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Conosciuto
come uno degli artisti più appassionati e allo stesso tempo tormentati,
Van Gogh nelle sue opere trasmette tutta la propria personalità,
gli stati d’animo altalenanti e le sue visioni. La vita è segnata
fortemente dai soggiorni francesi e, soprattutto, dalla presenza dal
fratello Theo, che lo affiancherà fino alla morte.
Proprio in Francia scopre la pittura
impressionista e approfondisce l’interesse per l’arte e le stampe
giapponesi. Conosce molti pittori tra cui Toulouse Lautrec e Paul Gauguin
che apprezza particolarmente. La loro sarà una relazione piuttosto
turbolenta, con esiti anche drammatici. Una delle testimonianze che
sottolinea il rapporto di odi et amo tra i due è il famoso episodio del taglio dell’orecchio:
si suppone, infatti, che Vincent si sia tagliato il lobo dell’orecchio
sinistro dopo una crisi di nervi, avvenuta in seguito a una lite con
Gauguin, aggredito con un rasoio.
Con
il trasferimento in Provenza, inizia a dipingere i paesaggi primaverili
in fiore. Fu un momento in cui si dedicò alle sue opere migliori e
proprio dopo una serie di alti e bassi, sia fisici che emotivi e
mentali, produsse con grandissima energia una serie di capolavori senza
tempo. Alle prime luci dell’alba, il 29 luglio del 1890, Van Gogh muore,
sparandosi in un campo. La sua bara fu ricoperta da tantissimi girasoli, i fiori che amava tanto.
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