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lunedì 30 gennaio 2017

Al Teatro Elfo Puccini di Milano, "memores@elfo" con Pietro Masturzo + Roberto Fanari.





TEATRO ELFO PUCCINI | SPAZIO ATELIER | 1 - 12 FEBBRAIO 2017
Opening 1 febbraio ore 18.30
memores@elfo
Pietro Masturzo + Roberto Fanari
per art@elfo, un progetto di Flavio Arensi e Ferdinando Bruni

opere di Pietro Masturzo e Roberto Fanari
luci Michele Ceglia
suono Luca De Marinis
Reportage fotografico dell’installazione di Lorenzo Palmieri
una produzione Meetmuseum e Teatro dell’Elfo
in collaborazione con Studio Cannaviello, Milano
e Vicolo del Folletto Art Galleries, Reggio Emilia.



La nuova installazione di art@elfo, l’iniziativa curata da Flavio Arensi e Ferdinando Bruni, nata dalla collaborazione fra Meetmuseum e Teatro dell’Elfo, propone i lavori del fotoreporter premiato al World Press Photo Pietro Masturzo e dello scultore Roberto Fanari. Dopo la mostra yorick@elfo con le opere di Angelo Filomeno e Bertozzi&Casoni, il nuovo progetto allestito nello spazio Atelier porta in scena una meditazione sui temi bellici, prendendo spunto dall’ampio lavoro che in questi anni ha condotto Masturzo nei luoghi martoriati dal Medio Oriente. La mostra è stata ideata anche come collegamento e ispirandosi ai temi della nuova produzione della Compagnia dell’Elfo Afghanistan, il grande gioco in scena nello stesso periodo in sala Fassbinder.

L’immagine di un ribelle libico è messa a confronto con le sculture in fil di ferro cotto realizzate da Fanari, testimoni delle vicende che Masturzo fotografa. Il pubblico, che potrà prendere posto fra le sculture, è chiamato a partecipare dell’azione di guerra e vivere la stessa inquietudine cui sono chiamate a guardare i personaggi di Fanari.

La mostra nasce con la collaborazione di Studio Cannaviello, Milano e Vicolo del Folletto Art Galleries, Reggio Emilia. 



Opere esposte

Pietro Masturzo

Libya, 2011 - A rebel on the front line

Proiezione 



Roberto Fanari

Memores, 2016

5 figure in filo di ferro cotto – dimensioni variabili (90x120x40 cm - 60x60x70 cm - 110x40x30 cm).






***

Roberto Fanari nasce a Cagliari nel 1984. Nel 1999 si iscrive all’Istituto Statale d’Arte Carlo Contini di Oristano e dopo aver conseguito il diploma nel 2003, si trasferisce a Sassari, proseguendo gli studi

all’Accademia di belle arti. Nel 2009 ottiene il diploma accademico in Scultura. Il suo lavoro mette in scena l’umanità, con particolare attenzione per le dinamiche e i rapporti fra i singoli soggetti che vengono rappresentati attraverso la strutturazione di sagome rese attraverso il filo di ferro. Oggi vive e lavora a Milano.





Pietro Masturzo (Napoli,1980) è un fotografo documentarista italiano.

Il suo lavoro si concentra su tematiche socio-politiche, con un interesse particolare verso la resistenza degli uomini in situazioni di oppressione e di violazione dei diritti umani. Dopo la laurea in Relazioni Internazionali all’Università di Napoli si è dedicato unicamente alla Fotografia, lavorando principalmente in Myanmar, Repubblica Democratica del Congo, Ucraina, Egitto, Libia, Iran, Israele, Cisgiordania e Striscia di Gaza, documentando storie umane in situazioni di conflitto, anche quando impegnato a coprire i principali eventi di news. Il suo lavoro ha ricevuto diversi riconoscimenti internazionali, tra cui il prestigioso World Press Photo Picture of the Year, nel 2010, per il suo lavoro in Iran. Le sue fotografie sono apparse su numerosi giornali e riviste tra cui L’Espresso, Internazionale, La Stampa, Il Corriere della Sera, Io Donna, The New Yorker, The Financial Times, Le Monde, Stern, Geo, Marie Claire, Vanity Fair e molte altre.

Vive e lavora tra Milano e il Medio Oriente, collaborando regolarmente con pubblicazioni italiane e internazionali, associazioni, ONG ed esponendo i suoi lavori in numerosi festival e gallerie.



art@elfo è un progetto di Flavio Arensi e Ferdinando Bruni che nasce da una collaborazione di Meetmuseum e il Teatro dell’Elfo iniziata con la ridefinizione del logo del teatro disegnato da Mimmo Paladino, insieme all’immagine guida della stagione teatrale 2016-2017 e alla realizzazione delle videoguide per la mostra Restituzioni di Galleria d’Italia. L’iniziativa intende trasformare l’ambiente del sottopalco, una sorta di scatola nera, in un luogo espositivo temporaneo sottolineando ancora una volta come l’identità dell’Elfo sia di essere un «teatro d’arte contemporanea».







memores@elfo

Pietro Masturzo + Roberto Fanari

per art@elfo, un progetto di Flavio Arensi e Ferdinando Bruni



Spazio Atelier

Teatro Elfo Puccini

c.so Buenos Aires 33

20124 Milano

tel. 02.00660606



orari: inaugurazione 1 febbraio ore 18.30

la mostra è poi visitabile solamente in orario di apertura spettacoli

(un'ora prima dell'inizio spettacoli)

Info: biglietteria@elfo.org | info@meetmuseum.com

www.elfo.org

www.meetmuseum.com

"La lezione del fiume". Torna a teatro Cristiana Arcari, protagonista al Parenti di Milano.

Torna al teatro Franco Parenti di Milano, in una nuova versione, lo spettacolo 'La lezione del fiume' che già è stato ospitato con successo in questo teatro nel 2012 e nel 2013. Lo spettacolo multimediale, ideato da Antonio Capaccio su testo originale del poeta Valerio Magrelli, è stato presentato, negli anni passati, in diversi importanti teatri e Festival. Memorabile, ad esempio, il successo, nel 2012, al Teatro El Globo di Buenos Aires per la Settimana della Lingua Italiana nel mondo.
'La lezione del fiume' è uno spettacolo teatrale originale che fonde diversi aspetti narrativi, musicali, visivi. La musica accompagna l'intero spettacolo. I musicisti sono in scena, divenendo personaggi essi stessi. La scena è definita dalla proiezione su schermo di video di Antonio Capaccio, che seguono l'intero svolgimento dello spettacolo in costante dialogo -attraverso un gioco continuo di allusioni e libere associazioni- con la narrazione e la musica. La fusione di tanti elementi espressivi -visivi, musicali, letterari- è un tratto originale di questo spettacolo.
Fonti, acquedotti, argini, ponti, foci, dighe, chiuse, mulini, tracimazioni, pesci, uccelli, vegetazione. Ghiaccio e calore. Fiumi interiori, casalinghi, corporei, ultramondani. La lezione del fiume è la storia di un viaggio lungo un itinerario naturale che però è anche un grande orizzonte simbolico. Un viaggio di associazioni poetiche, visive e sonore. Il fiume, dunque, come tracciato fisico ma anche come archetipo. Memoria e tradizione, ma provvisorio, esperimento, margine, confine, transito, apertura. Fiume come scorrere perenne e ineluttabile, come persistenza e mobilità. Cominciamento e approdo, metafora della condizione umana Viaggio e fissità. Stare, andare, tornare.
Una produzione di BRECCE per l'arte contemporanea, a cura di Claudia Rozio Spettacolo  su testo di Valerio Magrelli, immagini e regia di Antonio Capaccio, musiche di Gabriele Coen, assistente alla regia Daniele Alef Grillo. Con Cristiana Arcari (voce), Gabriele Coen (sax e clarinetto) e Francesco Poeti (chitarra).

Lunedì 13 e martedì 14 febbraio
Ore 20.45
Teatro Franco Parenti (Sala AcomeA)
Via Pier Lombardo, 14 - Milano
Ingresso intero 15€ - ridotto 10€ + 1€ prev.
Infoline 02/59995206
 

LIGHTQUAKE. Al via le iniziative per il recupero del patrimonio culturale danneggiato dal sisma.


Entra nel vivo il progetto artistico Lightquake, ideato per sostenere il recupero del patrimonio culturale danneggiato dal sisma che ha colpito, e continua a colpire, il centro Italia.
Lightquake rappresenta un segnale di reazione e rinascita, ‘una scossa di luce’ per infondere energia positiva, per spezzare il buio della distruzione e riaccendere la vita e la creatività in una terra ricca di capolavori e di eccellenze artistico-artigianali.
Dopo il primo step con l’evento Light in the stone, l’installazione di luce dell'artista e scenografo Sebastiano Romano -che ha interessato le torri e le pareti esterne della Rocca Albornoz di Spoleto dal 17 dicembre 2016 al 15 gennaio 2017-, Lighquake continua il suo percorso attraverso molteplici iniziative, organizzate nell’arco del 2017, che vogliono rappresentare un forte segnale di reazione, un messaggio di speranza per spezzare il buio della distruzione.
Tutti gli eventi avranno come tema portante quello della luce, elemento chiave, simbolo di rinascita e di ripresa del patrimonio culturale.
Il progetto è ideato da Rosaria Mencarelli, con la direzione artistica di Gisella Gellini e Claudia Bottini e realizzato dal Museo Nazionale del Ducato di Spoleto in collaborazione con MiBACT, Comune di Spoleto, Politecnico di Milano - Scuola del Design, Associazione Rocca Albornoziana e Camera di Commercio di Perugia.

LE INIZIATIVE

· LA CAMPAGNA DI CROWDFUNDING: Lightquake – Donare per ricostruire il patrimonio artistico
Nell’ottica del sostegno al recupero delle opere artistiche delle aree colpite dal sisma, sarà avviata a partire dal 1 febbraio 2017 una campagna di crowfunding tramite l’utilizzo della piattaforma STARTEED, specializzata in questo genere di attività.
Sarà quindi possibile per migliaia di persone donare la somma desiderata per finanziare il restauro delle opere presentate nella piattaforma. L’obiettivo da raggiungere è di 90mila euro nel periodo di 4 mesi (febbraio-maggio).
I fondi così raccolti saranno riversati nel conto corrente dell’Associazione Rocca Albornoziana di Spoleto (costituita tra Regione Umbria, MiBACT e Comune di Spoleto) che come noto opera per la valorizzazione della Rocca, e potrà, a fine raccolta, attribuire agli enti proprietari delle opere gli eventuali fondi raccolti per il restauro delle opere, previa approvazione del progetto da parte delle competenti soprintendenze.  Le modalità di partecipazione alla raccolta fondi sono sul sito: www.valorecultura.starteed.com/lightquake (dal 1 febbraio).
Le opere selezionate da restaurare sono state individuate, tra quelle danneggiate dal sisma in Umbria, Lazio e Marche, dalle competenti Soprintendenze in accordo con le Curie e i Comuni interessati.
La campagna di raccolta fondi è realizzata in collaborazione con Progetto IMMaginario www.progettoimmaginario.it

Le opere da restaurare tramite la raccolta fondi collettiva:

Regione UMBRIA
- c.d. Vespasia Polla
età imperiale romana (ricomposta e restaurata nel XVIII sec.)
marmo
Museo della Castellina, Norcia (PG).
€.  3.500,00



- Santo francescano
Seconda metà sec. XV
terracotta dipinta (alt. 112 cm)
Collezione Massenzi, Museo della Castellina, Norcia (PG).
€. 6.000,00



- Madonna col Bambino
sec. XVI
scultura lignea dipinta, con parti di stoffa gessata, (alt. cm 120)
Preci (PG), fraz. Castelvecchio, chiesa di San Giovanni Battista
€. 12.500,00



- Madonna col Bambino benedicente, tra Santo Vescovo e S. Stefano
sec. XVII
dipinto su tela (cm 134 x 100)
Cascia (PG), fraz. Fogliano, chiesa di S. Ippolito.
€. 4.000,00



Regione LAZIO
- Santuario della Madonna della Filetta
Amatrice (RI), fraz. Rocchette
dipinti murali (zona absidale e controfacciata)
ultimo quarto sec. XV secolo-inizio sec. XVI
Mq totali 144,
€. 40.000 euro



- Bernardino Zocchi (opera firmata)
Annunciazione
1670
olio su tela (cm 151x120)
Amatrice (RI), fraz. Cossito, Chiesa dell’Assunzione
€. 5,000 



Regione MARCHE
- Attr. a Nicola Filotesio detto Cola dell’Amatrice
Compianto sul Cristo morto
Tempera su tavola centinata con cornice lignea dipinta e dorata, 150 cm. (lunghezza)
Arquata del Tronto (AP), frazione Borgo, Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
Proprietà ecclesiastica
€. 10.000,00



- Silvestro della Sarta (Visso secc. XVI/XVII)
Madonna della cintola, sant’Agostino, santa Monica e altri santi
Datata 1618
Olio su tela con cornice lignea e dorata, cm 230 x 165 (H x L)
Visso (MC), frazione Villa Sant’Antonio, Chiesa di Sant’Antonio
€. 9.000,00




· “OSPITI ALLA ROCCA: OPERE D’ARTE IN TRANSITO DALLE ZONE DEL SISMA”
(25 febbraio - 14 maggio 2017)
La mostra ospiterà opere provenienti da vari musei e chiese dell’area del cratere ed è  strettamente legata alla campagna di crowdfunding Lightquake.
A queste opere “testimoni” è affidato il compito di portare al pubblico un messaggio di  positività e di speranza: il patrimonio culturale è il nostro comune linguaggio, il filo che collega territori, popolazioni e generazioni, un comune denominatore dal quale ripartire perché nei secoli la storia ci dimostra che la vitalità di quest’ampia area dell’Italia centrale ha mantenuto intatte le sue capacità di rigenerazione. Tutte opere, quindi, in grado di testimoniare la qualità della memoria culturale del territorio del cratere, una zona storicamente e artisticamente legata da molte affinità.
Durante il periodo della mostra  sarà possibile partecipare a visite guidate, conferenze, interventi di esperti su temi di storia dell’arte e di storia del territorio, anche in collaborazione con le Soprintendenze che hanno permesso la realizzazione di questo progetto.
Partner della mostra è la Cooperativa Sistema Museo, Società che cura i servizi al pubblico del Museo  Nazionale  del Ducato.

· Seminario URBAN LIGHT ART  (12 maggio 2017)
Per sensibilizzare l’attenzione sulle tematiche del progetto Lightquake, il prof. Franco Marrocco direttore dell’Accademia di Belle Arti di Brera, la dott.ssa Rosaria Mencarelli direttrice della Rocca di Spoleto, in collaborazione con il prof. Domenico Nicolamarino docente di illuminotecnica presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e della prof.ssa Gisella Gellini docente di Light Art alla Scuola del Design del Politecnico di Milano, organizzano il seminario Urban Light Art, un momento di approfondimento sul rapporto tra la Light Art e il patrimonio storico nello spazio urbano.
L’iniziativa, aperta a professionisti, aziende, studenti e al pubblico, si focalizzerà sulla ricerca e la scoperta dei rapporti tra questi due mondi, ambito di sperimentazione e di interventi specifici.
Quali relatori saranno chiamati artisti ed esperti del settore che illustreranno, con le loro esperienze dirette, le motivazioni, le tecniche e la realizzazione pratica di tali interventi, fornendo una panoramica dei diversi modi di utilizzare la luce per valorizzare gli spazi urbani.

· Mostra LIGHTQUAKE Collettiva di artisti della luce
Quando il Natale 2017 accenderà le sue luci, a Spoleto non saranno semplici luminarie, ma quelle degli artisti della luce che daranno vita alla prima mostra di Light Art in Umbria.
Questi artisti daranno vita a una mostra nelle sale della Rocca Albornoziana che inaugurerà nel periodo natalizio e proseguirà fino ai primi mesi del 2018.


E ancora, dall’11 maggio al 10 giugno 2017, preso il Palazzo della Regione di Milano, si terrà la mostra Black Light Art. Questo evento - curato da Fabio Agrifoglio e Gisella Gellini, con allestimento di Gaetano Corica e progetto luci di Gianni Forcolini - partecipa al progetto Lightquake, contribuendo a diffonderne la conoscenza e le finalità; la  mostra esplora le valenza artistiche della luce nera, proponendo opere di oltre una decina di artisti che da sempre la sperimentano o che la approcciano per la prima volta.


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Info
Ufficio Stampa
Umbria: Federica Cesarini - federicacesarini56@gmail.com/ cell. 339 3369594
Milano: Clara Lovisetti - clovisetti@yahoo.it / cell. 335 5448718
FB: @MuseoDucatoSpoleto (https://www.facebook.com/MuseoDucatoSpoleto/)

martedì 24 gennaio 2017

Al Teatro Elfo Puccini di Milano, lo spettacolo "Smith & Wesson", di Alessandro Baricco, regia Gabriele Vacis.



26 gennaio/5 febbraio  | sala Shakespeare

Smith & Wesson
di Alessandro Baricco
regia Gabriele Vacis
con Natalino Balasso, Fausto Russo Alesi, Camilla Nigro, Mariella Fabbris
scenofonia, luminismi, stile Roberto Tarasco
costumi Federica De Bona, video Indyca/Michele Fornasero
produzione Teatro Stabile del Veneto, Teatro Stabile di Torino

Ambientato agli inizi del ‘900 Smith&Wesson, rinnova il sodalizio Baricco/Vacis. Lo spettacolo, coprodotto dal Teatro Stabile del Veneto e Teatro Stabile di Torino, narra “una folle impresa”. Una giovane giornalista (Camilla Nigro), alla ricerca dello scoop della sua vita, si reca nei pressi delle cascate del Niagara; poiché qui non accade mai nulla, decide di ‘fare notizia” lei stessa, lanciandosi nelle cascate in una botte con l’aiuto di Smith (Natalino Balasso), sedicente meteorologo, e Wesson (Fausto Russo Alesi), un pescatore che nel fiume pesca cadaveri. Completa il quadro la Signora Higgins (Mariella Fabbris), voce fuori campo che riassume «nel monologo quasi sul finale il senso vero dell’opera di Baricco e incarnando sul palcoscenico l’anima riconoscibile dello scrittore» (teatrionline).



«È raro che io metta in scena testi teatrali. Di solito li scrivo con gli attori, i testi. Di solito, più che scritti, sono trascritti. Cioè: parlo con gli attori, che di solito sono anche autori, o, come dicevo un tempo, autori della loro presenza in scena. Poi improvvisiamo, costruiamo situazioni per l’azione e così nascono gli spettacoli. Cioè: di solito lavoro per “composizione” più che per “mettere in scena” testi. I testi teatrali mi sembrano sempre “troppo scritti”.
Ho “usato”, per i miei spettacoli, testi di Shakespeare, di Goldoni, di Moliére... Ma sempre come pre-testo. Come materiale per il lavoro di composizione.
C’è una sola eccezione. Un testo l’ho messo in scena: Novecento, di Alessandro Baricco. Ma è un’eccezione in tutti i sensi. Baricco ha scritto quel testo perché lo mettessi in scena io, con Eugenio Allegri.
E la stessa cosa è accaduta per Smith & Wesson. Baricco ha visto molti dei miei spettacoli, conosce il mio lavoro, come io conosco il suo. Negli ultimi vent’anni abbiamo condiviso molte esperienze, sul palcoscenico come nella scuola Holden. Così si realizza uno scambio ideale che mi permette di “usare” quello che scrive come se fosse il frutto di una composizione. Infatti, l’ho detto: Baricco non ha scritto un testo, ha scritto uno spettacolo». Gabriele Vacis


«‘Ci aspettavamo tutti qualcosa dalla vita, ma non abbiamo concluso niente’. Questa frase, tratta dal copione, racchiude, più di tutte quelle che potremmo scrivere noi, l’essenza della pièce teatrale. La vita dell’uomo comune, che vuole emergere dalle basse maree di un’esistenza incastrata tra grandi aspirazioni ed oggettive incapacità (economiche, ma non solo), mettendo in pratica dei talenti forse inesistenti ma che in modo bizzarro e quasi grottesco, proprio per non rassegnarsi alla stagnazione dell’esistenza, debbono essere esaltati. Insomma uno spettacolo divertente che fa riflettere sul senso della vita, assolutamente da vedere!».                                                                                                                                         Nicola Bano, teatrionline

«I dialoghi si sviluppano con ritmo cinematografico, le azioni con l’essenzialità dei fumetti. Con la complicità dell’ineffabile signora Higgins (Mariella Fabbris), spesso evocata dagli altri personaggi ma solo alla fine rivelata in un monologo sul proscenio, i tre preparano la folle impresa: calcoli, stratagemmi, congetture, progetti di sfruttamento commerciale dell’evento. E a questo punto diventa pregnante la “scenofonia” di Roberto Tarasco, che già funzionava da perno di ogni azione grazie all’invenzione di una struttura centrale praticabile, una capanna in forma di cubo con profili metallici e pareti di tela, che si alza su immaginarie cascate e ruota in aria con effetti che ricordano altre immagini aeree negli spettacoli di Teatro Settimo (come in Libera Nos, prima con Paolini e poi con lo stesso Balasso). Sullo schermo che scende a chiudere la scena passano infatti suggestive immagini d’archivio: volti, alberi, carrozze, foto d’epoca si sovrappongono e s’inseguono in dissolvenze pastellate, mentre una voce fuoricampo scandisce l’evocazione di quanto accaduto negli anni precedenti alla stessa data prevista per l’impresa di Rachel: 21 giugno».
Fernando Marchiori, ateatro



ELFO PUCCINI, corso Buenos Aires 33, Milano | MAR-SAB: 20:30 / DOM: 16:00 - Info e prenotazioni 02/0066.06.06 - www.elfo.org – PREZZI: Intero 32.50 € - Martedì 21.50 € - Ridotto giovani e anziani 17 €

A Circoloquadro di Milano, "Fragmenta" la mostra personale di Manuel Grosso, a cura di Ivan Quaroni.


Manuel Grosso
Fragmenta

a cura di Ivan Quaroni

Inaugurazione giovedì 2 febbraio 2017, ore 18.30
In mostra dal 3 gennaio al 17 marzo 2017


Porzioni di paesaggio, tracce, passaggi di vite umane e animali, oggetti sepolti e abbandonati. Tra scultura e pittura, il nuovo ciclo di lavori di Manuel Grosso per Circoloquadro riporta in vita, con un procedimento di sintesi formale, la tecnica dello strappo settecentesco per mostrare i frammenti della società contemporanea.

Giovedì 2 febbraio CIRCOLOQUADRO arte contemporanea presenta la prima personale milanese di Manuel Grosso, Fragmenta, a cura di Ivan Quaroni. Per l'occasione Grosso presenta un corpus di circa 15 opere scultoree realizzate secondo una particolare tecnica “a strappo”, elaborata dall’artista stesso.

Manuel Grosso, che lavora a Romans d’Isonzo (GO), utilizza panni, cartoni o altri materiali poveri, e facilmente contaminabili, che trova nei luoghi del suo passaggio. Questi resti vengono sigillati dall’artista con schiume poliuretaniche e “strappati” dal loro contesto per essere poi portati in studio. Lo “strappo” porta con sé non solo l'oggetto originario ma anche gli elementi naturali venuti a contatto con esso: tracce umane e animali, elementi naturali e terra diventano così una presenza fisica che porta con sé la storia e le tracce del territorio. In studio Manuel Grosso tratta poi la scultura velandola con pigmenti. Un lavoro fortemente simbolico e denso di significati che comprende sia la scultura che la pittura e un processo creativo che conta tanto quanto l'oggetto finito.
E così stracci e cartoni portano con sé le tracce del passaggio dell’uomo e della sua azione, mentre la sabbia delle spiagge friulane e la polvere del tempo raccontano della natura. Frammenti dell’oggi dunque che si fanno scultura e che rimandano “a luoghi non solo fisici ma anche psichici.”




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Manuel Grosso (Gorizia1974) vive e opera a Romans d’Isonzo (Go). Ha conseguito una formazione artistico-filosofica e si occupa da vent'anni di didattica dell'arte con bambini e adulti. Al centro del suo lavoro l'attenzione per le cose minime che ci circondano, spesso nascoste ai nostri occhi, ma portatrici di un lirismo silenzioso. Ha esposto in mostre personali e collettiva, tra cui si segnala l’ultima Streetscape5 a Como. Attualmente collabora con Circoloquadro di Milano.

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Manuel Grosso | Fragmenta
a cura di Ivan Quaroni
Catalogo in mostra
Inaugurazione 2 febbraio 2017, dalle ore 18.30
In mostra dal 3 febbraio al 17 marzo 2017
Orari dal martedì al venerdì, dalle 11.00 alle 19.00; sabato dalle 15 alle 19.

CIRCOLOQUADRO arte contemporanea
Galleria Buenos Aires 13 (fermata MM Lima)
20124 Milano
Tel. 02 6884442 – info@circoloquadro.com