A metà del 2018 la mia vita si è movimentata ancor più perché stavo diventando padre per la seconda
volta. Stavo preparando me stesso e casa per l’arrivo di una nuova persona. Mi chiedevo come avrebbe cambiato le nostre abitudini familiari e quale sarebbe stata la reazione del primo nei confronti dell’altro.
Avevo in testa queste domande mentre mi preparavo alla mostra, così ho composto collegamenti tra diversi lavori in cui la caratteristica di una componente si applica all’altra e viceversa. La maggior partedegli elementi sono eseguiti per agire, in qualche modo, come contrappesi o come negativo di un altro.
“Richard” and “Kenneth” sono due sculture nelle quali l’equilibrio delle forze e delle tensioni mantiene unite le sue componenti, come nella struttura del nostro corpo. Siamo in grado di stare in piedi a causa di una sinergia di muscoli e ossa, tra trazione continua e compressione discontinua. Questa è la connessione tra le mie performances passate, in cui testavo l’elasticità del mio corpo e dei miei materiali.
Mostrano che l’unione di due spazi simili genera un terzo spazio migliore. Le nuove opere della serie “Cracked” sono esposte in modo tale che sembra stiano crescendo una dall’altra. Propongono spazi che paiono essere stati tagliati attraverso legno e vetro con una lama molto forte e affilata, per permettere loro di espandersi sulla parete. Non incornicio un disegno o una fotografia ma pezzi di vetro rotto, che sono il risultato di test o incidenti in studio, perché sento che il supporto per esporre opere d’arte è già esso stesso un’opera d’arte.
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