La galleria Triphè inaugura la stagione 2023 con la mostra personale “INTERSECTIONES”
di Federica Zianni, già presente in Galleria nel 2020 con la sua prima personale “Natura Nature”.
La crescita artistica della Zianni degli ultimi anni l’ha vista, anche, finalista al premio Cairo 2022.
Il titolo della mostra “intersectiones”, è una sorta di richiamo all’intreccio e all’utilizzo dei nodi quale arte antica, reinterpretata e aggiornata dall’artista con opere ad altissima identificabilità.
I materiali impiegati, quali lacci emostatici, guaine di biciclette, vengono, infatti, in qualche modo rigenerati, riutilizzati, dando loro una seconda vita. Le opere in esposizione sono infatti, un annodarsi continuo di materiali che conducono ad un risultato estetico particolarmente stimolante. Il nodo, in particolare, ha sempre avuto un significativo ruolo nella creazione di opere d’arte del passato, dove, non è stato mai posizionato in modo casuale e decorativo.
Più nello specifico, già nel Rinascimento, il nodo è stato utilizzato da artisti, come il grande Leonardo, che concepiva l’Universo con le forme del nodo, un intreccio che si attorciglia su se stesso con giri e deviazioni. Basti pensare al suo celebre Codice sugli annodamenti e sul volo degli uccelli.
È proprio nella Zianni che il nodo si impone: nell’opera ‘’SUSPENDED’’ 2020 ad esempio, l’artista sembra, quasi, volerci riportare ai complessi intrecci emotivi e biologici che caratterizzano l’essere umano raccogliendoli in un bozzolo che sembra, quasi, voler contenere una vita pronta a generarsi diramandosi con i suoi lacci per fuoriuscirne.
Altre sue opere, come ‘’ SMALL RETICULUM’’ e ‘’FIELD’’, sembrano invece, viaggiare tra compressione e liberazione, una sorta di sfida tra Eros e Thanatos.
Come sosteneva Freud l’Eros sta a rappresentare quella forza psichica che ci porta a cercare unità e armonia con l’intento di far nascere legami, intersezioni e nuovi intrecci.
Thanatos, di contro, ci spinge quasi a distruggere queste connessioni interiori in una sorta di autodistruzione.
Il lavoro della Zianni sembra, così, voler ricercare un equilibrio tra queste due dimensioni.
"PROCESSIONARY” e "HUMMERS" sottolineano, da ultimo, l’evoluzione artistica della Zianni, sia sotto il profilo concettuale che estetico, in un percorso finalizzato ad una regolamentazione delle emozioni.
Si oscilla tra un contatto con la terra e con le emozioni più ancestrali fino a cercare, come in una partita di scacchi, un approccio più razionale e regolamentato.
Il tutto riassunto, sempre, in forme esteticamente armoniose.
INFO E CONTATTI
Galleria Triphè
Via delle Fosse di Castello n. 2, Roma
Ufficio stampa: Maria Laura Perilli
Cell. 3661128107 - Email: info@triphe.it
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