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giovedì 5 dicembre 2019

Fare anima - Make Soul. A Roma la mostra di Monica Pirone, a cura di Michela Becchis.



FARE ANIMA
MAKE SOUL
di Monica Pirone

a cura di Michela Becchis
 
open 14 dicembre ’19, ore 18 – closed 6 gennaio ’20
Etir Viaggi, via Campania 39/A 

dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 19,
sabato dalle 9 alle 13.


Il 14 dicembre, nell’ambito del progetto HUB 39/Art si terrà la mostra di Monica Pirone, Fare anima - Make Soul a cura di Michela Becchis e sarà presentato il testo monografico edito da Bordeaux edizioni.

Questo nuovo appuntamento segue i due precedenti con gli artisti Franco Losvizzero e Giancarlino che hanno inaugurato l’iniziativa fortemente voluta da Michela Calabresi e che mette in comunicazione due mondi apparentemente separati e lontani: il mondo dei viaggi e il mondo dell’arte. Questo l’obiettivo di Hub 39/Art, il progetto nato all’interno della Etir, storica agenzia di viaggi nel cuore della città di Roma, nei pressi di via Veneto. L’agenzia si fa Hub per artisti, luogo delle loro mostre personali della durata di un mese ciascuna. Diventa punto di partenza, prima tappa di un percorso itinerante, di un viaggio che dal civico 39/A si snoda fra le personali degli artisti e ci conduce in luoghi e dimensioni altri della nostra vita, della nostra parte sensibile. Arte come viaggio. E proprio come un viaggio l’arte racchiude in sé un movimento, un pensiero dinamico, un’occasione di incontro e di conoscenza.

I prossimi artisti che potrete incontrare sono Elina Chauvet, Sergio Angeli, Angelo Colagrossi, Mauro Magni, Vito Bongiorno, Vincenzo Pennacchi, Patrizio Di Sciullo e altri artisti che avremo modo di scoprire.
Fare Anima-Make Soul di Monica Pirone, curata da Michela Becchis, ci racconta di una memoria che va sempre nutrita, di un patrimonio al quale possiamo e dobbiamo attingere per poter avere piena coscienza di un io reale e consapevole, con particolare sguardo sul mondo al femminile. 


Non credo all’anima, ma nel caso del lavoro di Monica Pirone mi pare bella la metafora di James Hillman  per cui pensare per immagini è “fare anima”. Il processo infatti che compie l’artista è un processo di progressivo riempimento di una serie di immagini che hanno già un loro senso nella sua progettualità ma che lei perfeziona, riempiendole appunto di “anima”, pennellata dopo pennellata, graffio dopo graffio, gesto dopo gesto. Difficile seguirla in questo cammino perché è apparentemente molto veloce, a volte assume i caratteri di una corsa, quasi di un’urgenza, eppure ha sempre questa caratteristica di progressivo arricchimento. Nel fare l’opera sempre Pirone si misura con la tragicità del mondo, di cui si fa carico, se ne assume la responsabilità non solo morale, ma quasi fisica perché lei sente sulla pelle che questa tragicità dovrà diventare un oggetto. Dovrà reificarsi nell’opera, dovrà passare dalla consapevolezza di un accadimento alla materialità di un’opera d’arte. (Michela Becchis)

 BIO
Monica Pirone, nata a Roma, è stata scenografa e da circa dieci anni è visual artist. I temi che ha raccontato e racconta nei suoi progetti esplorano le tematiche femminili e la memoria, tutte indirizzate a un’arte rivolta al sociale in una missione di militanza del ruolo fondamentale degli artisti nella nostra società. I mezzi espressivi sono molteplici: azioni performative, pittura, istallazioni, video e tutto ciò che può essere strumento veicolante di questi temi. È socia fondatrice di Officinenove studio-galleria che opera a Roma dal 2015 per la divulgazione dell’arte nelle periferie e ha curato una serie di mostre di artisti che sono protagonisti da diversi anni della scena culturale italiana e internazionale. 


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