STAY COOL. BE SOCIAL.

mercoledì 24 giugno 2020

“10 Motivi per dire: Basta!”. Alla Portineria 14 di Milano, la mostra di Miky Degni dedicata a ritratti femminili dipinti col vino.


Miky Degni 
10 MOTIVI PER DIRE: BASTA!
una mostra per le donne, ritratte col vino rosso
DAL 1 LUGLIO AL 1 SETTEMBRE 2020

VERNISSAGE 1 LUGLIO ALLE ORE 19
un aperitivo per dire BASTA!
Portineria14 - via Troilo, 14 Milano

Mercoledì 1 luglio 2020 inaugura a Milano, presso la Portineria 14, l’esposizione di MIKY DEGNI “10 Motivi per dire: Basta!” una mostra dedicata a ritratti femminili dipinti col vino. Le particolari opere saranno esposte fino al 1° settembre.

Un tema, quello delle donne, a cui l’artista milanese è molto sensibile e alle quali da anni dedica una grande varietà di ritratti. Lo fa con una sua personalissima tecnica di pittura che, al posto del colore, vede come ingrediente principale il vino rosso.

«Il vino unisce, crea relazioni, convivialità e favorisce il dialogo tra le persone.» – spiega Miky Degni – «E’ proprio dialogando e raccogliendo le confidenze di amiche care che è nata l’idea di dare forma alla sofferenza spesso vista in quei volti femminili e di trasferire nei ritratti la loro sensibilità offesa, descritta graficamente nelle sue pieghe più nascoste, servendomi del vino… sostanza calda, leggera e volatile».
La volontà è quella di sensibilizzare su un tema, purtroppo sempre attuale, come quello della violenza sulle donne. Sono 10 le opere esposte: ritratti di donne che piangono, si nascondono, violate fisicamente e psicologicamente, donne bendate quasi a non voler vedere la realtà. 



In occasione della mostra l’artista ha anche creato un’etichetta speciale che sarà destinata a tutte le aziende vinicole che vorranno divulgare questo importante messaggio: Basta!






PORTINERIA14  
via Troilo 14, Milano - Tel.: 0283521290

Facebook Page > Portineria14
La mostra è aperta tutti i giorni dalle ore 15 alle ore 24 tranne il martedì
 

Miky Degni è graphic designer e artista, titolare della boutique creativa Segnidegni nel cuore pulsante della creatività milanese, sui navigli a Milano.
Ha all’attivo numerose mostre in Italia, tra queste la Biennale Venezia del 2011 con Vittorio Sgarbi, la Triennale Roma del 2014 con Achille Bonito Oliva e molte sue opere sono pubblicate sui cataloghi Mondadori.
https://segnidegni.blogspot.com

Ufficio stampa Ultra
Elisabetta Galletta
egalletta@ultrapragency.com

"condiVISIONI". A Casa Bonadè Bottino a Pinerolo (TO), la mostra bi-personale degli artisti DAC e Telo, a cura di Louis Charrié.

La storica sede di Casa Bonadè Bottino a Pinerolo (TO) ospita, dal 27 giugno al 5 luglio 2020, "condiVISIONI", mostra bi-personale degli artisti DAC e Telo, a cura di Louis Charrié.

In accordo con gli organizzatori, i due autori hanno scelto di allestire la mostra nel nucleo più antico della struttura, ovvero gli spazi trecenteschi a piano terra, a simboleggiare il desiderio di ancorare la propria ricerca artistica alle radici storiche dell'intera comunità.
Il percorso espositivo comprende una quindicina di opere, tra dipinti ed installazioni, appartenenti a cicli recenti di entrambi gli artisti: "Legàmi" per DAC e "Pagine" per Telo.
L'incontro di DAC e Telo, distanti anagraficamente, ma vicini artisticamente, si fonda - come spiega il curatore - su un nuovo pensiero artistico, definito DemocraticArt in quanto teso a mettere in evidenza i conflitti che dominano la società contemporanea. 



«La ricerca di DAC - scrive Louis Charrié - è basata sui "Legàmi". Far riemergere quei legàmi e quei valori della sua infanzia, che la società odierna ha smarrito, quel bisogno di stare insieme, di condividere e di fare gruppo, che non è fare gruppo come purtroppo molti lo intendono, prevaricando e disprezzando, puntando il dito o denigrando chi è diverso, chi non la pensa allo stesso modo, cercando di emergere a discapito degli altri. Al contrario, cercare di ricostruire quei legàmi che hanno portato la società a credere in valori purtroppo oggi desueti, ma che bisogna far riemergere e che riportino al rispetto, delle proprie e delle altrui diversità».



«Dopo aver ricercato ed essersi confrontato con varie discipline artistiche, tra cui l'espressionismo e l'informale lirico, segnico e materico, Telo approda a un concettuale geometrico, che lo porta a una liricità artistica. Allo stesso modo - prosegue il curatore - abbraccia e fa suo il pensiero DemocraticArt, ponendo in primo piano l'attuale decadenza del libro e della lettura, anticipando le istanze di molti, che solo oggi sentono la necessità di porre in primo piano ciò che egli denuncia da tempo: le problematiche di una società che non legge più, che non ama e non sente più la necessità di prendere tra le mani e sfogliare un libro. Telo pone in evidenza con le sue opere che rappresentano ipotetiche "Pagine" - così chiama le sue opere - l'importanza che esse hanno avuto nella storia della nostra società e nella storia del mondo, riportando l'attenzione sulla necessità di insegnare ai nostri giovani il significato della lettura e il ruolo che ha avuto nella storia dell'uomo!».


La mostra, che sarà inaugurata sabato 27 giugno alle ore 18.00, sarà visitabile fino al 5 luglio 2020, di venerdì, sabato e domenica con orario 16.00-19.30. Ingresso libero. Per garantire la visita in sicurezza, gli accessi saranno contingentati e sarà richiesto al pubblico l'uso della mascherina. Per informazioni: casabonadebottino@gmail.comhttps://casabonadebottino.it/.
DAC nasce nel 1991 ad Anzio, in provincia di Roma. Nel 2014 si trasferisce a Torino per specializzarsi in Fisica dei Sistemi Complessi. Attualmente vive e lavora a Torino svolgendo, parallelamente alla ricerca artistica, l'attività di ricercatore in ambito Data Science. Al centro delle sue opere, di matrice concettuale, vi è il tema dell'identità. Per maggiori informazioni: gabdac.art@gmail.com - IG @officiallydac.
Telo nasce a Milano nel 1945. Durante la sua carriera artistica sperimenta molte tecniche, partendo da un espressionismo figurativo e arrivando al concettuale. Ha partecipato a numerose mostre di interesse nazionale. Vive e lavora ad Orbassano, nei pressi di Torino. Per maggiori informazioni: telopiutelo@gmail.com  - FB Telo Telo.

Situata nel quadrilatero più antico del centro storico di Pinerolo, Casa Bonadè Bottino è luogo di incontro culturale. Le sue architetture spaziano dalle volte del 1300 agli affreschi del 1600 piemontese, offrendo ai visitatori uno spazio variegato ed allo stesso tempo originale.



 
CSArt - Comunicazione per l'Arte
Via Emilia Santo Stefano, 54
42121 Reggio Emilia
T. +39 0522 1715142 - info@csart.it 
 

lunedì 22 giugno 2020

L'artista Mario Vespasiani, la sua mascherina e l'invito a spingersi oltre il visibile.

La mascherina di Vespasiani

L'intero progetto è visibile on-line, mentre una parte è stata donata ad un centro di terapie inalatorie.


L'anno in corso verrà certamente ricordato come quello della grande emergenza sanitaria, dovuta dal diffondersi di un temibile virus su scala planetaria, ma anche come il tempo della viva solidarietà tra nazioni e cittadini, tra chi ha operato in prima linea e chi ha rispettato alla lettera regole e accortezze. Con lo stesso spirito di unità e di collaborazione Mario Vespasiani ha accettato l'invito della Galleria Opus di comunicare un messaggio di vitalità ma anche di consapevolezza, attraverso quel dispositivo di sicurezza che è la mascherina, che ciascuno è tenuto ad indossare in determinati contesti, nel rispetto della propria e dell'altrui salute.

Afferma Mario Vespasiani: "quando mi hanno invitato a disegnare una mascherina, ho pensato all'associazione di tre elementi contrastanti: la protezione, il celare il volto e il bavaglio. Ho così immaginato una figura con un riferimento simbolico evidente: la Tigre mistica, una presenza che sollecita, per via dei quattro occhi, a guardare oltre, a osservare meglio gli accadimenti. Per questo non è solo un oggetto da usare o magari da collezionare, ma è principalmente uno stimolo ad una più utile riflessione a riconoscere il vero". 
Continua l'autore: "a livello estetico la mascherina è divisa in due parti, da un lato mette in evidenza l'aspetto mimetico e sull'altro presenta una miniatura, per limitare l'effetto museruola che una singola immagine avrebbe creato. La Tigre mistica è quella presenza che non si lascia imbrigliare e condizionare, ma segue vigile i fatti, per distinguere nella doppiezza dell'immagine e dello sguardo, le contraddizioni che si potrebbero verificare.

Le mascherine posso essere collezionate sul sito della galleria, mentre Mario Vespasiani ha deciso di donare la parte a lui destinata, ad un centro medico di eccellenza che si occupa proprio di contrastare l'insorgere di tali problematiche, in quanto da sempre sensibile alle tematiche sociali l'artista ha riconosciuto negli Ambulatori specialistici San Biagio di Fermo, un polo fondamentale per la prevenzione delle patologie respiratorie, mediante l'ausilio di specifiche terapie e delle cure naturali.

La Galleria Opus ha voluto promuovere questo progetto artistico invitando alcuni tra i più originali artisti contemporanei a realizzare tali opere, fino ad ora mai considerate, nello scopo e nell'utilizzo. 
Le Mascherine d'autore, prodotte in Italia in serie limitata, certificate e correlate di espositore, sono state ideate come risposta, anche d'impatto estetico, ad un elemento che impone la copertura della parte del corpo più evidente e identificativa della nostra persona: il viso, carta geografica individuale delle emozioni e della nostra storia. Ogni oggetto, oltre ad avere un effettivo valore artistico, può essere usato quotidianamente, diventando non solo uno strumento di protezione ma anche un mezzo che identifica una particolare sensibilità, a sostegno della cultura, settore tra i più colpiti dalla pandemia. 
Gli autori scelti dalla direzione, sono tutti di chiara fama, i quali aderendo immediatamente al progetto, con entusiasmo hanno concepito le Mascherine in maniera sorprendente. Ogni dispositivo, anche quando non sarà più necessario, potrà essere conservato come una vera e propria opera, che sintetizza l'urgenza del momento nel tocco inconfondibile di ciascun artista.

L'artista Mario Vespasiani

L'intera collezione è visibile sul sito curato dalla galleria Opus specifico del progetto: www.mascherinedautore.it


ASTRATTO CONCRETO. Alla RizzutoGallery di Palermo, la mostra personale di Vincenzo Ferlita, accompagnata da un testo di Francesco De Grandi.


VINCENZO FERLITA
ASTRATTO CONCRETO
con un testo di Francesco De Grandi

Inaugurazione: venerdì 26 giugno 2020, ore 17
(con ingressi contingentati)

Fino al 4 settembre 2020
dal martedì al sabato, dalle 16 alle 20


RizzutoGallery è lieta di presentare “Astratto Concreto”, mostra personale di Vincenzo Ferlita, accompagnata da un testo di Francesco De Grandi, che sarà inaugurata venerdì 26 giugno 2020 alle ore 17. Gli ingressi saranno contingentati secondo le norme in vigore e la mostra resterà visitabile fino al 4 settembre 2020, dal martedì al sabato, dalle 16 alle 20. 

Vincenzo Ferlita presenta tele e opere su carta con le sue distintive vedute pittoriche in cui forme, segni e colori coesistono in molteplici dimensioni. 
Le geometrie si alternano ai brani segnici, talvolta alla pura gestualità, generando un continuo accadimento di eventi visivi.
Dentro le caotiche composizioni di Ferlita la visione si moltiplica penetrando differenti spazi, non solo fisici ma anche mentali e psichici; mappature immaginifiche dove lo sguardo dell’osservatore viene al tempo stesso accolto e disperso. 
Quello dell’artista è un linguaggio caratterizzato da una forma di scrittura automatica, istintiva, di esplicita matrice  astratta, ma che si connette con la ricostruzione e la reinterpretazione di  alcuni dati - concreti - della realtà.


Scrive De Grandi nel testo che accompagna la mostra: “Un vocabolario di segni e superfici usato per comporre delle partiture astratto concrete, scorrendo tra le proprietà transitorie della pittura e le dimensioni fluide del mondo dei segni, e riportandole nella concretezza della forma, nella solidità della materia.” 


Vincenzo Ferlita nasce a Santo Stefano Quisquina (Ag) nel 1990, studia e matura la sua pittura in periodi vissuti tra la Germania e Palermo, città dove risiede dal 2015. Ferlita lavora con il mezzo espressivo della pittura caratterizzato da un continuo spostamento del limite percettivo, utilizzando forme che assomigliano a reticolati spaziali. Disegno e segno convivono in tensione sia come gruppo cromatico, sia come intreccio auto-generativo. 



RIZZUTOGALLERY
Palermo, via Maletto, 5 
347.1769901



sabato 20 giugno 2020

THE MOON TRIBE. Al MOON di Siracusa, la mostra personale dell'artista visivo e poliedrico Giuseppe Piccione, testo critico a cura del sociologo Antonio Casciaro.


THE MOON TRIBE
personale di
GIUSEPPE PICCIONE

Testo critico a cura di Antonio Casciaro

27 giugno - 31 luglio 2020
Inaugurazione: sabato 27 giugno ore 19:00



Via Roma 112, Siracusa


Dal 27 giugno al 31 luglio l'Arte contemporanea torna protagonista al lounge bar MOON - Move Ortigia Out of Normality, in via Roma 112, con la personale “The Moon Tribe” di Giuseppe Piccione.

Artista visivo, versatile e completo, Piccione (Siracusa, 1967) comunica con installazioni, pittura, video arte, fotografia e tecniche digitali, sfuggendo a ogni classificazione di genere o di corrente. Il percorso espositivo comprende 12 opere e un'installazione a parete. Le opere sono state realizzate con tecniche miste su supporti riciclati (cartoncini, tele, ecc.).







La mostra prende le mosse da una precedente esposizione intitolata “The Moon Face” (MOON, dicembre 2018 - gennaio 2019), nella quale l'artista rielaborava ritratti fotografici con procedimenti digitali o pittorici, creando un universo di visi inquietanti, angosciosi, onirici, sensuali, esotici e tribali. 
“The Moon Tribe”, in particolare, esplora l'aspetto tribale del tema, ma lo fa con mezzi espressivi diversi, materiali riciclati per un'arte “sostenibile”.

Nel testo critico che accompagna la mostra, Antonio Casciaro, sociologo, scrittore e docente di scienze sociali e teoria dell'immagine, scrive: «L'uso neo pop dei segni - graffiti trovati su materiali diversi, che fanno da supporto fisico alle opere, viene a essere fonte di ispirazione proprio perché già corrotti, già usati: imperfetto che ricerca l'imperfetto. È così che a partire da un occhio già pre-segnato da qualcun altro si innesta un volto, da una scritta già trovata su superfici di risulta si confeziona uno sfondo. Con le forti tinte e i vivaci colori che è possibile osservare in queste opere, però, la sofferenza, il dolore seguono un processo di purificazione e trasmutazione. Muovendosi in un mondo popolato di spiriti, Piccione non è interessato al processo fotografico fatto di luci, ombre e chiaroscuri, ma - ab origine - è alla ricerca di un mondo che non si può vedere a occhio nudo, nella realtà quotidiana, ma solo in un regno tribale (spirituale-aborigeno) in cui regna una fratellanza fatta di simili che cercano simili».








«Il significato dei forti colori delle maschere – conclude Casciaro - risiede nella simbiosi che gli uomini cercano con la natura che li circonda e con la necessità di trovare quel legame originario con un mondo diverso da quello immanente. Non a tutti è concesso indossarle ma solo a coloro che fanno del trascendente una metodologia alchemica fondata sulla limitazione e imperfezione della realtà quotidiana».


L'artista Giuseppe Piccione 

La mostra potrà essere visitata tutti i giorni, escluso il martedì, dalle ore 18,30 alle 23, nel rispetto delle norme anti-Covid. Un tour virtuale delle opere, inoltre, sarà disponibile sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook dell'artista.

venerdì 19 giugno 2020

GUSTO. Mapè: i sapori della tradizione con nuovi percorsi del gusto che stuzzicano la fantasia ed i sensi.


"Non conosco nulla che vellichi così voluttuosamente lo stomaco e la testa quanto gli odori di quei piatti saporiti che vanno ad accarezzare la mente preparandola alla lussuria."
- Marchese De Sade - 






In uno dei posti più suggestivi nel cuore di Ortigia, il Porto Grande, in cui si specchia la penisola della Maddalena con le sue acque cristalline ed in lontananza si può godere della spettacolare visione dei monti Iblei baciati dal sole al tramonto, si trova il Mapè Restaurant & International Lounge BarLì, in una atmosfera elegante, accogliente e molto conviviale, ho trascorso la mia piacevole serata di domenica 14 giugno 2020. 



Io amo definirmi un'esploratrice del gusto a cui piace essere sorpresa e la cena con degustazione dei vini delle Cantine Pellegrino mi ha incantato per le sue proposte dal carattere unico, profondamente buone, dal sapore autentico. Ma è una cosa risaputa: la vera qualità vince sempre.

Una cucina delicata e ricercata, dunque, che punta all'eccellenza quella propostami dal proprietario Ivan Cappuccio, in collaborazione con il Maestro Pizzaiolo Alfio Russo e l'Head Chef Salvatore Filtrano. 

E' stato un percorso esperienziale in crescendo, con altissima qualità di materie prime e di tecniche di preparazione e di realizzazione, soprattutto per i Lievitati (la Semi Integrale mi ha letteralmente conquistata), eseguito a regola d'arte che ben si sposava con la scelta dei vini presentati.


Con Carla Spatafora, Brand Ambassador Cantine Pellegrino

In particolare ho apprezzato la vivacità del bianco Dianthà con sensori floreali di grande eleganza e dall'intenso aroma mediterraneo, non a caso il nome significa "Fiore Divino", ed il vino dolce Passito di Pantelleria DOC, Zibibbo 100%, punta di diamante delle Cantine Pellegrino.


LIEVITATI -"VENERE"
Crema di piselli, Gambero di Mazara marinato, Piennolo del Vesuvio semidry, Crumble di amaretto
Olio Terraliva (Presidio Slow Food Tonda Iblea)



FINGER FOOD
Tartare di tonno con salsa di yogurt, Avocado, Insalata di germogli, Sale, Pepe.

LIEVITATI -"GRANO DURO BIOLOGICO"
Salsa di Datterino IGP Pachino arrosto, Stracciata di Burrata Pugliese, Polvere di pesto di basilico DOP,
Olio Terraliva (Presidio Slow Food Nocellara dell'Etna)

FINGER FOOD
Tagliolino con calamari di fondale nostrano, Bottarga di Tonno Campisi,
Pomodorino secco, Mentuccia, Crema di piselli

LIEVITATI -"SEMI INTEGRALE"
Crema al Parmigiano di Vacca Rossa stagionato 36 mesi, Cotto artigianale del Chiaramontano e Basilico fritto,
 
Olio Terraliva (Presidio Slow Food Tonda Iblea)


FINGER FOOD
Cheese Cake Passion Fruit con crumble d'amaretto


Con il proprietario Ivan Cappuccio



Foro Vittorio Emanuele II (Porto Turistico Ortigia)
Siracusa
Facebook > Mapè Ortigia
Instagram > mape_ortigia



PROSIT!

Felice di condividere con voi questa mia esperienza di "Gusto" che mi ha trasportato in un angolo inaspettato dove sentirsi accolti con stile e calore.
Esperienza che non solo ti emoziona il palato ma resta impressa nel cuore.



Rubrica di Untitled Magazine, ideata e condotta da
Marla Lombardo 


TALìA. A Noto la personale di pittura del paesaggio dell'artista netino Gianluigi Pitrolo, a cura di Vincenzo Medica.


TALìA
GIANLUIGI PITROLO
DAL 20 GIUGNO AL 07 LUGLIO 2020 
ore 16.00/20.00
BASSI DI PALAZZO NICOLACI DI VILLADORATA – N O T O
personale di pittura del paesaggio
Rassegna “Percorsi di NOTOrietà 2020”
a cura di Vincenzo Medica/ Studio Barnum contemporary
con il patrocinio del Comune di Noto
INAUGURAZIONE SABATO 20 GIUGNO ORE 18.00 IN VIA NICOLACI
ALLA PRESENZA DELL’ARTISTA
ingresso libero/free entry

Sarà inaugurata il prossimo sabato 20 giugno alle 18.00, la prima mostra del 2020, della rassegna annuale netina "Percorsi di NOTOrietà", organizzata dallo Studio Barnum contemporary e patrocinata dall'Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Noto, presso i Bassi del Palazzo Nicolaci di Villadorata, in via Nicolaci, storica strada dell'Infiorata.


La straordinaria ars naturae di GIANLUIGI PITROLO, prenderà corpo nella sua personale di pittura “TALIA” e consterà di tre temi principali: il carrubo, la natura ed il mare, attraverso un percorso intimo tra colori e sensazioni intrisi, inevitabilmente, di amore e passione per l’arte, ma soprattutto per il territorio siciliano. Quella stessa arte che, per lui, non è mai stata mai un hobby a cui dedicare qualche fugace attimo, ma l'unico punto di fuga da una realtà che chiedeva e richiedeva altro.


Ore, giornate e notti insonni hanno caratterizzato la dedizione ai colori di questo giovane artista, tanto da far divenire l’arte quel flusso emotivo e quel mezzo che gli ha donato serenità, gioia ed entusiasmo; è una dimensione quasi onirica e irrazionale quella in cui ci catapulta Gianluigi Pitrolo, riuscendo mirabilmente ad estrapolare l'uomo dal contesto quotidiano imposto dalla frenesia e dai ritmi accelerati.
Definito da Plinio Perilli come un talentuoso visionario, i suoi quadri sono come tante tappe, stazioni concrete e mentali, viaggi pittorici nel paesaggio della campagna mediterranea.



Gianluigi Pitrolo è nato a Noto il 02/10/1995 ed è diplomato presso il liceo artistico “Tommaso Campailla” di Modica; dal 2016 inizia la sua ricerca dell’essenza del paesaggio attraverso il suo soggetto principale: il Carrubo. Il 22 Novembre del 2019, nello splendido ambito della Biennale di Budapest, è arrivato terzo su settantasei partecipanti ed è inoltre annoverato, da Marzo 2020, nel più conosciuto annuario internazionale di arte contemporanea, pubblicato da Mondadori, dove diversi artisti provenienti da svariati contesti culturali, vengono selezionati da altrettanti diversi critici d’arte.
Si tratta della prima mostra dopo il lockdown, di questa rassegna che solitamente inizia ad aprile, ideata e curata dal 2002 da Vincenzo Medica, architetto gallerista di Studio Barnum contemporary, attento scopritore di giovani talenti siciliani. Vivo entusiasmo per questa ripartenza da parte del Sindaco Corrado Bonfanti e dell'Assessore al Turismo e alla Cultura Giusi Solerte, già protagonisti della scorsa Infiorata 2020, che entrerà nella storia di Noto per la singolarità, data dalla mancanza di pubblico e dai forti caratteri emozionali, inaugurando la Primavera Barocca e tutte le altre attività artistiche e culturali che si protrarranno fino a dicembre, nel centro storico di Noto.
L'ingresso sarà libero, ma regolato dalle misure del piano di sicurezza sanitaria, per il controllo e la prevenzione dal coronavirus nei luoghi della cultura.
Segui Gianluigi Pitrolo sui social col profilo: Landscapes of Carob


Per informazioni
 Caterina Baglieri - 3476390763