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lunedì 30 ottobre 2023

"HOPE". A Noto, nell’ambito della Rassegna “Percorsi di NOTOrietà 2023, il progetto scultoreo site specific di Orazio Coco, a cura di Vincenzo Medica con la presentazione critica di Dalia Monti.

 


Nell’ambito della Rassegna “Percorsi di NOTOrietà 2023”curata da Studio Barnum contemporary e patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Noto

HOPE

da un progetto scultoreo di
Orazio Coco
 
A cura di Vincenzo Medica
Presentazione critica di Dalia Monti
 
31 ottobre 2023 | 07 gennaio 2024
Inaugurazione: Martedì 31 ottobre alle ore 18:00

Bassi Palazzo Nicolaci di Villadorata - Noto
 
INGRESSO LIBERO


Nuovo appuntamento con Percorsi di NOTOrietà, la rassegna curata da Studio Barnum contemporary e patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Noto, con la mostra "HOPE"dell'artista scultore Orazio Coco che da domani martedì 31 ottobre 2023 fino al 7 gennaio 2024 sarà visitabile presso i Bassi Palazzo Nicolaci di Villadorata di Noto.

Una mostra curata da Vincenzo Medica e la cui presentazione critica è stata curata da Dalia Monti che così la riassume:

“Nessuno può parlare delle virtù. Soltanto Dio. Ma c’è qualcuno che si avvicina a Dio: i bambini. Anche se i bambini non parlano delle virtù, piuttosto le mettono in pratica. In maniera assoluta e sacra. E originale. Com’era in origine, quando l’uomo non conosceva il peccato. Nessuno può parlare delle virtù. Ma i bambini  con i loro gesti ed i loro sguardi sono capaci di comunicarci le virtù. Per loro sono come i giocattoli: le amano, le usano, le montano, le smontano, le ricompongono, le portano persino a dormire con loro. Così sono i bambini. Come noi quando eravamo bambini. Nessuno può parlare delle virtù. Neanche l’artista. Così, se non è possibile per l’artista parlare delle virtù, non è possibile neanche dipingerle o plasmarle. Gli rimane un’unica possibilità: plasmare i bambini. I bambini che mordono, che usano, che amano, che distruggono le virtù e che perciò stesso le rappresentano. Senza moralismi, senza ipocrisie, senza distinzioni preconfezionate tra bene e male, senza nemmeno la coscienza di rappresentare le virtù. Nessuno può parlare delle virtù. Neanche l’artista. Ma può Orazio Coco dare forma ai bambini che ci mostrano le virtù. Può riempire lo spazio di bambini. Può moltiplicare i loro gesti, i loro sguardi fino a diventare un esercito. Un esercito di bambini che ci guardano. E’ il loro sguardo che ci colpisce. E’ la loro arma. Perchè è uno sguardo che esprime fiducia. Che ci dà speranza. Uno sguardo che ci perdona e ci chiede perdono. Che ci trasmette il coraggio di affrontare la vita senza condizioni. Uno sguardo che affronta il senso della colpa. Che ricerca la conoscenza. Che sperimenta usi ingegnosi ed insoliti per oggetti banali. Oppure uno sguardo interno. Occhi chiusi alla ricerca della purezza, della sensazione del vento tra i capelli, del passaggio sottile dell’aria tra le mani. Uno sguardo senza parole. E’ muta questa schiera di virtù di terracotta. Senza armi letali e senza voce è questo esercito. Perchè nessuno può parlare delle virtù. Neanche l’artista. Neanche io”.



Hope è una installazione site specific che comprende buona parte del progetto scultoreo L’Esercito della Speranza, evento artistico terapeutico che nasce dalla sensazione di appartenere ad una società in cui la maggioranza é priva di valori, in cui prevale il disinteresse reciproco. Ma, poiché abbiamo il compito di consegnare il mondo alle nuove generazioni, dobbiamo recuperare i giusti valori nei rapporti con gli altri.




Virtù come la fiducia, il coraggio, il perdono, la purezza – afferma l’artista – sono assenti nel nostro vivere quotidiano tranne nei bambini piccoli. Allora é giusto che tali virtù siano rappresentate da chi le possiede intrinsecamente e da chi ha ancora l’energia di curare le convinzioni alienate dell’adulto. Per questo l’esercito é composto da sculture in terracotta di bambini, che ricordano l’esercito di Qin Shi Huang. Ma, mentre gli 8.000 guerrieri cinesi sono armati, la schiera di virtù di terracotta é nuda. Sono gli sguardi di questi bambini la loro arma. Dai loro occhi, puntati su di noi, si irradia un messaggio. Non importa che questo messaggio sia percepito o accettato. I miei bambini hanno il potere magico di curare il mondo. Anche a prescindere da me. Questa é la mia convinzione forse un po’ folle o fuori moda per la società attuale: l’Arte deve avere una funzione essenzialmente educativa. Come avveniva tra i popoli primitivi, in cui l’artista collaborava con il mago, il sacerdote o il medico”.




INFO E CONTATTI


STUDIO BARNUM contemporary
Via Giandomenico Romagnosi, 10 - Noto 

ORARI
mart/merc/giov ore 11-14 
ven/sab/dom 11-14 e 17/20
Lunedì chiuso

Vincenzo Medica  
Mob. +39 347 6390763 - Email: vimedica@studiobarnum.it

mercoledì 18 ottobre 2023

ITINERARI. La Paula Seegy Gallery di Milano inaugura i propri spazi espositivi con la mostra personale di Ugo La Pietra, artista, architetto e designer da sempre attento al territorio e al sociale.


UGO LA PIETRA. ITINERARI

 

19 ottobre – 30 novembre 2023

Inaugurazione: Giovedì 19 ottobre, ore 18:30

Sarà presente l’artista


PAULA SEEGY GALLERY

Via San Maurilio, 14 – Milano


  



Nel cuore di Milano, inserita nel prestigioso circuito delle 5Vie, molto attivo nell’ambito dell’arte, apre Paula Seegy Gallery in via San Maurilio 14, uno spazio dinamico e affascinante, caratterizzato da grandi vetrine al piano terra di uno storico palazzo settecentesco. 

La galleria pone l’attenzione su artisti moderni e contemporanei e offre una selezionata programmazione di eventi, che hanno inizio giovedì 19 ottobre con l’inaugurazione della personale di Ugo La Pietra, artista, architetto, designer da sempre attento al territorio e al sociale. La mostra dal titolo Ugo La Pietra. Itinerari è visitabile fino al 30 novembre e accompagnata da una pubblicazione.





Il corpus di opere esposte, realizzate nel corso di una vita, dagli anni Settanta ad oggi, spazia da pitture a lavori grafici, da disegni a collage, piatti, ceramiche e approfondisce il tema del territorio, indagato dall’artista a partire dagli anni Sessanta, in tutte le sue differenti sfaccettature: dal centro alla periferia, dal macro al micro.  

Esploratore, ricercatore e studioso di questo ambito Ugo La Pietra ha esaminato i differenti spazi senza preconcetti, effettuando una decodificazione degli elementi al fine attuare un’analisi libera e consapevole, totalmente svincolata dai modelli imposti dalla società. Emergono dunque da queste analisi, l’eliminazione delle barriere fra spazio pubblico e privato, interno e esterno, oltre ai valori e alle contraddizioni dell’abitare la città accanto alla sua personale interpretazione del territorio abitativo, restituiti a seconda della situazione con medium artistici e grafici differenti.

Dall’indagine molto pragmatica dei luoghi e dei territori, nascono gli Itinerari così descritti dall’artista: “Sulla tela bianca, attraverso i miei segni, viaggio con strumenti capaci di descrivere luoghi e territori inesplorati: come l’azzurro, gradatamente più cupo, indica la maggiore e minore profondità delle acque nelle mappe del navigatore solitario, così i miei colori descrivono i luoghi, più o meno difficili da attraversare, dove il segno più forte fa emergere l’evidenza dei miei “itinerari preferenziali” carichi di azzardo”.






L’esposizione rivela diversi aspetti legati agli Itinerari di Ugo La Pietra: i Percorsi dal centro alla periferiaovvero esercizi praticati costantemente che fanno riferimento al “chemin du derive”, attività che i Surrealisti avevano sperimentato già negli anni trenta; i Percorsi urbani, legati alla rete metropolitana; i Percorsi alternativi dove l’artista si sofferma sulle periferie. La mia territorialità presenta invece come soggetti luoghi fantastici, territori legati a esperienze passate di cui rimangono poche tracce, ma dove è possibile coltivare i desideri. Infine sono presenti anche itinerari non praticati dall’uomo ma dagli animali, Percorsi di tre miei amici, il leprottino, la tartaruga e il gufo ai quali nella sua esperienza si è particolarmente affezionato. 


 

BIO - UGO LA PIETRA

Nato a Bussi sul Tirino (Pescara) nel 1938, originario di Arpino (Frosinone), vive e lavora a Milano, dove nel 1964 si laurea in Architettura al Politecnico.

Architetto di formazione, artista, cineasta, editor, musicista, fumettista, docente, dal 1960 si definisce ricercatore nel sistema della comunicazione e delle arti visive, muovendosi contemporaneamente nei territori dell’arte e del progetto. Instancabile sperimentatore, ha attraversato diverse correnti (dalla Pittura segnica all’arte concettuale, dalla Narrative Art al cinema d’artista) e utilizzato molteplici medium, conducendo ricerche che si sono concretizzate nella teoria del “Sistema disequilibrante” – espressione autonoma all’interno del Radical Design

– e in importanti tematiche sociologiche come “La casa telematica” (MoMA di New York, 1972 – Fiera di Milano, 1983), “Rapporto tra Spazio reale e Spazio virtuale” (Triennale di Milano 1979, 1992), “La casa neoeclettica” (Abitare il tempo, 1990), “Cultura Balneare” (Centro Culturale Cattolica, 1985/95). Ha comunicato il suo lavoro attraverso molte mostre in Italia e all’estero, e in diverse esposizioni alla Triennale di Milano, Biennale di Venezia, Museo d’Arte Contemporanea di Lione, Museo FRAC di Orléans, Museo delle Ceramiche di Faenza, Fondazione Ragghianti di Lucca, Fondazione Mudima di Milano, Museo MA*GA di Gallarate. Da sempre sostiene in modo critico con opere e oggetti, con l’attività teorica, didattica ed editoriale la componente umanistica, significante e territoriale dell’arte e del progetto.


“Sulla tela bianca, attraverso i miei segni, viaggio con strumenti capaci di descrivere luoghi e territori inesplorati: come l’azzurro, gradatamente più cupo, indica la maggiore e minore profondità delle acque nelle mappe del navigatore solitario, così i miei colori descrivono i luoghi, più o meno difficili da attraversare, dove il segno più forte fa emergere l’evidenza dei miei “itinerari preferenziali” carichi di azzardo.”  

 





INFO E CONTATTI


Orari da martedì a sabato, ore 12 - 19

Ingresso libero


Organizzazione Archivio Ugo La Pietra


Info al pubblico

Email: paula@paulaseegygallery.com – Mob. + 39 340 425312



***

 



Ufficio stampa

IBC Irma Bianchi Communication

Via Arena 16/1 – Milano

Tel. +39 02 8940 4694 – Email: info@irmabianchi.it


Lucia Steffenini mob. + 39 334 3015713 - Isabella Dovera mob. + 39 328 591085 

 www.irmabianchi.it


In occasione della VII edizione di Milano Scultura, alla Fabbrica del Vapore la MA-EC Gallery presenta ‘Lo Street Imperator’ dell'artista camerunense Afran.

 


MILANO SCULTURA VII EDIZIONE

20-22 Ottobre 2023

Fabbrica del Vapore- Milano

 

MA-EC presenta

Lo Street Imperator di Afran 

 

 

La settima edizione di Milano Scultura, l’unica fiera in Italia interamente dedicata alle arti plastiche, si apre venerdì 20 ottobre presso il suggestivo spazio della Fabbrica del Vapore a Milano.

 

Afran, artista di MA-EC Gallery, su invito della Direzione della Fiera, espone una delle sue sculture in Denim più rappresentative "Lo Street Imperator".

 

"La ricerca di Afran -  afferma il critico Simona Bartolena - si concentra proprio sulle grandi contraddizioni di questo nostro tempo, sulle questioni identitarie che caratterizzano la società contemporanea e sull’insopportabile dilagare della necessità di apparire, che vede nell’esteriorità l’unico idolo. Va proprio in questa direzione la scelta della stoffa – del Denim in particolare, tessuto dal notevole valore simbolico, democratico e modernamente novecentesco; per Afran “una sorta di grado zero”, un materiale nel quale ciascuno può “plasmare” la propria identità, costruendosi la propria immagine esteriore."



 

Milano Scultura, sotto la direzione di Ilaria Centola e con la curatela di Valerio Dehò, è organizzata con il patrocinio del Comune di Milano e si propone come hub culturale, non solo per artisti e gallerie – quindi per gli addetti ai lavori – ma anche per un pubblico più eterogeneo che può avvicinarsi alla scultura attraverso una manifestazione lontana dall’esclusività che spesso caratterizza il mondo artistico contemporaneo. La rassegna ha luogo alla Fabbrica del Vapore di Milano. Un evento di alto profilo che ha un parterre di oltre 40 tra artisti e gallerie e punta a consolidare la sua identità ibrida tra mostra d’arte ed evento espositivo di grande spessore curatoriale.

 

AFRAN

Francis Nathan Abiamba in arte Afran è un artista scultore pittore e performer camerunense, classe 1987. Vive e lavora in Italia nella provincia di Lecco dal 2009. Conta numerose mostre internazionali fra Africa, Europa e America. Ha ricevuto diversi premi internazionali e nazionali tra cui il Premio Artivisive San Fedele e il premio Liliana Nocera della Permanente di Milano. Le problematiche ambientali ed identitarie che vive la nostra contemporaneità sono da sempre alla base delle sue investigazioni. Oltre al Denim,  l'artista non si pone nessun limite tecnico per raccontare al meglio la complessità e le contraddizioni di quest'epoca segnata da radicali cambiamenti. Ha al suo attivo molti progetti ed esposizioni, tra le ultime ricordiamo: Denim – stylish, practical, timeless. Blue fabric with a history, Spielzeug Welten Museum di Basilea; Pei's world. A brief history of a Chinese Gallery in Italy, a cura di Luca Beatrice, Arsenale di Venezia, Spazio Thetis e nel 2022 l’esposizione di sculture in Jeans al Collegio di Europa di Bruges, su invito dell’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles. 
Afran è tra gli artisti che rappresentano il Padiglione Nazionale del Camerun alla Biennale di Venezia del 2022. Nel 2023 il Museo Giuseppe Scalvini di Desio in Villa Tittoni ha ospitato una sua personale dal titolo “Smarriti in una selva luminosa”, con testo critico di Simona Bartolena.

 

La promozione dell’opera di Afran a Milano Scultura è organizzata da MA-EC Gallery, in collaborazione con Shanghai Florence Sino Italian Design Exchange Center e DoBe Italy.


 




VII Edizione Milano Scultura

Patrocinio: Comune di Milano

Opening: venerdì 20 ottobre, ore 18-22

Sede: Fabbrica del Vapore, Locale Ex-Cisterne, Via G.C. Procaccini, 4, Milano

Orari: sabato ore 11-20, domenica ore 11-19

Date: dal 20 al 22 ottobre 2023

Ingresso libero

 

La promozione di Afran è a cura di:

MA-EC Gallery

Shanghai Florence Sino Italian Design Exchange Center

DoBe Italy

 


INFO E CONTATTI



MA-EC Gallery 
Palazzo Durini, via Santa Maria Valle 2, Milano
Tel: +39 02 3983 1335 - Email: info.milanart@gmail.com



Le parole che non conosco. Alla Biblioteca Vallicelliana di Roma, l'installazione site specific di Monica Pirone con l'audioinstallazione di Eugenio Scrivano con la cura di Michela Becchis, che si inserisce all’interno della Rassegna Opera 00│20 a cura di Paola Paesano.

 


Le parole che non conosco


Installazione site specific 

di 

Monica Pirone


A cura di Michela Becchis


Audioinstallazione site specific

di 

Eugenio Scrivano


Inserita all'interno della Rassegna Opera 00│20

A cura di Paola Paesano 


Dal 25 Ottobre al 29 novembre 2023 

Inaugurazione: Mercoledì 25 ottobre ore 16-18



Biblioteca Vallicelliana, 

Salone Borromini, Piazza della Chiesa Nuova,18 - Roma



Dal 25 ottobre al 29 novembre 2023 la Biblioteca Vallicelliana presenta, nel Salone Borromini, Le parole che non conosco, installazione di Monica Pirone con audioinstallazione di Eugenio Scrivano con la cura di Michela Becchis, che si inserisce all’interno della Rassegna Opera 00│20 a cura di Paola Paesano.

L’installazione presenta un’opera  totalmente realizzata in carta di recupero di dimensioni di circa 300 cm x 300 cm, sospesa a circa 300 cm da terra. L’opera realizzata prevalentemente in carta riciclata, ovvero libri recuperati, lesionati o smontati, trasformati in più di 120 sagome diviene narrazione di diverse scene ove oltre alle geometrie, alle architetture, agli ambienti naturali è popolato da numerose presenze umane. La carta di diverse grammature e specie è in prevalenza bianca nelle differenti declinazioni, dalle veline di tonalità bianco titanio, alla carta 300 gr. colore avorio, panna, avorio etc.. All’interno delle teche della Biblioteca troveranno alloggiamento circa trenta sketch book, pop up, carte, che sono il percorso di circa 8 anni di lavoro dell’artista visuale.

Durante l’inaugurazione verrà presentata anche una audioinstallazione  site specific di Eugenio Scrivano che accompagnerà il lavoro visivo e che nasce come progetto comune fra i due artisti.

In un volume di Valerio Magrelli nel titolo appare una definizione della parola che, seppur riferita al durissimo lavoro del traduttore, sembra essere legata a questa mostra. Quel titolo infatti è “La parola braccata”. Possono essere braccate parole che non conosciamo? Forse sì. Perché le parole che Pirone non conosce esistono, hanno sensi smarriti o dimenticati, sono state aggredite e stravolte proprio per il loro fatto di esserci e di poter assumere altre forme, altri significati. Queste parole vengono braccate spesso per proibire loro di farsi altro, di essere accolte in altre forme, di continuare un cammino che si apre a un rapporto combinato e dialogante anche se fatto di apparente reciproca riluttanza. Queste parole Pirone preferisce non conoscerle così come sono per poterle far diventare oggetti narrativi che raccontano altro rispetto ad un uso che tanto più è pigro, stereotipato, superficiale, tanto più è violento. Diventano così creature che popolano libri non in senso metaforico ma effettivo, che assumono tutto il carico della narrazione rendendola praticabile, non più suono, troppo spesso roboante e sordo al tempo, ma fatto che rilancia la capacità di attribuire senso a chi si metterà davanti alla parola che da sconosciuta è diventata percorribile.

Accanto alle parole oggetto di Pirone si pone l’intervento musicale di Eugenio Scrivano, il quale lavora sulle parole che le sue composizioni non conoscono. La Biblioteca Vallicelliana racchiude un vasto fondo musicale dei secoli XVI e XVII. Spartiti e molta teoria. La musica atonale non conosce le parole di quei testi e per conoscerle, o riconoscerle, deve decostruirle sia nella parte teorica che in quella compositiva - esecutiva. Decostruirle vuol dire cancellarne il peso di una tradizione che spesso non è storia, ma cristallizzazione; randomizzarle vuol dire sconcertarle ed aprirle a possibili sensi, difficili certamente e tuttavia praticabili e liberi come le parole sconosciute di Pirone.

Le parole che non conosco sarà visitabile ad ingresso gratuito lunedì, martedì, venerdì dalle 10 alle 13 ed il  mercoledì e giovedì dalle 15 alle 18.

Il 29 novembre in chiusura della mostra si potrà assistere alla lettura - performance del libro A casa tutto bene di Monica Pirone Bordeaux edizioni, che narra la storia di una donna che tiene un diario durante il lockdown, testo che sarà lo spunto per animare un dibattito sulla violenza di genere alla presenza di Paola Paesano, Michela Becchis, Roberta Melasecca, Silvia Stuky, Stefania Fabrizi, Maria Giovanna Musso ed Anna Maria Panzera, dal titolo “Rappresentarsi”.


INFO E CONTATTI

www.vallicelliana.it


ORARI

Lunedì- Martedì- Venerdì dalle 10 alle 13 Mercoledì- Giovedì dalle 15 alle 18 

Organizzazione ed Ufficio Stampa Biblioteca Vallicelliana

Anna Villa - Tel. 06.68802671- Email: b-vall.promozione@cultura.gov.it  

Ingresso gratuito

Media partner artista: Scenografica Roma srl



EAST MARKET ONE MORE TIME. Domenica 22 ottobre 2023 torna l’evento del vintage milanese dedicato a privati e professionisti, dove tutti possono comprare, vendere e scambiare.

 


EAST MARKET ONE MORE TIME

Domenica 22 ottobre 2023
Dalle ore 10 alle ore 21

Via Mecenate, 88/A – Milano 

Ingresso Euro 5
Infoline +393516559781


Nuovo appuntamento con East Market, l’evento del vintage milanese dedicato a privati e professionisti, dove tutti possono comprare, vendere e scambiare300 selezionati espositori da tutta Italia tornano con migliaia di oggetti insoliti e stravaganti. Dai più ricercati capi d'abbigliamento vintage all'artigianato più raffinato, dai più rari dischi in vinile ai colorati complementi d'arredo. Negli oltre 6000 MQ dell’ex fabbrica aeronautica in zona Mecenate, si possono trovare anche articoli di collezionismo, accessori, mobili, modernariato, usato, pulci, design, scarpe e borse, libri, fumetti, poster, riviste e stampe, elettronica, militaria, giochi e videogiochi, riciclo e riuso, stranezze varie, piatti, porcellane, utensili e molto altro ancora. Shopping con un occhio all’ambiente. 





East Market da sempre valorizza la cultura e la consapevolezza del riciclo, coniugando la bellezza estetica dei prodotti e la loro duratura funzionalità, senza quindi contribuire alla sovrapproduzione industriale di massa che inevitabilmente genera spreco e inquinamento. Moda, fai da te, mercato del riciclo che strizzano l'occhio alle nuove tendenze del fashion e della musica, informando e sensibilizzando il pubblico sugli aspetti ecologici del mondo vintage.








Tra gli espositori presenti questo mese Vintage Afropicks con la sua selezione di colorati capi d’abbigliamento, tra borse, scarpe, completi, gonne e molto altro. Riffblast, che si occupa di arte e recupero: tutti i quadri che realizza sono interventi pop su icone religiose che si trovavano in ogni casa italiana dagli Anni '20 fino a fine '80. IX Porta Antiquespropone oddities di vario tipo, tra cui antiche tavole e modelli anatomici, teschi, scheletri e strumenti medici del passato.





Accompagnano il market le aree food & beverage. East Market Diner, dove si trova la caffetteria e la bakery con prodotti da forno dolci e salati, due bar sempre aperti per tutta la durata della manifestazione e la food area. In quest'ultima sono a disposizione del pubblico numerosi truck con un'offerta sempre diversa di cucina internazionale e street food, senza dimenticare la tradizione italiana e anche molte proposte per vegani, celiaci e kids. East Market adotta la politica #plasicfree ovvero una policy ecologista che bandisce completamente tutta la plastica nel food e beverage. Per cibi e bevande, infatti, sono disponibili solo materiali eco friendly e riciclabili. Completano la manifestazione i DJ set con il meglio delle selezioni musicali del momento e del passato.