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giovedì 31 gennaio 2019

ALTRE DANZE. Portiamo i ragazzi a teatro! Al Teatro Mecenate di Arezzo, in scena "Play with me" della Compagnia Arearea.



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Domenica 3 e lunedì 4 febbraio 2019 al Teatro Mecenate di Arezzo

Play with me della Compagnia Arearea
gioca con la fantasia danzando con grandi e piccini



Se Hänsel e Gretel venissero sorpresi a giocare a Candy Crash nella casa caramellata della Strega, grassissimi e incapaci oramai di fuggire? E se il Principe Azzurro si fermasse a giocare alla Wii anziché saltare a cavallo e liberare Cenerentola? Qual è oggi il confine tra realtà e mondo digitale? Che fine ha fatto il gioco e dove si è cacciata l’avventura? Sono queste le domande dalle quali parte Play with me della Compagnia Arearea, in scena domenica 3 febbraio alle 17:00 e lunedì 4 febbraio alle 10:00 (matinée per le scuole) al Teatro Mecenate di Arezzo nell’ambito della VI edizione della rassegna Altre Danze_Portiamo i ragazzi a teatro!.

Play with me - Premio del pubblico della rassegna Piccolipalchi promossa da ERT Friuli Venezia Giulia - nasce dall’urgenza di fare un’indagine sul gioco virtuale e sulla ricaduta che quest’ultimo ha sul corpo. Che cosa ci diverte? Passare da un gioco all’altro senza soluzione di continuità, far lavorare la fantasia, essere nei panni di qualcun altro, diventare ogni cosa, ogni animale. Dire di sì e dire di no. Giocare, giocare e ancora giocare.
Una danzatrice e un attore sulla scena scoprono la loro natura giocosa, si mettono alla prova in una gara a chi sa più giochi. Mettono alla prova la durata del divertimento. Sullo sfondo i loro corpi narrano, senza parole e senza il “c’era una volta”, le infinite possibilità della danza contemporanea.
I due protagonisti sono rinchiusi in un quadrato, forse la loro stanza, che chiameremo Stoffalandia. Stoffalandia ha un principe: il Principe Divano, un adolescente senza corona che come trono ha un comodo sofà. Al suo fianco c’è Ludmilla, una creatura che ama la natura e ha le sembianze di un gatto. Un’ipotetica festa di compleanno e un regalo speciale cambiano drasticamente la loro relazione sulla scena: il loro modo di giocare, il loro modo di comunicare.



CREDITI - coreografia Marta Bevilacqua / in scena Alessandro Maione, Valentina Saggin / musiche Aphex Twin, Autechre, Dimitri Shostakovich, Crystal Fighters, Vittorio Vella / elementi di scena Compagnia Arearea / Bobby è a cura di Belinda De Vito / disegno luci Daniela Bestetti / illustrazione Paolo Primon / foto Alessandro Rizzi / produzione Compagnia Arearea 2016/2017 / con il sostegno di MiBACT
durata 50 minuti

INIZIATIVE PARALLELE e COLLABORAZIONI
Nell’ambito di Altre Danze sono attive partnership con importanti realtà del territorio.   
Sabato 2 febbraio alle 16:00 a Spazio Seme la coreografa Marta Bevilacqua curerà un laboratorio di movimento creativo rivolto ai bambini dai 7 ai 12 anni che vogliono imparare giochi nuovi. Attivare un'educazione al sentire attraverso la danza significherà lavorare il più armoniosamente possibile sul singolo e sul gruppo. La partecipazione è gratuita su prenotazione.

TI PRENDO E TI PORTO A TEATRO! Grazie al progetto Tandem lunedì sarà offerto un servizio di navette gratuite per il trasporto scuola/teatro.

Ingresso spettacoli: matinée per le scuole 4 € (è richiesta la prenotazione); pomeridiana intero 8 € / ridotto bambini under 14 4 € / Incamminarsi, Visionari della danza, Soci Semillita Atelier, Soci Spazio Seme, Spettatori Erranti 6 €



Associazione Sosta Palmizi 
tel. 0575 630678 / 393 9913550 | info@sostapalmizi.it  


Floridia in Biblioteca. Per la sezione "Autori e storie", incontro con l'autrice Barbara Serdakowski ed il suo romanzo "Gli aranci di Tadeusz".


"Gli aranci di Tadeusz"
di  Barbara Serdakowski
Edizioni Ensemble
Presentazione libro
Venerdì 1 febbraio 2019 alle ore 17:30
Biblioteca Comunale di Floridia. 


Per la sezione "Autori e Storie", l'associazione Focus è lieta di ospitare l'autrice Barbara Serdakowski che presenterà al pubblico di "Floridia in Biblioteca" il suo avvincente romanzo, "Gli aranci di Tadeusz", alla scoperta di storie e luoghi di Sicilia.  
In un continuo gioco di andata-ritorno attraverso luoghi e tempi diversi, con una lingua sempre al confine tra prosa e poesia, l’autrice ci regala un libro sulla ricerca della felicità e sulla condizione umana del mondo di oggi.

Converserà con la scrittrice la prof. ssa Stefania Germenia.
Interverrà sul tema "Immigrazione e integrazione" la Dott. ssa Izabela Buccheri, mediatrice culturale.

Barbara Serdakowski Nata in Polonia, vive l'infanzia in Marocco per poi emigrare nel 1974 in Canada.
Dal 1996 risiede in Italia, di cui si è innamorata.
Sulla sua produzione letteraria hanno scritto in molti paragonando alcuni suoi racconti gialli a quelli di Agatha Christie, che costringono il lettore a rileggere il racconto per individuare trama e ordito dell'inganno inespresso
.



"ArkiZoic Project III - 55249". Alla Galleria Francesco Zanuso di Milano, in mostra le opere dell'artista-architetto italo svedese Duilio Forte.



Duilio Forte - ArkiZoic Project III - 55249
Dal 6 al 28 febbraio 2019
inaugurazione mercoledì 6 febbraio dalle 18 alle 21

Galleria Francesco Zanuso – Milano

Duilio Forte, dopo i successi ottenuti nel 2016 con la sua mostra personale al Museo di Biologia di Stoccolma, tramuterà con sue opere installative (e non solo) la Galleria Francesco Zanuso in ArkiZoic, ovvero un luogo fantastico ed anacronistico abitato da creatore zoomorfe. L'esposizione dell'artista-architetto italo svedese dal titolo "ArkiZoic Project III - 55249" inaugurerà mercoledì 6 febbraio in Corso di Porta Vittoria 26 a Milano e sarà fruibile fino a giovedì 28 febbraio 2019.
Duilio Forte con le sue opere esplora lo spazio naturale, antropico ma soprattutto poetico riportando nell’oggi la forza e l’esemplarità del mito per costruire l’avvento anacronistico di una nuova epoca: l’era ArkiZoic. La ricerca delle infinite identità di Sleipnir, impareggiabile destriero del dio Odino della mitologia norrena, iniziata nel 2008, è l’occasione per ripensare il rapporto tra l’uomo e la natura costruendo spazi sacri dove vivere un’esperienza più autentica del tempo. 


Da qui le installazioni effimere e permanenti nelle città e nelle campagne, nelle foreste e sui fiumi degli esemplari di Sleipnir, che hanno così conquistato la Laguna di Venezia, la Triennale di Milano, palazzo Carignano a Torino o il Vittoriale. A fare contrappunto alle opere dedicate a Sleipnir, un bestiario immaginifico che incrocia mito e hi-tech e ha la sua casa nel cuore di Milano, ai giardini Montanelli. Qui Duilio Forte sta dando vita a un perfetto sincretismo ricostruendo, esattamente dov’era, lo zoo della città, popolandolo però di animali mitici, fantastici, estinti o anche “solo” sognati ma sempre tecnologici, affinché possano interagire con i propri spettatori. Passato e futuro si inanellano di continuo nell’era ArkiZoic così come archeologia e fantascienza si nutrono di quello stesso sogno che è il tempo, per farne esperienza quotidiana. Ecco allora che gli spazi portano in salvo un’antica domesticità: saune e unità abitative. 


Duilio Forte (1967), artista e architetto italo svedese, prende la forza e l’esemplarità del mito e della leggenda per costruire l’avvento anacronistico di una nuova epoca: l’era ArkiZoic. Indaga il rapporto tra l’uomo e la natura costruendo spazi sacri dove vivere un’esperienza autentica del tempo, installazioni nella natura e nelle città: Venezia, Milano, Torino, Firenze, Bologna, Stoccolma, Cheongju (South Korea), Shanghai, Monte Carlo, New York e Roma. Fonda nel 1998 l’AtelierFORTE e la scuola estiva in Svezia, dove riporta l’architettura alla pratica di bottega secondo il manifesto ArkiZoic lanciato nel 2009: regole che dalla pratica artistica scivolano nell’etica per riaffermare il valore dell’unicità del fare, per una nuova evoluzione. Candidato all’ICIF Prize, partecipa a due Biennali di Architettura a Venezia alla VII edizione del Design Museum presso la Triennale e alla XXI Triennale internazionale di Milano. Collabora con NABA Milano, la scuola del Castello, Politecnico di Milano e con istituzioni italiane e straniere. Tra le pubblicazioni: Corriere della Sera, La Repubblica, Domus, Interni, BundPic Cina, Wired, Madame Figaro, Sky Arte, Rai 5, New York Times.


Duilio Forte - ArkiZoic Project III - 55249
Galleria Francesco Zanuso
Corso di Porta Vigentina 26 - 20122 Milano
INFO
+39 335 6379291
francesco.zanuso@gmail.com
www.galleriafrancescozanuso.com
www.atelierforte.com
Patrocinio: Ambasciata di Svezia | Roma
Mediapartner: Frattura Scomposta contemporary art magazine


martedì 29 gennaio 2019

CONSIGLI DI LETTURA. Il libro di Bruna K. Midleton, pubblicato da Bonfirraro Editore, dal titolo: "Lucrezia Borgia e Giulia Farnese: la storia dell’amicizia tra le donne più desiderate e ammirate del Rinascimento."


Lucrezia Borgia e Giulia Farnese:
la storia dell’amicizia tra le donne più desiderate e ammirate del Rinascimento.
di Bruna K. Midleton

Una torbida amicizia femminile, pubblicata da Bonfirraro Editore, incastrata in un contesto in cui l’incesto, la lussuria, il potere e le ricchezze erano gli unici motivi per cui vivere. Tra storia e romanzo, in un’epoca definita il baccanale della Chiesa, la Midleton ritrae, le donne più volute, ammirate e dissolute del Rinascimento, entrambe vittime di Papa Alessandro VI.

«Mia amatissima Lucrezia, il destino ci ha separate, ma il mio cuore sarà per sempre con te». Quella tra Lucrezia Borgia e Giulia Farnese è la storia di un’amicizia travolgente, testimonianza di un sentimento forte che, dal pieno Rinascimento, ha attraversato i secoli per giungere fino a noi. È questa la storia che viene raccontata in Lucrezia Borgia e Giulia Farnese - le donne più desiderate e ammirate del Rinascimento. Un libro, pubblicato da Bonfirraro Editore e giunto alla sua seconda ristampa, visto il grande successo. Un racconto che prende ispirazione da un’amicizia vera, delicata ma anche perturbante, tra due donne simbolo di un intero periodo, caratterizzato da fasti iperbolici e sfrenata licenziosità. È, infatti, la Roma dissoluta dei papi del ‘500 a entrare nella lente di ingrandimento della scrittrice inglese Bruna K. Midleton che utilizza nuance rosa e ricostruisce in maniera certosina le particolari atmosfere dell’epoca, caratterizzate dai costumi disinvolti e dalla mentalità spregiudicata, sì da proiettare il lettore in un continuo “baccanale”, fatto di incontri licenziosi e intrighi di palazzo. È in questo contesto che emergono due figure di donne egualmente tormentate, l’una figlia e amante del papa Borgia, noto alla Storia come Alessandro VI - con la quale consuma un insopportabile incesto - l’altra più giovane, altrettanto avvenente e passionale, parimenti amante, la preferita del Borgia, alla quale, grazie al suo corpo e ai suoi servigi, è affidata la rinascita del casato Farnese. Seguite da una schiera di adoratori, entrambe suscitano delirante ammirazione tra la gente, incantata nella visione della loro affascinante bellezza, così com’è volutamente testimoniato nell’immagine di copertina.

Se entrambe, però, furono capaci di travolgere uomini inaccessibili ai tormenti della passione, nel buio delle loro camere, sottovoce, disprezzano proprio quelli che vivono sul loro corpo in nome della violenza e della sopraffazione e, per breve momento della loro vita, si sentono di agire, piuttosto che aspettare di essere agite.
«La bellezza è la miglior lettera di raccomandazione per una donna», diceva Aristotele, afferma la scrittrice, sicura di vedere, in queste storie, dei collegamenti con la nostra contemporaneità. La Midleton, arrivata in Italia dall’Inghilterra per documentarsi su alcune leggende di donne che la Storia ci ha consegnato, è rimasta nel Bel Paese che l’ha colpita per i profumi, i paesaggi e gli splendidi complessi architettonici. «Ho deciso di fare dell’Italia la mia casa perché ogni luogo della penisola m’ispira sentimenti e storie. Vado in giro, viaggio, raccolgo… poi, nel silenzio della mia villa, nella bergamasca, realizzo e spunto personaggi come avessi lo scalpello».


AUTORE  - Bruna K. Midleton è una scrittrice di origine inglese e italiana d’adozione. Vive nella bergamasca e ama quella bellissima terra. La cronaca, ma soprattutto la storia, la ispirano quotidianamente ed è qui che ritrova spunti di narrativa al femminile che la coinvolgono emotivamente. Il suo senso di essere scrittrice è tutto nel ritrarre quei drammi e quelle tragedie dell’esistere, nell’essere testimone del malessere di generazioni inquiete, povere di miti veri, ma tuttavia alla ricerca di valori perduti e di verità troppo spesso nascoste, senza reticenze né artifici. In Italia ha già pubblicato “Love in” e “Il veleno delle farfalle”.


SCHEDA TECNICA
Titolo     
Lucrezia Borgia e Giulia Farnese – le donne più desiderate e ammirate del Rinascimento
Autore    
Bruna K. Midleton
Editore    
Bonfirraro 



Alla Gallery della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, la mostra della scultrice greca "“Venia Dimitrakopoulou. Futuro Primordiale - Logos”.



GALLERY DELLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
Torino, via Modane 20

VENIA DIMITRAKOPOULOU
FUTURO PRIMORDIALE
Logos

a cura di Afrodite Oikonomidou e Matteo Pacini
con testo critico di Franco Fanelli

22 febbraio - 31 marzo 2019

Inaugurazione giovedì 21 febbraio ore 18.30



La Gallery della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino ospita la mostra della scultrice greca Venia Dimitrakopoulou a cura di Afrodite Oikonomidou e Matteo Pacini dal 22 febbraio al 31 marzo 2019, intitolata “Venia Dimitrakopoulou. Futuro Primordiale - Logos”.

A Torino prosegue il tour italiano della poliedrica artista con la seconda importante personale che propone una nuova selezione di lavori, tra cui spiccano due installazioni di grandi dimensioni: l’opera inedita Ellampsis (2019) creata appositamente per l’occasione, che rappresenta un’epigrafe in ferro con una “profetica” scritta luminosa, e l’installazione Dialoghi (2019) che rimanda a libri destrutturati in imponenti lastre di ferro e delicata carta cinese, sui quali fluttuano in inchiostro nero e rosso frasi inspirate da una ricerca sociologica realizzata tra la gente comune, espressione delle voci che solitamente non hanno una risonanza mediatica. Venia Dimitrakopoulou approda, infatti, in Italia con il suo trittico di mostre in una fase difficile, drammatica per la storia dell’Occidente e per i destini dell’Europa, fatta di muri, populismi, nazionalismi, discriminazioni razziali e nuove frontiere, come rileva Franco Fanelli nel testo critico in catalogo; ma è proprio nella crisi che “l’eroe”, in questo caso l’artista atto a risvegliare la coscienza collettiva, «deve saper porre le domande giuste ai giusti interlocutori. Sempre nella crisi l’eroe cerca le sue risposte nella profondità estrema». Per questo Dimitrakopoulou si interroga e indaga nel mito, nella storia e nel passato prossimo, fino alle radici comuni tra Italia e Grecia, spostandosi «dalla torre d’avorio dell’arte alla torre di controllo della condizione sociale», per citare il filosofo Dionysis Kavvathas.





Tema principale dell’intera esposizione torinese è il “logos”, parola che si fa segno e al contempo segno che diventa parola, che ben si coniuga con le superfici candide della sala espositiva che sembrano richiamare «pagine non scritte», come suggerisce la scultrice. «Tutti i lavori presentati – spiega Venia Dimitrakopoulou – hanno una caratteristica in comune: sono ricoperti da testi che sembrano quasi una scrittura automatica. Piccoli libri, leporelli, diari, e ancora la Veste di Nesso e l’Armatura Segreta». Proprio queste due opere fungono da “collegamento” tra la mostra palermitana – “Futuro Primordiale - Materia” esposta al Museo Salinas fino al 3 febbraio – e la tappa di Torino, come evidenzia ancora Fanelli: «In questi due splendidi lavori su carta, inscritti nella forma di un’antica tunica sacerdotale o di uno stendardo istoriati da una tormentata scrittura, prendono vita l’alfa e l’omega, il rapporto tra opposti e la circolarità che costellano l’opera della Dimitrakopoulou». Una dualità che si ritrova nel formato delle opere proposte e nel messaggio da esse veicolato, che racconta di una condizione universale nelle creazioni più imponenti e di un mondo intimo in quelle di scala più contenuta, come A diary, 3.107 Linethoughts, Labirinto, Amuleto, le serie Summer Days e Cold Days, veri e propri libri d’artista che vanno a formare personali antologie di avvenimenti interiori.
L’inchiostro indiano, il pastello, l’acquerello, fino al collage su carte rare danno quindi forma ad opere che vanno dalla piccola alla grande dimensione, all’insegna di un nomadismo stilistico e tecnico che, spaziando dalla scultura tradizionale all’installazione, dal video all’azione, dalla scrittura alla grafica, come ci precisa Fanelli è «condizione coerente e necessaria per un’artista che, nell’esilio della classicità, vive e opera sul limitare di un trapasso epocale. La soglia è in tal senso figura metaforica ricorrente nel suo lavoro, al pari del doppio, della circolarità cronologica, dell’ossimoro stesso che dà il titolo a questo suo trittico italiano: “Futuro Primordiale”. Sono tutti concetti che rimandano con forza a quell’idea di confine che ci pare il tratto più presente nel suo lavoro, insieme alla metamorfosi, per lei condizione esistenziale e poetica». 


L’esposizione presso la Gallery della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino gode dei patrocini del Ministero della Cultura e dello Sport della Repubblica Ellenica, dell’Ambasciata di Grecia a Roma, della Regione Piemonte, del Museo Nazionale di Arte Contemporanea di Atene (EMST), dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e dell’Associazione Culturale Italo-Ellenica per la Formazione “Microkosmos”, e si configura come seconda tappa della trilogia di mostre italiane organizzata dalla Fondazione Ellenica di Cultura - Italia in collaborazione con Artespressione di Milano, galleria di riferimento dell’artista in Italia per questa rassegna, che dal 12 aprile al 14 giugno 2019 proseguirà poi a Trieste presso il Civico Museo Sartorio e il Castello di San Giusto con altre opere inedite sul tema del “Suono”.

Le tre esposizioni di Venia Dimitrakopoulou nel nostro Paese a Palermo, Torino e Trieste rientrano nel programma “Tempo Forte Italia – Grecia”, iniziativa promossa dall’Ambasciata d’Italia ad Atene e sancita nel corso del Primo Vertice Intergovernativo tra Italia e Grecia, tenutosi il 14 settembre 2017 a Corfù, volta a favorire e sostenere il rafforzamento delle relazioni culturali tra i due Paesi, nel rispetto dell’equilibrio tra i vari ambiti culturali, dalla tradizione al contemporaneo, dal passato al futuro.

La rassegna è accompagnata da un esaustivo catalogo bilingue, italiano e inglese, edito da Umberto Allemandi.




Coordinate mostra a Torino
Titolo Venia Dimitrakopoulou. Futuro Primordiale - Logos
Mostra organizzata da Fondazione Ellenica di Cultura, Italia
A cura di Afrodite Oikonomidou e Matteo Pacini
Sede Gallery della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, via Modane 20, Torino
Date 22 febbraio - 31 marzo 2019
Inaugurazione giovedì 21 febbraio, ore 18.30
Orari giovedì ore 20-23; venerdì-sabato-domenica ore 12-19
Ingresso libero
Catalogo edito da Umberto Allemandi con testo critico di Franco Fanelli

Info pubblico veniad.italia@gmail.com  

Mostra in corso a Palermo
Titolo Venia Dimitrakopoulou. Futuro Primordiale - Materia
Sede Museo archeologico regionale “Antonino Salinas”, Piazza Olivella 24, Palermo
Date 16 novembre 2018 - 3 febbraio 2019
Orari martedì-sabato ore 9.30-18; domenica e festivi ore 9.30-13
Ingresso incluso nel biglietto del museo € 3,00, gratuito under 18 e ogni 1ª domenica del mese
Info pubblico CoopCulture tel. +39 091 7489995 | www.coopculture.it

Mostra futura a Trieste
Titolo Venia Dimitrakopoulou. Futuro Primordiale - Suono
Sede Civico Museo Sartorio e Castello di San Giusto, Trieste
Date 12 aprile - 14 giugno 2019

Ufficio stampa
IBC Irma Bianchi Communication
Tel. +39 02 8940 4694 - 02 8940 0732 - mob. + 39 328 5910857 - info@irmabianchi.it