gianni Mauro, che di “Oltre la cornice” ha curato la prefazione, “si coglie un’emozionalità che confina moltissimo con l’elevata e nobile Arte del Poetare”.




Un legame potente tra parola e immagine, dunque, un viaggio denso di emozioni che accolgono e sorprendono.

Un testo in cui ogni personaggio supera la cortina del tempo e dello spazio per farsi carne e fiato… Oltre la cornice.
“La scrittura è la pittura delle voce” diceva Voltaire e credo che mai nessun’altra definizione potrebbe accordarsi al mio libro “Oltre la cornice”, un testo con il quale mi è piaciuto dare voce ad alcune tra le più famose tele del panorama pittorico mondiale. Questo libro mi ha permesso di camminare le tele, di entrarvi dentro con accortezza e curiosità al contempo, di conoscere storie sconosciute fino ad un attimo prima e di evocarne altre, con il mezzo della fantasia, quasi come fossero dei ricordi sopiti destinati comunque ad affiorare. Un lavoro poderoso, entusiasmante, che mi ha permesso di coniugare due grandi passioni della mia vita: la scrittura e la pittura», nei pensieri dell’autrice.


Alessia Rocco











“Oltre la cornice” è in vendita sul sito della casa editrice “Il Papavero” http://edizioniilpapavero.it/

È decisamente tempo di preparare l'attrezzatura invernale: Le Dolomiti Bellunesi sono pronte per la stagione sciistica.

Le cime si imbiancano, le temperature si abbassano, la linea della neve scende a valle e i paesaggi diventano finalmente davvero invernali: le Dolomiti Bellunesi sono pronte per la stagione sciistica. Lo scorso weekend gli appassionati di discesa si sono fiondati a Cortina d'Ampezzo, imbiancata fin sotto il campanile di corso Italia. Gli impianti del Col Gallina, sul Falzarego, hanno già cominciato a lavorare, così come quelli di Passo Monte Croce, in Comelico – una zona meno posh e frequentata rispetto alla Regina delle Dolomiti, ma altrettanto spettacolare. Nel giro di due, tre settimane, dovrebbero quindi riaprire anche le altre stazioni sciistiche del Bellunese, da Arabba al Civetta, dalla Marmolada al Nevegal.

Il paradiso sulla neve qui si chiama Dolomiti Superski: un unico skipass per oltre 450 impianti distribuiti tra le province di Belluno, Trento, Bolzano e più di mille chilometri di piste a disposizione, al cospetto di alcune delle cime più belle – dalle Tre Cime al castello di roccia del Sella. Si può sciare per giorni senza mai rifare la stessa discesa, percorrere in senso orario o antiorario i percorsi ad anello del Sellaronda e della Grande Guerra, oppure scegliere un proprio angolo di paradiso e salirlo e ridiscenderlo ancora, ancora, ancora, per godere del paesaggio che cambia dalla luce limpida della tarda mattinata ai rosa rosso aranciati del tramonto sulle crode dolomitiche. Al momento sono aperti solo 4 impianti del circuito Dolomiti Superski (tra questi, Col Gallina e Passo Monte Croce), ma presto si potrà sciare anche ad Arabba e in Marmolada, sulle altre piste di Cortina, a Misurina, ad Alleghe, in Val di Zoldo, a Selva di Cadore, sul San Pellegrino a Falcade… La data ufficiale per l'apertura degli impianti del comprensorio è il 25 novembre – ma per sciare in Marmolada, ad esempio, bisognerà attendere il 2 dicembre. 


Quest'anno la neve è arrivata all'improvviso, ancora inaspettata, durante la seconda settimana di novembre: dopo una lunghissima serie di giornate assolate e spettacolari, i cui cieli azzurrissimi hanno consentito di godere fino in fondo della danza colorata del foliage autunnale, sulle Dolomiti Bellunesi è calato il freddo, e parecchi centimetri di neve – ora compatta ora appena spolverata – hanno traghettato la provincia nel pieno inverno, proprio nei giorni della tradizionale estate di san Martino. La neve non si è mostrata solo nella parte alta della provincia (35 centimetri a passo Falzarego, a oltre 2.000 metri di quota), ma anche a sud, sulle Prealpi: in Alpago e in pian Cansiglio, fino in Nevegal e nei pendii a vista vicino alle città di Feltre e Belluno. Questa prima nevicata infonde speranza anche per lo sci più famigliare e a portata di mano, per le piste vista mare e Dolomiti dell'Alpe del Nevegal e del Monte Avena. 


È decisamente tempo di preparare l'attrezzatura invernale. Da qui in avanti, fino alla primavera, sulle Dolomiti Bellunesi si verrà per sciare – ma non solo. Oltre alle piste da discesa, i pendii della provincia si presteranno alle avventure sulla neve di chi fa sci alpinismo, sci di fondo, camminate con le ciaspe, slittate… Qualunque sia la vostra passione sportiva (o no), qualunque sia il motivo per cui sceglierete di trascorrere uno o più giorni in montagna d'inverno, a un certo punto avrete bisogno di scaldarvi, e varcherete la porta di un bar o di un rifugio. Prima di lasciarvi partire per le piste via via innevate, ecco perciò un breve prontuario delle bevande per sopravvivere all'inverno bellunese. Innanzitutto, immancabile, la cioccolata calda: con la panna o senza, con l'anice la cannella o il peperoncino, è quello che ci vuole per combattere insieme freddo e stanchezza. La versione per adulti della cioccolata calda in rifugio è il bombardino, un mix super energetico (ed alcolico) di caffè, whisky, liquore all'uovo e panna montata: un must per gli sciatori a fine giornata. Qualcuno però al vov preferisce il punch, un tè alcolico da bere caldissimo, magari dopo un pranzo a base di canederli e polenta. Oppure, infine, il tradizionale vin brulè, che scalda e profuma di spezie e agrumi gli inverni bellunesi (mercatini di Natale compresi). Tutte queste bevande e altre ancora (la birra, naturalmente, e le innumerevoli varianti di grappa, dal cumino alla genziana) le potete trovare in uno dei tanti bei rifugi sulla neve delle Dolomiti, che spesso organizzano anche tardi pomeriggi di après-ski per festeggiare in compagnia la fine di un'altra spettacolare giornata di discese.  

Libri, alla Fondazione Grimaldi si presenta “L’incantesimo di un cammino” di Antonio Lonardo.

Quarant’anni di poesia racchiusi in un’antologia con i migliori testi di Antonio Lonardo, selezionati dai giurati dei vari concorsi letterari in tutta Italia e insigniti di premi e riconoscimenti. Si intitola “L’incantesimo di un cammino” (Giambra editori), il nuovo libro del poeta di origini irpine che raccoglie in un unico volume di 270 pagine tutte le poesie premiate, sparse in una decina di pubblicazioni edite in un ampio arco di tempo. Il libro sarà presentato sabato 2 dicembre alle ore 17,30 a Palazzo Grimaldi, nell’ambito di una serata che intende anche rendere omaggio all’autore in occasione del quarantesimo anniversario della sua attività poetica. Ne discuterà con lui il critico letterario e saggista Antonio Daniele. Le attrici Assunta Adamo e Daniela Fava leggeranno alcuni brani poetici. Coordinerà Antonina Ragusa, docente di materie letterarie.

Con “L’incantesimo di un cammino”, Antonio Lonardo - originario di Taurasi in provincia di Avellino, ma da diversi decenni trapiantato a Modica dove ha insegnato Italiano nelle scuole medie e negli istituti superiori - fornisce al lettore il distillato di una quarantennale produzione poetica, concepita in origine come catarsi dal dolore per la tragica scomparsa della donna amata. Poi, con il trascorrere degli anni, la poesia è divenuta sempre più una rappresentazione lirica dell’universo del poeta e della sua sensibilità umana e culturale per i grandi temi e problemi che riguardano la collettività; ma anche una trascrizione in versi di piccoli momenti, emozioni, gioie e dolori del vissuto personale e familiare.

«Da quel 4 marzo 1977 – racconta Lonardo, illustrando il titolo del libro - è iniziata la mia avventura della poesia , scrivendo i primi versi, dedicati ad Edvige (la fidanzata prematuramente scomparsa, ndr). Da tempo desideravo poetare, ma non riuscivo. Le lacrime hanno spinto la penna, che, unita al cuore, hanno dettato le parole, diventate versi, inizio di un cammino, trasformato in incantesimo». Da allora ha scritto oltre 600 liriche, che gli sono valse ben centoventi premi, svariate traduzioni in lingua inglese e l’inserimento in prestigiose antologie della poesia italiana contemporanea.

"L'incantesimo di un cammino" mostra appunto una mappa della sua esistenza poetica, la traccia del sentiero percorso, in una sintesi che lega le poesie tra loro, come parti di un tutt'uno organico e progressivo. Ogni lirica è espressione autonoma del sentire del momento, ma allo stesso tempo è la base e il lievito per quelle future, intimamente connesse tra loro.

Il nuovo volume, tra l’altro, giunge a coronamento di un 2017 particolarmente ricco di soddisfazioni per Lonardo: la pubblicazione di un libro nei primi mesi dell’anno (“Alla ricerca dell’Oreb”), il conferimento del Premio Internazionale di Poesia Poseidonia–Paestum a giugno, il secondo piazzamento al Premio nazionale "Histonium" di Vasto a settembre oltre a varie menzioni, pergamene e attestati ricevuti per la partecipazione ad altri concorsi letterari.


PASSAGES – Movimenti contemporanei 2017. A Perugia, 2 giorni dedicati alla danza contemporanea, tra spettacoli e formazione.

PASSAGES – Movimenti contemporanei 2017
Un progetto dedicato alla danza contemporanea
Tra spettacoli e formazione
Venerdì 1, sabato 2 e domenica 3 dicembre 2017
CENTRODANZA – Spazio Performativo
SALA CUTU - P.zza Giordano Bruno, 9 – Perugia

Torna a Perugia dal 2 al 3 dicembre, presso la Sala Cutu, il progetto PASSAGES – Movimenti Contemporanei 2017 organizzato e diretto dalla Compagnia Déjà Donné e dall’Associazione milanese Pandanz, nell’ambito della 23esima edizione della Stagione INDIZI 2017-2018 di Teatro di Sacco. Un fine settimana che prevede appuntamenti dedicati alla danza contemporanea con spettacoli, brevi performance e spazi dedicati alla formazione.
Quest’edizione è dedicata al ventennale della compagnia Déjà Donné (1997-2017) che, attraverso la presentazione di alcune sue produzioni e la promozione di un percorso formativo dedicato ai danzatori, rivela la volontà di offrire a un pubblico di appassionati importanti occasioni per avvicinarsi alle arti performative. Quasi un festival, quindi, che ambisce ad essere spazio concreto e atteso, capace di promuovere un dialogo aperto tra differenti progettualità e alla ricerca.

GLI SPETTACOLI - Le giornate di spettacolo vedranno alternarsi sul palco della Sala Cutu, sabato 2 dicembre, le performance “Like a Stray Dog di e con Nicoletta Cabassi e “Il canto di Orfeo: armonico” di BorderLinedanza; seguirà il debutto umbro dello spettacolo365” - novità 2017 - di Déjà Donné. Domenica 3 dicembre andrà in scena la presentazione di “To Pray” della compagnia INC InNprogressCollective, gruppo indipendente associato a Déjà Donné dal 2017.



LA FORMAZIONE - Importante sarà la sezione dedicata alla formazione e strettamente collegata al progetto INA – inNprogress Atelier, un percorso di studio dedicato alla ricerca e alla sperimentazione ideato a Perugia nel 2017 da INC InNprogressCollective e Déjà Donné, curato in collaborazione con CentroDanza - Spazio Performativo, e condotto dal coreografo Afshin Varjavandi. Nei giorni 1, 2 e 3 dicembre sarà possibile partecipare alle masterclass, condotte rispettivamente da Virginia Spallarossa e Vittoria De Ferrari Sapetto, rivolte agli allievi e a tutti coloro che sono interessati ad approfondire le molteplici tecniche di ricerca sul movimento.
Brevi performance supporteranno le lezioni e l’attività di formazione prevista con il solo “Revolution” della compagnia Adarte e “performance 088” di Déjà Donné.

L’occasione di PASSAGES 2017 rappresenta anche il consolidarsi della collaborazione tra Déjà Donné e Teatro di Sacco, che sottolinea l’importanza di una presenza culturale viva e attiva sul territorio della città di Perugia e della Regione Umbria, a sostegno di una progettualità concreta di promozione dei nuovi linguaggi e di contaminazioni per una scena contemporanea.

IL PROGRAMMA
2 dicembre 2017 – ore 19,30
- IL CANTO DI ORFEO: ARMONICO
concept, coreografia e regia Claudio Malangone; autori/interpreti Luigi Aruta, Antonio Formisano; videoinstallazioni Checco Petrone; produzione Borderlinedanza. Durata 20’.
“…La strada lunga di paure ormai compiuta, lui saliva all’aria della terra dietro ai passi di Orfeo... e poi più non vide lui che vaghe ombre toccava, lui che voleva parlare della luce…”
Da questi versi ispirati alla nota e triste vicenda di Orfeo ed Euridice, un amore sfortunato, che nulla può contro il destino e le sue forze, prende il via la coreografia di Claudio Malangone, che vede protagonisti due danzatori della compagnia.
Nell’atmosfera impalpabile dell’attesa, e della dolorosa (e masochistica) reminiscenza del passato i due protagonisti rimangono così nello stesso posto, incatenati dalla separazione, dalla distanza, dal perdersi o dal non ritrovarsi. Una creazione che da impalpabile coreografia, ispirata a una storia che arriva dall’antichità, diventa uno studio sulla resistenza, sul dolore, sulla mancanza.

- LIKE A STRAY DOG
concept coreografia e luci Nicoletta Cabassi; musica OTTOelectro (dai '4 pezzi sacri' di G. Verdi), M. Vainio e I. Vaisanen; produzione Nicoletta Cabassi |Lubbert Das. Durata 15’.
Cosa significa 'appartenere’? Cosa significa essere 'umanamente' randagi ‘? La pièce nasce come riflessione e indagine sull'essere e/o sentirsi senza appartenenza, interiormente erranti, nell'attuale "società liquida", senza più memoria e radici e in cui resta soltanto immanenza. Un viaggio nei concetti di smarrimento e sconfinamento come dimora esistenziale.


ore 20,30
- 365
coreografia Vittoria De Ferrari Sapetto e Andrea Valfrè; con: Vittoria De Ferrari Sapetto e Andrea Valfre’; disegno luci Giacomo Gorini; elaborazione musicale Gilles Toutevoix; produzione Déjà Donné. Durata 50’.
Una ricerca coreografica avviata prendendo spunto da un noto programma televisivo italiano, "Almanacco del giorno dopo", presentato ogni giorno dal 1976 fino al 1992. Nei 10’ di ciascun episodio, venivano citati avvenimenti tratti dalla vita di un “Santo del giorno”, collegati a eventi storici o a riferimenti astrologici, sempre legati al calendario. Da queste suggestioni prende avvio un percorso saturo di una ritualità densa e sospesa che si manifesta attraverso simbologia gestuale, movimento e figure di intensità crescente. Il lavoro dei danzatori esplora ed evoca immagini suggerite dal trascorrere misurato e cadenzato del tempo, soffermandosi su ricorrenze che scandiscono, in festività e in allegorie, un calendario sempre diviso tra la celebrazione di ritualità pagane e simboli della celebrazione religiosa, per "365" giorni all’anno.
 
 
3 dicembre 2017 - ore 15.30
- ToPRAY
coreografia Afshin Varjavandi; disegno luci Fabio Galeotti; con Luca Calderini, Mattia Maiotti, Jenny Mattaioli, Elia Pangaro; disegno sonoro Angelo Benedetti; produzione INC InNprogressCollective /Déjà Donné – ringraziamenti a CentroDanza – Spazio Performativo| LaMaMa
" Chi conosce il potere della danza abita in Dio". Rumi
Esiste un momento per ognuno, a partire dal quale si impara a guardare dentro sé stessi: esiste anche una costante che chiamiamo T, per la quale quel momento è intimo e individuale, riferito al singolo, non moltiplicabile e non tramandabile. Sono solo i propri occhi a esercitare quella visione.  La costante T è un numero trascendente. toPRAY non parla della costante T, ma racconta il punto di vista dal quale si osserva. toPRAY è un corridoio: a volte per arrivare all'animo umano il percorso è lungo e stretto. Altre volte l'uomo contemporaneo non trova il tempo per scegliere le strade complesse, per attraversarle il tempo che si impiega corrisponde alla costante T. toPRAY è uno spettacolo in cui le danze urbane si mescolano a gesti contemporanei, producendo una danza fuori dagli schemi, dal tempo. La scrittura coreografica attinge da calligrafie multiculturali, risultando un linguaggio universale: come il racconto dell'anima dell’uomo. toPRAY è un percorso umano costruito e vissuto con alti e bassi, analogamente al percorso di crescita di un uomo.

Le MASTERCLASS
Da venerdì 1 dicembre e fino a domenica 3 si terranno masterclass aperte a danzatori presso il CentroDanza - Spazio Performativo. Il lavoro sarà condotto da Virginia Spallarossa – direttore artistico di Déjà Donné e da Vittoria De Ferrari Sapetto – danzatrice e coreografa associata a Déjà Donné - che vanta un’importante e significativa esperienza di docenza internazionale nelle principali accademie e scuole, in Europa e nel mondo. Un lavoro specifico centrato sull’esplorazione del movimento e del corpo e di perfezionamento tecnico. Venerdì 1 dicembre sarà aperto uno speciale spazio che permetterà a tutti gli interessati di partecipare a una prova di lezione aperta in vista dell’apertura, da gennaio 2018, dei nuovi corsi di INA Innprogress Atelier (per informazioni 347 1489727).

Venerdì 1 dicembre – dalle ore 15 alle 18
MASTERCLASS con VIRGINIA SPALLAROSSA – breve bio
Si forma professionalmente presso il Teatro alla Scala e l’Académie Princesse Graçe; sposa la danza contemporanea studiando con i principali maestri di Release technique. Dal 2007 è danzatrice e assistente della compagnia internazionale Déjà Donné; ha danzato nell’Olympic Contemporary Ballet in “Medusa” coreografie di Wayne Mc Gregor. In qualità di danzatrice ha preso parte a diverse stagioni al Teatro alla Scala, Teatro Lirico di Cagliari, Arena di Verona, Rossini Opera Festival, Teatro Carlo Felice, Opera di Bilbao, Opera di Roma, Comunale di Firenze, Bunkakhan a Tokio, Bayerische Staatsoper di Monaco con le coreografie di Sean Walsh, Mark Baldwin e Ron Howell, del quale è assistente. Dal 2015 è direttore artistico di Déjà Donné.

Sabato 2 dicembre – dalle ore 14,30 alle 16,30
Domenica 3 dicembre – dalle ore 10 alle 12
MASTERCLASS con VITTORIA DE FERRARI SAPETTO – breve bio
La sua carriera inizia con Arco Renz e poi a Berlino con Felix Ruckert; in Belgio collabora con Davis Freeman e con Andy Deneys. Lavora con la Compagnia Troubleyn|JanFabre in "Prometheus-Landscape 2"; per AkramKham crea e danza in "Abide With Me" per l’apertura dei giochi Olimpici di Londra 2012. Segue "Puzzle" con la Compagnia Eastman Sidi Larbi Cherkaoui. Artista in Residenza a Shanghai, comincia a creare i suoi personali lavori: "Reborn" e il solo "088". Collabora con la Compagnia 3ART3 di Quan Bui Ngnoc e Daniel Hellman, con Romeo Castellucci e Virgilio Sieni. È dal 2016 artista associata di Déjà Donné.

INFO e CONTATTI
SALA CUTU P.zza Giordano Bruno, 9 – Perugia – www.teatrodisacco.it
sabato ore 19,30 Ingresso intero posto unico € 5,00
sabato ore 20,30 Ingresso intero € 10,00 – ridotto giovani € 5,00
domenica ore 17,30 - Ingresso intero € 10,00 – ridotto giovani € 5,00

CENTRODANZA – Spazio Performativo Via Pievaiola, 166/H5 - Perugia PG - tel.  075 528 7474 - www.centrodanzapg.com
Iscrizioni Masterclass – € 50,00/giornata - comprende un biglietto ingresso ridotto per uno spettacolo a scelta.
Info e prenotazioni tel. 320.6236109 – info@teatrodisacco.it / tel. 333 8568841 – info@pandanz.it
UFFICIO STAMPA: Federica Cesarini - Mob. +39 3393369594 - E-mail: federicacesarini56@gmail.com