Il 24 e 25 settembre 2016 il Centro Fiera del Garda (BS)
ospiterà nel padiglione centrale la prima edizione di EXPOARTE Moderna e
Contemporanea. L'esposizione firmata DEA Servizi, sarà animata da 70 tra le più
prestigiose gallerie d’arte provenienti da tutta Italia e da un ricco programma
di eventi collaterali tra cui Gianni Bertini- Donne e Motori… prodotto da Eidos
Immagini Contemporanee e a cura di Raffaella A. Caruso.
Tra i tanti autori presentati in fiera nomi d’eccellenza
quali De Chirico, De Pisis, Tozzi, Guttuso, Fontana, Mathieu,
Castellani, Bonalumi, Vasarely, Schifano, Rotella, Festa, Boetti, Aubertin,
Biasi, Pinelli, Simeti, Christo, proposto
anche dalla Galleria Colossi Arte Contemporanea di Brescia in uno spazio espositivo dedicato.
Sotto la direzione artistica di Giovanni Zucca e grazie all’esperienza
maturata dagli organizzatori di PaviArt, (l’appuntamento di arte più esclusivo
della provincia di Pavia che anno dopo anno conferma una grande vitalità sia in
termini di presenze che di contatti d’affari) anche Expoarte sarà un
appuntamento unico per appassionati e collezionisti, un connubio tra arte,
cultura e passione dalle ricche articolazioni tematiche per confrontare le
molteplici anime dell’arte del Novecento e del contemporaneo. Subito gli spettatori saranno accolti
all’ingresso del padiglione da un’installazione dell’artista bolognese Giorgio
Bevignani, vincitore della terza edizione del premio Spotlight 2015.
Due poi le mostre
collaterali presentate a sottolineare
il valore culturale dell’evento: Giuseppe
Chiari, Antologica a cura di
Armanda Gori e Gianni Bertini-Donne e motori… prodotta da Eidos
Immagini Contemporanee e a cura di
Raffaella A. Caruso. Dunque uno
dei maggior esponenti Fluxus e il padre della Mec art raccontati per immagini e
con opere di rilievo museale.
Dopo l’esordio figurativo nel 1946 e i Gridi del ’48-’49 pitture astratte attraversate da numeri e cifre,
tra la denuncia e il dada, con cui anticipa di vent’anni il lavoro di Robert
Indiana, Gianni Bertini (Pisa, 31
agosto 1922 – Caen, 8 luglio 2010) si trasferisce a Milano e aderisce nel 1950
al MAC, partecipando come concretista alla biennale di Venezia dello stesso
anno. Insofferente però alla teoria astratto-concreta, in cui coglieva il rischio
di un’involuzione del linguaggio, realizza pitture con sgocciolatura che sono
tra le prime manifestazioni di pittura informale e nucleare realizzata in
Italia. Sul finire del 1951 si trasferisce a Parigi e nel maggio 1952 ha luogo
la sua prima mostra personale parigina alla Galerie Arnaud. A Parigi conosce
Atlan, Hartung, Soulages, Poliakoff, Schneider, De Stäel e inaugura con la
partecipazione al Salon de Mai, cui sarà sempre successivamente invitato, la
sua vita parigina. Tra il ’54 e il ’59 produce opere gestuali, dalle quali
affiora già prepotente il mondo della
macchina: con queste partecipa alla Biennale di Venezia del ’58. Sempre nel ’54
incontra Pierre Restany, compagno del cammino verso Nouveau Réalism e Mec-Art.
Nel ’60 infatti stufo di un informale che ha perso ogni vis polemica, introduce
nel suo campo visivo la realtà, preparando la tela con immagini tratte dai
giornali. Su questa pittura dalle infinite possibilità combinatorie si
innestano nel 1963 i primi riporti fotografici su tela emulsionata. Le sue
opere infatti, stilisticamente e temporalmente, a latere di quelle dei
neo-dadaisti statunitensi e dei Nouveaux Réalistes francesi, pongono le basi
per lo sviluppo della stagione d'oro della Pop Art italiana (1960-1966). Scoperto
il concetto classico della contaminazione, Bertini decide di ampliare le già
notevoli possibilità combinatorie del proprio linguaggio, trasferendo sulla
tela mediante emulsione l’immagine fotografica, meccanica. È del 1965 il primo
manifesto Mec-Art, con cui Bertini teorizza e impugna le possibilità del
linguaggio fotomeccanico.
Donne e motori…presentata con il supporto scientifico dell’ Associazione Gianni
Bertini, nell’intendimento del curatore vuole essere dunque non solo una prima
rilettura di un grande che ha attraversato da protagonista e spesso da
antesignano tutti i movimenti del XX secolo (astratto-geometrico, nucleare,
informale, pop), ma anche un omaggio a Brescia, città delle Mille Miglia, studiato
per incuriosire gli amanti dell’arte, delle belle auto e perché no delle belle
donne! Ingranaggi, bielle pistoni furono per Bertini un’ossessione, forse
eredità del futurismo, forse della formazione accademica che fu scientifica.
Laureato alla normale di Pisa, abituato alla fluidità matematica il suo gesto
muove subito naturalmente in tondo, trasformandosi in strutture semi-bullonate,
in pezzi di bielle e di ingranaggi. È giovane Bertini, ma l’ossessione per i
motori e la velocità propria del futurismo prima e del pop dopo gli rimarrà
anche più avanti, nelle macchine, nei centauri, nelle amazzoni, eroi e semidei
imprigionati nella contemporaneità. Così all’aspetto per così dire epico del
suo lavoro, sottolineato dall’uso ironico
dei titoli, si sovrappongono lucide e feroci critiche al contemporaneo,
la possibilità di punti di vista molteplici e altri, con una ricca
sovrapposizione dei piani narrativi che il pop statunitense non ebbe. Tutto in
una leggerezza e freschezza iconografica disincantata che non mancherà di
affascinare sia il collezionista più accorto (in un momento peraltro di grande
attenzione speculativa del mercato al pop italiano), sia il visitatore neofita
sicuramente attratto dall’attualità di questa multiforme e poliedrica
figurazione.
SEGRETERIA
ORGANIZZATIVA: Dea Servizi – Cura
Carpignano - Pavia
0382.483430 - 348.9719961
Direttore Artistico: Giovanni Zucca 320.0190275
ORARI:
23 settembre ore 19 PREVIEW SU INVITO
24-25 settembre dalle 10 alle 20
INGRESSO: intero 8
euro – 5 euro ridotto
CENTRO FIERA S.p.A.
Via Brescia, 129 - 25018 Montichiari (BS) - Italy
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