Dentro il panorama ticinese, che vanta le consolidate realtà di Locarno,
con uno tra i più prestigiosi festival internazionali e Bellinzona, che offre
con il suo festival la possibilità di ammirare il miglior cinema per ragazzi
proveniente da tutto il mondo, si conferma per il secondo anno la scelta di
Lugano di dar vita a un festival indipendente e che nelle immagini “altre”, da
cui il nome “Other movie”, dentro le più acute sensibilità planetarie, ricerca
l’incontro tra immagine e impegno civile, video-arte e creatività, in percorsi
audaci e sperimentali che azzardano, al di là del cinema del presente, quello
del futuro, nelle sue migliori interconnessioni con la vita, il suo respiro, il
suo fremito quotidiano.
In questo senso la seconda edizione del Lugano International Film
Festival va letta come la conferma di un impegno a proporre in Ticino spazi di
conoscenza, di apertura, di scambio, con le cinematografie mondiali che
purtroppo raramente riescono a vincere le difficoltà distributive imposte dai
limiti di un mercato globale orientato dalle maggiori produzioni.
Sarà quest’anno l’occasione di ammirare una selezione di opere
provenienti da Atene (Greek film center), da Parigi (Festival International
Signes de nuit), dalla rumena Cluj (Shorts International Film Festival), dalla
Cina (Hangzhou Asian Film Festival), da Belgrado (Documentary and Short Film
Festival), da Padova (Kinokkio), nonché film dall’Europa orientale e balcanica,
grazie alla collaborazione con il prestigioso Trieste Film Festival.
Non mancheranno spazi di dibattito, sul cinema e la sua relazione con la
fotografia e la psicologia, sul rispetto dell’infanzia e dell’adolescenza.
Uno spazio retrospettivo verrà consacrato a Charlotte “Lotte” Reiniger,
la disegnatrice e regista tedesca realizzatrice, tra le due guerre, dei disegni
animati tedeschi.
Una serata sarà infine consacrata all’Afganistan, tra cinema e
video-documentazione, storia, memoria e attualità, chiusa da un concerto
proposto da musicisti afgani, nel solco delle musicalità del loro popolo.
Tutto ciò conferma che l’intuizione del direttore artistico Drago
Stevanovic di dare a Lugano uno spazio festivaliero riconoscibile e autentico è
stata una scelta coraggiosa ma al contempo avveduta e che ora, piano piano, sta
mettendo radici e moltiplicando la propria credibilità a livello
internazionale.
La speranza è che il Canton Ticino accolga, con la stessa passione che
anima i promotori del festival luganese nel loro lavoro, questa grande
opportunità, questa finestra aperta sulle cinematografie del mondo, con tutta
la ricchezza di storie di donne e uomini che si confrontano con crisi e slanci,
problemi ecologici e costruzione del futuro.
INFO E PROGRAMMA
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