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mercoledì 29 agosto 2012

The most beautiful suicide | La morta ti fa bella

The most beautiful suicide On May 1, 1947, Evelyn McHale leapt to her death from the observation deck of the Empire State Building. Photographer Robert Wiles took a photo of McHale a few minutes after her death. 
The photo ran a couple of weeks later in Life magazine accompanied by the following caption: On May Day, just after leaving her fiancé, 23-year-old Evelyn McHale wrote a note "He is much better off without me … I wouldn’t make a good wife for anybody".

OMBRE SOTTILI | A Milano la mostra fotografica di Anna Montana a cura di Rosaspinto.


Nel cuore di Porta Romana, aperto da mattina a sera: Twelve il locale con "più anime", rinnova il suo amore per l'arte. Dopo la pausa estiva, riprendono gli appuntamenti per amanti del bello, addetti ai lavori ma soprattutto per chi ha voglia di stupire i 5 sensi: gusto, olfatto, tatto, udito e vista.

Protagonista del mese, dal 12 al 25 settembre 2012, sarà la mostra fotografica “Ombre Sottili” di Anna Montana.


A chiunque di noi è capitato da bambini di sognare cosa avremmo fatto da grandi: il medico, l’avvocato, l’architetto, l’astronauta... Anna Montana sognava di essere una “conquistatrice di immagini”. Per questo sin da piccola il suo giocattolo preferito è stata la macchina fotografica…un mezzo per esplorare il mondo che la circondava, uno strumento capace di trasformare la sua curiosità in immagini concrete, un modo per cogliere le sfumature più tenui della realtà e condividerle con il mondo.

La fotografia diviene per Anna Montana uno spirito vitale. 
Un viaggio nell’inconnu dell’umanità per vedere e capire – dove possibile – la grande oscurità di pensieri ed emozioni, troppo spesso latenti perché nascosti da una mediocre sovrapposizione di esteriorità.
Un viaggio tanto onirico quanto reale, che grazie alla resa fotografica degli scatti riporta ai nostri occhi la complessità delle divagazioni mentali e l’astrattezza degli stati d’animo.
Fotografare per spogliare dalla superficialità e mostrare nella sua nudità più pura l’essenza personale, fatta di forza e debolezza, sicurezza ed esitazione, sfacciataggine e mistero. 
Estremi che si respingono e si attraggono in un armonico gioco degli opposti e convivono in tutti noi, in tutto ciò che pensiamo, facciamo e diciamo.
Anna Montana attraverso la mostra Ombre Sottili vuole condividere la piacevole meraviglia del suo viaggio e della sua scoperta.









Dj set della serata Deejay WestBanhof (Chemical Attack Project), eclettica nuova leva del panorama milanese, che proporrà un percorso creativo dal rock vibrante dei Led Zeppelin e dei Rolling Stones, crescendo in un'evoluzione virtuosa tra l'indie rock degli Arctic Monkeys e dei Wombats fino ad arrivare all'elettronica dei Justice e dei Soulwax, ogni tanto regalando piccoli cameo, capolavori ricercatissimi tra le piste internazionali e non.

Vernissage Mercoledì 12 Settembre 2012 ore 19:00

Viale Sabotino, 12, Milano

0289073876 

Ufficio Stampa e Direzione Artistica Rosaspinto
Indira Fassioni
press@rosaspinto.it
+39/3338864490

martedì 28 agosto 2012

BABELE, TRA TERRA E CIELO | Opere di Silvio Vigliaturo a cura di Vittorio Amedeo Sacco.


Nell’ambito della 52° Mostra della Ceramica di Castellamonte, a cura di Vittorio Amedeo Sacco,  rassegna dedicata a Vigliaturo,  gli spazi espositivi del Palazzo della Regione Piemonte di Piazza Castello, a Torino, e la prestigiosa sede museale di Palazzo Botton, nel cuore della città canavesana, ospitano una doppia personale. Centro di entrambe le rassegne sono i lavori in ceramica realizzati dall’artista appositamente per la manifestazione, come testimonia la collezione di 20 piatti, in mostra a Castellamonte dal 31 agosto al 30 settembre 2012, che riprendono la figurazione astratta e l’uso di colori netti tipici del linguaggio creativo dell’artista. Quattro dipinti, della serie Mescolanze, e due esemplari di sculture in vetro di grandi dimensioni e di nuova progettazione, dal titolo Esseri trasparenti, completano la rassegna.
Il cuore della mostra di Torino, che inaugura mercoledì 29 agosto 2012, in occasione della conferenza stampa di presentazione della Mostra della Ceramica, è composto da una serie di 25 sculture in terra cotta, dal titolo La Guerra di Troia, raffiguranti i principali personaggi del poema omerico. L’epica greca è da sempre grande fonte di ispirazione per l’arte di Vigliaturo, che in essa riscopre valori andati perduti nella civiltà contemporanea. Le sue opere si fanno tramite di messaggi appassionati di rinascita morale, prendendo la forma di archetipi universali in cui i visitatori della mostra possono riconoscere i caratteri netti degli eroi achei e troiani, esaltati dal segno dell’artista. Una collezione di dipinti e sculture in vetro completano l’allestimento, gettando uno sguardo d’insieme sulla poliedricità di Vigliaturo, capace di maneggiare con abilità ed estro media artistici molto diversi tra di loro, pur mantenendo uno segno e un linguaggio inconfondibili, merito dell’infaticabile lavoro di ricerca e sperimentazione che da sempre ne contraddistinguono il procedere creativo. 
La mostra TRA TERRA E CIELO si presenta come un ennesimo omaggio alla Mescolanza – in questo caso di tecniche e materiali –, categoria che guida il fare artistico di Vigliaturo e il penetrante pensiero contemporaneo che sottostà ad esso.
A suggellare lo stretto rapporto che è venuto a formarsi negli anni tra Silvio Vigliaturo e la città di Castellamonte, venerdì 31 agosto 2012, in concomitanza con il vernissage della Mostra della Ceramica, verrà inaugurata un’opera monumentale realizzata dall’artista, intitolata Babele “tra Terra e Cielo. Il monumento, che supera i sei metri d’altezza, è composto di cinque canne e centoquattro parti mobili in ceramica che simboleggiano un’avvenuta unione tra il cielo e la terra.
La scultura, che troverà spazio nel “Parco Scultura La Rotonda” , dove già è collocata l’opera Arc en Ciel di Arnaldo Pomodoro, è stata realizzata in collaborazione con l’azienda La Castellamonte, nelle persone di Silvana Neri e Roberto Perino.






Palazzo della Regione Piemonte
Piazza Castello 165, Torino
Dal 29 agosto al 9 settembre 2012
Vernissage: 29 agosto 2012 ore 11,30
Orario: tutti i giorni, h. 10-19

Museo della Ceramica
Palazzo dei Conti Botton
Dal 31 agosto al 30 settembre 2012
Vernissage: 31 agosto 2012 – ore 18,30
Orario: giovedi-venerdi 16/19
sabato-domenica 10/13 – 14,30/19

Parco Scultura La Rotonda
Piazza dei Martiri della Libertà, Castellamonte (To)
Vernissage: 31 agosto 2012 – ore 19
Opera monumentale “Babele, tra Terra e Cielo”



Info
Ufficio stampa MACA - tel. 0119422568
Info: 3351404689
 maca@museovigliaturo.it | stendhal@gmail.com

mercoledì 22 agosto 2012

“Scommetti che se salto quel fosso... Indagine estetica su una famiglia” | A Prata di Pordenone la prima esposizione personale del giovane artista Edoardo Nardin


Inaugura Venerdì 24 Agosto alle ore 18.30 nella Galleria Comunale, Piazza Wanda Meyer, Prata di Pordenone la prima esposizione personale del giovane artista Edoardo Nardin dal titolo “Scommetti che se salto quel fosso... Indagine estetica su una famiglia”. La mostra rimarrà allestita fino al 16 settembre. Ingresso gratuito.

Con questa prima mostra Edoardo Nardin, che vive da anni lontano dal suo paese natale, rende un bell’omaggio alle sue origini e alla propria famiglia, rinsaldando quei legami che lo uniscono alle proprie radici. Originario di Prata di Pordnone, dopo il liceo artistico si trasferisce a Prato, dove si laurea con lode in “Produzione di Musica, Spettacolo e Arte”, nella facoltà di Lettere e Filosofia di Firenze, con tesi sui finanziamenti alla cultura. Personalità eclettica Nardin porta avanti una ricerca personale che spazia trasversalmente fra diversi linguaggi e settori in ambito creativo ed artistico.
“Scommetti che se salto quel fosso…”, esposizione ospitata nella Galleria Comunale di Prata di Pordenone, è il racconto grafico-pittorico di una famiglia: dalla scommessa che spinse il capostipite a conquistare il cuore e il padre della sua amata, proprio saltando un fosso che separava i campi lavorati dalle due famiglie, prende forma un’indagine estetica che coinvolge tre generazioni. 
La tecnica di Nardin è caratterizzata da un approccio creativo trasversale, che da digitale si trasforma in concreto e materico: dall’incontro tra fotografia, grafica e pittura, l’artista dà origine a ritratti caratterizzati da una forte identità espressiva, che strizza l’occhio all’estetica stilizzata della POP ART, senza sfruttarne l’ossessiva riproducibilità del POP nella sua accezione di “popolare”, ma attribuendo invece al POP un’accezione di “popolo”, secondo cui il ritratto diventa  accessibile a tutti.
I quadri, contraddistinti da quest’estetica diretta e immediata, diventano così oggetti di design che traggono ispirazione dalla grafica, catturano l’istante della fotografia e si fanno pittura.
La mostra rimarrà allestita fino al 16 settembre. Gli orari di apertura saranno: Martedì, Giovedì, Sabato, 17.00 - 19.30 e Domenica, 9.30 -12.00 e 16.00 -19.30.

La mostra è ad ingresso gratuito.

martedì 21 agosto 2012

Pesci fuor d’acqua | A Venezia la mostra di fotografie contemporanee di Carlo Rocchi Bilancini, promossa da Umberto Morera, curata da Živa Kraus ed organizzata in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini.

Filippo Orsini

Il 1 settembre 2012, alle ore 18:00, presso lo spazio espositivo “La Piscina” dell’Isola di San Giorgio Maggiore verrà inaugurata Pesci fuor d’acqua”, mostra di fotografie contemporanee diCarlo Rocchi Bilancini, promossa da Umberto Morera, curata da Živa Kraus ed organizzata in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini.

Le immagini di Rocchi Bilancini rappresentano soltanto quello che in effetti sono: ritratti di umani vestiti, determinatisi, chissà mai perché, ad immergersi nelle acque di indefinite piscine; ove poi l’acqua costituisce tanto l’elemento unificante, quanto ciò che dà loro la forza di manifestare le differenti personalità.
Un percorso rappresentativo che trascende la realtà e che affonda nel più puro Surrealismo (sur-realtà, “oltre la realtà”), ove la componente onirica è il mezzo per superare le gabbie della razionalità cosciente e delle convenzioni sociali. E davvero poco importa ove verrà condotta la psiche dello spettatore, nella consapevolezza – propria dei film surrealisti di Luis Buñuel (Un chien andalou, 1928; L’âge d’or, 1930) – che la fantasia e il sogno altro non sono che spietata osservazione della realtà.
La ricerca di Rocchi Bilancini, durata quasi quattro anni e derivante da precedenti esperienze cinematografiche dell’autore, viene oggi presentata in un contesto surreale: immagini di piscine congruamente colme, pur tuttavia divenute temporaneamente inadeguate nell’ospitare corpi umani non denudati, esposte in una piscina incongruamente vuota, pur tuttavia divenuta temporaneamente adeguata nell’ospitare le immagini di Rocchi Bilancini.
Il tutto, in un’Isola di Venezia, città ove la “Piscina” è ricorrente toponomastica, l’acqua è costante visiva e sonora e l’immersione dell’umano vestito rappresenta circostanza ormai subita, e forse accettata, nel rincorrersi dell’acqua alta.


Lindsay Kemp
Paolo Grasseti
Marina Ripa di Meana

Carlo Rocchi Bilancini nasce nel 1973 a Todi in una antica famiglia di vetrai. E’ un fotografo con una singolare visione artistica, sulla cui formazione hanno molto influito la collaborazioni con il regista Pupi Avati. Dopo la laurea in Economia ha frequentato la Fondazione Forma per la Fotografia. Le sue foto, evocative e inquietanti a un tempo rivelano interesse che le forme essenziali esercitano su di lui. Il suo obbiettivo lacera l’involucro – strutturale, naturale, o creato dall’uomo – per raggiungere l’anima del soggetto, sia esso figura umana oppure oggetto.

La mostra Pesci fuor d’acqua espone una selezione ragionata delle fotografie di Carlo Rocchi Bilancini raccolte nell’omonimo libro, edito da Skira nel 2011 con testi di Federico Sardella, Antonia Mulas, Malcolm Bull e Brian O’Doherty.

Umberto Morera
Testo Critico a cura di Umberto Morera

Di fronte alle sconcertanti immagini di Carlo Rocchi Bilancini, non ha senso alcuno porsi alla ricerca del Vero. La nozione stessa di Vero sembra dissolversi e la ricerca della Verità perde la sua intrinseca e meritoria funzione. Sarebbe un percorso inutile, forse dannoso.
Come sarebbe inutile chiedersi se è vera la scena rappresentata da Curzio Malaparte (La pelle, 1949), quando racconta di un pranzo servito agli ufficiali americani nella Napoli del 1943, ove vigeva un temporaneo divieto di pesca in mare ed ove venivano quindi serviti gli incredibili pesci esotici pescati nella piscina dell’Acquario, tra i quali una grande Sirena (Siren lacertina) dalle inquietanti sembianze fanciullesche.
Con le sue fotografie, Rocchi Bilancini supera l’eterna dialettica tra Verità e Finzione, mostrandoci l’umana figura in una dimensione assolutamente inconsueta, ma non per questo impossibile. Un percorso rappresentativo che trascende la realtà e che affonda nel più puro Surrealismo, ove la componente onirica è il mezzo per superare le gabbie della razionalità cosciente e delle convenzioni sociali.
Queste immagini rappresentano soltanto quello che in effetti sono: ritratti di umani vestiti, determinatisi, chissà mai perché, ad immergersi nelle acque di indefinite piscine; ove poi l’acqua costituisce tanto l’elemento unificante, quanto ciò che dà loro la forza di manifestare le differenti personalità. E davvero poco importa ove verrà condotta la psiche di chi le osserva, nella consapevolezza – propria dei film surrealisti di Luis Buñuel (Un chien andalou, 1928; L’âge d’or, 1930) – che la fantasia e il sogno altro non sono che spietata osservazione della realtà.
La ricerca di Rocchi Bilancini, durata quasi quattro anni e derivante da precedenti esperienze cinematografiche dell’autore, viene oggi presentata in un contesto surreale, anch’esso insofferente alla dialettica “Falso versus Vero”: immagini di piscine congruamente colme, pur tuttavia divenute temporaneamente inadeguate nell’ospitare corpi umani non denudati, esposte in una piscina incongruamente vuota, pur tuttavia divenuta temporaneamente adeguata nell’ospitare le immagini di Rocchi Bilancini.
Il tutto, in un’Isola di Venezia, città ove la “Piscina” è ricorrente toponomastica, l’acqua è costante visiva e sonora e l’immersione dell’umano vestito rappresenta circostanza ormai subita, e forse accettata, nel rincorrersi dell’acqua alta.
Finalmente libero dal dubbio – “Vero o Falso?” – lo spettatore potrà immergersi soltanto nelle immagini; vagando, vestito ed asciutto, in un luogo ove, più coerentemente, avrebbe dovuto vagare nudo e bagnato.



Promozione: Umberto Morera
Organizzazione: in collaborazione con Fondazione Giorgio Cini
Titolo: Pesci fuor d’acqua di Carlo Rocchi Bilancini
Curatore: Živa Kraus
Preview stampa: 28-29-30 agosto 2012
Inaugurazione: 1 settembre, ore 18.00
Date: 2 settembre – 6 ottobre 2012
Orari: tutti i giorni ore 10 – 18
Sede: Spazio Espositivo “La Piscina”, Fondazione Giorgio Cini
Indirizzo: Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia
Biglietteria: ingresso libero
Informazioni per la stampa:
Ilaria Crosta
Ph +39.041.5205854 / mob +39.340.5266784 mail ilaria.crosta@gmail.com