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venerdì 31 maggio 2019

Le opere del pittore modicano Guido Cicero in mostra a Venezia, Mantova e Parigi.



Sono ben tre le mostre in preparazione – due in Italia, una all’estero - cui prenderà parte a giugno l’artista Guido Cicero. Per il pittore modicano si tratta dell'ennesima conferma di una crescita professionale, che dal 2014 a oggi ha portato i suoi dipinti a essere sempre più apprezzati in prestigiosi contesti espositivi nazionali e internazionali, suscitando un ampio consenso di critica e di pubblico.


Dal 1° al 15 giugno Cicero parteciperà alla collettiva " Lo stato dell'arte al tempo della 58esima Biennale" allestita a Palazzo Zenobio a Venezia (inaugurazione sabato 1° giugno ore 18). La mostra è curata dallo storico e critico d'arte Giorgio Gregorio Grasso con la direzione scientifica di Maria Palladino. In particolare, il pittore modicano esporrà il dipinto "Dame et chapeau rouge" (2019), realizzato con colori acrilici su una tela di 60x90 cm.



Dall’8 al 16 giugno l’artista alla "Biennale Internazionale d'Arte Contemporanea di Artexpo" nello storico Museo Gonzaga a Mantova, un evento espositivo e culturale che coinvolge le più importanti espressioni dell’arte contemporanea con la presenza di critici come Philippe Daverio, Paolo Levi, Marco Rebuzzi, Sandro Serradifalco e Vittorio Sgarbi. Critici e curatori avranno modo di apprezzare anche il dipinto di Cicero dal titolo "Fiori della natura” (2019, acrilico su tela, 100x70 cm).



Infine, il 16 giugno alle ore 18 Cicero parteciperà al "Premio Eccellenza Europea delle Arti" e alla relativa esposizione a cura dei critici Paolo Levi e Sandro Serradifalco, che si svolgerà alle Galerie Thuillier (Rue de Thorigny, 13) a Parigi dal 15 al 27 giugno. In questo caso l’artista modicano sarà premiato per i dipinti "Riflessi in città" (2016, acrilico su tela cm 90x50 cm) e "Manhattan " (2018, acrilico su tela 120x170 cm). «Il premio ricevuto – scrive a tal proposito il critico Paolo Levi, anticipando le motivazioni - è prova dell'indiscusso valore del suo lavoro nel panorama artistico internazionale».

Post atomic springtime. Alla Galleria Francesco Zanuso di Milano, in mostra le opere di Guido Drago e Gaetano Fracassio.


Titolo: Post atomic springtime
Artisti: Guido Drago e Gaetano Fracassio
 
Sede: Galleria Francesco Zanuso
Indirizzo: Corso di Porta Vigentina 26 - 20122 Milano
 
Date: dal 5 giugno al 20 giugno 2019
Inaugurazione: mercoledì 5 giugno dalle 18.00 alle 21.00
Mediapartner: Frattura Scomposta Contemporary Art Magazine
 
 
“Post atomic springtime” è la proposta culturale che, a partire da mercoledì 5 giugno (inaugurazione dalle 18.00 alle 21.00), la Galleria Francesco Zanuso propone al pubblico.
Dall’incontro di due personalità eclettiche nasce una serie di considerazioni sul futuro dell’umanità.
Se per Guido Drago la rappresentazione è quella post apocalittica, ottenuta tramite la realizzazione di scenografie in miniatura, dove l’essere umano sopravvive alla distruzione della civiltà, per Gaetano Fracassio la visione è meno aspra, tanto da ipotizzare una sorta di rinascita che avviene attraverso l’unica via possibile: quella dell’arte, dell’onirico e del surreale.
 
Le maquettes di Guido Drago, tuttavia, non devono intendersi come una concezione pessimistica del futuro, bensì come una ripartenza fatta di semplicità, di riutilizzo dei residui della civiltà scomparsa, decontestualizzati e finalizzati alla sopravvivenza. È in fondo il trionfo della creatività che consente uno spiraglio di speranza all’umanità. 
 

 
Gaetano Fracassio propone un’eclettica raffigurazione, ottenuta con le tecniche più disparate, di una rinascita etica, che si basa sulla riproposizione di archetipi della civiltà passata che ritornano romanticamente a creare una nuova estetica, fatta di presenze delicate, ombre e miraggi. Le sue opere sono un germogliare di idee, che danno il senso di una possibile ripartenza del genere umano, affidata all’arte e alla fantasia.
 

 
“Post atomic springtime” è la costruzione di una speranza. Per Guido Drago avviene attraverso la realizzazione di microcosmi tridimensionali che consentono di misurare a “tutto tondo” le possibili drammatiche conseguenze di una civiltà sfuggita ad ogni controllo. Per Gaetano Fracassio si fonda sul rinnovamento di valori etici ed estetici, che avviene sia con la proposizione di oli delicati ed eleganti, sia attraverso l’introduzione di evocativi oggetti tridimensionali.  
 
 
Cenni biografici
Guido Drago nasce nel 1979 a Novara, vive e lavora nel Monferrato. Diploma al liceo artistico, frequenta la scuola del Fumetto a Milano. Inizia la sua carriera lavorativa presso lo studio "Movimenti" di Saronno come disegnatore di character e background per i cortometraggi delle canzoni dello "Zecchino d’oro" usciti con TV sorrisi e canzoni. Ha poi lavorato presso la GFB group di Sesto S. Giovanni come colorista delle ristampe di Diabolik, uscite con Panorama. Dopo alcune collaborazioni come illustratore per l’editore Black Cat di Rapallo si dedica per sette anni alla coltivazione di fragole di bosco nel Monferrato. La vita a stretto contatto con la natura lo porta a sperimentare nuove tecniche artistiche in cui unisce scultura, miniatura e arte del riciclo, ricreando ambienti sia realistici che di fantasia. Riceve il premio per la scultura al concorso Arte sul Naviglio 2017 a Milano, ottenendo anche la segnalazione della giuria composta dall’architetto Italo Rota, dalla scenografa Margherita Palli, dal critico d’arte Mimmo Dimarzio e dal critico fotografico Giovanni Pelloso. Viene contattato da Colin Cantwell, stretto collaboratore di George Lukas, che ha disegnato alcune delle più famose astronavi di Stars Wars che, estimatore del suo lavoro, lo invita a partecipare ad alcune delle sue conventions negli Stati Uniti.
 
Gaetano Fracassio nasce nel 1962 a Bitonto, vive e lavora a Milano. Autodidatta, scopre giovanissimo, come egli stesso afferma, “l’arte, come esigenza psicofisica di sopravvivenza”. Artista lirico e visionario, racconta le sue storie con una poetica delicata e surreale, muovendosi tra pittura, scultura, fotografia e sistemi audiovisivi (montatore, regista e autore), con la stessa spontaneità ed entusiasmo. Il suo eclettismo si trasferisce anche nella scelta dei materiali che spaziano nelle infinite possibilità offertegli dalle sostanze: carta, cartoni, legno, metallo, oggetti ready-made si fondono e confondono gli uni negli altri adombrando qualsiasi scala di grado generalmente accettata per le opere d’arte. Ha partecipato a numerose mostre e rassegne museali ed è presente nelle più importanti fiere d'arte internazionali. Tra i critici e i curatori che hanno scritto di Fracassio, citiamo in ordine alfabetico: Andrea Beolchi, Roberto Borghi, Lara Carbonara, Jaqueline Ceresoli, Claudio Cerritelli, Maurizio Corrado, Raffaele De Grada, Carlo Franza, Laura Forti, Matteo Galbiati, Chiara Gatti, Micaela Mander, Sandro Martini, Valeria Vaccari, Alberto Veca, Claudio Rizzi, Maria Grazia Schinetti, Riccardo Zelatore.
 

Orari: da lunedì a giovedì 15.00 - 19.00 | venerdì e in altri orari su appuntamento
Mobile: +39 335 6379291
E-mail: francesco.zanuso@gmail.com
Sito: www.galleriafrancescozanuso.com
   

#BORDERLIES. Al Macro Asilo di Roma, la mostra di Alessandro Vannucci, a cura di Monica Pirone.



#BORDERLIES
di Alessandro Vannucci
a cura di Monica Pirone

open 4 giugno 11.30 closed 9 giugno ore 19.30

Macro Asilo di Giorgio de Finis
Ambiente 2 Stanza d’Artista
ROMA



Al Macro Asilo di Giorgio de Finis dal 4 al  9 giugno 2019 potremo conoscere il lavoro di Alessandro Vannucci, #Borderlies, una istallazione di opere di grande formato che ci daranno modo di fare un giro ideale del mondo.
Il pubblico è invitato a partecipare alla composizione di una mappa ideale dove ciascuno potrà contribuire portando nell’Ambiente 2 nella Stanza d’Artista, una carta geografica, una mappa, una cartina stradale riferita ad un luogo, ad una parte del pianeta alla quale siamo legati per motivi di nascita, di viaggio, di curiosità, per una affinità culturale, per la lingua che viene utilizzata in quel preciso Paese e per tanti altri motivi che ci legano ad un luogo specifico.
Proprio questo materiale del pubblico comporrà  le “tessere” che costituiranno mappe dai confini nuovi, diversi da quelli reali, dei non confini, una moltitudine di forme e colori,  di linee stradali e simboli topografici, di arabeschi che andranno a ricostruire una nuova visione del mondo.
Alessandro Vannucci interviene con le forbici e senza ripercorrere i confini decontestualizza la forma dei confini stessi, per ricollocare l’oggetto mappa con altra funzione, pittura, collage, istallazione, da una forma ad un’altra, figurativa o astratta poco importa, nel lavoro di creazione partecipa fortemente a volontà di destrutturare scomporre, per ricomporre riassemblare, come a volerci ricordare che per dare nuova forma al mondo dovremmo cominciare ad avere il coraggio di intervenire su tutte le strutture mentali, i muri, i confini appunto che nell’ottica di creazione ”onnipotente”, risultano come concetti superati. Si può parlare di pittura a tutti gli effetti con infinite varianti cromatiche e con miriade di linee che costituiscono una vera e propria texture viva, vibrante, densa di convenzioni geografiche, ma anche di materiale umano.



In esposizione potrete interagire con una grande opera raffigurante due ali imponenti, il pubblico potrà  farsi scattare una foto o meglio ancora con un sefie, divenendo parte dell’opera stessa.
Il giorno sabato 8 dalle ore 16:00 alle ore 19:30, gli attori Paolo Giovannucci e Daniele Natali, condurranno i presenti attraverso la istallazione di "BORDERLIES" e li coinvolgeranno grazie a racconti di sconfinamento geografico e sociale, delle visite guidate all’interno dello spazio che vi condurranno come dei Virgili, all’interno di questo progetto.
All’entrata una guida lunga circa 20 metri sarà posta a terra, orme che vi porteranno all’interno della stanza, un trampolino di lancio per entrare in una dimensione altra, differente, un punto di vista che sovverte, muta il senso delle cose e ci proietta in visioni surreali.


                                      “Niente è più odioso dei confini, niente è più stupido” 
Herman Hesse


Una tavola apparecchiata per 13 posti vi aspetterà in fondo alla sala , una imponente Ultima cena in dimensioni reali di circa 4 m sarà l’approdo ideale e fisico di questo viaggio metafisico.
Vannucci ci dice con le sue opere:
Il limite fa parte di noi, c’è chi ha bisogno di superarlo, chi tende a rimanere nella propria “comfort zone”.
Tutti facciamo i conti con i nostri “confini”, che siano personali o che siano geografici.
La sfida è aperta. Gli uomini hanno gambe per muoversi, cambiare luoghi e posizioni.
Hanno sogni ed immaginazioni. Hanno forbici per tagliare frontiere, colla per unire territori lontani, oceani, laghi, persone, colori e meridiani. Hanno cuore per costruire, mondi ogni volta più opportuni.
All’interno del dispositivo #Bordelies, Alessandro Vannucci insieme al Collettivo degli Ufociclisti inviteranno il pubblico alla rimappatura delle zone circostanti al Museo del Macro, i visitatori troveranno una carta realizzata appositamente per potere interagire in tal senso.



BIO. Alessandro Vannucci lavora dal 1990 come scenografo per il teatro e il cinema, collaborando, negli anni, con registi quali: Ken Loach, Abbas Kiarostami, Jan Sardi, Francesca Archibugi, Paolo Virzì, Susanna
Nicchierelli, Checco Zalone, Gipi. Ha ricevuto due nomination al nastro d’argento e una al David di Donatello come regista per il cortometraggio “Radioportogutenberg”. Ha diretto ed è stato autore di una trasmissione per "La sette" , "CREA", sulle sperimentazioni video cinematografiche.
Vive a Roma.
Parallelamente lavora da 27 anni al suo progetto sulle “Mappe”.
Espone per la prima volta nel 2017 ad OFFICINENOVE sotto la cura di Monica Pirone che cura anche questa nuova Installazione al “MACRO ASILO”. È già presente al “ MAAM “  di Roma con “Central pork” (Mappa su tela).

Enjoy the silence. A Roma la personale di Marco Bucchieri, a cura della Takeawaygallery e in collaborazione con Spazio Lavì.


Enjoy the silence
Personale di
Marco Bucchieri
A cura di Takeawaygallery
Dal 7 giugno al 9 agosto 2019
 Inauguraione: Giovedì 6 giugno ore 19.00 
Le Tartarughe Eat & Drink

Ingresso gratuito 

Inaugura giovedì 6 giugno, ore 19.00, in piazza Mattei 7/8 a Roma, la personale di Marco Bucchieri Enjoy the silence, a cura della Takeawaygallery e in collaborazione con Spazio Lavì di Sarnano e Bologna. La mostra, visibile presso Le Tartarughe Eat & Drink fino al 9 agosto, presenta l’ultimo ciclo di lavori dell’autore, oltre 20 scatti realizzati tra il 2018 e il 2019.
Marco Bucchieri è attivo sulla scena artistica fin dagli anni ’70,  con una ricerca volta alla creazione di immagini fortemente “letterarie”. L’interesse per una narrazione che esplori i disagi comunicativi lo ha condotto a studiare l’alienazione proveniente dal contesto urbano attraverso foto nelle quali le linee e i colori modificano la percezione della realtà come riflesso di un progressivo isolamento esistenziale. 



Dopo Le Attese Imperfette – serie condensata in racconti direttamente scritti ad inchiostro sullo scatto – in Enjoy the silence il senso di spaesamento, di isolamento e di frattura comunicativa appare come in emersione da scenari di valenza estetica più “formale”. Le figure umane sembrano assistere alla propria recita muta, nella quale i legami, le intimità, le relazioni, sentimentali o di amicizia o puramente di vicinanza, sono definite dal quadro, certamente espresso da parole e popolato da rumori e suoni (compresi quelli della natura) ma che scompaiono, come esclusi dall’utilizzo di una cuffia, lasciando un alone di silenzio. La scelta del colore e di una bassa definizione, spesso con carattere nebbioso, è originata dall’intenzione di delineare una realtà silenziosa ma in produzione di richiesta di esistenza.
Marco Bucchieri è un artista visivo e scrittore romano di nascita. Attualmente vive e lavora a Bologna. Ha esposto in numerose personali e collettive in Italia e all’Estero. Nel 2015 è stato selezionato dall’Accademia di Brera per una Residenza d’Artista sull’Isola Comacina (Como). Il libro “Le Attese Imperfette” (QuduLibri, 2018) comprende  lavori e testi dal 2013 al 2017. Le sue foto sono in collezioni private in Italia, Inghilterra, Danimarca, USA, Turchia e Spagna, e nelle collezioni dell’Accademia di Belle Arti di Brera (MI), del MUSEF di Senigallia (AN) e della Galleria d’Arte Moderna di Cento (FE).


Marco Bucchieri, Enjoy the silence
A cura Takeawaygallery
Inaugurazione: Giovedì 6 giugno ore 19.00
Dal 7 giugno al 9 agosto 2019
Le Tartarughe Eat & Drink
Piazza Mattei 7/8, Roma
Orari: dal lunedì alla domenica ore 15.00-23.00
In collaborazione con Spazio Lavì, Sarnano/Bologna
Si ringrazia Tecno Studio Color, Bologna


CINEMA IN BIKINI Italiani al mare: manifesti 1949-1999. A Lignano Sabbiadoro in mostra un centinaio di manifesti, locandine e fotobuste, a cura di Andrea Tomasetig e Enrico Minisini.



LIGNANO SABBIADORO, TERRAZZA A MARE
Lungomare Trieste 5

CINEMA IN BIKINI
Italiani al mare: manifesti 1949-1999

a cura di Andrea Tomasetig e Enrico Minisini

9 giugno - 17 luglio 2019
inaugurazione sabato 8 giugno ore 19


La città di Lignano Sabbiadoro festeggia il 60° anniversario dell’istituzione del Comune e inaugura l’apertura della stagione estiva con l’inedita e divertente mostra “CINEMA IN BIKINI. Italiani al mare: manifesti 1949-1999”, a cura di Andrea Tomasetig ed Enrico Minisini, presentata nel suggestivo spazio espositivo della Terrazza a Mare dal 9 giugno al 17 luglio.
 
L’esposizione, grazie alla nutrita e prestigiosa Collezione Minisini, di cui vengono proposti un centinaio tra manifesti, locandine e fotobuste, offre uno spaccato dell’Italia e degli italiani dalla metà del Novecento alle soglie del nuovo millennio attraverso il filone tutto made in Italy del cosiddetto “cinema balneare”. Osservando i materiali pubblicitari dei film dal 1949 al 1999, è possibile scoprire vere e proprie opere d’arte della “scuola italiana del manifesto cinematografico”, come la definisce Stefano Salis, tra le più importanti e riconoscibili a livello internazionale, a firma di grandi “pittori del cinema” come Enrico De Seta, Sandro Symeoni, Nano (Silvano Campeggi), Anselmo Ballester, Angelo Cesselon, Alfredo Capitani, Giorgio Olivetti, Renato Casaro per citare alcuni nomi presenti in mostra, nonché stimolare una riflessione sul ruolo del manifesto cinematografico, richiamo primario per l’occhio e la curiosità del potenziale spettatore.


Il linguaggio pittorico, da un lato semplice e immediato per essere recepito dall’ampio pubblico, sa anche raggiungere punte di alta raffinatezza, sia nelle allusioni che nella mano felice del proprio autore, venendo così a costituire una parte importantissima dell’immaginario visivo italiano. “Sono un’esplosione dei colori dell’estate – dichiara Andrea Tomasetig – coniugata ai simboli delle vacanze al mare: la sabbia, il sole, l’ombrellone, le vele in lontananza, le belle in bikini e i maschi in agguato. L’originale mostra è l’occasione per riscoprire, oltre a un filone di successo del cinema popolare con attori e attrici famosi come protagonisti, grafici di valore e un capitolo della storia sociale e del costume in Italia, dal secondo dopoguerra alla fine del ’900”.

Cuore della rassegna la sezione dedicata agli anni Cinquanta e Sessanta, età di un più diffuso benessere, del “boom economico”, fervida per la commedia all’italiana: sono gli anni della Tv, dei grandi elettrodomestici, della Fiat 500 e delle località balneari, dalla Riviera adriatica a Ischia, Capri e Taormina. Tutti gli attori famosi e i divi più popolari, da Alberto Sordi – che prenderà una casa proprio a Lignano in località Pineta – a Ugo Tognazzi, Walter Chiari, Aldo Fabrizi, Totò, Franco e Ciccio, Raimondo Vianello, Vittorio Gassman e molti cantanti in voga, come Mina, Ornella Vanoni, Jimmy Fontana, Miranda Martino, Gianni Meccia, Enrico Polito chiamati a interpretare i “tormentoni” dell’estate – uno su tutti Pinne fucile ed occhiali di Edoardo Vianello nel film Canzoni… in bikini di Giuseppe Vari del 1963 – sono presenze importanti in queste pellicole, che via via definiscono i personaggi tipici del bagnino, del commendatore donnaiolo, del playboy, della ragazza in cerca di marito, delle mogli al mare e dei mariti in città, all’insegna di umorismo e comicità.
Con gli anni Settanta il filone balneare si evolve in film più sessualmente espliciti e poi nei cinepanettoni, tipici dei fratelli Vanzina, anni Ottanta e Novanta, e nella comunicazione si passa dal manifesto disegnato a quello fotografico, così come dal bikini si arriva al topless. Il percorso espositivo termina quindi con la locandina di un film simbolo della società italiana in vacanza al mare a metà anni Novanta: Ferie d’agosto del 1996 di Paolo Virzì.
La mostra “è uno specchio dell’Italia che cambia visto dalla spiaggia”, sostiene Enrico Minisini, ma anche un invito “a gettare uno sguardo curioso e indagatore su un fenomeno di massa, che contribuisce a costruire la storia collettiva dell’Italia”. Un’Italia che ha voglia di leggerezza, di divertimento, di ridere.

La mostra è organizzata dalla Città di Lignano Sabbiadoro, Assessorato alla Cultura, Biblioteca Comunale e realizzata dall’Associazione Culturale “Noi… dell’Arte” in collaborazione con Creval; l’allestimento è a cura di Leo Guerra e Cristina Quadrio Curzio.

Approfondisce l’esposizione un ricco catalogo con testi di Stefano Salis e dei curatori Andrea Tomasetig e Enrico Minisini, che illustra l’importante e significativa Collezione Minisini in relazione alla tematica del cinema balneare.

LIGNANO, TRA CINEMA E CULTURA
Ha una forte valenza simbolica il fatto che la città di Lignano Sabbiadoro ospiti la mostra “CINEMA IN BIKINI. Italiani al mare: manifesti 1949-1999” proprio nell’anno che ricorda la nascita della città turistica, sessant’anni fa, in coincidenza con lo svilupparsi del cinema balneare. Tutto infatti prende avvio negli anni Cinquanta. Lignano non è “solo” mare e vacanze, oggi è la terza località italiana del settore per presenze turistiche ed è, da allora, un luogo legato a opere e uomini significativi della cultura del ’900. Dall’architetto Marcello D’Olivo che progettò la chiocciola di Pineta, a Ernest Hemingway che la definì la “Florida d’Italia”; dal multiforme scrittore e intellettuale Leonardo Sinisgalli con la sua bella villa, allo scrittore Giorgio Scerbanenco, caposcuola del genere noir che vi trasferì la residenza (il suo archivio è conservato nella locale Biblioteca), a Italo Zannier, il patriarca della fotografia italiana che da tempo l’ha eletta a suo buen retiro. Da Alberto Sordi, con la villa a suo nome, all’affascinante Virna Lisi, che i turisti dell’epoca hanno potuto ammirare sulla spiaggia, per tornare al binomio arte e cinema.



Coordinate mostra
Titolo CINEMA IN BIKINI. Italiani al mare: manifesti 1949-1999
A cura di Andrea Tomasetig e Enrico Minisini
Sede Terrazza a Mare, Lungomare Trieste 5, Lignano Sabbiadoro (UD)
Date 9 giugno - 17 luglio 2019
Inaugurazione sabato 8 giugno ore 19
Orari tutti i giorni ore 19-24
Ingresso libero

Info pubblico Tel. (+39) 0431 409160 - biblio@lignano.org - www.lignano.org

Ufficio stampa
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