13/22 gennaio | sala Shakespeare
Il giuoco delle parti
di
Luigi Pirandello adattamento Valerio - Orsini – Balò
regia
di Roberto Valerio
con Umberto Orsini
Alvia Reale, Totò Onnis, Flavio Bonacci, Carlo
De Ruggieri, Woody Neri
scene Maurizio Balò
costumi Gianluca Sbicca
luci Pasquale Mari
produzione Compagnia Umberto Orsini e Teatro
della Pergola
La
vicenda della commedia è nota. I soliti tre: il marito, la moglie, l’amante.
Leone Gala s’è separato amichevolmente dalla moglie; continua a essere
ufficialmente il marito, ma vive per conto proprio in una casa che è quasi un
romitaggio. Ogni sera tanto per salvare le apparenze, passa dal portinaio della
sua signora, domanda se c’è niente di nuovo e se ne va. Se ne va verso i suoi cari libri e verso le
batterie della sua cucina, perché egli coltiva con finezza la gastronomia e ama
comporre salse preziose aiutato dal suo cameriere-cuoco con il quale parla di
Socrate e Bergson.
Mentre
il marito prepara gli intingoletti, la moglie fa due cose: si prende, o continua
a tenersi un amante preso in precedenza, e si annoia. Si annoia perché è
libera, sì, ma in fondo la sua libertà è relativa. È una libertà che il marito
le concede e ciò la irrita. Se almeno il marito si disperasse per essere
lontano da lei! Se almeno fosse geloso! Se almeno vivesse una vita acre e
iraconda! Ma no, egli è tranquillo; egli s’è vuotato d’ogni sentimento; è ormai
uno spettatore del mondo. La signora Gala, indignata, vuole farlo diventare
attore. Al punto che, quando le si presenta una fortuita occasione –
l’involontaria ma gravissima offesa fattale da un gentiluomo – progetta di
mettere a repentaglio la vita del marito, trascinandolo in un duello...
«Decidendo
di rifare Il giuoco delle parti a
distanza di una quindicina d’anni da una messa in scena di Gabriele Lavia per
il Teatro Eliseo, che all’epoca dirigevo con lui insieme a Rossella Falk, mi
scopro nella stessa posizione di quando riprendo un libro in mano e sento che
molti pericoli sono in agguato primo fra tutti quello di non trovare le stesse
emozioni di quella prima volta.
Oggi
che certamente sono più anziano, ma direi anche più maturo, mi chiedo con quale
sguardo potrei riprendere quella storia e trovarci qualcosa di trascurato prima
e perciò d’inedito e di nuovo. Così, col mio regista Roberto Valerio che
proprio con me aveva debuttato come attore in quello spettacolo e che in
seguito dopo aver spesso lavorato accanto a me per una decina d’anni aveva
deciso di proseguire il suo lavoro in totale autonomia, e con ottimi risultati,
ci siamo posti una domanda, fra le tante possibili, che subito ci ha fatto
scattare la corda matta che sta sempre in agguato nella mente di un teatrante.
La domanda è la seguente: ma questo protagonista della storia, questo Leone
Gala, che dice di aver capito il gioco, questo famigerato “gioco della vita” lo
aveva poi veramente capito? Spesso è necessario partire da un tentativo di
rovesciamento di quello che appare evidente per poter arrivare a scoprire cosa
c’è dall’altra parte della facciata».
Umberto
Orsini
«La
scelta fatta è di ricercare il cuore pulsante della commedia nella novella Quando si è capito il giuoco. La novella
è il vero, intimo laboratorio artistico di Pirandello; è lì che egli crea i
suoi personaggi - impiegatucci, piccoli funzionari statali, contadini – immersi
nella realtà sociale “bassa” della Sicilia rurale; è lì che troviamo il
Pirandello più genuino e diretto e probabilmente quello più interessante oggi.
(...)
Nello
spettacolo Il giuoco delle parti, al
centro della rappresentazione troviamo Leone Gala rinchiuso in una sorta di
“Stanza della tortura”; egli ripercorre i fatti; ma ricucire lo strappo è
impossibile, impossibile continuare la vita di prima, se non a patto di una
lucida follia».
Roberto Valerio
ELFO
PUCCINI, sala
Shakespeare, corso Buenos Aires 33,
Milano - Martedì-sabato ore 20:30 / domenica ore 16:00 - Info e prenotazioni 02/0066.06.06 - www.elfo.org
– PREZZI: Intero 32.50 € - Martedì 21.50 € - Ridotto giovani e anziani 17 €
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